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Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: I'M NOT WEAK. - IO NON SONO DEBOLE.
Genere: Drammatico, Dark, Autobiografico
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot
Autore: 666-lilith-666 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 08/07/2007 12:15:14

Chi prendeva la lametta. Chi si tagliava. Chi piangeva o sorrideva. Chi rideva... Si... Io ridevo... Ridevo a volte quando mi tagliavo... Ero solo io.
 
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- Capitolo 1° -

Non ricordo quando l'ho deciso ad essere sincera...
Non ricordo quando ho deciso di tornare a vivere.
Sò solamente che l'ho deciso per amore.
Perchè finchè io sono debole non posso proteggere chi amo.
Forse più che "decidere" bisognerebbe dire "capire".

Io non sono più una bambina.

- Tu sei pazza! Ormai non si può più negare! Lo sei... Sei come tuo padre! Sempre pronta a piangere e a inventare le cose! Mi hai rovinato la vita! Sono tua madre e sei riuscita ad esasperarmi! -
La guardo. Ormai i miei occhi quando guardano quella donna non hanno più espressione.
Ormai i miei occhi sono stanchi di piangere per lei.
Le mie orecchie sono esauste di sentire le sue inutili parole.
Sono seduta sulla sedia in camera mia. Davanti ho la scrivania. Soliti fogli sparsi a caso. Soliti disegni. I disegni... Già... Comincio ad odiare i miei disegni. Non mi piacciono. Non sono belli. O per meglio dire sono belli. Sto organizzando una mostra con i miei disegni... Ma non mi soddisfano a pieno. Quindi, per me, sono disegni "brutti".
Le matite sono anche quelle sparse dove capita. Il computer è acceso.
Programma Windows Media Player. Canzone "How Soon Is Now?".
Sto provando a non ascoltare ciò che dice quella donna... Sto provando a non sentirla.
Continuo a ripetermi che io sono forte. Che la debole è lei. Che io sono forte. Che la debole è lei...

" I'm the son,
I'm the heir,
Of a shyness that is criminally vulgar.
I am the son and heir
Of nothing in particular. "


Continuo ad ascoltare... Lei urla. Parla. Poi urla ancora.
" Devo essere forte. Devo esserlo per proteggere chi amo. Io sono forte. "

" You shut your mouth.
How can you say
I go about things the wrong way?
I am human and I need to be loved,
Just like everybody else does. "


- Tu sei solo una debole Ambra! Non sei altro! Sei debole e mi fai paura! Mi stai uccidendo! Sei arrivata a fare quello che hai fatto perchè sei una persona debole! -

Sorrido.
" Sei arrivata a fare quello che hai fatto... "

[ Non lo riesci a dire eh? Non riesci a dirlo direttamente stupida donna. La debole sei tu. Sei tu perchè non riesci ad accettarlo. ]

Sono arrivata a tagliarmi. A questo si riferisce.
Mi sono tagliata per tanto tempo.
Mi sono tagliata perchè stavo male. Perchè soffrivo.
Non ci sono scusanti perchè comunque sia, io mi sono rovinata.
... Mi hanno rovinata e io ho dato il colpo finale ...
Però...
Proprio ora che io ho capito di essere forte. Proprio ora che io mi sto rendendo conto di ciò che valgo. Lei non può dirmi che sono debole. Non glielo posso permettere.
Mi alzo.
Lei è seduta sulla sedia in cucina che continua ad infierire. Che continua a contare i miei errori.

- Ora mi ascolti. Hai parlato tu. Ora parlo io. -
Mi guarda. Vedo che è sorpresa. Cerca di dire qualcosa. La sua ennesima battuta tagliente.
- Chiudi la bocca e ascoltami. Che ti piaccia o meno, tu ora mi ascolti. -
Continua a guardarmi. Vuole ribattere. Io non voglio permetterglielo.
- Tutto ciò che tu mi dirai. Tutte le offese. Tutte le cattiverie e il resto che tutti mi diranno. Non mi faranno nulla. Io sono cresciuta. Io non sono più una bambina. Le vostre parole non mi sfioreranno mai più. -
- Neanche a me le tue. -
- Non m'interessa. Vedi... Io ora non correrò in camera come sempre. Non correrò a piangere su quel maledetto cuscino. Non scapperò da te. Le tue parole io non le sentirò più. Non sono debole, mamma. Io sono forte, molto più di quanto tu pensi.
Ho sbagliato. Lo ammetto. Ho sbagliato in tante cose che ormai le ho dimenticate. Ma il mio sbaglio più grande è stato quello di sottovalutare me stessa. Quello di smettere di credere in me. Mi hai chiesto perchè mi tagliavo. Io te l'ho detto ma tu la mia risposta l'hai cancellata, non l'hai accettata. Non hai accetato che una delle cause eri tu. Però... Ora ti voglio dare una risposta più completa.
Lo facevo perchè volevo il dolore, perchè così potevo dire a me stessa che soffrivo come le persone che io stessa facevo soffrire. Perchè per me era come sanare i miei mille peccati. E quando... Quando... -
Comincio a piangere.
Non voglio smettere di parlare. Non ora. Non posso.

[ Tu non sei più una bambina, Ambra. Non quella bambina che si arrendeva... Tu puoi farcela. ]

Già... Non più quella bambina.
Vedo che mia madre sta provando ad alzarsi dalla sedia per venirmi incontro.
No. Se mi abbraccia io non dimostro nulla a nessuno. Se non mi lascia parlare sarà tutto inutile.
La guardo freddamente mentre le lacrime continuano a percorrermi il volto.
-Non ti avvicinare a me! -
Si risiede abbassando il capo.
- E quando... Quando le persone mi dicevano di... Di smettere... Quando mi dicevano che non... Non dovevo tagliarmi... Io rispondevo che... Che non volevo smettere... Anche se in realtà lo volevo. Io... io dovevo soffrire... E tutto ciò che... Che tu mi dicevi... Tutte le offese... Io le vedevo sbattermi sul cuore!... Vuoi sapere perchè non... Non te ne ho parlato prima? Perchè... Perchè mi facevo schifo... Mi facevo schifo da sola e... E se avessi potuto mi sarei sputata dietro... Ai miei compagni di... Di classe ho dovuto dirlo... In spogliatoio mi vedevano... Mi vedevano sempre con... Con fascie e bende... Non funzionava più la... La storia del gatto... -
- Capisco... -
- No! No che non capisci! ... Tu non... Non puoi capire... Ti faceva male vedermi in... In quello stato? Io. Mi ci vedevo. Ogni santo giorno. E non sai quante volte. Avrei tirato un pugno. Allo specchio del bagno. Non puoi capire tu. -
- Ambra... Io... -
Una lacrima le scende dall'occhio sinistro. Non aveva importanza. Io dovevo continuare a parlare.
- No. Io niente. Quando dicevi che la bambina che... Che conoscevi era morta... Io lo rifiutavo... E avevo ragione. Quell'Ambra io la tenevo stretta a me... Avevo il terrore le... Le facessero altro male... Così questa è la... La mia maschera. Sono la maschera di... Di me stessa. -
- Quella bambina... Mi sbagliavo... Quella bambina non era morta. Quella bambina è cresciuta... Ed ora è una donna... -
- No... Non lo è. Quella bambina rimarrà bambina perchè è giusto sia così... -
- Ti hanno plagiata Ambra... Ti hanno fatto del male... -
- Non dare colpe a chi non ne ha... Chi prendeva la lametta. Chi si tagliava. Chi piangeva o sorrideva. Chi rideva... Si... Io ridevo... Ridevo a volte quando mi tagliavo... Lo facevo perchè così non ascoltavo i miei pianti... Allora ridevo... Ma comunque... Ero sempre e solo io. Non altri. Io. Io ho sbagliato. Io sono cresciuta.

Io non sono più quella bambina che correva a piangere affogando il volto sul cuscino. -
- Allora... Dovrai far sparire quell'Ambra che soffre... -
- No. Perchè quell'Ambra, sono pur sempre io. -




Quello che ho scritto è ciò che ieri è successo.
Io sono cresciuta. E se sono cresciuta l'ho fatto per la mia ragazza.
Tempo fa, quando ancora mi tagliavo, non volevo vedere vie d'uscita.
Mi prefissavo obiettivi. Mi davo dei comandi da seguire per arrivare ai miei scopi.
Ma arrivava sempre il momento in cui mi dicevo "ma chi me lo fa fare?"... Quello era il momento peggiore perchè la risposta era "nessuno". Non m'interessava nulla di me stessa. E odiandomi non potevo dirmi "lo faccio per me stessa", non avrebbe avuto senso...
Ma ora, finchè non imparerò a vivere anche per me stessa... Avrò comunque qualcuno per cui potrò farlo. Avrò comunque qualcuno a cui pensare quando mi chiederò ancora "ma chi me lo fa fare?"...
Io mi arrendevo sempre... Ma ora no... Ora voglio dimostrare che sono forte.
 
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