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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Mars
Titolo Fanfic: FADE TO BLACK
Genere: Sentimentale
Rating: Per Tutte le età
Autore: acesida-marina galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 27/02/2003 10:13:11 (ultimo inserimento: 05/04/03)

la follia scaturita dall`incontro tra kira aso e makio kirishima...
 
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CAPITOLO 1
- Capitolo 1° -

Kira guardò l'orologio, sospirando appena.
Perchè Kashino ci metteva così tanto ad arrivare? Ormai era in ritardo di venti minuti abbondanti... possibile gli fosse successo qualcosa?
Il pensiero corse subito al circuito e alle corse in motocicletta... Rei aveva da poco avuto un incidente dal quale, per fortuna, era uscito incolume... possibile che...
Scosse il capo con forza, per accantonare il pensiero. Di sicuro non era successo nulla. Forse aveva avuto qualche impegno improvviso o magari...
La ragazza spalancò gli occhi, seguendo con lo sguardo l'esile figura che passava tra la folla. Lo sguardo perso nel vuoto, il fisico esile, i lineamenti del volto delicati ed effemminati...
Makio Kirishima???
Si scostò appena, per osservarlo meglio.
Come poteva Kirishima essere libero??? Quando lo avevano rilasciato dall'ospedale psichiatrico?
Istintivamente strinse a sè la borsa, sperando che lui non la scorgesse tra la folla.
Il cuore le batteva forte al ricordo di ciò che era accaduto solo pochi mesi prima, quando Kirishima aveva cercato di ucciderla sul tetto dell'ospedale dove sua madre era ricoverata. Solo l'intervento di Rei aveva salvato la situazione. Poco tempo dopo, Makio era stato ricoverato al centro psichiatrico e lì era stato seguito da diversi medici ed esperti, per capire di che tipo di aiuto necessitasse.
Quando gli occhi del ragazzo si posarono su di lei, Kira venne percorsa da un brivido freddo.
"Non venire da me ti prego..."
Si guardò in giro, in cerca di Rei. Perchè diavolo non c'era?
«Kira Aso...» La voce roca e calda di Kirishima alla sue spalle la fece sussultare. «Quanto tempo è passato...»
Si voltò lentamente verso di lui, le gambe che tremavano per la paura, il respiro leggermente accelerato. «Kirishima... non sapevo... fossi uscito...»
Le labbra pallide del ragazzo si tesero in un sorriso. Kira non potè far a meno di notare la bellezza del suo volto, nonostante fosse tanto più simile ad una ragazza che non ad un uomo.
«A quanto pare... i medici ritenevano fossi... guarito...» Calcò leggermente il tono sull'ultima parola, con aria soddisfatta. «Prendere in giro le persone a volte è così semplice...», sospirò, fingendosi sconsolato. «In questo modo anche il sottile gioco del raggiro perde fascino.»
«Cosa intendi dire?»
Lui si strinse nelle spalle, il volto inespressivo. «Basta qualche lacrima per far credere di essere cambiato... basta fingere di avere dei sentimenti perchè la gente subito gridi al miracolo...» Sorrise. «Finzione. Nulla di più.»
Kira non rispose. Aveva sempre avuto paura di Kirishima. Quel ragazzo così totalmente privo di buoni sentimenti... come faceva a vivere con tutto quell'odio racchiuso dentro? Come poteva condurre un'esistenza tale?
«Aspetti Kashino?» chiese poi lui, guardandosi attorno.
Kira annuì, portando di nuovo lo sguardo all'orologio.
«Non sembr molto interessato a rispettare i vostri appuntamenti... o sbaglio?» Un altro lieve sorriso sulle labbra.
«Arriverà...»
«Cosa ne dici se invece ti invitassi a bere un the da qulche parte?» Makio le si fece più vicino, scostandole con noncuranza una ciocca di capelli dal volto e sfiorandole la guancia sinistra con le dita sottili. «Solo una tazza di the...», aggiunge, «prometto che non cercherò di ucciderti...»
Perchè il suo cuore batteva così forte?
Kira si sentì avvampare al tocco della mano di lui e incosciamente si scostò appena.
"Rifiuta l'invito, rifiuta l'invito! Tra poco Kashino sarà qui e tutto andrà a posto! Rifiuta!"
«Va bene... andiamo...» La sua voce era quasi un sussurro.
Da dove erano uscite quelle parole? Chi le aveva pronunciate? Perchè aveva accettato di uscire con Kirishima, la stessa persona che aveva attentato alla sua vita e a quella di Rei e che qualche anno prima era addirittura riuscito ad uccidere un suo amico, restando impunito?
Kira sapeva che se ne sarebbe pentita amaramente...

◦• † •◦

«Non credo tornerò a scuola», stava dicendo Makio, rigirando svogliatamente il suo the con il cucchiaino. «Sono successe troppe cose... Non avrei motivi per tornare.»
Kira lo osservava estasiata, il volto poggiato sui palmi delle mani aperte, seguendo attentamente ogni suo minimo movimento.
«Tu e Rei vi sposerete?» La domanda giunse all'improvviso, riportandola coi piedi per terra.
«C... come?»
Makio sorrise, guardandola negli occhi. «Tu e Kashino... credevo foste in procinto di sposarvi... Sbaglio?»
Kira annuì con convinzione, arrossendo appena. «Ci sposeremo non appena compirà gli anni. Ormai... manca poco...»
Un sottile dolore le si diffuse nel petto, all'altezza del cuore, mentre pronunciava quelle semplici parole. Cosa le stava capitando? Era la paura di Kirishima a farla comportare in maniera così strana? O c'era dell'altro?
Makio si sporse verso di lei, poggiando i gomiti sul tavolo. «E' un peccato che tu stia per sposarti...», sussurrò, «... sei così bella...»
"Perchè mi dici questo? Perchè proprio tu, che hai cercato di uccidermi...?" Dentro di sè Kira sentiva solo una profonda confusione. Desiderava che Kashino la raggiungesse e la portasse via. Desiderava che Kirishima uscisse per sempre dalla sua vita. E al tempo stesso, desiderava che quel momento non finisse mai.
Makio allungò lentamente una mano, a sfiorarle il viso. «Sin da quando ho capito quanto simili fossimo noi due... ho cominciato ad amarti con tutto me stesso...»
Il cuore della ragazza prese a battere con insistenza, sempre più rapidamente.
"Makio..."
«Io... amo Kashino...», balbettò fissandolo, senza riuscire a muovermi. «Amo... lui...»
La voce del ragazzo era solo un sussurro sommesso. «Come puoi sapere di amarlo se non hai mai provato a frequentare qualcun altro...?» I suoi occhi la fissavano con insistenza sempre maggiore, così grandi e belli. Le sue mani affusolate le sfioravano la guancia lentamente, soffermandosi ogni tanto a giocherellare con una lunga ciocca di capelli.
Kirishima la fece alzare, pagò il conto e la portò fuori dal locale.
«Non voglio abusare del tuo tempo, Aso», disse, «ma desideravo molto rivederti... Era passato molto tempo dall'ultima volta.»
Lei accennò un sorriso. Sentiva le gambe deboli e un peso insopportabile sullo stomaco. Passando quel pomeriggio con Kirishima, si sentiva in colpa quasi avesse tradito la fiducia di Rei. E in fondo era proprio così che stavano le cose.
Non fece in tempo a capire cosa stesse succedendo, che già le morbide labbra di Makio si erano posate sulle sue e lui la stava baciando dolcemente, stringendola piano a sè.
«Siamo simili noi due, Kira Aso», le bisbigliò all'orecchio, mordicchiandole delcemente un lobo. «Non cercare di resistermi...»
Kira si lasciò andare tra le sue braccia, cercando ancora le sue labbra. Non riusciva a capire cosa stesse accadendo, non riusciva a pensare a nulla. Nella sua testa rimbombava un solo nome: quello di Makio, ed il suo unico desiderio era quello di restare stretta a lui per l'eternità.


 
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