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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Fullmetal Alchemist
Titolo Fanfic: YOU ARE STUPID, BUT I LOVE YOU
Genere: Romantico
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot, Yaoi
Autore: ed92 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 02/07/2007 08:44:16

La mia prima Ed/Roy!!! In un atro sito è piacuta molto spero sia lo stesso anche qui!!!^^
 
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UNICO
- Capitolo 1° -

Titolo:You are stupid, but I love you
Serie:full metal alchemist
Capitolo:unico
Rating:per tutte le età
Pairing:EdxRoy
Note:questa è la mia prima yaoi in assoluto, quindi spero sia decente! Il pairing come ho sottolineato è EdxRoy, la mia coppia yaoi preferita. Ci tengo a precisare che essendo la prima, questa sarebbe meglio chiamarla soft yaoi, quindi mi dispiace ma per il momento niente sesso( forse in futuro), solo baci(di certo non tutti casti) e un’infinità di coccole!!! Dopo avervi scassato per bene le palle, vi auguro buona lettura!!! ^^


.t. You are stupid, but I love you .t.


Aveva finalmente deciso di rivelargli i suoi sentimenti. Si, Edward Elric, dopo aver pensato a lungo aveva preso una decisione. Doveva rivelare i suoi sentimenti a Roy, altrimenti sarebbe impazzito, insomma lo amava troppo e questo continuo doverlo solo guardare non potendolo stringere a se e farsi cullare dalla sue braccia forti era snervante e insopportabile. Da quando si era accorto di amarlo? In verità dal primo istante in cui l’aveva visto, ma all’epoca era convinto che il sentimento che provava fosse paterno, vedeva in Roy il padre che lui non aveva mai avuto, solo più tardi si era reso conto che quello che provava era amore, amore per quell’uomo moro e affascinante dagli occhi neri e impenetrabili. E cosi dopo tante riflessioni e una notte passata insonne si era deciso a parlargli. Doveva anche ringraziare quel fascicolo che teneva stretto tra le mani, il rapporto dell’ultima missione, che gli forniva un buon pretesto per andare da lui. Non che gli servisse un pretesto per andare da Roy, insomma per lui era sempre un piacere vederlo, ma avendo questo espediente si sentiva più sicuro. Si, c’e l’avrebbe fatta!

Percorreva veloce le strade di Central City, camminando tranquillo, cercando di controllare l’eccitazione per l’imminente incontro, non stava più nella pelle. Chissà come stava Roy, erano dieci giorni che non lo vedeva a causa della missione che lo aveva allontanato da li, di certo lo avrebbe trovato in gran forma, e quando lo avrebbe visto entrare gli sarebbe andato incontro abbracciandolo e…frena Ed, dimentichi forse un particolare? Non gli hai ancora detto quello che provi quindi è più plausibile che ti risponda con una delle sue solite battute, che tu trovi irritanti, ma che sotto sotto ti piacciono perché le riserva solo a te e ti fanno sentire speciale. Poi se deciderai di rilevargli quello che provi forse ti salterà addosso. E se invece…

In un istante tutto il coraggio raccolto e il sorriso delineato dalle labbra svanirono. E se Roy non avesse ricambiato i suoi sentimenti? Se gli avesse riso in faccia? Di certo avrebbe pensato che lo stava prendendo in giro, che la sua era una cottarella non ben identificata da adolescente in crisi, che evidentemente non aveva chiaro in testa il concetto di uomo e donna, insomma che fosse solo uno stupido ragazzino con strane attrazioni…

Stava quasi per voltarsi e tornarsene a casa, ma poi riacquistò un po’ di coraggio. Almeno ci doveva provare. Naturalmente sperava che Roy lo accettasse, ma se l’avrebbe pensata in modo diverso allora si sarebbe fatto da parte. Ci sarebbe stato male, questo si, ma forse col tempo gli sarebbe passata e ne avrebbe fatto una ragione. Anche se su questa cosa ne dubitava fortemente…

Entrò nel quartier generale e l’attività frenetica lo accolse. Tutti i militari erano già al lavoro (dopo la pausa pranzo), svolgendo le proprie mansioni, c’era chi rispondeva di continuo al telefono passando poi le varie telefonate agli uffici dei diretti interessanti, chi girava per i corridoi consegnando pile di documenti su noiosissimi rapporti da firmare e coppie di militari che uscivano per brevi missioni, tipo riportare l’ordine in città dopo qualche zuffa o spostare qualche detenuto da una prigione all’altra. Era cosi preso da quello che stava per fare che neanche badò al maggiore Armstrong quando quest’ultimo mise in mostra i suoi muscoli. In circostanze normali sarebbe rabbrividito dal disgusto, ma quella non era affatto una circostanza normale.

Finalmente svoltò l’ultima curva e si ritrovò all’inizio di un lungo corridoio alla fine del quale, ultima porta a destra si trovato l’ufficio di Roy e dei suoi sottoposti, già sperava che gli altri non ci fossero, di certo non poteva mandargli via, infondo Roy doveva solo leggere il suo rapporto, era lui quello che doveva dire qualcosa di importante ma privato. Con calma cominciò ad avanzare lungo il corridoio passando porta dopo porta mentre l’eccitazione cresceva, domandandosi come l’avrebbe accolto il colonnello. Finalmente giunse davanti alla porta di ciliegio scuro con una targhetta d’ottone applicata, la quale recava la scritta Roy Mustang. Ascoltò un attimo e gli parve di non udire nessun rumore dall’interno…forse gli altri non c’erano. Fece un respiro profondo e poggiò la mano destra sulla maniglia, si fece un riepilogo mentale di quello che più o meno doveva dire e sperando che andasse tutto bene abbassò la maniglia e apri delicatamente la porta.

Quando guardò all’interno della stanza non poté che rallegrarsi, il suo udito non aveva sbagliato gli altri non c’erano, ma la persona che a lui interessava si. L’ufficio sembrava quasi un dipinto, tutto era immobile, se non la penna del colonnello che ogni tanto scribacchiava la sua firma e il suo petto che si alzava e abbassava regolarmente. Osservò meglio Roy, la testa china sulla scrivania, lo sguardo fintamente concentrato sui fogli davanti a lui. I suoi occhi penetranti, che svogliati percorrevano pigramente le righe scritte. Era davvero affascinante, sarebbe stato immobile ore ad osservarlo, ogni suo gusto ogni sua piccola espressione, ma ora doveva parlare, ora o mai più.

-salve colonnello-

Cercò di controllare la voce che un po’ gli tremava, ma che ci poteva fare se quell’uomo gli faceva quell’effetto, pensò arrossendo, ringraziando che l’altro stava ancora fissando i fogli.

-fullmetal…-

Fece Roy alzando lo sguardo su di lui e indicando la sedia,chiaro invito a sedersi. Da quando Roy aveva posato lo sguardo su di lui, il cuore aveva iniziato a battergli forte e non smise neanche quando si sedette davanti a lui, anzi aumentò notevolmente. Per riprendersi un attimo e prepararsi all’imminente discorso, decise di consegnargli il rapporto che teneva ancora stretto tra le mani. Quando lo porse al colonnello vide dipinta sulla sua faccia un’aria da bambino imbronciata e non poté non sorridere, dall’onde era risaputo in tutto il quartier generale che Roy odiava firmare i documenti. Quello che successe dopo non lo capì neanche lui.

Roy aveva preso a parlare probabilmente del rapporto, ma Ed non lo stava minimamente ascoltando, era come ipnotizzato dalle morbide labbra del colonnello che si allontanavano e avvicinavano sinuose tra loro. Ma furono proprio quelle labbra che spezzarono l’ipnosi.

-fullmetal? Ma mi stai ascoltando?...-
Lo guardò un po’ spazientito il colonnello per aver parlato inutilmente per dieci minuti.

-colonnello io considero il nostro rapporto qualcosa di più della semplice amicizia…-

Fissò lo sguardo di Roy che dall’imbronciato era passato all’incredulo, cosi abbassò gli occhi e prese a fissarsi le mani, cercando le parole giuste per continuare. Sentiva gli occhi del colonnello puntati su di lui, in attesa di una risposta, che non tardò ad arrivare.

-insomma, intendo dire che provo un sentimento per lei che è diverso dalla sola amicizia, io penso, anzi ne sono convinto…sono convinto di amarla!-

Pronunciò tutto questo mentre le sue guance si arrossavano visibilmente, ma la risposta che arrivò non era certo quella che si aspettava.

-fullmetal…cos’è questo uno scherzo? Perché se lo è non è affatto divertente!-

Scherzo? Lui gli confessava i suoi sinceri sentimenti e lui? Se ne usciva con quella battuta? Quelle parole uscite dalla bocca che tanto prima aveva contemplato, furono come una pugnalata al cuore. Si sarebbe forse aspettato un rifiuto, ma mai una battuta cosi crudele.

Roy dal canto suo fissava la testa china del fullmetal, aspettandosi da un momento all’altro che quest’ultimo scoppiasse in una fragorosa risata, dicendogli che lo aveva preso in giro, come faceva di solito. Lui amava sentitamente Ed ma non gli aveva mai parlato della cosa, per paura di chissà quale reazione da parte del più piccolo, insomma dopo tutti i problemi che aveva passato non voleva turbarlo per quella sua attrazione. Stava ancora aspettando che Ed facesse qualche battuta ma… e se invece lo amava veramente come aveva appena proferito, non era di certo nella testa del fullmetal per saperlo. Stava per parlare quando Ed alzò la testa fissandolo con occhi pieni di risentita rabbia e colmi di lacrime.

-lei mi fa veramente schifo…io vengo qui appositamente per lei, le confido quello che provo, metto a nudo i miei sentimenti e lei con cosa se ne esce? Fullmetal…cos’è questo uno scherzo? Uno scherzo??? Ma lei è veramente uno STRONZO, vada al diavolo colonnello!!!

Il più giovane si alzò di scatto dalla sedia lasciandola cadere a terra, battendo i pugni sulla scrivania continuando a lanciare insulti verso Roy.

-lei è una persona schifosa, non merita di stare con nessuno-

Urlò prima di battere l’ultimo pugno sulla scrivania, mentre due lacrime gli percorrevano le guance andando a cadere sul fascicolo del suo rapporto. Guardò Roy con tutto il disprezzo possibile prima di lanciarsi fuori dalla stanza, che si richiuse con un tonfo alle sue spalle.

Roy rimase a guardare la porta per diversi minuti, immobile prima di spostare il suo sguardo sul fascicolo, sulle lacrime che lui gli aveva fatto versare. Non ci poteva credere, lui l’aveva trattato male, come un poppante…e invece Ed lo amava davvero, non ci poteva credere, ci aveva sperato tante volte ma non si era mai illuso ma dopo quello a cui aveva appena assistito si era autoconvinto. Il cuore gli scoppiò di gioia e un largo sorriso si delineò sulle sue labbra, sorriso che svanì poco dopo. Prese il fascicolo e passò le dite sopra quelle lacrime ancora imprese, si ora lui era felice, ma c’era un piccolo dettaglio. Ed lo odiava.
Presa una decisione si alzò velocemente dalla sedia e infilata la giacca usci dall’ufficio. Doveva trovare il fullmetal e chiarirsi con lui, ora o mai più.

Quando Ed era uscito dall’ufficio di Roy, aveva cominciato a correre a perdifiato per i corridoi non badando ad urtare altri militari. L’unica cosa che voleva era mettere più distanza possibile tra se e quel colonnello che tanto amava quanto odiava. Anche dopo aver varcato l’uscita continuò a correre non avendo una meta precisa, la testa era troppo affollata da pensieri confusi. Come aveva potuto sperare che uno come Roy ricambiasse, che capisse i suoi sentimenti, era stato uno stupido ad andargli a parlare, ma era stato più forte di lui. L’attrazione che provava per il colonnello lo aveva spinto a quel gesto che ora si pentiva di aver fatto. Avrebbe potuto starsene zitto e continuare ad osservarlo da lontano ed invece come uno stupido aveva osato, scoprendo la nuda e cruda verità. Roy non lo amava. Oltre alle lacrime che gli solcavano il viso si uni la pioggia che cadeva feroce sulla città. Senza neanche farci caso, arrivato nell’ala est della città, aveva tagliato giù per una stradina in fondo alla quale dopo un piccolo sentiero di alberi, si trovava la casa di Roy. Ormai stanco e con la testa che gli scoppiava, non vi badò molto. Si sedette suoi gradini e incurante della pioggia che gli scivolava addosso, si lasciò andare ad un pianto disperato.

Roy lo stava ancora cercando. Non avendolo trovato nel suo alloggio, si era lanciato alla sua ricerca, girando mezza città. Poi quando era scoppiato il temporale, gli era venuto un colpo al cuore. Sperava che Ed si fosse rifugiato da qualche parte e soprattutto che non si fosse perso. Stanco di girare a vuoto, decise di chiedere ad una signora se per caso l’aveva visto passare.

-mi scusi…signora, non è che per caso ha visto passare un ragazzino biondino con la treccia?-

Speranzoso attese che la signora rispondesse.

-mmh…mi faccia pensare…ma si certo, è passato di qui pochi minuti fa. Correva a perdifiato e poi a svoltato giù per quella stradina-

Roy seguì con gli occhi il dito puntato della signora e sussultò un attimo. Giù per di la c’era casa sua, perché Ed si era diretto li?

-grazie signora, mi è stata di grande aiuto-

-si figuri giovanotto, arrivederci-

Dopo aver cordialmente salutato la signora. Si diresse verso la stradina. Una volta arrivato all’inizio del sentiero, aguzzò la vista e vide in lontananza un puntino sui gradini. Di sicuro doveva essere lui, chi altri se no? Cominciò a correre verso la sua casa mentre la pioggia cadeva incessante. Il cuore gli scoppiava nel petto per la troppa corsa ma doveva assolutamente chiarirsi con lui. Arrivato, la scena che vide gli fece molta tenerezza. Ed se ne stava raggomitolato sui gradini, le braccia raccolte al petto e la testa affondata nelle ginocchia, bagnato fradicio come un pulcino. Roy gli si avvicinò piano per paura di rompere quel momento, si sedette vicino a lui e dopo essersi sfilato la giacca, gliela mise sulle spalle. A quel tocco, Ed alzò lo sguardo su di lui e Roy si sentì male. Gli occhi del più piccolo era rossi e gonfi dal pianto, per colpa sua. Con calma, cercando di trovare le parole giuste, cominciò a parlare ma venne interrotto da Ed.

-che cosa vuole? Che è venuto a fare qui?-
-fino a prova contraria questa è casa mia fullmetal ed è mio diritto venirci…comunque sono venuto a cercarti, perché volevo chiarire con te…-

-per chiarire cosa colonnello? Non c’è niente da chiarire!-

Sentenziò il più giovane acido. Ma Roy non si perse d’animo.

-si invece, perché io…io ti amo Ed!!!-

Finalmente l’aveva detto, la cosa che si teneva dentro da una vita, l’aveva detta. Ma la risposta di Ed non fu delle più dolci.

-si come no, la vuole smettere di prendermi in giro? Cos’è una sua tattica per portarmi a letto…cosa vuole, il piacere di una scappatella e via? Colonnello io non sono come tutte le donne che si porta regolarmente a letto tutte le sere e…-

-infatti, tu sei diverso, ed è per questo…che ti amo!!-

Disse cingendogli la vita e attirandolo a se. Subito Ed cercò di divincolarsi, ma quando Roy rafforzò la stretta, si accoccolò meglio tra le sue braccia mentre un singhiozzo gli sfuggiva.

-non piangere Ed, è tutto apposto adesso…-

-piango dalla felicità! Non mi sembra ancora possibile, io pensavo di non piacerti…-

Mentre Ed si stringeva di più alla camicia, Roy gli accarezzava dolcemente i capelli bagnati, cullandolo lentamente.

-senti, per quanto riguarda prima…mi spiace averti detto quelle parole, ma ero convinto tu mi prendessi in giro. Vedi Ed io ti ho sempre amato, ma non ho mai detto niente per paura della tua reazione. Avevo il timore che tu mi avresti urlato contro, dicendo che ero un pazzo maniaco con strani pensieri in testa. Se l’avessi saputo prima, di certo non ti avrei trattato così…scusami-

Ed alzò lo sguardo su Roy e sorridendogli dolcemente gli rispose

-sei un stupido Roy, ma ti amo!-

Il moro allora annullò la distanza fra loro, unendo le labbra in un piccolo dolce bacio. Restarono così per un po’, quando Ed si staccò cominciando a starnutire.

-etciùù-

-mi sa che la tua idea ti startene qui fuori, non è stata tanto intelligente-

-non cominci a sfottere, colonnello-

Gli rispose il più giovane, dopo avergli lanciato un’occhiataccia. Subito dopo entrarono in casa per ripararsi dalla pioggia. Ed era già stato a casa del colonnello qualche volta, per consegnare qualche rapporto, ma a vederla adesso la casa sembrava ancora più accogliente. Era molto spaziosa, dallo stile semplice e moderno. C’erano una cucina, un ampio e molto confortevole soggiorno, l’immancabile biblioteca, il bagno, varie stanze e in ultima la camera da letto di Roy. Ed guardava tutto con meraviglia finché tre starnuti lo riportarono alla realtà.

-etciùù…etciùù…etciùù…-

Roy lo abbracciò dolcemente da dietro, e gli sussurrò piano

-perché non vai a farti una bella doccia calda, mentre ti preparo una camomilla…il bagno sai già dov’è-

Il più giovane annui arrossendo leggermente, e attraversato il soggiorno imboccò il corridoio tirando su col naso. Dopo averlo visto sparire dietro il muro Roy si era diretto in cucina mettendo a bollire l’acqua. Ed era stato un buon quarto d’ora sotto la doccia, l’acqua calda lo fece sentire meglio dopo tutto quel tempo passato sotto la pioggia. Rimase fermo immobile lasciando che l’acqua gli scivolasse addosso. Ancora non ci poteva credere, Roy lo amava, e si erano anche baciati. Pensando questo sentì una strana eccitazione e felicità. Finalmente spense l’acqua e dopo essersi avvolto un asciugamano attorno alla vita, usci dal bagno per dirigersi nella camera dell’altro. Una volta entrato constatò che il colonnello aveva buon gusto. La camera era spaziosa con un considerevole armadio, un bel letto matrimoniale, due comodini a lato di esso e un’ampia finestra coperta da una delicata tenda. Avanzò nella stanza quando si ricordò che i suoi vestiti erano tutti bagnati, ma poi notò sul letto una pila di vestiti e un foglietto. Lo prese in mano

“metti questi e poi raggiungimi in cucina”

Ed guardò il letto e vide una camicia e un paio di boxer scuri. Dopo essersi asciugato per bene si vestì. I boxer gli andavano anche abbastanza bene in vita, mentre la camicia gli stava decisamente grande. Arrotolò le maniche tre o quattro volte e poi usci dalla stanza. Una volta arrivato in cucina trovò Roy seduto a tavola con davanti una tazza. Il moro gli sorrise.

-dai vieni qui, che la camomilla è bella calda-

Ed avanzò verso di lui e si sedette sulle sue gambe, mentre Roy gli posò il mento sulla spalla. Mentre il più giovane beveva la tisana, l’altro gli sussurrava dolci frasi all’orecchio facendolo spesso arrossire. Una volta finito Roy lo girò leggermente verso di se e guardandolo negli occhi gli disse

-ti amo Ed!-

-anch’io Roy…e non sai quanto-

Dopo di che si unirono in un secondo bacio, questa volta un po’ meno casto. Infatti la lingua di Roy scivolò lentamente nella bocca di Ed, ingaggiando una dolce lotta con la lingua di quest’ultimo. Era un bacio infinitamente dolce e pieno di passione, in esso si potevano percepire mille emozioni. Nel cuore di entrambi però, vi si leggeva un solo sentimento, amore. Amore puro e senza confini. Molto dolcemente Roy prese tra le braccia Ed e lo portò in camera, dove lo adagiò sul letto e dopo essersi steso anche lui, coprì entrambi con le coperte. Per ultima cosa, prima di addormentarsi del tutto, senti il piccolo corpo di Ed rannicchiarsi contro il suo petto e prima di scivolare tra le braccia di Morfeo lo cinse con un braccio sussurrando

-buona notte, amore mio!-


.t. the end .t.

Spero vivamente che la fic vi sia piaciuta, di sicuro che ne sono di migliori, ma portate pazienza è la prima che scrivo, col tempo migliorerò. Spero soprattutto che l’ultima parte sia venuta bene. ^^

Recensite!!! Un baciotto Ed92^^








 
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