- Capitolo 1° -
Sono appena rientrato a casa e ti ritrovo buttata nel letto, fai finta di dormire perché hai sentito che sono tornato ma in realtà so che poco prima stavi piangendo.
Mi viene un pò da ridere se ripenso al modo in cui ci siamo conosciuti, Tu eri una ragazzina Italiana come tutte le altre, frequentavi la scuola, uscivi con gli amici, ed eri una fan sfrenata di Miyavi.
Io, io ero un cantante di successo giapponese, (lo sono ancora tutt’oggi), il mio nome era (ed è) appunto Miyavi, già, proprio così, tu eri pazza di me, non potevi fare a meno di ascoltare le mie canzoni, non potevi vivere un giorno senza incantarti davanti alle mie foto, avvolte tentavi di tracciare a matita i lineamenti del mio viso, ma per quanto ti sforzavi non ti andava mai bene, ma non ti davi per vinta, tu insistevi ed insistevi…
Hai iniziato ad imitarmi negli atteggiamenti, e nel look per poterti sentire più vicina a me, ma un giorno, ti sei stancata, non ne potevi più delle prese in giro da parte dei tuoi conoscenti, così scappasti e venisti a vivere in Giappone con la speranza di potermi incontrare almeno una volta sola.
Un giorno, mentre mi avviavo al mio concerto, ti vidi seduta sul marciapiede mentre piangevi, sembravi un cucciolo abbandonato,
così mi avvicinai, e ti chiesi cosa ti turbasse, tu alzassi lentamente il viso verso di me, i tuoi occhi si illuminarono e scoppiasti a piangere, io mi guardai intorno, tutti guardavano verso noi, per fortuna nessuno mi aveva riconosciuto, così ti presi per mano e ti tirai su per un braccio, tu continuavi a singhiozzare e nascondevi il tuo viso con le tue mani che tremavano all’impazzata, io non sapevo più che fare così ti strinsi forte a me, ti portai nella mia macchina e mi avviai verso il concerto.
Avevo circa 80 km da fare, quindi il viaggio sarebbe stato abbastanza lungo, tu continuavi a guardare fuori dal finestrino, ti nascondevi con il cappuccio della felpa, ogni tanto cercavi di guardarmi attraverso lo specchietto e ogni volta che ci riuscivi vedevi il mio sguardo rivolto a te e ti imbarazzavi, così guardavi da un'altra parte, continuavi a tremare, non avevi detto neanche mezza parola, io non sapevo con quale frase cominciare il discorso, mi stavo iniziando ad irritare, così accostai in una via deserta in mezzo al nulla, e cominciai a fissarti finché tu non mi degnavi di uno sguardo.
Tremavi più di prima, in quel momento chissà tutti i pensieri che ti sono passati per la testa.
Lentamente ti girasti, avevi un aria tristissima, io avevo lo sguardo serio ma come vidi i tuoi occhi mi rattristai, c’era un vuoto nel tuo sguardo, come se la tua vita fosse un peso.
I tuoi occhi cominciarono a diventare sempre più lucidi, tu sbattevi velocemente le palpebre in modo che non potessi piangere, ma fu tutto inutile, le lacrime cominciarono a scorrere sul tuo viso, per poco non cominciavo a piangere pure io.
Tu abbassasti lo sguardo ed allungasti le braccia mentre sporgevi il tuo corpo verso di me, mi stringesti così forte che per un attimo mi mancò il respiro, sembravi una bambina impaurita, così ti abbracciai e ti chiesi cosa mai potesse far piangere così tanto una ragazza della tua età, tu con voce bassa mi rispondesti che eri una mia grandissima fan e che avevi sempre sognato di potermi incontrare, ma non ti sarebbe mai immaginata che sarebbe potuto accadere sul serio, e in quel modo;
Mi dicesti che da sempre desideravi di poter cantare e recitare, mi raccontasti la tua storia, e che non sapevi dove andare, che avevi fatto un grossissimo errore ad allontanarti da casa e che Tokyo di notte fa paura.
Così decisi di farti rimanere con me finché non avresti trovato un lavoro che ti poteva permettere di tornare a casa, ma un pensiero percorse la mia mente, pensai che non sarebbe stato male se io e te avessimo potuto formare un gruppo insieme: quando ti feci la proposta iniziasti ad urlare di gioia e mi abbracciasti come nessuno aveva mai fatto prima d’ora.
Così andammo insieme al concerto, e senza che nessuno ne fosse al corrente ti feci salire sul palco con me, tu eri imbarazzatissima, ma cantavi insieme a me come se lo avessi sempre fatto.
Da quel giorno lavorammo insieme, formammo un duo MYV e MYA, eri brava pure a scrivere canzoni.
Cominciammo a fare nuovi cd e nuovi video, ci divertivamo un sacco, tu avevi messo apposto la situazione pure a casa tua, io avevo finalmente qualcuno con cui uscire la notte che non fosse un ragazzo, tutto andava per il meglio, finché un giorno, durante un live, mentre io cantavo e tu suonavi la chitarra, ti avvicinasti a me, io ti misi il microfono davanti alla bocca, così cantavamo insieme, poi ti misi il braccio intorno alle spalle, tutto sembrava andare liscio, finché tu non mi desti un bacio sulla guancia, io rimasi allibito per quel gesto, tanto che non riuscii a contenermi, così lasciai andare la canzone e ti baciai sulle labbra, dal tuo sguardo capii che non ti saresti mai potuta aspettare una cosa simile, il concerto comunque continuò come se non fosse successo nulla, poi, quando andai dietro le quinte, non ti vidi più, cominciai a preoccuparmi e iniziai ad urlare il tuo nome per intero, entrai nel tuo camerino senza bussare e ti trovai distesa sul pavimento.
Eri svenuta, così gridai aiuto, ti presi in braccio ti misi sul divano, e rimasi lì ad aspettare il tuo risveglio.
Poco dopo i tuoi occhi si riaprirono dolcemente, appena mi vedesti mi desti uno schiaffo in pieno viso, urlando come una pazza, dicevi che mi stavo approfittando di te, che tu non eri la mia sgualdrinella e che non dovevo più permettermi di farti fare certe figuracce davanti a milioni di spettatori.
Io ti presi e ti sbattei sul muro, cominciai a strillarti in faccia, dicendo che se io ti avevo baciato sul palco era solo per un motivo, tu continuavi a non capire, così cominciai a baciarti euforicamente, come non avevo mai fatto con nessun’ altra, all’inizio cercavi di liberarti, ma piano piano cominciasti a non avere più il controllo di te stessa e ti lasciasti andare, quando allontanai le mie labbra dalle tue, tu rimasi immobile con gli occhi socchiusi, io sorrisi e ti abbracciai, sussurrandoti frasi dolci nell’orecchio, ti dissi che ti amo, e che non mi sarei mai permesso di approfittare di una ragazza dolce come te, tu eri e sarai per sempre la mia piccola cucciola.
Ora sono sdraiato sul letto mentre ti guardo dormire, hai l’aria così ingenua, so che desideri tornare a casa tua per stare un po con la tua famiglia e i tuoi amici, aspetti sempre che me ne vada, mi saluti con un sorriso, ma appena chiudo la porta sento i singhiozzi provenienti dal tuo cuore.
Domani incideremo il nostro prossimo cd, se lo ascolterai fino alla fine, potrai notare che c’è una canzone nascosta, ecco, quella l’ho scritta per te, affinché tu possa capire che ti amo e che non sei sola.
Ma per il momento, mi limiterò a cantartela ogni notte come ninna nanna, in modo che tu possa dormire serenamente, perché è questo ciò che voglio.
Amore mio... non piangere, fammi un sorriso
Non ti ho detto che mi piaci per vedere le lacrime, no?
dunque, dunque...
Amore mio... è tutto ok, non sentirti sola
anche perché quando tu ti senti sola, mi sento solo anch'io, no?
Amore mio... ancora non puoi aprire gli occhi?
Non puoi dormire dicendo "così... così"
Amore mio
invece di "Potrei morire per te"
piuttosto, ho deciso che "Vivo per te"
Ovviamente anche per te vale lo stesso
per sempre, per sempre...
Voglio amarti ancora di più
perché mi sta bene essere così dolce
Amore, amore mio
Anche se dovessimo rinascere, un giorno
Io resterò me stesso, quindi anche tu resta te stessa
E poi, sarà di nuovo la stessa cosa.
Sempre, sempre
Amore mio... apri lentamente gli occhi
È tutto come al solito, no?
E va bene così.
Beeeh?? vi e piaccccciuttta???? vi prego commentateeee!!!!!!!!!
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