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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Libri e Film (da libri)
Dalla Serie: Harry Potter
Titolo Fanfic: LA PROMESSA
Genere: Avventura, Drammatico, Dark
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot
Autore: ra89 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 28/06/2007 19:49:58

Prologo della storia "I Serpenti Oro e Argento".
 
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LA PROMESSA
- Capitolo 1° -

Ciao a tutti!! Eccomi qua con una one-shot, ma che in realtà è il prologo per la mia nuova long-fic.
Avrei potuto mettere un prologo direttamente nella fic, ma ho pensato che gli ambienti che si vanno a creare erano troppo diversi per essere inseriti in un unico scritto, quindi ho deciso di separare le due cose.
Di per se questa storia non dice molto, ma è fondamentale per quella che segue.
Spero di riuscire a stuzzicare la vostra curiosità con questo breve capitolo e quindi invogliarvi a leggere il seguito.
Ora vi lascio, grazie a tutti quelli che mi hanno seguito e mi raccomando, recensite, fatemi sapere cosa ne pensate e se ne vale la pena di scrivere un seguito…. Un bacione RA

Ps i personaggi di questa storia non sono di mia proprietà ma della Rowling, si tratta inoltre di personaggi non realmente esistenti (peccato!!!)


La Promessa



Erano ormai tre anni che Zabini e Malfoy facevano il doppio gioco.
Apparentemente schierati tra le file dei Mangiamorte, ma passavano informazioni al Ministero.
Da quando era iniziata la storia tra Draco ed Hermione, la Serpe aveva iniziato a capire qual’era la parte giusta in cui stare e nella sua conversione aveva trascinato con se il suo migliore amico.
Convinti della loro scelta, erano entrati nella squadra degli Auror, ma solo sulla carta, perché nella realtà non partecipavano a nessuna spedizione.
A quello ci pensava Hermione, Harry, Ron e sua sorella Ginny.
Tutti divenuti Auror, combattevano i vari movimenti dei Mangiamorte, ormai non più compatti dalla distruzione di Lord Voldemort.
Ogni gruppo aveva trovato un possibile erede del Signore Oscuro che combatteva per prevalere sugli altri.
Una volta usciti dalla scuola, Draco ed Hermione avevano scoperto di avere molto in comune e tra loro era scoccata la scintilla.
Vivevano assieme e con loro anche Zabini.
E non c’era pericolo che povero Blasie si sentisse solo, visto che ogni sera tornava a casa con una ragazza più bella.

Stavano bene.

Nonostante qualche battibecco, erano riusciti a creare quell’armonia che li rendeva tutti felici.

Null’ultimo periodo avevano fatto catturare parecchi Mangiamorte, così, per compensare le parti ed evitare di essere scoperti, avevano simulato l’uccisione di alcuni Auror, coprendosi le spalle e attirando l’ammirazione dei Mangiamorte più esperti.

Era tutto tranquillo, quando un giorno ci fu un attacco in piena Londra.

I telegiornali dissero che si trattava di un attentato terroristico, durante il quale molte vittime avevano perso la vita, ma nel mondo magico tutti sapevano la verità.

Due gruppi di Mangiamorte si erano scontrati e a farne le spese erano stati i babbani.
Troppo presi dalle loro liti interne, non si erano accorti che alcuni maghi in incognito avevano osservato tutto e avevano chiamato rinforzi.
Gli Auror avevano seguito i Mangiamorte nei loro nascondigli e avevano dato vita ad una guerra.
Presi alla sprovvista, la linea oscura aveva perso molti uomini, ma senza perdersi d’animo riuscì a chiamare i rinforzi, tra i quali anche Blasie e Draco.
Sfortuna volle che contro lo stesso gruppo, a combattere c’era anche Hermione.

Il luogo dello scontro era un vecchio castello medievale, in particolare nelle segrete.
Quando i nuovi Mangiamorte arrivarono, gli Auror si trovarono circondati.
Nessuno aveva pensato di portarsi appresso una passaporta e la dimora era stata stregata affinché nessuno potesse smaterializzarsi.
Erano in trappola.
Hermione sapeva che quella era la fine e pregava di poter sopravvivere per poter salutare almeno un’ultima volta Draco.
Quella mattina si erano lasciati pensando rivedersi dopo poche ore, ma il destino aveva avuto altri progetti.
Draco e Blasie sapevano che per gli Auron non c’era scampo.
Non sapevano come fare.
Erano in una posizione di stallo.
Qualsiasi cosa li avrebbe smascherati.
Attese.
Attese che il loro capo decidesse cosa fare.
Suo padre, il predestinato a diventare il nuovo Signore Oscuro.
L’uomo che aveva tanto ammirato e poi odiato con tutto se stesso.
Perso nei suoi pensieri non si accorse di un lampo verde che colpiva un’Auror in prima fila.
Bastò questo semplice gesto per far scatenare il finimondo.
Con un’azione eroica, gli Auror si gettarono allo sbaraglio contro i nemici lanciando schiantesimi e, se messi alle strette, anche Maledizioni Senza Perdono.
Blasie si avventò contro un suo compagno.
Durante le riunioni avevano previsto una situazione del genere.
Sarebbe stata tutta una finta e con uno schiantesimo uno o l’altro avrebbe conquistato la vittoria.
Draco fece lo stesso, ma non riusciva a concentrarsi sulla battaglia.
I suoi occhi fissavano solo una figura minuta che da sola aveva già abbattuto tre Mangiamorte.
La sua Mezzosangue era in gamba.
Ma fu un attimo.
Un solo istante di distrazione ed Hermione si trovò a terra.
Sopra di lei Nott.
La bacchetta puntata alla gola e un’espressione di pieno godimento.
Apri la bocca e iniziò a pronunciare la più temibile delle maledizioni senza perdono.
Draco non seppe più rispondere dei suoi gesti.
Abbandonato il suo avversario, si spostò leggermente e si mise di fronte al suo ex compagno di casa.
La bacchetta puntata.
Un grido ed un lampo uscirono dalla sua bacchetta e il caro compagno giaceva a terra privo di vita.
Quel semplice gesto fece bloccare tutti i presenti.
I Mangiamorte realizzarono il tradimento e abbandonando i rispettivi avversari si abbatterono su Draco.
Lo presero.
Lo immobilizzarono.
Tutto nel più totale dei silenzi.
Zabini si era unito a loro e stava bloccando Draco da dietro.
Un flebile sussurro lo raggiunse -promettimi di prenderti cura di lei mentre io non ci sarò-
Nessuno lo sentì, se non il diretto interessato che con il capo suggellò quel patto.
E nel silenzio le figure oscure si dileguarono.

Il processo fu lungo e doloroso, ma Draco non confessò.
Ridotto a poco più di un vegetale, era stato risparmiato perché figlio del capo, ma gettato nelle prigioni dei Mangiamorte e dimenticato.

Zabini dovette assistere inerte alla distruzione del suo amico.

Dopo pochi giorni comunicò il suo ritiro dalle squadre dei Mangiamorte.
Disse che si sentiva tradito e che aveva bisogno di tempo.
Nessuno ebbe nulla da obbiettare e lui ne fu fuori.

Avrebbe dedicato il resto della sua vita a mantenere quella promessa, nell’attesa del suo ritorno.
 
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