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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Videogiochi
Dalla Serie: Kingdom Hearts
Titolo Fanfic: INSONNIA
Genere: Commedia
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot, Yaoi
Autore: eternal-fantasy galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 27/06/2007 17:43:31

Flashfic. Per quanto Castle That Never Was sia immenso, dormire in pace è molto più difficile di quanto si pensi per Xemnas e Saix!
 
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- Capitolo 1° -



Insonnia



Ecco qui la flashfic su Xemnas e Saix ^^ volevo fare una yaoi seria, ma non ho resistito a giocare con la frustrazione sessuale del povero "Mansex" X-DDDDDD così è venuta una cosa da commediola comica…
(Sei una sadica str***a, lo sai? NdXemnas)
(Ho preso ripetizioni da Larxene ^^ ndMe)





L’ultima cosa che Xemnas si aspettava in quel momento era che qualcuno bussasse alla sua porta. Era notte fonda, persino per gli standard di quel mondo al confine del nulla, e lui si trovava in procinto di andare a dormire. Una persona ordinaria avrebbe provato contrarietà e irritazione all’inopportuna intrusione; sentimenti in teoria impossibili per un Nobody privo della capacità di provare emozioni. Inoltre lui era il Superiore dell’Organizzazione XIII, e doveva fare coscienziosamente il proprio dovere nei confronti dei suoi subordinati, rispondendo alle loro necessità in qualunque momento; si ripeté mentalmente tutto questo, congratulandosi con sé stesso per la propria logica ed esemplare dedizione alla causa.
Indossando un’elegante vestaglia color grigio perla sul suo pigiama nero, si diresse all’entrata delle proprie stanze private, chiedendosi se era il caso di scagliare una raffica di aerial blades allo scocciatore prima o dopo aver verificato la sua identità.
Ogni pensiero di questo genere scomparve dalla sua mente nel momento in cui, aprendo la porta, si trovò di fronte il proprio fedelissimo secondo in comando. Xemnas non poté impedire alla sua espressione di illuminarsi impercettibilmente osservando il Luna Diviner dai lunghi capelli azzurri; tuttavia ai suoi occhi penetranti non sfuggì l’aria stanca del Numero VII: la sua carnagione chiara sembrava più pallida del solito, i suoi brillanti occhi dorati sembravano in qualche modo offuscati e cerchiati da ombre scure.
L’uomo dai capelli d’argento lo fece accomodare, accantonando con un gesto le scuse dell’altro per averlo disturbato ad un’ora tanto tarda. “Dimmi, Saix, cosa ti turba?”
Il berserker si strofinò esitante le cicatrici che s’incrociavano sopra il suo naso formando una ‘x’ tra le sopracciglia azzurre; Xemnas s’accigliò: era un comportamento davvero insolito per quel nobody sempre tanto deciso e sicuro di sé, e questo era un indizio sicuro del fatto che il suo problema lo metteva a disagio. Prendendo l’iniziativa, il Superiore posò le proprie mani sulle spalle del suo più fidato aiutante:
“Di qualsiasi cosa si tratti, Saix, sappi che puoi sempre parlarmene in completa libertà.” In un angolino della propria mente contorta, Xemnas sperò che l’altro gli si gettasse tra le braccia e gli aprisse il suo cuore… o, in assenza di esso, qualcos’altro… prima che scattasse la censura automatica che lo riportò con i piedi per terra.
Saix sembrava non aver fatto caso al momentaneo volo d’immaginazione del proprio venerato Superiore; distogliendo lo sguardo verso terra mormorò qualcosa in tono che, dalla bocca di una persona ordinaria, sarebbe sembrato imbarazzato. Ma anche lui non era una persona ordinaria, come detto sopra.
Il Numero I sbatté incerto le palpebre e per essere sicuro di aver capito bene, ripeté: “Non riesci a dormire… per via del rumore nella tua stanza?”
Saix inspirò profondamente: “Devo ricordarvi, Superiore, che la mia stanza si trova tra quelle di Numero VIII e di Numero VI? E che costoro hanno come ‘speciali ospiti notturni’ rispettivamente Numero XIII e Numero IX???”
Xemnas cominciava a intuire quale fosse effettivamente la portata del problema. Saix riprese in un tono che stavolta malcelava una certa esasperazione:
“Vi prego di credermi se vi assicuro che non è facile riuscire a riposare serenamente ritrovandosi costretti ad ascoltare la colonna sonora delle effusioni di quattro adolescenti dagli ormoni impazziti!”
In fatto di ormoni impazziti, in quel momento quelli di Xemnas non avevano nulla da invidiare a nessuno: la vista del suo affascinante berserker infervorato e scarmigliato li aveva scatenati. Quel viso d’alabastro sembrava splendere alla luce della Luna da cui traeva il potere; la sua collera, sebbene razionalmente sapesse fosse soltanto simulata per esprimere emozioni a loro negate, generava onde d’energia che parevano colmare l’atmosfera di scintille, facendolo sembrare più vivo e selvaggio che mai.
Cogliendo al volo un’occasione tanto imperdibile, Xemnas studiò la propria espressione un una maschera di neutra casualità e propose:
“Se pensi che possa aiutare il tuo riposo, puoi fermarti a dormire qui, stanotte.”
Il Luna Diviner gli rivolse uno sguardo sorpreso e, all’occhio di un osservatore molto attento, un vago rossore sottilmente speranzoso: “Mio Superiore, non vorrei mai arrecarvi tale disturbo…”
Xemnas lo interruppe controbattendo in tono soave: “Nessun disturbo. Inoltre, non posso permettere che l’insonnia comprometta l’efficienza del mio secondo in comando; è per il bene di tutta l’Organizzazione.”
A una simile argomentazione, il Numero VII accettò con un inchino di gratitudine, che ripeté quando il Numero I gli offrì la possibilità di usare la propria doccia per rinfrescarsi.
Probabilmente si sarà intuito che tale generosità da parte dell’astuto Enigmatic Man non era disinteressata quanto egli avrebbe voluto far credere. Infatti, mentre Saix era chiuso nel bagno a lavarsi, si potevano quasi udire gli ingranaggi della mente di Xemnas girare freneticamente alla ricerca di uno stratagemma per sbirciare nella stanza accanto, sperando di scorgere anche solo per un attimo quel corpo snello e muscoloso privo di vestiti…
La risposta alle sue preghiere giunse sotto forma di uno schianto pauroso proveniente dal piano di sotto; e di conseguenza, un berserker allarmato che si scagliò fuori dal bagno col Claymore in pugno e pronto a combattere in difesa del suo idolatrato Master, nonostante fosse ancora grondante d’acqua e ricoperto unicamente da un asciugamano avvolto attorno alla vita stretta.
Xemnas sperimentò per la prima volta nella sua vita, sia umana che da Nobody, un effetto molto simile ad una visione mistica; e l’unico motivo plausibile per cui non rimase vittima di una torrenziale emorragia nasale è che il sangue fosse migrato immediatamente in un’area decisamente più bassa del suo corpo.
Saix, accertatosi dell’assenza di visibili minacce all’incolumità del suo Superiore, era sul punto di chiedere cosa fosse stato quel rumore, quando le sue acute orecchie appuntite colsero gemiti e sospiri fin troppo identificabili provenire dalla stanza sottostante…
Xemnas, vedendosi rovinare completamente l’atmosfera, mandò provvisoriamente a quel paese la sua raffinata eleganza e imprecò con tutto il suo cuore inesistente:
“Maledizione! Avrò ripetuto mille volte a Xigbar e Xaldin di sfogare i loro istinti in una stanza che non fosse proprio sotto la MIA!!!”
Così, almeno per quella notte, Xemnas e Saix dovettero limitarsi a condividere solamente l’insonnia… e i tappi per le orecchie.




 
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VOTO: (1 voto, 1 commento)
 
COMMENTI:
Trovato 1 commento
necropoiana - Voto: 22/12/10 19:30
Mi compiaccio! Le battute sono carine, non sono prevedibili e scrivi bene. Il finale in cui i due vanno in bianco fa rimanere a bocca asciutta anche chi legge, ma penso che una fine del genere sia veramente ORIGINALE e non mi sembra per niente poco XD complimenti!
Se hai ricevuto pochi commenti, secondo me, è perchè chi ha letto è rimasto deluso che i due non combinino nulla ;) ne sono quasi sicura!
Adesso qualcosa di più impegnativo! :)
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