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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Bleach
Titolo Fanfic: IL PRIMO E L'ULTIMO BACIO
Genere: Romantico, Drammatico
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot
Autore: yuko-la-strega galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 26/06/2007 18:32:41


 
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- Capitolo 1° -

In cielo non brillava neanche una stella, era una notte scura e senza luna, e quel tempo malinconico la rendeva ancora più buia e solitaria
Il vento soffiava irrequieto, coprendo ogni rumore in tutta la Sereitei, rendendola un luogo cupo e triste.
Il vento soffiava feroce e senza tregua, portando con se nubi minacciose e una notte buia e tempestosa,una notte in cui nessuno si sarebbe arrischiato ad andare in giro. L’elettricità dell’aria e l’immensa oscurità non attiravano di certo per fare passeggiate notturne,con un tempo così nessun abitante della Soul Society avrebbe lasciato la sua confortevole casa;
Tutti gli shinigami dormivano profondamente, mentre la tempesta infuriava.
Eppure una figura scura e solitaria aveva sfidato la notte, e si aggirava furtiva per i vicoli scuri.
Coperta da un lungo mantello scuro, si muoveva agilmente fra i vicoli della Sereitei, poi con velocità passò sugli immensi tetti degli edifici che si estendevano a perdita d’occhio.
Sapeva benissimo che in quella notte solitaria non avrebbe incontrato nessuna sentinella, il vero pericolo era solo dove si stava dirigendo, nell’unica zona di tutta la Sereitei dove vigeva ancora la legge marziale, dove erano stati imprigionati i traditori dopo la cattura, e dove sarebbe dovuto entrare ad ogni costo, perfettamente consapevole che se avrebbe fallito nel suo intento sarebbe stato condannato a morte.
“Addentrarsi nel Palazzo del Pentimento”, con il passare del tempo quell’idea lo aveva ossessionato per giorni, doveva riuscire a raggiungere i prigionieri. E poi? Liberarli? Chissà! Innanzi tutto però doveva parlare con lui, chiedergli il perché di tutta quella follia, o forse voleva solo rivederlo.
In tutto quel tempo non aveva fatto altro che pensarci, a preoccuparsi per lui, aveva sempre odiato che non gli dicesse mai dove andasse o a cosa pensasse.”
Ora non era il momento di distrarsi, dal momento che aveva preso quella decisione avrebbe dovuto portare a termine la sua missione, solamente in seguito se fosse riuscito ad incontrarlo avrebbe pensato a cosa dirgli, anche solo a schiaffeggiarlo, ma ora il suo unico obiettivo era quello di penetrare nel palazzo del pentimento.
I rischi erano immensi, aveva pianificato tutto nei minimi particolari, e quella notte di tempesta l’avrebbe solo che aiutato, in cuor suo ringraziò una qualsiasi divinità che aveva fatto in modo che quella notte fosse la più nera degli ultimi mille anni.
Il suo obiettivo si avvicinava sempre di più, mancava solo la lunghissima scalinata che l’avrebbe portato ai cancelli del palazzo.
Sperava che da li sarebbe stato tutto più semplice, anche se molte le sentinelle sarebbero rimaste chiuse nei posti di guardia, e se tutto andava bene a quell’ora di notte erano pacificamente addormentate.
Nessuna di loro avrebbe mai pensato che in una notte così qualcuno avesse tentato di penetrare nelle prigioni.
Tentare, avrebbe tentato, perché era quella la sua decisione, avrebbe tentato e nel caso fosse morto, lo avrebbe fatto senza nessun rimpianto.


Il suo sguardo era posato sul patibolo, quando lo avevano trasferito li gli avevano detto che affacciandosi fuori dalla finestra osservandolo tutti i giorni sarebbe arrivato a pentirsi dei suoi crimini.
Aveva perso il conto dei giorni in cui era rinchiuso li, eppure non si era pentito minimamente delle sue azioni, quando aveva deciso di tradire ne era consapevole, e non sarebbe tornato indietro.
L’unica cosa che si rimproverava era di non aver salutato adeguatamente quella persona, l’unica che per anni gli era stato vicino, considerandolo un amico, una persona, sì quello era il suo unico rammarico.
Si stava rammollendo, era da quando aveva lasciato la Sereitei che non faceva che rimproverarsi per questo motivo, non era da lui.
Perso nei suoi pensieri non si rese conto che qualcuno si era avvicinato alla sua cella, forse si era talmente abituato alla solitudine, che non ci fece nemmeno caso.
Com’era ironico, la Sereitei era diventata così silenziosa, quando quella peste dai capelli arancione e suoi amici erano penetrati senza permesso tutto era molto più divertente, si, si stava proprio rammollendo.
“Non pensavo di trovare il capitano della terza compagnia con lo sguardo perso nel vuoto” una voce dolce lo riportò al presente, nel posto in cui si trovava, e con il cuore che accelerava a mille esclamò “Rangiku, sei tu? “
“ Certo che sono io, chi altro mai si scomoderebbe per venire a trovarti?”
Dal buio una figura nera si era avvicinata alla cella dell’ex capitano della terza brigata, fece scivolare il lungo mantello che la copriva lasciando visibile, un bellissimo volto incorniciato da lunghi capelli rossi e due brillanti occhi verdi che risplendevano nella notte come quelli di un gatto.
“Che cosa fai qui, è pericoloso, se ti scoprissero verresti ad occupare la cella qui a fianco”
“Dubito che mi scoprano, ho preso le dovute precauzioni, e poi con questa tempesta che infuria, chi uscirebbe mai per venire a vedere come sta un prigioniero, e per informazione, da quel che mi risulta la cella accanto alla tua è già occupata”
Con un sorriso malizioso stampato in faccia, riprese a parlare, “ per essere rinchiuso qui da tanto tempo non stai poi così male”
Con il cuore che accelerava sempre più i battiti, Gin le disse “non hai risposto alla mia domanda, cosa fai qui?”
“Non ci vuole un genio, lo avrebbe capito chiunque sono venuta a liberarti”
“E cosa pensa di questa brillante idea il vecchio Yamamoto?” gli disse con un sorriso a fior di labbra lo shinigami dai capelli d’argento.
“O penso di essermi dimenticata d’informarlo”
“Interessante, e secondo te come la prenderà dopo che sarò fuggito?”
“Non saprei, ma non credo che lo scoprirò mai visto che ho intenzione di venire con te!”

Gin non seppe cosa dire dopo quella risposta così semplice ma decisa, forse aveva sbagliato tutto veramente, ma ormai era troppo tardi per poter tornare indietro.
E in quel momento si rese conto che se non avesse affrontato il suo destino avrebbe portato nel baratro anche lei, la bellissima donna che aveva di fronte, la donna di cui era innamorato anche se non aveva mai voluto ammetterlo, ne al suo cuore, ne tanto meno davanti ad altre persone, era un segreto che aveva tenuto custodito dentro di lui per così tanto tempo, che era quasi doloroso rendersene conto in quel momento, troppo tardi.
Rangiku posò a terra un involucro e da lì ne tirò fuori la Zampakuto dello shinighami dai capelli d’argento, sorridendo gli disse “questa potrebbe esserti utile, ricordi come si usa?”
Gin la guardò con aria triste, in quel momento più che mai si rese conto che da lì a poche ore sarebbe stato giustiziato, che non l’avrebbe più rivista e senza riflettere la prese fra le braccia stringendola forte , con la bocca cerco' le sue labbra.
Rangiku rabbrividì di piacere sentendosi presa dalla stretta forte di Gin, però in quel momento si rese conto, che quello sarebbe stato il loro ultimo incontro, lo conosceva troppo bene, non sarebbe scappato; per quanto potesse essere freddo e glaciale, sapeva benissimo che non avrebbe mai fatto nulla per metterla in pericolo.
In quel momento le lacrime cominciarono a sgorgare sul giovane volto della donna, e ognuna di quelle lacrime era come un pugnale conficcato nel cuore del capitano della terza compagnia.
“Mi spiace molto, ma non posso fuggire”
“ A me non importa cosa tu abbia fatto, né tanto meno se considereranno anche me una traditrice, ma ti prego vieni via”
Gin la guardò con sguardo dolce, il primo che avesse mai avuto in tutta la sua vita, e gentilmente le accarezzò il volto sussurrando: “ non mi perdonerei mai se dovesse accaderti qualcosa”.
Con naturalezza cercò le sue labbra, baciandola appassionatamente, entrambi speravano che quel momento non finisse mai, che il tempo si potesse fermare, che potessero rimanere l’uno nelle braccia dell’altra per sempre, ma sapevano che quello sarebbe stato il loro primo unico bacio! non ce ne sarebbero stati altri, ma il ricordo sarebbe stato talmente dolce da scaldare loro il cuore.
Con fermezza Gin staccò da se la donna, e fissandola con occhi tristi le disse: “Ti proteggerò sempre, anche se non sarò accanto a te”.
“Perdonami per averti fatto soffrire”.
“Gin, sei uno stupido!”.



La bella shinighami non si rese conto di come avesse fatto a tornare in dietro, il sole cominciò a fare capolino,cominciando a schiarire quella scura notte, portando così un fresco mattino.In tutto il tragitto l’unica cosa che la confortava e la faceva stare male allo stesso modo era il reiatsu di Gin che la proteggeva e consolava,scortandola finché non fosse stata al sicuro; mentre lui con il solito sorriso impertinente e malizioso si avviava verso la fenice di fuoco.
Il tempo si era come fermato, Rangiku stringeva a se la zampakuto di Gin, sperando in un miracolo, e che lui comparisse lì come se niente fosse a riprendersela,con quel sorriso impertinente e gli occhi a fessura che gli mostrava raramente, ma fu un attimo e il reiatsu dell’uomo che amava scomparve per sempre, la fenice aveva fatto il suo dovere.
Le lacrime rigavano il volto della donna, che aveva il cuore in frantumi; i suoi pensieri volavano al passato, a quando erano bambini: “Gin, ho sempre odiato che tu sparissi senza dirmi mai dove andavi, eppure adesso che so dove sei non posso raggiungerti, ti odio Ichimaru Gin”, ma sapeva che non era così, non l’aveva mai odiato, lo amava da sempre, ed ora lui non c’era più, lasciò che la disperazione prendesse il sopravvento, senza tentare neanche di fermare le lacrime.
Sapeva di dover essere forte, ma avrebbe cominciato l’indomani,in quel momento voleva solo abbandonarsi alla disperazione e al dolore..
Strinse la zampakuto dell’ex capitano al cuore e lasciò che i ricordi scorressero dolci nella sua mente, finchè il buio ed un sonno senza sogni non calarono su di lei.






L’ ho scritta in un momento di depressione, completamente di getto e con una febbre allucinante, solo io prendo la febbre a giugno ma comunque, non l’ ho neanche corretta, ne controllato eventuali errori di battitura, però averla scritta mi ha tirato su un po’ il morale, anche se è una storia un po’ triste, quindi chi avrà il coraggio di leggerla sia clemente con i commenti.
Anche il titolo non mi sembra un granchè ma a così tarda notte non sapevo proprio cosa metterci.
Ciao ciao ………………………
 
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VOTO: (1 voto, 1 commento)
 
COMMENTI:
Trovato 1 commento
sweetcurry - Voto: 02/07/08 18:30
Ehi, bella! Mi piace molto cm scrivi... molto professionale e con sentimento... beh, avrei voluto leggere anke qll di Naruto ma nn ci riesco, mi dice ke devo leggere l'avviso ma cm si fa? acc! prima riuscivo a leggere le +18 adexo no! aiutatemi!
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