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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: È QUESTA LA MIA VITA?
Genere: Sentimentale, Romantico
Rating: Per Tutte le età
Autore: sana2005 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 26/06/2007 14:47:34 (ultimo inserimento: 02/01/08)

leggete sfaticati ù.ù
 
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DI NUOVO INSIEME
- Capitolo 1° -

Aha!! La fic nuova ù.ù ke spero di riuscire a finire e non di lasciare piantata x anni e anni XD anche se so già ke sarà sicuramente così ù.ù’’’’’... bhe...buona lettura, spero sia decente dopo tutto sto tempo ke nn scrivo + XDDDDDDD

***INIZIO***

1 – Di nuovo insieme -

Silenzio. Il sole estivo filtrava tiepido dalle finestre. Cosa ci faceva lì? Seduta su quel letto a fissare il vuoto? La mora alza appena lo sguardo, girò la testa prima a destra, poi a sinistra senza vedere nulla. « Signorina? » Disse una voce calda alle sue spalle « signorina? » ripetè ancora bussando sulla spalla della ragazzina. « Uh? » mormorò voltandosi appena e fissando gli occhi grandi della cameriera. « è ora di andare... » disse rivolgendole un lieve sorriso. La quattordicenne non disse nulla, si limitò ad alzarsi e a dirigersi verso l’ armadio. Dov’ era il suo sorriso? Dov’era l’ allegria che le sprizzava sempre da tutti i pori? Dov’era Amy? Era sparita, sparita con Daniel. Amico d’ infanzia o qualcosa di più? Non ne era sicura nemmeno lei, ora non più come una volta quando sapeva di amarlo più della sua stessa vita. Aprì le ante dell’ armadio e ci infilò la testa dentro, sospirò prendendo un paio di jeans e una T-shirt. Fissò la T-Shirt, era quella che indossava quando lui la lasciò lì ad attenderlo all’ aereoporto 2 anni prima, da allora non era più tornato.

Flash Back

« Amy » Disse con un sorriso Daniel fissando la ragazzina e scompigliandole affettuosamente i capelli mossi. « Tornerò presto, te lo prometto ». « Da... Dan... » mormorò con le lacrime che le salivano agli occhi annebbiandole la vista. « Amy! » esclamò abbassandosi alla sua altezza visto che lei era molto più bassa di Daniel e questo la infastidiva non poco « ti prego piccola, non mi lasciare con un immagine di te in lacrime, voglio avere un bel ricordo della mia piccolina » la chiamava sempre così, lei ne soffiriva perchè dentro quelle parole sapeva che c’era solo amicizia, nulla di più profondo « voglio vederti sorridere per l’ ultima volta, ti prego... » “l’ ultima volta”, quelle tre parole la colpirono come una frecciata in pieno petto. Fece un sorrisetto forzato « Non... non sarà l’ ultima volta che ti vedo... ve-ve-vero Dan? » domandò lasciandosi scappare una lacrima che le rigò la guancia. « No Amy... tornerò presto, promesso » non la salutò nemmeno quel giorno, sicuro che sarebbe tornato. Le alzò la frangetta posando le sue labbra calde sulla fronte della ragazzina stampandole un lieve bacio, si alzò dandole le spalle e si avviò verso l’ aereo che la portò via da lei, forse definitivamente.

Fine Flash Back

Una lacrima rigò il volto della quattordicenne. Tirò su col naso e si infilò la maglietta dopo averla contemplata a lungo quindi qi legò i capelli in una coda alta e scese le scale. « Eccomi » mormorò arrivando giù. « Tesoro... » Disse la madre abbracciandola « sembri un fantasma, sei il fantasma di te stessa... » le disse stringendola dolcemente a se « forza... vuoi mangiare qualcosa? » chiese prendendole la mano quasi trascinandola in cucina. « No... Mamma, non ho fame ». « Non hai mai fame! Come pretendi di stare in piedi con un corpicino esile come il tuo se non mangi qualcosa? » ribattè la madre fermandosi e guardandola di sbieco. « Mamma ti prego! » tuonò Amy, quasi scoppiando in lacrime, voltò le spalle alla madre e andò con passo celere verso la porta, se la chiuse alle spalle dopo essere uscita. Rimase ferma a guardare l’ enorme giardino della villa, sospirò avviandosi lungo il vialetto di ingresso e ripercorrendolo al contrario andando verso il cancello dove l’ auto l’ attendeva.
Salì in macchina e questa partì, dove stava andando? Non era nemmeno sicura del suo nome figuriamoci se sapeva dove stava andando! Il cellulare della ragazzina suonò facendola cadere giù dal cielo, mentre lo apriva la speranza era sempre la stessa, il cuore le batteva forte “ciao piccola” rimase a fissare l’ sms per una decina di minuti buoni senza capirci nulla, svegliatasi da quella specie di trance riuscì a scrivere un semplice “ciao”. « Signorina non smonta? » le domandò cortese l’ autista vedendo che la ragazzina non avava alcuna intenzione di farlo. « Ehm... perfavore mi può portare all’ aereoporto? » domando deglutendo sonoramente. Non voleva pensare alle conseguenze di quello che stava facendo ma di certo non voleva andare a trovare l’ amica Sarah. L’ autista eseguì la richiesta di Amy portandola all’ aereoporto, quel “ciao piccola” le aveva mandato il cuore in subbuglio, ora doveva sapere se quello che sentiva dentro di sè era quello che il suo cervello la portava a pensare.
La ragazzina scese dall’ auto di corsa e si precipitò nel terminal dell’ aereoporto e si fermò nello stesso punto in cui lo aveva lasciato 2 anni prima. Rimase lì, immobile, per ore. Non aveva alcuna intenzione di tornare a casa finchè non avesse saputo il perchè di quel messaggio dopo tutto quel tempo in cui era rimasto in silenzio senza far avere sue notizie.

Daniel prese il cellulare non appena si avvisarono i passeggieri dell’ imminente arrivo all’ aereoporto di New York. Ripensò a qualche frasettina enigmatica “tornerò presto”. Sorrise guardando il cellulare mentre inviava il messaggio quindi lo richiuse e se lo infilò in tasca allacciandosi poi le cinture per l’ arrivo in aereoporto.

“Tornerò presto” quelle parole colpirono Amy, una lacrima le sfuggì da enrambi gli occhi. “Se questa frase ha lo stesso significato di 2 anni fa non ci rivedremo mai più...” rispose al messaggio prima di voltarsi e andare verso l’ uscita dell’ aereoporto. Aprì la portiera della macchina e si chinò all’ interno di essa « Mark io torno a casa da sola.. » disse semplicemente chiudendo poi la portiera sbattendola piuttosto forte avviandosi quindi lungo il viale alberato che portava al parco. Si sciolse i capelli senza un qualche apparente motivo. Raggiunse il parco dopo aver camminato un po’ e ne varcò i cancelli, iniziò a camminare senza sapere bene dov’era diretta. Le sue gambe si muovevano da sole trascinandola al gazebo sotto il quale stava sempre con Daniel, si fermò difronte ad esso alzando appena lo sguardo, lo fissò a lungo prima di andare sotto ad esso e sedersi sulla panchina. Silenzio.

Daniel scese dall’ aereo, sperava di trovarla ancora lì, dove l’ aveva lasciata 2 anni prima e dov’era rimasta sino a pochi minuti prima che lui arrivasse all’ aereoporto. Si guardò attorno ma non vide l’ ombra di Amy. Fece una mezza smorfia di delusione. Sapeva dove l’ avrebbe trovata, lasciò alla madre le valige e si avviò con passo veloce lungo il viale alberato che conduceva al parco.

Amy era lì, ormai il sole stava scendendo illuminando il parco di colori caldi. Guardò l’ orologio, le 21, sarebbe stata ora di tornare a casa ma non ne aveva la minima voglia. Rimase lì, lo sguardo basso. Piangeva in silenzio, lacrime amare sui suoi jeans. « Ehi » Una voce alle spalle della mora, quasi irriconoscibile dopo tutto quel tempo. Si voltò piano. « Da... Dan » Mormorò lei scoppiando in lacrime abbracciando il ragazzo che era dietro la panchina. « Amy... sei una frignona! La frignona che ho lasciato all' aereoporto » le disse dolcemente stringendola a se. Amy sorrise fra le lacrime, il primo sorriso dopo anni di infelicità...

***TBC***

Com’era? Schifo vero? Bhe ditemi sennò col cavolo ke ve la continuo XDDDDDDDDDDDDDD
 
Continua nel capitolo:


 
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