AMORE
- Capitolo 1° -
Avaro amore, sei avaro. Non mi lasci nulla, né il tuo caldo respiro, né il tocco violento delle tue mani, neppure il tuo sguardo glaciale, ma famelico. Ritornami tutto ciò che ti sei portato via, o almeno lascia ancora un po’ di fiele per questa Giulietta.
Hai di nuovo peccato Adamo, perché? Sedotto dalla mostruosa Eva e da quella mela rossa, a causa del sangue versato nel terreno per farla crescere. Crudele carnefice del mio cuore, sei stato l’unico a lottare con il mio genio, sei stato l’unico a colpirmi con la freccia di cupido. Questo amore non è dolce e delicato come il petalo di rosa, ma crudele e violento come il nulla che ti ha avvolto. Non mi parli più di catturare il te stesso che in ogni uomo, ne di una luce che avrebbe cosparso il mondo grazie la giustizia. Non mi offuschi la vista con le tue mani scrivane, piene di inchiostro e sangue, dicendomi parole affettuose, che nascondono i presagi mortiferi della tua mente? Sei un Shikigami, lo sei diventato, non hai potuto sottrarti, neanche per quella piccola fiaccola di luce che univa noi, hai voluto sacrificare tutto per questa tua vana ambizione. Ti amo.
Non ho rinunciato al mio nome, anzi ne ho aggiunto uno nuovo uno in più, e volevo scoprire il tuo nome, nella mia vita non ho mai potuto chiamarti con il tuo reale nome, non me l’ hai permesso.Non hai avuto il diritto di chiedermi di rinunciare ai miei.
Ho visto i miei sogni che pian piano si realizzavano uno dopo l’altro, litigando tra loro, la luce più splendente scende sul mondo a ricoprirlo, come io con le coperte ti ho sempre ricoperto durante quelle notti in bianco a cercare il mio altro nome e a cercare il tuo, nel tuo corpo nella tua anima.
Il mio stimolo più grande di continuare è stato il mio cuore che voleva essere esaltato con vanagloria, e che voleva ancora duellare con te in questo intricato tessuto creatoci da Arianna. L’ hai vista anche tu chi ha creato il nostro legame, un incredibile creatura, uno Shikigami che si è divertito ad osservarci per tutto il tempo e solo perché la noia lo soffocava. Mi sono reso conto troppo tardi di un piccolo dettaglio che ho tralasciato: il mio sentimento che è mutato e, che ora, in questo nulla opprimente non posso più mostratelo.
L’amore è morto osservando i suoi più beneamati figli morire.
L’amore è un Dio che ha osservato Caino ed Abele, e prima di loro Adamo ed Eva.
L’amore è ciò che ha unito e diviso con violenza, per sempre, Giulietta e Romeo.
L’amore è ciò che ha spinto Arianna a salvare il suo amato nel labirinto.
L’amore è stato declamato centinaia di volte, senza però volerne capire il più profondo dolore.
L’amore sparisce davanti ad una tragedia, degna di un romanzo, e vanifica i suoi graditi doni.
Questo amore, però, può realmente sparire nel nulla?
Ti amo, ti amerò, sempre.
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