torna al menù Fanfic
torna indietro

MANGA.IT FANFIC
Categoria: Libri e Film (da libri)
Dalla Serie: Harry Potter
Titolo Fanfic: IN MY VEINS
Genere: Romantico, Introspettivo
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot
Autore: -heaven- galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 21/06/2007 16:11:37

Ritratto di Glorya Artemisia Malfoy, i suoi pensieri su un piatto d'argento.[Harry Potter by Kysa]
 
Condividi su FacebookCondividi per Email
Salva nei Preferiti
   
GLORYA MALFOY
- Capitolo 1° -

Dedicato alla mia mentore.
Ad un'amica vera, spero di diventare anche solo un pallido riflesso della splendida donna che sei.
Dedicato alla Regina delle scrittrici con la promessa di risentirci presto.
A Kysa, arrivederci Babi.

***

Your mind can never change
Unless you ask it to
Lovingly re-arrange
The thoughts that make you blue
The things that bring you down
Only do harm to you
And so make your choice joy
The joy belongs to you

Massive Attack, What your soul sing


La luce opalescente della luna bagnava, con i suoi tenui raggi, ogni verdeggiante ciuffo d'erba nel cortile della Lucky House.
Sebbene fossero gli inizi di giugno la brezza serale s'intrufolava nel tessuto in cotone della mia maglietta.
Accostai i lembi del golfino nero poggiandomi a braccia conserte contro il muro in pietra.
Il porticato era da sempre un ottimo luogo di riflessione.
Riparata da una teoria d'archi a tutto sesto mi godevo il cielo trapuntato di stelle.
La luce perlacea degli astri e le costellazioni convogliavano i miei pensieri in un'unica figura.
Istintivamente accarezzai i miei riccioli color del miele più puro.
Era come tuffare le dita in un nettare dorato che riluceva sotto lo sguardo indiscreto della Dea Selene.
Crini inanellati ribelli e folti ricadevano sulle spalle minute.
Glorya Artemisia Malfoy, fiera quattordicenne.
Nata dall'unione del rampollo di una delle Casate più antiche del mondo magico, Draco Lucius Malfoy, e di Lady Hermione Hargrave mezzosangue fiera di essere tale.
Non vi era radicato in me nessuno sdegno per chi non possedeva un sangue puro.
Frequentando la Baynard mi era capitato spesso di incorrere in ragazzine che, istruite dai genitori, prediligevano una compagnia con distinte origini incontaminate dai "nati Babbani".
Mio padre rimaneva un pervicace sostenitore della purezza di Stirpe e della palese inferiorità dei Non-maghi.
Quando si profondeva in un sequela di epiteti contro la razza Babbana, in ogni sua forma e aspetto, mia madre inalberava un cipiglio combattivo che diffidava suo marito dall'andare oltre.
Eppure, impresso nella mia mente, giaceva il ricordo che m'impediva di provare un sentimento di superiorità nei confronti di un mezzosangue.
Un episodio risalente all'estate scorsa.
Draco Malfoy ed Hermione Hargrave sedevano sul divano in pelle nera.
Il salotto deserto risultava rischiarato dalla luce opalina di alcune candele profumate adagiate sul tavolino in cristallo.
La danza delle fiammelle lambiva i muri candidi, ondeggiando come sotto l'influsso di una lenta melodia.
Un'esplosione di archi impazziti, che ferivano le corde dei violini, proruppe nella mia mente, non appena mia madre slacciò il polsino della camicia appartenente al suo consorte.
Raso candido su quell'incarnato alabastrino.
Le labbra di mia madre erano dischiuse, corolle di petali vermigli pronte a sfiorire in un bacio.
Mio padre rappresentava una perfetta statua di marmo, impassibile.
Le iridi chiare fredde come la neve d'inverno.
Un ventaglio di ciglia scure proteggevano la pigmentazione particolare ricamata in quegli occhi.
Trattenemmo il fiato nello stesso momento, quando mia madre rimboccò la camicia sino al gomito.
Artigliai lo stipite della porta, scossa da lunghi brividi.
Sulla pelle intatta di mio padre spiccava una cicatrice bruciante.
Un marchio scuro come una notte di tempesta.
Mi lasciò profondamente turbata l'idea di scorgere una cicatrice inquietante deturpare la sua pelle liscia.
I polmoni quasi scoppiarono quando mia madre, bella come non lo era mai stata, fece scivolare le dita affusolate lungo il polso, dove le vene sensibili palpitavano impazzite.
Mio padre le accarezzò una guancia e lei serrò bruscamente le palpebre.
Guidata da un sentimento talmente antico e potente da piegarmi le ginocchia proseguì in quella confortante carezza.
Tracciò linee immaginarie sull'avambraccio, sino a sfiorare la superficie scabra della cicatrice.
Mio padre posò le labbra sulla sua fronte, gentile, quasi potesse spezzare la figura minuta di sua moglie.
Fu allora che i miei occhi si spalancarono.
In quel momento percepii le barriere della diversità di sangue cedere.
Demolite con una brutalità tale da risultare insopportabile.
In quell'istante capii che non c'era nessuna diversità tra purosangue e mezzosangue.
Quando mia madre posò la bocca socchiusa su quel marchio e mio padre la strinse a sé.
Secoli di disprezzo che morivano tra le labbra di una strega impura.
Dopo aver visto l'amore ne rimani accecato.
Il respiro diventa irregolare e sai che lo cercherai per tutta la vita.
In piedi, sotto questo cielo stellato, così giovane, so già cosa desidero.
Qualcuno che baci le mie irridi argento e oro.
Simbolo di un'unione splendida.
Qualcuno che intrecci le sue dita con le mie e mi posi le sue labbra sulla fronte, come se fossi l'unica creatura degna di un tale omaggio.
Strinsi nuovamente il golfino contro il petto, un tiepido sorriso a distendermi le labbra.
-Hai intenzione di rientrare?- domandò una voce a cui ero terribilmente avvezza - stai mettendo le radici Glory..-
Lucas Potter asserragliò il suo skateboard sotto il braccio.
Mi contemplò con il suo sguardo sprezzante, indomito.
Colui destinato ad essere una fiamma eterna, un foco impossibile da spegnere.
-Arrivo..-
Crollò il capo scompigliandosi le lussureggianti ciocche corvine.
Capii che desiderava scortarmi sino all'entrata.
Mi distanziai dal muro in pietra e lo affiancai.
Camminammo silenziosi, parlare a volte risultava superfluo.
Quando varcammo la soglia della tenuta lui rimase al mio fianco.
-Tutto bene?-
Annuii, voltandogli le spalle per raggiungere la mia camera.
Percepivo una tenue puntura all'altezza del petto ogni volta che si presentava quella biforcazione di fronte a noi.
Quando dovevamo darci le spalle per raggiungere i due lati opposti della Lucky House.
Il corridoio era buio e l'unica luce proveniva dalla luna argentea.
Mi bloccai di colpo, voltandomi.
Trovai due occhi azzurri pronti a soccorrermi.
Con un gesto fluido la sua mano si protese verso la mia figura.
Ogni fiaccola incastonata alle pareti avvampò.
-Non ami il buio..-
Qualcuno che mi rischiarasse la via quando mi sentivo perduta.
Qualcuno che sapesse fermarmi senza nemmeno pronunciare il mio nome.
-Allora continua a bruciare..-
Risposi sorridendo.
Fu come contemplare il mio sorriso ad uno specchio, vedere il riflesso sul suo volto fanciullesco.
Svoltò l'angolo, sparendo dalla mia vista.
Sotto la protezione di quelle fiaccole attraversai il corridoio.
Forse per cercare ciò che si desidera non occorre spingersi oltre confini conosciuti.
Forse.
Magari un giorno aprirò gli occhi e ciò che bramo apparirà dinanzi a me.
Quel giorno, la luce sarà accecante.



Spazio autrice:
I personaggi di Glorya Artemisia Malfoy e Lucas Potter appartengono a Kysa.
Il loro destino invece appartiene ad Axia che con l'Alchimia del Sangue si accollerà una pazza come me.
Denny, ricordati, prima prendi un bel respiro poi estrai il revolver e spara.
Con affetto, Cla.

 
  » Segnala questa fanfic se non rispetta il regolamento del sito
 


VOTO: (0 voti, 0 commenti)
 
COMMENTI:
NON CI SONO ANCORA COMMENTI, SCRIVI IL PRIMO! ^__-
 
SCRIVI IL TUO COMMENTO:

Utente:
Password:
Registrati -Password dimenticata?
Solo su questo capitolo Generale sulla Fanfic
Commento:
Il tuo voto: