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Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: RICOMINCIARE A VIVERE
Genere: Drammatico
Rating: Per Tutte le età
Autore: kirara91 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 19/06/2007 18:18:11

Donna,un passato orribile da dimenticare,un presente magnifico tutto da vivere.Leggete e commentate!
 
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- Capitolo 1° -

Salve, il mio nome è Donna ma attenzione, non scambiatemi per la Donna di
“Beverly Hills 90210”!Anche se ho solo una cosa in comune con lei oltre al nome…il nome nostri mariti. Già, sono felicemente sposata con David Smith e ho deciso di raccontarvi la mia storia.
Di come sono cresciuta e della vita che conducevo fino a poco tempo fa.
Sono nata il 29 settembre 1984 a New York,precisamente il quello che tutti chiamano “Ghetto” o “Bronx”.
Di certo la mia vita non è stata tutta rosa e fiori. Mio padre era un poco di buono,si ubriacava,tornava a casa e picchiava mia madre e me,tutto d’ avanti gli occhi attoniti miei due fratellini,Kevin che ora ha diciotto anni e Lucas che ne ha venti.
Il mio “adorato paparino” lavorava nel negozio di famiglia, una bottega dove si vendeva un po’ di tutto, dai generi alimentari ai prodotti per l’artigianato, ma gli affari non andavano poi così bene. Infatti rapinavano ogni giorno il negozio e così la sera lui prima di ritornare a casa si recava nel bar vicino e beveva non so quanti Brendy, poi ritornava e neanche il tempo di dire “Ciao papà!”che lui subito si avventava,prima contro mia madre e poi contro di me che cercavo di proteggerla.
Ancora oggi porto i segni di quelle violenze che subivo ogni sera. Sulla schiena infatti ho una piccola cicatrice,quasi del tutto invisibile,ma che con il cambio di temperatura fa male. Ebbene fu mio padre a farmela,mi frustò con la cinta,ma quel giorno rimarrà impresso nella mia mente per sempre,non tanto per la frustata,ma per il fatto che mio padre mi violentò carnalmente.
Era il 4 gennaio del 1998,io all’ epoca avevo quattordici anni e mio padre,dopo avermi frustata con la cinta mi prese per i capelli e disse <Ora io e te ci divertiamo un po’…puttanella!> mi portò in camera da letto mentre i miei fratellini soccorrevano mia madre,che nel tentativo di sfuggire dalla follia di mio padre sfuggì alla sua presa,ma lui la spinse in malo modo facendola scivolare e andando a sbattere con la testa contro lo spigolo appuntito di un mobile,chiuse la porta e mi buttò sul letto.
Io ero terrorizzata,non sapevo cosa volesse farmi,lo vidi spogliarsi e rimanere nudo per poi mettersi sopra di me e strapparmi la maglietta e il reggiseno.<No ti prego,basta!> urlavo,ma lui non si fermava,proseguiva,mi baciava tutto il seno,sentivo il suo membro sulla mia gamba indurirsi.Poi mi tolse il jeans e le mutandine per affondare la faccia nella mia intimità. Io piangevo,non volevo tutto questo…<Ti prego papà…basta!>Ma lui continuava,mi mise in ginocchio e mi tappò il naso.Io per mancanza d’ aria aprì la bocca…non lo avessi mai fatto…lui infilò nella mia bocca il suo membro.
In quel momento io mi sentii soffocare…era grande,troppo grande per la gola di una ragazzina di quattordici anni.Si muoveva con il bacino su e giù,su e giù,fino a quando non sentì dentro la mia bocca un liquido caldo che sputai,ma lui mi lanciò uno schiaffo facendomi cadere.<Non dovevi sputarlo,troia!>Mi riacciuffò per i capelli,mi posizionò sul letto e mi aprì le gambe per poi penetrarmi con violenza.Io lanciai un urlo disumano per il dolore che sentii in quel momento.
Poi vidi mio padre ridere e dopo più niente,non sentivo più nulla di quello che accadeva intorno a me,mi ero del tutto isolata dal resto del mondo.In quel momento c’ ero solo io e il mio dolore,ma non quello che provavo in quel momento,no,il dolore proveniva dal mio cuore.Mai avrei pensato che un padre come il mio potesse arrivare a tanto.Mai avrei pensato che potesse arrivare a violentare carnalmente sua figlia.
Dopo che lui era uscito fuori di me si rivestii.Io rimasi immobile sul letto,ancora incredula,ancora sofferente.Mi ripresi quando sentii qualcosa smuovermi.Era mio fratello Kevin.Non mi vergognai di essere di fronte a lui nuda,in fondo per risparmiare sull’ acqua facevamo sempre tutti e tre il bagno insieme.Lo vidi piangere.<La mamma…> ripeteva tra un singhiozzo e l’ altro.<La mamma…non si sveglia!>

 
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