LA SOLITUDINE
- Capitolo 1° -
Vi avverto: qst storia è la 1^ della mia vita!!! E nn lamentatevi... Volevo solo provare l' ebrezza di diventare baby-scrittrice!^^
A me capita sempre. Rimango lì, seduta sulla mia scrivania, dopo aver finito i compiti, a fissarmi nello specchio che c' è sul muro, proprio di fronte al mio tavolino. Mi perdo nei miei pensieri e inizio a volare in un mondo, in un mondo dove le persone volano; queste sono tutte uguali, tutti conoscono tutti. C' è festa ogni giorno, si vola nelle strade con gli amici e si guardano le bancarelle. Sui tavolini ci sono maschere che mi sorridono, personaggi di ceramica che ballano insieme. In quel mondo non esiste la solitudine. La solitudine. Già, quando sono in quel mondo e sento quella parola, mi accorgo che è tutta un' immaginazione, un' illusione, solo un desiderio.
Mi ritrovo lì davanti un' alrta Megan, sempre sola.
<< Meggy, Meggy; se non cambi rimarrai sempre sola!>> ripetevo ogni volta che sentivo nella mia testa quella parola.
E ogni volta che pensavo a quel mondo impossibile, sentivo una vocina che ripeteva <<Megan, Megan! Sono qui!>>. Ormai mi ci sono abituata, perciò è come se... quella frase fosse una musica per le mie orecchie. Sembra un' amica che mi dice... di "scoprirla". Ma io so che, purtroppo, non è vero e non si avvererà mai...
Quando sentii una voce che mi chiamava veramente, mi accorsi che era già ora di cenare.
-Ma non vedi l' ora?! Ti ho detto che devi scendere quando sono le 8:00!- Mi gridò la mamma. Aveva ragione. Mangiando pensai che anche lei, con me, diventava sempre più severa. Mi sentivo sola. Avevo voglia di stare da sola a pensare.
Anche quella sera, dormendo, sognai il mondo impossibile. Poi sentii pronunciare di nuovo quella parola, "solitudine". Fu allora che mi svegliai e mi accorsi che ero, come tutte le mattine, in ritardo. Mangiai in fretta due biscotti, salutai mamma e, senza ottenere nessun saluto come risposta, uscii di casa in tutta fretta.
Durante il tragitto per andare a scuola, passai davanti a una vetrina che esponeva specchietti. Sentii la solita vocina <<Megan, Megan! Sono qui!>>. Ma, non avendo tempo di fermarmi, mi limitai a voltare lo sguardo su quella vetrina, così pulita che vidi solo la mia immagine.
La mia immagine... Fu l' ultima cosa che vidi prima di chiudere le palpebre e... di andare a sbattere contro qualcuno. Quando aprii gli occhi mi ritrovai magicamente davanti alla scuola. Ma, stupita e confusa da quel fatto, non sentii che qualcuno mi chiedeva se stavo bene; mi girai e... lo vidi! Vidi il ragazzo di terza superiore che mi piaceva tanto! Chi l' avrebbe mai detto? Non feci tempo a rispondergli che suonò la campanella. Mi salutò ed entrò con i suoi amici.
Appena entrata in classe mi sedetti nel mio banco in seconda fila, vicino al muro. Oggi il mio compagno di banco era assente. Iniziai a pensare a cosa fosse successo quella mattina andando a scuola. Com' era possibile? Non capita tutti i giorni di "teletrasportarsi" davanti alla scuola! E per di più andare a scontrarsi col ragazzo dei sogni! No, no: c' era qualcosa che non andava...
Pensai tutta la lezione e quando suonò la campanella dell' intervallo, presi la merendina e uscii in cortile. Il giardino della scuola era l' unica cosa che mi piaceva. Era tutto verde, il sole splendeva nel cielo di primavera. Abbassai lo sguardo e lo vidi di nuovo. Vidi Matteo, il mio ragazzo dei sogni che chiaccherava con i suoi amici! Questo paradiso, purtroppo, svanii quando mi ritrovai davanti i miei compagni. Come al solito passai l' intervallo presa in giro e quando suonò la campanella, potei finalmente starmene tranquilla le ultime ore di scuola. Se non si capisce io non ho amici a scuola; sono sempre sola, in solitudine...
COMMENTO D' AUTORE:Bene, bene, bene,... bene, bene, bene(vedi frase di Striscia la Notizia)! Beh,... Ke ve ne pare cm inizio?^^ Ho qualke possibilità di diventare baby-scrittrice? COMMENTI, please.... ^^'
Cmq la prossima puntata nn so qnd uscirà... Dipende da mia madre... -_-
Auguratemi in bocca al lupo!!!!
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