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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: I cinque Samurai (Yoroiden Samurai Troopers)
CrossOver: Mermaid melody
Titolo Fanfic: TENSHI NO LOVE SONG
Genere: Sentimentale, Romantico, Fantasy, Introspettivo
Rating: Per Tutte le età
Avviso: CrossOver, AU
Autore: falcediluna galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 12/06/2007 16:30:26 (ultimo inserimento: 02/07/07)

un angelo del mare ha perso il suo canto, un guardiano del mare la troverà. Riuscirà ad entare nel cuore nero del angelo? O sarà prima il suo canto?
 
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L'INCONTRO TRA L'ANGELO E IL GUARDIANO
- Capitolo 1° -

Pomeriggio tardi, il mare era tranquillo divorava la spiaggia per poi ritorna in sé per poi ritentare di nuovo ad entrare nella terra e prenderle un altro pezzo di lei.
Un ragazzo tornava sulla strada che costeggiava il mare, pensava a quello che vedeva, lasciando che ricordi sia spiacevoli sia belli invadessero dolcemente la mente, mentre l’aria marina gli scompigliava i capelli marroni chiari, mentre gli occhi verde mare erano socchiusi.
Si poteva perdere in quel mondo, di cui faceva parte e si sentiva suo custode, ma in fondo questo era un compito che veniva dai suoi antenati, anche se alcuni membri della sua famiglia l’avevano dimenticato da tempo.
Forse è stata proprio Suiko, la sua armatura a ricordargli quel suo dovere e quando l’aveva trovata, aveva sentito. il compito di proteggere il mare a costo della sua stessa vita.
Shin Mouri, era questo il suo mondo, ma era anche un samurai e questo erano a conoscenza, solo quelli con cui condivideva quel secreto a cui non poteva rivelarlo assolutamente alla sua famiglia.
Sua madre, che era debole di cuore, forse non avrebbe retto la verità, che il suo figlio maschio poteva andare in battaglia e forse non tornare più, così come non poteva dirlo a sua sorella maggiore Sayoko che lavorava in un istituto marino.
Era questa la verità, dopo Suzunagi, aveva avuto una nuova armatura con cui poteva di nuovo riprendere la lotto contro il male, se per caso di nuovo il male avrebbe minacciato questo pianeta.
Triste, pensando che era un tipo a cui non piaceva combattere e che avrebbe preferito rimanere fuori dalla lotta ed avere una vita tranquilla, ma a volte questa scelta aveva messo in pericolo tutti gli altri.
Il suo destino era quello di combattere, quindi se sarebbe arrivato una nuova chiamata, sarebbe andato a combattere ed avrebbe inventato una delle sue solite scuse, per non far preoccupare sua madre.
Così preso dai suoi pensieri della sua vita, da non accorgersi che c’era un gruppo folto di gabbiani sulla spiaggia, vicini a qualcosa che sembrava un corpo umano.
Sforzò di più lo sguardo e si accorse, che era sul serio un corpo di una ragazza dai capelli neri e dal vestito bianco, ormai completamente sporco dalla sabbia, che si lasciava beccare dai gabbiani.
Shin si precipitò senza troppi pensieri, verso quel folto gruppo di gabbiani allontanandoli subito da quella ragazza, dopo la prese tra le braccia e sentì il polso: per fortuna ancora respirava.
La caricò sulle spalle, facendo attenzione alle ferite che aveva sia sulle braccia, sia una che sembrava grave sulla gamba destra e pensò “Come ha fatto questa ragazza a finire qui?”ma ora non ci doveva pensare, doveva solo portarla a casa a curarla.

Sarah era in preda ai sogni più tragici e che riguardavano la sua vita: il tradimento del suo vero amore, la distruzione del suo regno e di quello della sua migliora amica, la conoscenza di Gaito e tutti gli eventi tragici, che ne seguirono.
L’ultimo era quello che la faceva piangere di più il suo cuore: era tornata per restare al fianco di Gaito per il suo ultimo viaggio, ma lui si era opposto ferocemente, tanto che per salvarla, l’aveva ferita alla coda ed alle braccia.
Le sue ultime parole nel suo sguardo triste:<< Tu non meriti di fare la mia stessa fine! Questo è solo il mio destino di morire nell’oscurità dell’oceano, mentre tu ti merita una vita al calore della luce. Addio Sarah, spero che troverai, il vero amore.>>. La lanciò fuori dal castello, lontano dalle altre principesse sirene.
Sarah aprì gli occhi di scatto, volgendo lo sguardo verso il soffitto bianco e si guardò intorno per osservare la stanza.
Dove era? A fatica si alzò un pochino dal letto per osservare ancora di più la stanza, per poi guardare fuori dalla finestra, da dove sentiva la voce dei gabbiani e il suono del mare.
La corrente, doveva averla trascinata fino ad una delle spiagge del Giappone, ma lontano da dove si erano svolti i suo tristi avvenimenti, che aveva di nuovo fatto passare il colore dei suoi capelli da arancione a nero.
Guardò il braccio medicato con cura, così come la gamba destra, di cui provava un forte dolore, forse per un po’ di tempo, non avrebbe potuto né camminare né nuotare nel mare.
La porta si aprì, Sarah guardò il giorno che entrò nella stanza, che era venuto ad assicurare come stava: era di altezza normale, i capelli marrone chiaro e gli occhi verde mare e quel viso di angelo.
Sarah rimase a guardare quei occhi, aveva sentito di una leggende, che parlava che se un essere umano aveva quel colore degli occhi, sarebbe stato il guardiano del mare per tutta la sua vita e che solo una creatura del mare, avrebbe potuto cantare nel suo cuore.
Era un po’ diffidente, che fosse proprio lui il guardiano del mare, non aveva l’aria di un combattente, sembrava solo un semplice umano, dall’aspetto angelico e dagli occhi del mare.
Shin mormorò sedendosi vicino alla ragazza:<< Ti sei svegliata, avevo paura che non ti saresti ripresa subito, visto le brutte ferite che porti sul braccio e sulle gambe. Ora come ti senti?>>. La guardò.
Sarah rispose:<< Mi sento un po’ stanca … e il dolore della gamba destra è pungente e forte. Io sono Sarah e vorrei conoscere il nome di chi mi ha salvato la vita.>>. L’osservò, gli sembrava un ragazzo normale.
Shin rispose in un soffio:<< Io sono Shin Mouri e abito qui insieme a mia sorella e ha mia madre che vende ceramiche.>>. Gli controllò la ferita sul braccio, per fortuna non c’erano segni di infezione.
Sarah domandò:<< Tuo padre?>>. Non l’aveva nominato nella sua presentazione
:<< E’ morto quando ero molto piccolo, da quel giorno sono diventato l’uomo di casa.>>. Rispose Shin in un soffio.
Sarah si fece triste, guardando quegli occhi e mormorò con voce tremula:<< Mi dispiace, se ti ho ricordato questo lutto.>>. Vide che il suo sguardo raggiunse il suo.
Shin replicò con tono strano:<< In fondo, era lecito che tu facevi una simile domanda. Comunque vuoi qualcosa da bere o da mangiare?>>. Era meglio sviare l’argomento prima che suoi occhi fossero invasi dal pianto.
Sarah rispose sentendo la gola secca:<< Mi piacerebbe avere un bicchiere d’acqua, non bevo da tanto tempo, ma non vorrei essere troppo di disturbo per la vostra famiglia.>>. Abbassò il capo, per nasconderlo.
Shin replicò con tono gentile:<< No! Non siete di nessun disturbo, anzi sarai nostra ospite fino a quando non ti rimetterai completamente.>>. Si alzò dalla sedia, per andare a prendere il bicchiere d’acqua.

Uscendo dalla porta Shin trovò sua madre, che era appena rientrata dal suo lavoro e domandò:<< Come sta la nostra ospite? Si è svegliata?>>. Vide che Shin aveva una leggera fretta.
Shin rispose con tono calmo:<< Si! Mi ha chiesto un bicchiere d’acqua.>>. Si mosse per andare di sotto.
L’ultima cosa, che vide fu che sua madre apriva la porta, dicendo al figlio:<< Entro a vedere, le condizioni della nostra ospite.>>. Fece un sorriso dolce, come solo lei sapeva fare.
Shin ricambiò il sorriso, mentre spariva sotto nella cucina, per prendere l’acqua.

Appena entrata la signora Mouri disse:<< Ti sei svegliata! Come ti senti, cara?>>. Costato che era una bella ragazza, ma quei occhi tristi nascondevano un pesante fardello, come quello che leggeva in suo figlio.
Sarah rispose:<< Mi sento un po’ stanca e dolorante e devo ringraziare suo figlio, se ora mi trovo ancora qui in questo mondo.>>. Fece un delicato sorriso, incredibile ma gli riusciva.
La mamma di Shin si sedette accanto a lei e disse con tono dolce:<< Mio figlio ha sempre avuto un cuore d’angelo ed un amore profondo per il mare.>>. Sorrise, guardando la foto di quando era piccolo ed andava con ciambella in acqua.
Sarah domandò:<< Davvero nutre questo profondo amore per il mare?>>. Si spostò un po’ per ascoltare, la donna che parlava con una voce, che tranquillizzava il suo cuore.
La mamma di Shin rispose:<< Si! Mi ricordo che aveva solo due anni quando entrò per la prima volta nell’acqua da solo con il ciambella e si faceva cullare dal mare, tenendo sopra alla testa, il mio capello, che un giorno volò via trasportato dal vento.>>. Erano ricordi stupendi e c’era ancora suo marito.
Continuò, i suoi occhi erano persi nel vuoto dei ricordi:<< Ha imparato a nuotare poi quando aveva solo 5 ed ha 6 conosceva già tutti gli stili. Si, il mare c’è la scritto nel sangue.>>. Sentì la porta aprirsi.
Shin entrò nella stanza portando in mano il bicchiere colmo d’acqua e disse vedendo che sua madre parlava con serenità:<< Vedo, che c’è un certo simpatia tra di voi. Eccoti l’acqua.>>. La diede, facendo attenzione a non far cadere delle gocce d’acqua sulla coperta.
Sarah beve con lentezza il liquido dolce, mentre osserva Shin e ripensando a quello che gli aveva appena detto sua madre “Esiste sul serio, un ragazzo dal cuore dolce e dall’amore infinito del mare? Sarà la verità o sarà di nuovo un altro inganno che la vita mi sta dando come castigo?” non doveva piangere davanti a loro.
La mamma di Shin si alzò e disse con tono stanco:<< Bene! Io vado a cucinare, mentre tu rimani qui con la nostra ospite.>>. Suo figlio, l’obbligo a sedersi di nuovo sulla sedia.
Shin replicò:<< No! Tu rimani qui con l’ospite ed io vado a cucinare. Non devi stancarti troppo, hai già una attività da mandare avanti che ti stanca. Quindi …>>.
La mamma di Shin domandò:<< Quindi?>>.
Rispose Shin in un sorriso:<< Cucino io.>>. Uscì dalla stanza ed andò di sotto per vedere che cosa poteva preparare oggi a cena.
La mamma di Shin mormorò a Sarah:<< Mio figlio è un eccellente cuoco e gli piace cucinare troppo e ho pochissime possibilità di mettermi ai fornelli.>>. Fece un sorriso.
Sarah mormorò:<< Non vedo l’ora di assaggiare uno dei piatti di vostro figlio e di vedere come sono buoni.>>. In effetti, aveva un certo appetito.
Dopo l’arrivo di Sayoko, tutti si misero a tavola, compressa Sarah che fu di nuovo portata in braccio da Shin, che non fece nessuna fatica a portare la giovane fin di sotto.
La serata trascorse in allegria, Sarah dimenticò quasi quello che gli era successo, sembrava che con quella famiglia, i suoi brutti ricordi erano scomparsi.
Durante la notte, però tornarono più forte che mai e durante la notte di luna piena senza nuvoli, si sentì il suono debole di pioggia salata.
 
Continua nel capitolo:


 
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