LA SOLITUDINE
- Capitolo 1° -
Erano passati ben due anni dalla morte del suo adorato Naruto,
ma il suo ricordo vagava ancora per la mente di Sasuke,
che ancora non riusciva a credere alla prematura scomparsa del suo volpacchiotto.
Era li, solo, sdraiato sul grande letto a baldacchino color rosso fuoco a fissare il soffitto color nero pece,
la casa era cupa, le finestre erano sempre chiuse con le tapparelle serrate e lui rimaneva lì nell'oscurità, perso nel vuoto, quel senso di solitudine lo stava uccidendo man mano.
Ora non aveva più neanche il suo amore, l'unico che sapeva renderlo nervoso ma allo stesso tempo docile,
adesso nel suo cuore c'era solo il desiderio di vendetta contro coloro che avevano sconvolto
la sua vita.
Itachi Uchiha, il fratello che aveva sterminato la sua famiglia per misurare la propria potenza, e Orochimaru che,dopo avergli strappato il suo angelo biondo, Naruto Uzumaki, gli impresse il segno maledetto con un morso sul collo.
Quella sera di due lunghi anni orsono, Uchiha Sasuke, Haruno Sakura e Uzumaki Naruto, si scontrarono con il ninja leggendario che voleva impossessarsi del villaggio della foglia.
Ques'ultimo aveva già ucciso il Terzo Hokage, ma ora doveva provvedere anche ai piccoli ninja che lo stavano ostacolando.
Lui non sopporta le persone che gli mettono i bastoni tra le ruote.
La kitsune propose di battersi per primo, ma Sakura, per fare colpo sull'Uchiha, decise di andare per prima, e così Orochimaru dopo aver parato qualche colpo, le spezzò le braccia.
La ragazza era ancora a terra, in preda agli urli causati dal dolore.
Si rialzò, con le lacrime agli occhi e questa volta cominciò a colpire il ninja leggendario coi piedi, ci stava mettendo tutta se stessa, ma non bastò, dalla bocca del guerriero venne fuori una spada che trafisse l'addome della giovane compagna.
Si accasciò a terra, da quel momento non si mosse più, Naruto l'allontanò e cercò di curarle la ferita inutilmente.
La ragazza cerco di attirare l'attenzione dei due amici e, con l'ultimo filo di voce che gli rimaneva disse
-ragazzi questa è la mia fine, addio - con questa frase chiuse gli occhi e non gli riaprì mai più.
Naruto in preda alla rabbia per la morte dell'amica, guardò neglio occhi il moro e senza dire una parola gli fece capire che Orochimaru doveva pagarla per quello che aveva fatto al villaggio, erano gia state uccise troppe persone.
Incominciò a correre verso il ninja leggendario, gli tirò un pungo sulla guancia, ma questo rispose con una ginocchiata nello stomaco, che fece piegare la volpe in due dal dolore.
-Ehi naruto che c'è gia ti arrendi... lo sai che non mi puoi battere- intimidì il ninja.
-i-io d-devo b-batterti...- rispose con fatica il biondo.
-vedremo...- ribattè Orochimaru.
Naruto si riprese da quel colpo e, utilizzando la tecnica della sostituzione riuscì a raggirare il guerriero del suono, che incassò un duro colpo al fianco.
Il ninja si stava entusiasmando ancora di più a combattere con il contenitore dello spirito della volpe a nove code.
Il biondino aveva scatenato tutta la potenza dello spirito del demone.
- si scatenati, voglio un avversario degno della mia forza..- disse Orochimaru.
- si contaci, e perderai stanne certo- rispose con determinazione e con un certo sorriso malizioso sulle labbra, naruto.
I due ripartirono senza esclusione di colpi, per un primo momento la meglio l’ebbe avuta la volpe, ma in un secondo il ninja riuscì a contrattaccare mettendo al tappeto il volpacchiotto.
Lo spirito della volpe si ritirò e Orochimaru riuscì a renderla inoffensiva.
Il biondo era a terra stremato, no riusciva più a muovere un muscolo da quanto era esausto.
Sasuke aveva assistito, soffrendo come se fosse lui a combattere, fino a quel momento.
- Naru ti prego lascia perdere!! Torna qui, non ce la puoi fare -
- n-non posso s-sasu, ti amo…. Ma il mio o-orgoglio me lo impedisce, continuo pur di sacrificare la mia vita… -
- o che scenetta commovente, ma direi che il nostro incontro è durato abbastanza - e con questa frase prese Naruto per il collo e lo sollevo 20 cm da terra.
Strinse la presa e il biondo incominciò a dimenarsi sempre meno freneticamente.
Si fermò e Orochimaru mollò la presa attorno il collo del volpacchiotto che si cadde a terra privo di vita.
Sasuke era sconvolto, non riusciva a muoversi, non per il terrore procuratogli da quel essere ma per la tristezza che quegli ultimi istanti gli avevano procurato.
Non poteva neanche pensare al futuro senza il suo angelo, non poteva.
- C-come hai potuto fare questo… - disse l’Uchiha con lo sguardo cupo.
- come ho potuto? Hai potuto vederlo benissimo da solo, idiota! - ribattè il ninja leggendario avanzando verso Sasuke.
- o-ora c-cosa v-vorresti f-fare? - rispose, con la paura negli occhi, indietreggiando.
Orochimaru allungò il collo come fosse un enorme serpente e morse il moro sul collo.
Quando si staccò sentì una fitta dolorosissima proprio nel punto in cui aveva ricevuto il morso.
Svenì e da quel momento non ebbe più notizie del ninja leggendario.
Il pensiero di quella notte lo tormentava tutt’ora, non riusciva più a dormire.
Erano le 3 del mattino e qualcuno bussò alla porta, scese le scale ma appena aprì la porta…
Je: m-ma sicuri che sia vero e non un sogno?! Pizzico… AHIAAAAAA.. ok ok non è un sogno sembra stupenda ^o^
Sasu: complimenti anche se.. mi hai ucciso il mio angelo… -.-
Naru: davvero .. almeno mi hai dipinto da eroe, perlomeno xD
Je: dai susu … non è male.. non rompete!
Mira: ok bella davvero questa fic! Lasciate tanti commentino li aspettiamo numerosi!
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