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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Libri e Film (da libri)
Dalla Serie: Harry Potter
Titolo Fanfic: MIO FIGLIO
Genere: Drammatico
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot, OOC
Autore: ikky-chan galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 11/06/2007 13:57:44

Narcissa è stanca di essere succube del marito, stanca di non essere accettata dal suo unico figlio...
 
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ONE
- Capitolo 1° -

“Pulisci femmina”, “Ciao, donna”, “Portami dell’acqua”, “Vattene da qui”, “Io esco, non ho voglia di stare qua con te”.
Frasi, parole, ordini, sguardi crudeli: ecco cosa aveva ottenuto sposando quell’uomo.
Questi erano i pensieri della bella donna dai biondi capelli e dagli occhi azzurri che ora aveva lo sguardo rivolto verso la sua sinistra. Scacciò via dalla sua mente quei ricordi e spostò il viso verso il salone. Fu un secondo. Milioni di immagini la travolsero come un’onda e le riempirono la mente. Stessa situazione, stessa reazione, stessi occhi che la fissavano. Occhi innocenti.

Flashback
- Vieni qui Draco! E anche tu Narcissa! Venite! – era Lucius Malfoy che li stava chiamando. Una donna entrò con la testa bassa nel salotto, portando con sé un inconfondibile Draco Malfoy, con gli occhi curiosi. Narcissa si sedette su una poltrona color dell’ebano, perfettamente intonata con la tetra atmosfera che regnava nel Maniero in attesa di assistere, impotente, alla scena del marito che “istruiva” il loro unico figlio.
- Draco – iniziò il padre scrutando il bambino con aria truce.
- Sì? – chiese inconsciamente il piccolo.
Ancora uno sguardo e – Crucio! – il piccolo si contorse sotto lo sguardo impassibile e quasi sadico di Malfoy Senior; Narcissa invece controllava a stento l’istinto materno che le diceva di alzarsi dalla poltrona e di andare a proteggere suo figlio, il suo unico figlio, da quell’uomo. Draco non piangeva, se ne stava lì, sdraiato sul tappeto in preda al dolore, scalciava ma non urlava, dava le spalle al padre, quasi a sottolineare che non lo riconosceva come tale, ma aveva gli occhi posati sulla madre. Le sue iridi di ghiaccio erano già terribilmente profonde. Lo sguardo era un misto di supplica e disgusto. Finito di contorcersi Lucius uscì dalla stanza. Assicuratasi che se n’era andato davvero, Narcissa corse a prendere Draco. Nessuna parola, nessun gesto d’affetto. Solo uno sguardo. Terrorizzato.
Fine Flashback

Calde lacrime uscirono dagli occhi della donna. Si passò una mano tra i capelli voluminosi e si lasciò andare; pianse, e molto. La porta dell’ingresso scoccò. Narcissa alzò lo sguardo e i suoi occhi azzurri e verdolini si scontrarono contro quelli gelidi di suo figlio.
Dio come voleva dirgli quanto gli volesse bene, e quanto le dispiaceva per quello che aveva fatto! O meglio, non fatto. Non era stata una madre, ed era quello che Draco diceva a tutti, ma non lo pensava davvero.
Malfoy Junior si accorse che la madre piangeva e le domandò un freddo – che hai? – buttato lì con noncuranza, nascondendo, però, una nota di preoccupazione.
- Niente – mentì lei asciugandosi il viso, poi sentì un rumore. Guardò l’ora sul grande orologio in legno d’acero, doveva essere Lucius – tesoro, vai in camera, per favore…
Draco, stranamente, obbedì, ignaro di ciò che la madre volesse fare. Proprio mentre il biondino si chiudeva la porta della sua stanza alle spalle, dal portone principale entrò la figura austera e regale di Lucius Malfoy.
- Ciao – disse in tono spiccio alla moglie – sono stanco…Draco?! – e lo chiamò estraendo la bacchetta.
Narcissa lo guardò, schifata e stanca. Aveva trattenuto la rabbia per diciotto anni, non ne poteva davvero più. Malfoy Senior la guardò torvo. Era la prima volta che la moglie lo guardava in quel modo, anzi, a dire il vero era la prima volta che lo guardava.
- Che vuoi? – disse il biondo a denti stretti.
- Lascialo in pace! Non ti azzardare a mettere più le mani su MIO FIGLIO! – urlò Narcissa.
- Sciocca! TUO FIGLIO? Che razza di MADRE sei?! – sibilò, mantenendo quell’aria di arroganza e di freddezza tipica di un Malfoy. Purtroppo non riuscì a restare calmo come sperava.
- E TU! – e gli puntò l’indice in faccia – NON SAI NEANCHE COSA SIGNIFICHI LA PAROLA PADRE!!
“Ciaff”, Lucius le aveva rifilato un ceffone in pieno viso. Narcissa era colma di rabbia repressa, estrasse la bacchetta ma fu colpita a tradimento da un calcio del marito che, subito dopo, le lanciò la maledizione Cruciatus. La donna si contorse, urlò.
Draco uscì dalla stanza, vide la scena da lontano, fece per intervenire quando, però, noto che la madre aveva scosso il capo, proprio in un momento il cui gli spasmi non la stavano colpendo. Voleva evitare che Draco scendesse, non aveva intenzione di mettere a rischio la vita di suo figlio. Lucius continuava, straziava il corpo della moglie, lo lacerava. Ma lei era ancora lì, fiera. Con notevole difficoltà si alzò in piedi, lo sguardo fisso sul marito.
Narcissa tirò su la bacchetta, era pronta a fare quello che non aveva mai fatto. Per lanciare determinate maledizione c’era bisogno di una volontà crudele, e ora lei l’aveva. E tutto questo per difendere la persona che amava di più, il SUO figlio Draco.
- Non penserai davvero di uccidere il tuo caro marito, vero? – domandò sarcasticamente, per nulla preoccupato dalla donna – tu sei solo un insulso essere, mi devi tutto…non mi ucciderai! Non ne hai la forza! Sei solo una fallita – e rise. Le parole dell’uomo le scivolarono addosso e ciò le diede la forza di rispondere.
- Sai cosa ti dico? – sibilò – sposando te mi sono rovinata la vita! L’unica cosa che hai saputo darmi è stato Draco. Sono stata io che l’ho cresciuto. Io lo cullavo la notte mentre piangeva. Io gli davo da mangiare. Io lo portavo a scuola prima di Hogwarts. Io gli ho insegnato a suonare il pianoforte. Io lo ascoltavo quando parlava. Capisci?! Io! Non ho, anzi, non abbiamo bisogno di te! Tornatene da quelle quattro troiette!
Lucius Malfoy odiava con tutto se stesso sentirsi dire che non era in grado di fare niente. Mosse circolarmente il polso e urlò – Avada Kedavara! – ma evidentemente non fu l’unico perché tre fasci di luce verde partirono da tre direzioni diverse. Narcissa chiuse gli occhi…era morta?! Improvvisamente si sentì sollevare. Aprì gli occhi e vide, vide l’inimmaginabile. Draco Malfoy aveva una lacrima, e la stava aiutando ad alzarsi. Lo guardò; suo figlio era scosso, terrorizzato. Davanti a loro c’era il corpo esanime dell’uomo che aveva rovinato la vita ad entrambi. Narcissa, posseduta dal suo istinto materno, abbracciò Draco e pianse. Era la prima volta dopo tanti anni che aveva un contatto così profondo con suo figlio. Draco la strinse tra le sue possenti braccia e lei, la donna che lo aveva messo al mondo, si sentì rinascere.
- Draco – iniziò – l’ho ucciso? – tremava.
- No, mamma – le sussurrò asciugandole una lacrima con il pollice – l’abbiamo ucciso.

 
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