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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: DragonBall
Titolo Fanfic: LA FAMIGLIA SON SI ALLARGA
Genere: Sentimentale, Comico, Azione, Avventura
Rating: Per Tutte le età
Autore: kla32 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 08/06/2007 17:42:05 (ultimo inserimento: 18/06/07)

Trunks e Goten tovano qualcosa di interessante nella foresta... xfavore commentate! LEGGETE IN FONDO ALL'ULTIMO CAPITOLO (4º)
 
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IL LITIGIO
- Capitolo 1° -

L'ennesima trovata di Goten e Trunks...

- a,b,c... -: parlato
<< a,b,c... >>: pensato
............................................................................................................................................................

Era ormai pomeriggio inoltrato.
Gohan si stava riposando un po' dallo stress quotidiano, e aveva pensato di fare due passi nei prati vicino a casa.
Da poco erano iniziate le vacanze estive.
D'un tratto un urlo infantile lo distrasse dai suoi pensieri.
- Gohan!!! Fratellone!!! -
Gohan si voltò di scatto, mettendo a fuoco l'immagine del fratello che faceva capolino dai ciuffi erbosi.
Sorrise e gli camminò incontro, mentre l'altro lo stava raggiungendo a gran velocità.
Quando fu a pochi metri, Goten, saltò al petto del suo amato fratellone, tutto eccitato.
- Goten! Ma... cosa succede? -
Poco dopo li raggiunse anche Trunks con il fiatone.
- Goten... potevi almeno aspettarmi! -
Commentò ansimante.
Il piccolo, però, non fece quasi caso alle parole dell'amico, e si rivolse a Gohan con lo sguardo felice e implorante.
- Fratellone! Devi assolutamente vedere una cosa! Ci devi aiutare!! -
Gohan subito guardò i due bambini con un'espressione interrogativa, ma Goten lo afferrò frettolosamente per il polso, e iniziò a tirare per incitarlo a seguirli, ma lui continuava a capirci poco...
Trunks, dopo aver ripreso un po' di fiato, fece due passi verso la direzione da cui i due piccoli diavoletti erano arrivati.
- Avanti, Gohan! Seguici, abbiamo scoperto una cosa fortissima! -
- Ma... Io, veramente... -
- Ti prego, fratellone! Senza il tuo aiuto non riusciremo mai a convincere la mamma! -
Gohan avvertì che sicuramente in vista ci sarebbero stati un'infinità di problemi, ma non era riuscito a dire di no a quegli occhietti vispi colmi di gioia.
Decise di seguire i due piccoli Sayan, ma non era per niente tranquillo.
<< Guai, guai, guai... e con la "G" maiuscola!...>>
- Vedrai, Gohan... - Gli disse Trunks. - Ti piacerà un sacco! -
- Ma posso sapere almeno di cosa si tratta? - Chiese il povero interpellato.
- Eh, no... Mio caro fratellone: è una sorpresa! -
Continuarono a camminare, finché non giunsero nel folto della foresta. Vicino ad una roccia si trovava uno strano cespuglio, che di tanto in tanto faceva dei movimenti scattanti e piuttosto bruschi.
- Ecco, ci siamo! - Esclamò Trunks indicando i cespugli.
- Forza, fratellone: da' un'occhiata fra quegli arbusti! -
Un po' insicuro, Gohan, piegò lentamente le gambe, e quando fu inginocchiato, protese una mano verso il famigerato cespuglio.
Quegli istanti sembrarono interminabili. Goten era tutto esaltato, perché voleva sapere cosa avrebbe detto il suo caro fratellone, e Trunks sorrideva fiero con le braccia conserte. Tutto suo padre.
Gohan spostò finalmente il cespuglio, e rimase stupito nello scoprire che cosa avesse fatto esaltare tanto i due ragazzini.
- Un cane? -
Ebbene, si. Un cane... anzi, per essere precisi una cagna. Se ne stava distesa, rassegnata al suo destino: aveva una zampa ferita. I segni violenti sull'arto del povero animale ricordavano quelli di una tagliola.
Intenerito, Gohan, le accarezzò la testa dolcemente e la tranquillizzò.
- Tranquila, piccola... è tutto a posto. - Sussurrò. - Non devi avere paura di noi... -
I sorrisi dei bambini si trasformarono lentamente in due facce dall'aria triste e inconsapevole.
- Ma, fratellone... Non sei felice? -
- Si, Goten, ma questa cagnetta non sta bene: dobbiamo portarla a casa... -
- Evviva, sapevo che ce la avresti fatta tenere! -
- Mi piacerebbe, piccolo, ma non credo che la mamma sarà molto d'accordo... -
La faccia di Goten divenne triste.
- Ma tu non puoi aiutarci a convincerla? -
Gohan non sapeva resistere alle espressioni tristi di suo fratello: non ci era mai riuscito, perché gli metteva soggezione e lo faceva pensare a papà.
- Bhé... forse ci posso provare, ma... -
Il piccolo non gli fece nemmeno finire la frase, e gli strinse amorevolmente la gamba.
Dopo tutti i ringraziamenti, Gohan prese dolcemente fra le sue braccia la cagnetta, e si alzò in volo diretto verso casa.
Quando fu davanti alla porta la aprì con uno scatto, ed entrò in casa seguito dai due bambini.
Prese le scale, si fermò in bagno a prendere degli asciugamani e poi raggiunse in fretta camera sua.
Dopo essere entrato, appoggiò l'animale sul letto, e si rivolse a Goten e Trunks in tono serio e preoccupato.
- Ragazzi, presto, portatemi dell'acqua ossigenata e qualche garza. -
I due obbedirono, e si diressero fulmineamente verso l'armadietto dei medicinali in bagno.
Dopo avere medicato la povera bestiola, Gohan dispose sul suo letto alcuni asciugamani per farla riposare in pace.
La accarezzò nuovamente, e la fissò negli occhi con uno sguardo dolce.
- Vedrai, presto starai meglio. - Mormorò con voce flebile.
Si alzò in piedi.
- Bravi, ragazzi: avete fatto bene a chiamarmi. Ora però lasciatela riposare, perché è davvero molto stanca... -
- Non preoccuparti fratellone, la tratteremo con cura! -
E si avvicinarono di corsa alla cagnetta, riempiendola di dolci carezze.
<< Ma guardali... non le hanno ancora dato un nome e già la adorano... >>
Poi fece per uscire dalla stanza, quando la voce del suo fratellino gli risuonò in testa.
- Fratellone! -
Goten si avvicinò al suo amato Gohan, e lo strinse più forte che avesse potuto.
- Grazie, Gohan. Ti voglio bene. -
Gohan sorrise e lo strinse a sua volta, poi gli scompigliò affettuosamente i capelli.
- Anche io ti voglio tanto bene. -
Il piccolo, in seguito, si affrettò a tornare dal suo nuovo divertimento, e Gohan scese in cucina dove si sedette in silenzio e aspettò.


Si udì chiaramente il rumore delle chiavi nella serratura, e pochi istanti dopo la porta si aprì.
- Gohan! Goten! Siamo tornati! -
Il giovane Gohan fece capolino dalla soglia della cucina, e prese le borse della spesa che portava sua madre.
- Ciao ma', ciao pa'! Com'è andata? -
- Oh, noi ce la siamo passata bene... - Rispose Goku. - Voi invece che avete fatto di bello? -
La voce di Goten non diede tempo a Gohan di rispondere.
- Papà!! Vieni su a vedere che cosa fantastica!!! -
Goku, incuriosito, raggiunse di corsa la stanza da dove proveniva la voce del secondogenito.
Ci fu un istante di silenzio.
- Uuuurrkaaa!!!! -
Chichi rimase sorpresa e andò a dare un'occhiata.
Senza dire una parola tornò di sotto e costrinse Gohan a seguirla fuori di casa.
- Ma che ti è saltato in mente?!?! Avresti dovuto chiedermi il permesso!!! Io non ho intenzione di tenermi un sacco di pulci, mi sono spiegata ?!?!?!??!! -
- Ma, mamma, cerca di capire: era ferita, non potevo abbandonarla nella foresta... e Goten è così felice... non potresti essere un po' più comprensiva? -
La madre, furiosa, lo stese con uno schiaffo, quando uscirono Goten, Trunks e Goku che avevano assistito alla scena dalla finestra.
Il piccolo Goten raggiunse di corsa il suo adorato fratellone, per accertarsi che stesse bene.
- Gohan! Ti sei fatto male? -
- No, no, Goten... è tutto a posto... - Sussurrò lui con un filo di voce.
Furioso e con le lacrime agli occhi, Goten si rivolse a Chichi.
- Lui ha solo cercato di essere gentile con me! Non avrebbe voluto tenerla, ma non ha voluto ferirmi... Sei cattiva!! -
Poi iniziò a piangere, e si tuffò fra le braccia del suo fratellone, stringendolo forte.
Chichi, fece finta di non avere sentito le parole di Goten, e girò frettolosamente i tacchi, diretta in cucina.
- Non è giusto... sel'è presa con te per colpa mia... non sei arrabbiato con me, vero fratellone? -
Disse il piccolo piangendo a dirotto e ansimando nervosamente.
- No, non è colpa tua, piccolo... sono io che ho deciso di portare a casa il cane... è giusto che sia arrabbiata con me... -
Lo consolò il fratello stringendolo forte al petto.
Goku e Trunks osservavano quasi commossi da quello spettacolo, ma poi il figlio di Vegeta si accorse di quanto fosse tardi dando un'occhiata all'orologio.
- Accidenti, è tardissimo... Goten... io devo tornare a casa... -
Goten lasciò andare il fratello, si asciugò un po' le lacrime e poi salutò il suo amico.
- Allora... ci vediamo domani... -
- Si, a domani... ah, Goten... non preoccuparti: tutto si risolverà per il meglio! -
Goten guardò il suo amico e sorrise. Poi Trunks volò verso casa.


La famiglia Son cenò in un silenzio tombale.
Goku e Goten trangugiarono le loro rispettive porzioni (titaniche, ovviamente).
Gohan, invece, non riuscì nemmeno a finire il suo primo piatto.
Ogni tanto Chichi lo fulminava con degli sguardi assassini.
Finito di mangiare Gohan si alzò lentamente e si diresse verso la sua stanza, tenendo in mano il suo piatto ancora mezzo pieno.
Il padre e il fratello lo osservarono un po' stupiti, ma la madre non lo degnò di uno sguardo.
Quando fu per le scale, però, la voce fredda di Chichi, lo fermò.
- Che hai intenzione di fare? -
- ... Penso che il cane... abbia fame... -
Non ricevette risposta, così continuò a camminare.
Quando fu in camera si avvicinò alla bestiola, e le porse il piatto di riso. Il cane si affrettò a mangiare, poi leccò la mano del giovane, che ne rimase assai colpito.
In poco tempo, Gohan, preparò una comoda cuccia sul pavimento, vicino alla sua scrivania.
Era già tardi, quando tutti si diressero nelle proprie camere.
Goku passò a salutarlo.
- Vedi Gohan... ora la mamma è un po' arrabbiata, ma vedrò di farla tornare in sè... d'accordo? -
- Grazie, papà. - Rispose il figlio seduto sul letto.
Quando il padre fu uscito, trascorse una buona mezz'ora, durante la quale Gohan rimase seduto senza chiudere occhio.
Goten si presentò in camera sua.
- Posso dormire con te, fratellone? -
Gohan lo guardò negli occhi e sorrise.
- Va bene, ma questa è l'ultima volta... -
Il piccolo si infilò sotto le coperte, e si aggrappò dolcemente ancora una volta al petto dell'amato fratello.
Apparse Chichi davanti alla porta.
- Gohan. Vieni in cucina: devo parlarti. - Disse con voce calma e sbrigativa.
Il ragazzo accarezzò suo fratello sulla testa, e poi si alzò per raggiungere la madre.
Arrivati in cucina la madre chiuse la porta.


Continua...
 
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