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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: SECRET...THE ANGELS EYE
Genere: Sentimentale, Romantico, Horror, Azione, Avventura, Drammatico, Erotico, Fantasy, Soprannaturale, Dark
Rating: Per Tutte le età
Avviso: CrossOver
Autore: darkaeris galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 07/06/2007 14:02:25 (ultimo inserimento: 26/06/07)

Questa fic è un misto, ci sono parti che sono prese da Videogiochi, ma è principalmente un Originale...mh...che dire...LeggeteXD
 
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PROLOGO
- Capitolo 1° -

Ecco qui, Dark Aeris ritorna dopo taaaaaaaaaaaaaaaaanto tempo in cui sono stata ferma in pausa...
Questa è una Fiction(che tutti mi chiamano romanzo porca palettaXD) a cui lavoro da mesi...e non ho ancora finito-.-

Prologo


Una giornata afosa e soleggiata nel bel mezzo d’agosto, i grilli sfregavano incessantemente le loro zampe producendo quell’assordante frastuono di massa. Il cielo limpido, neanche una nuvola a coprire l’immenso e maestoso azzurro del cielo. “che facciamo oggi?” chiese Nichol raccogliendosi i biondi capelli in un’alta coda di cavallo. I suoi capelli erano morbidi e mossi, le arrivavano sino ai fianchi. Carnagione rosea, in quel periodo estivo lievemente abbronzata. Occhi espressivi dall’iride color cielo, che sfuma verso l’interno in un lieve bigio. Labbra rosa scuro, sempre piegate in un impercettibile sorriso d’accomodamento. Alta e snella dalle forme morbide che evidenziano i suoi modi femminili e spesso volutamente giocondi. Indossava una camicetta bianca di lino, senza maniche, dei jeans pinocchietti blu scuro e delle ballerine nere, lucide come la pece.
“Non saprei” rispose Melissa con un lieve sospiro. Lunghi capelli castani, lisci e setosi che le arrivano sin sotto le natiche. Carnagione lattea, occhi sottili dalle iridi smeraldine. Alta e snella dalle forme piacevoli. Una ragazza di ventidue anni, due in più dell’amica. Era anche lievemente più alta di lei. Indossava un magliocino shallato, bianco che sfumava sul bigio formando dei teschi nella parte sinistra, le lasciava lievemente scoperto il ventre, ma non troppo e nemmeno troppo poco. Alla vita una grossa cintura di cuoio, nera, una gonna bigia corta fino a metà coscia nella parte frontale mentre nella parte retro lunga sino a poco più giù del ginocchio. Scarpe nere di pelle con cerniera laterale e le calze rosse, quella di destra raggiungeva a mala pena il ginocchio mentre quella di sinistra arrivava sin metà coscia.
Le giornate estive in quel periodo erano veramente afose, di solito le persone andavano in giro in canotta e pantaloncini, ma, loro due non amavano essere come le altre persone. “Bon facciamo come al solito, andiamo al Darsena…” la proposta di Melissa venne approvata, le due si avviarono per la solita strada cercando di stare il più possibile all’ombra. Chiacchierarono come al loro solito delle sciocchezze che venivano loro in mente ridendo a crepa pelle ed auto sfottendosi.
Arrivarono finalmente, si soffermarono a guardare i cartelloni dei film “Vediamo…dobbiamo vedere ancora due dei cinque horror usciti…” fece Nichol pensando alle precedenti serate al cinema “magari restiamo su e stasera cinema…che ne dici?” propose ora Melissa lisciandosi i capelli e fissando i poster dei vari film “mh…direi che va bene…”. Andarono alla sala giochi per fare come loro solito il DDR, erano brave in quel gioco, se la cavano con i loro mezzi, nonostante la loro mania di fumare erano abbastanza buone nei riflessi e coordinate nei movimenti. Ci giocavano ora mai da anni, praticamente da quando era uscito in Italia e da quando al Darsena City c’era una sala giochi. Col fiatone si fermarono, dopo la quinta partita “Non sono mica più giovane come una volta…uf…” mormorò la bionda aprendo la porta per l’uscita al parcheggio “la verità e che fumiamo come delle ciminiere…” sbuffò Melissa seguendo a ruota l’amica. Si accesero una sigaretta, un primo profondo inspirare, seguito poi da un secondo, un terzo, un quarto e così via continuano finché non arrivarono al bruciante filtro delle Merit. Era dunque ora che il tramonto prendesse la sua scenografica parte nel cielo, sfumando quell’azzurro terso nel rosso e nell’arancione. Scesero al piano inferiore per cenare, entrambe presero una fetta di pizza una bevanda e delle patatine fritte. Ridacchiarono quasi tutta la cena lamentandosi giocose e forse un po’ acide sul servizio, sbuffavano allegre e si lanciavano occhiatine di intesa.
“Andiamo allo spettacolo della mezza? Altrimenti, rischiamo di finire in un posto assediato da gente…” fece Nichol dopo aver deglutito l’ultimo pezzo dell’enorme fetta di pizza, forse proprio fetta non si poteva chiamare, si magari era più corretto chiamarla mezza luna di pizza. “Si d’accordo, però fammi finire ingorda che io sono ancora a metà!”.
Passarono dunque il tempo, rimanente prima di poter vedere il film, a chiacchierare e fumare e a ridere come due vere sceme, incuranti dei sguardi altrui e troppo allegre per preoccuparsene. Presero il biglietto e s’avviarono, sino ad arrivare alla sala sette, la sala dove proiettavano il film che volevano vedere –Sogno Eterno-.
“Ehy Mel, qualcosa non va?” chiese Nichol vedendo l’amica voltarsi con espressione dubbiosa 2Mi pareva di aver sentito il mio nome….” Mormorò pensierosa, aveva udito infatti come un sussurro, lieve e sospirato. “Sarà stata un’impressione…” ribatte Nichol con un lieve sorriso “si probabile”.
Entrarono e si sedettero ai posti loro assegnati dalla cassiera, non v’era nessun’altro a parte loro, una cosa strana, forse anomala ma più di tanto non ci fecero caso. “Uff…bè mancano più o meno cinque minuti no? Un’altra partita al Dance potremmo farcela…” commentò Nichol stiracchiandosi la schiena “Un’altra volta? Ma sei fuori vero? Già tu hai il ginocchio imbarlato, io sono già in mezza sincope invece, guarda che fumo sai?” si lamentò la castana sorridente, era un atteggiamento palesemente giocoso “poverina…” commentò Nichol guardandola con ironica sufficienza e dandogli gentili buffetti sul capo. C’era caldo in quel cinema, dava in oltre una strana sensazione, lieve, pareva quasi ipnotizzante. Le luci si spensero ma il proiettore non s’accese, era completamente buia la calda sala, non si vedeva nulla. “Ma che diavolo succede?” mormorò Melissa dubbiosa, tastonò davanti a lei per cercare la poltroncina di fronte ed in seguito per alzarsi in piedi, era quindi sicura di non cadere.
“Nichy aspetta qua, vado a chiamare qualcuno…” fece la giovane incominciando ad andare, una ferrea morsa al polso la fece fermare, una mano gelida che le procurò un doloroso brivido. “Ni…Nichy?” mormorò incerta, quella mano pareva quasi fatta di ghiaccio. “Aspetta guarda lo schermo…” disse la bionda con lo sguardo fisso sull’oggetto della frase, uno squarcio si stava aprendo in esso. Una luce divampò nella sala, una luce violenta come quella del sole. Si diramò per tutto lo schermo, mostrando poi un paesaggio, la via d’una città, pareva una città in rovina, deserta, le strade prive di persone macchine e quant’altro. “non ci sto capendo nulla…” mormorò Nichel esterrefatta, non poteva assolutamente essere un film “sant’iddio… vado a chiedere cosa succedere!” Melissa prese a correre giù dalla scala al lato, seguita dalla amica, la quale però andò davanti allo schermo, fermandosi li a guardarlo meravigliata. Melissa raggiunse la porta che dava dentro e fuori la sala del cinema, provò ad aprirla, niente era chiusa, bloccata. “ehy Mel vieni a vedere!” disse Nichol fissando lo schermo con viso perplesso, la raggiunse l’amica, era una cosa assurda, pareva che lo schermo fosse sparito. Avvertivano chiaramente l’odore sabbioso di quel paesaggio ed una lieve brezza pareva invitarle ad entrare in quella via. “E’ un passaggio…” ipotizzò Nichol con estremo fascino per quel che vedeva, la bionda dunque si fece coraggio ed avanzò superando il confine dello schermo ed entrando nella via. “ Nichol!!” la chiamò la castana incerta sul da farsi, la bionda si guardò attorno incuriosita e con una punta di timore, il clima era afoso, pareva veramente deserto. “dai vieni, non credo ci sia pericolo…” Nichel fece segno all’amica d’avanzare, diversi secondi di titubanza ed infine Melissa, dopo un lungo sospiro, decise di raggiungere l’amica. Una volta che anche lei fu entrata la sala scomparve mostrando l’altro capo della strada”e adesso come ci torniamo indietro?” mormorò Melissa piuttosto titubante da tutto quel che stava loro accadendo. Nichol guardò tutt’intorno e poi sorridente rispose all’amica “semplice, esploriamo e cerchiamo un altro passaggio!”

 
Continua nel capitolo:


 
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