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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Film, Telefilm, Teatro
Dalla Serie: Pirates of the Caribbean (Pirati dei Caraibi)
CrossOver: Harry Potter, Originale
Titolo Fanfic: LA MANO DEL DESTINO
Genere: Romantico, Azione, Drammatico, Avventura, Fantasy
Rating: Per Tutte le età
Avviso: Spoiler, CrossOver, AU, Lemon
Autore: nysil galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 07/06/2007 12:03:15

Un amore per il capitan Jack Sparrow...una minaccia per l'universo : Devy Jones.
 
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LE BLACK WARRIORS
- Capitolo 1° -

Capitolo 1 : Le Black Warriors

Era giugno, e un caldo quasi tropicale faceva strani scherzi. Una giovane sui vent'anni, stava sdraiata sul letto nella sua stanza, i lunghi capelli sparsi sul letto. Sembrava turbata.
"Nysil"-ripetè-"ma questo non è il mio nome. Io mi chiamo Mary, Nysil è la guerriera, ma oramai è passato tanto di quel tempo dall'ultima missione. Che idiota!" - aveva parlato da sola. Si alzò di scatto, mettendosi a sedere.
E se qualcuno l'avesse sentita? Che avrebbe detto?
"Il problema non è il mio nome, ed io lo so bene. Il problema è che dopo due anni che quella specie di uccellaccio non si fa vivo, ci riaffida una missione. E per di più, nell'ultima missione abbiamo perso la memoria, o meglio Giuly e Isa hanno dimenticato di essere Black Warriors. Io no, ma perché tocca sempre a me fare il lavoro sporco? Come farò a far tornare la memoria alle mie amiche? Mi prenderanno per pazza! Ma questa volta mi oppongo totalmente! Sarà Nyls a far tornar la memoria al resto del gruppo! Ho deciso : parto per il Red Sun! - pensava Mary.
Si alzò in piedi, e sollevò il materasso. Dal cassettone del letto prese una valigia. Aprì l’armadio e prese pochi abiti e li buttò in valigia. Dopodiché uscì dalla sua stanza, salì le scale, e arrivò ad una porta in ciliegio. Prese una chiave e aprì la porta : era una soffitta. Sembrava più un laboratorio, in realtà. C’erano cavalletti con quadri, disegni appesi con le puntine, pennelli, matite, e altro materiale. Prese degli oggetti che le erano tanto cari, perché nell'ultima missione lei aveva trovato l'amore, ma il destino era stato tanto crudele da prenderglielo, costringendola nel suo tempo. Era ormai di fronte a un vecchio baule. Gliel'aveva regalato lui. Mary lo aprì con una chiave che tolse da una tasca dei jeans. Dentro c’erano una bandana, degli stivali, e una spada. Prese matite, pennelli, blocchi, tele e altro e li ficcò dentro. Sollevò, con molti sforzi, di peso il baule, uscì da quella stanza che era la soffitta, e si ritrovò sul pianerottolo. Chiuse la porta, e scese le scale per ritornare nella sua camera. Prese il portatile e mise pure quello nel baule. Insomma, dopotutto era anche una webdesigner e i suoi utenti l'avrebbero maledetta chissà quante volte se ancora avrebbe saltato l'aggiornamento dei suoi siti. Ormai era tutto pronto. Prese qualche altra cosa, e poi chiuse il baule. Fatto questo, lo risollevò e lo portò fuori. Poi fece lo stesso con la valigia.
Trascinò valigia e baule, giù per le scale, verso il pian terreno, alla porta d’ingresso. Si fermò davanti ad essa, si girò a guardare indietro la sua casa, ma poi un ghigno sulle labbra, abbassò gli occhiali neri sugli occhi, aprì la porta d’ingresso, chiuse a chiave e andò alla macchina.
Con un po’ di fatica riuscì a trascinare quel baule fino a una Ford Fiesta, che doveva avere circa un anno, di colore azzurro-grigio. Aprì il cofano, e ci sistemò il bagaglio dentro. Richiuse il cofano, aprì lo sportello, e si sedette. Allacciò la cintura, mise in moto, accese i fari, e via retromarcia : uscì dal parcheggio e partì.

"Fa un caldo pazzesco" - sussurrò.
Ormai la sua ford fiesta sfrecciava sull'asfalto incandescente di una strada deserta. Non c'era nessuno in giro, ne tanto meno un bel panorama: tutta sterpaglia. Dopo circa due ore di guida arrivò ad una strada bianca. Era una strada magica : solo chi aveva diritto a conoscere Red Sun poteva vederla. Immediatamente, Mary sterzò ed imboccò la strada, sollevando un gran polverone. Passò una mezz'ora, aveva già percorso parecchi chilometri. Ormai era circondata completamente dalla natura. Ai due lati della strada c'era una fitta boscaglia di abeti, che non lasciava intravedere nulla.
"Dovrei esser vicino ad una piana, se non ricordo male" - pensò.
E infatti, ecco scomparire tutto a un tratto il bosco, e presentarsi davanti ai suoi occhi una piana polverosa.
"Ma ci sono persone! Cavoli : altro che persone, questo è un campeggio!" - urlò allarmata. Resasi conto del suo urlo, mise subito la retromarcia, e con una manovra azzardata sterzò per entrare nella boscaglia.
“Oh Dea!” – disse, andando a sbattere contro un pino. In ogni caso era nascosta. Scese dalla macchina e da li osservò quelle persone. C’erano almeno un centinaio di tende da campeggio sparse in modo omogeneo per tutta la piana. La maggior parte dei loro proprietari passeggiava o parlava con altre persone.
“Queste persone mi ricordano molto i maghi dei libri di Harry Potter. Ma non può essere che siano loro. Insomma sono solo frutto di fantasia!” – pensò Mary.
A un certo punto vide uscire da una tenda un ragazzo moro con gli occhi verdi, che portava gli occhiali, e con i capelli molto ma molto spettinati. Mary sgranò gli occhi.
“Non poteva essere. Dio è uguale, spiccicato sputato a Harry Potter, e sta pure insieme ad una ragazza che assomiglia a Giuly. Ma io non ci vedo molto bene da lontano, forse mi sto sbagliando. Si, sicuramente mi sbaglio!” - pensò.
"Uhm, strana gente, comunque! Ma perché mi sento osservata?" - parlò fra se e se.
Poi si sentì toccare la spalla. Un brivido attraversò la sua schiena.
Lentamente si girò, e si ritrovò una bacchetta puntata alla gola. Guardò dritto davanti a se, e quasi non le venne un colpo quando vide chi aveva davanti.
Intanto anche il suo aggressore era al quanto sorpreso. Si ritrovava davanti una ragazza sulla ventina, con degli strani grandi occhi viola, capelli castano chiaro lunghi che scendevano morbidamente sulle spalle. Indossava una maglietta abbastanza succinta, e dei jeans. Ma non fece in tempo a pensare altro perché Mary iniziò a ridere.
Rideva, rideva.
Un ghigno si disegnò sul suo bel viso.
I suoi occhi divennero completamente blu. Il suo stesso corpo venne circondato da un'aura bluastra. Poi fu un attimo, un lampo : Mary divenne Nysil.
Non aveva più jeans e maglietta.
Ora aveva due specie spalline a mo’ di coppa sulle spalle. Erano di ferro, e tenevano su un mantello blu notte che arrivava quasi sino ai piedi. Indossava una sorta di tuta che sembrava una seconda pelle, e sul petto un’armatura. Le gambe erano scoperte se non fosse stato per degli stivali, abbastanza alti. Il tutto era nero-blu con degli strani fregi. La guerriera guardò davanti a se e mantenne il suo atteggiamento altezzoso.
"Siamo in un sogno? Sicuramente è così. Tu sei solo il frutto dell’immaginazione di una scrittrice. Non puoi esistere veramente!"- disse Nysil.
Davanti si ritrovava un uomo alto circa un metro e ottanta, con la carnagione grigiastra. Faceva molto schifo. I suoi occhi erano rossi, sembrava assatanato. Addosso aveva solo una misera tunica nera, ed era scalzo. Ma un’aura strana, maligna aleggiava intorno al suo corpo, e Nysil si accorse di questo.
"E anche se sei reale, io non ho paura di te!"- aggiunse infine Nysil.
"Ah si? Come osi! Io sono Lord Voldermort! Nessuno osa tanto senza finire male!"- concluse l'uomo.
"Beh, allora uccidimi" - disse lei canzonandolo.
E quello, non se lo fece ripeter due volte. Pronunciò solo due parole.
…Avada…
….
….Kedavra!
Fu un attimo, un lampo verde attraverso il ventre di Nysil, e lei per tutta risposta scoppiò in una risata, tanto che cadde a terra dal tanto ridere.
Poi lo guardò e disse : "Con chi credi di avere a che fare tu, piuttosto? Ma forse non mi hai riconosciuta. Sono Nysil, capo delle Black Warriors! Ti è chiaro, ora? Io non sono ne una babbana, ne una strega come te. Sono una Lady Elementale, e come tale tutti i tuoi incantesimi non mi fanno nemmeno il solletico! E aggiungo, alle volte non lo sapessi, che una Lady o un Lord Elementale discende dall'antica Atlantide. La vostra magia deriva dalla nostra! Volevo anche dirti che mi diverti parecchio. Mi diverte il fatto che sei impotente davanti a me. Non mi puoi fare nulla. Non sprecare la tua magia!" - concluse con un ghigno la ragazza, guardando il suo interlocutore alquanto sorpreso, ma soprattutto arrabbiato per la sconfitta appena subita; e per di più da parte di una donna.
"Perché sei qui?" - chiese lei.
"Sono stato convocato dalla Luce di Nyls per un consiglio" - rispose lui, ormai arrendendosi alla realtà dei fatti. Ma dalla sua voce trasparivano rabbia e odio.
"Ah, andiamo bene! E quindi conosci la fenice? Un consiglio, hai detto?" - chiese lei alzando gli occhi al cielo, pensando.
"Si, un consiglio!” – affermò lui.
“Anch'io sono stata convocata dalla Luce, e mi ha parlato di una missione, ma non so di cosa si tratti. Spero solo che non si voglia alleare con gente come te! Per carità, quanto siamo caduti in basso!" – spiegò lei guardandolo con aria schifata.
"Sai che sei proprio brutto! E poi non dirmi, che non ti puoi permettere scarpe e abiti? Non ci credo, insomma. Comunque, non sono affari miei. Chi altro c'è nell'accampamento, oltre a te e ai tuoi, ovviamente?" - domandò di nuovo lei, sempre con lo stesso tono.
"Cos'è un terzo grado?" - chiese lui stizzito.
"Non si risponde a una domanda con un'altra domanda! E per giunta, non sei nelle condizioni di trattare. Rispondi e basta." - disse autoritaria lei.
"Oltre a me e ai miei, ci sono anche altri maghi e streghe, ma ci sono anche babbani. Non capisco perché siano qui!" - rispose lui.
"Forse perché non sai vedere più in là del tuo naso, Tom Riddle!" - disse lei in risposta.
"Non chiamarmi così! Come fai a sapere il mio nome?" – chiese lui.
"Primo, ti chiamo come mi pare e piace! Secondo, diciamo che la tua fama è abbastanza grande, ma non montarti la testa! Ora andiamo all'accampamento!" - concluse Nysil, iniziando a camminare in direzione delle tende.
"Per la Dea, che mi tocca sopportare. Ma che ho fatto di male?!" - pensò.

Uscirono dalla foresta, ed si avviarono tra le mille tende. Arrivarono ad una tenda più grande delle altre.
"Guarda che non ci tengo a conoscere i tuoi" - disse subito lei, a quella vista.
"Infatti questa è la tenda dove tutti ci stiamo mettendo d'accordo. Pensavo volessi partecipare!" - disse lui, con l'espressione di chi sta prendendo in giro.
"Allora, entriamo" - disse lei, e senza aspettare l'altro, entrò per prima.
C'era una marea di gente. Tutti si bloccarono. Di certo non si aspettavano un intruso, o un nuovo ospite.
"Beh, mi aspettavo di fare quest'effetto. Ma non fraintendete. Non faccio parte della sua comitiva" - disse Nysil, rivolgendo un gesto verso Voldermort, e poi scoppiò a ridere.
"Non è possibile!" - gridarono in coro due ragazze!
"Cosa non è possibile? Mica qualcuno mi credeva morta, vero?" - disse lei sconvolta.
Poi si girò in direzione delle grida.
Restò scioccata.
Sgranò gli occhi.
Aprì gli occhi ancora di più.
"Per mille balene !Voi due qui?! Gynil! Sain! Che ci fate qui?" - chiese una Nysil al quanto scioccata.
"Potremmo farti la stessa domanda? Ma perché, Mary, ci chiami cono questi strani nomi?"- ribatterono loro con un’espressione interrogativa.
"Ah, ecco. Me lo dovevo aspettare. Non avete recuperato la memoria!" - disse lei, lasciandosi cadere su una sedia,e passandosi una mano fra i capelli!
"Giuly, Isa, le spiegazioni a dopo! O meglio quando avremmo raggiunto la fortezza!" - disse Nysil.
"Chi diavolo sei?" - sibilò una voce alle sue spalle.
Aveva riconosciuto la persona. Aveva un debole per lui dopotutto, ma solo fisicamente. Senza neanche girarsi disse : "Oh, giusto, signor Malfoy. Mi presento : sono Nysil, capo delle Black Warriors!" – e detto questo si girò. Il fatto che lei era più potente di tutti loro messi assieme la divertiva parecchio.
Intanto Lucius Malfoy, al sentire il suo nome, per poco non sveniva. Lord Voldermort si era avvicinato a lui, e stava parlottando. Sicuramente, stava spiegando che non potevano fare nulla.
Nysil osservò la scena, e ciascuno dei componenti della folla in silenzio, ma con attenzione. Notò che nella foresta aveva visto giusto : c’era Harry, ma anche Ron ed Hermione. Sorrise loro amichevolmente. E si avvicinò.
“Sono onorata e felice di fare la conoscenza di voi tre, ragazzi! Sapiate che io sono dalla vostra parte!” – disse loro.
Loro molto imbarazzati, ma anche felici, risposero con un sorriso e un semplice “Grazie!”.
Poi si girò, come se fosse in cerca di qualcuno. E trovò quel qualcuno : un anziano con una lunga barba e occhi cristallini come il mare. Lo conosceva, come lui conosceva lei.
“Ben trovato, professore!” – disse.
“Sono contento di trovarti qui, Nysil!” – rispose Silente.
"Bene signori, o meglio male! Si parte per Red Sun! Ora! Preparate i bagagli, e togliete le tende! Vi do un'ora!" - concluse Nysil.
"Isa! Giuly! Voi due con me! Ho tante cose da dirvi!" - disse facendo un sorriso.
Erano le due persone a cui voleva più bene al mondo, a parte suo padre, e un'altra persona che credeva non avrebbe rivisto mai più. Ma si sbagliava. Oh, se si sbagliava, prima di quanto immaginava l’avrebbe rivisto.

Così tutti abbandonarono la grande tenda, e frettolosamente andarono verso i propri alloggi a prepararsi. Le Warriors andarono verso l'auto di Nysil, un po’ ammaccata, vista la botta contro l’albero.
Camminarono per un po’ e arrivarono all’auto.
"Forza entriamo in macchina! Non voglio che nessuno ci senta!" - disse Nysil.
“Che hai fatto all’auto? E perché è attaccata a questo povero albero?” – chiese Isa.
“Ehm..lasciamo perdere” – rispose il capo, abbastanza imbarazzata.
Così Nysil sedette al posto di guida, e Isa e Giuly dietro.
"Allora ragazze. E' una storia molto complicata. Dobbiamo raggiungere Red Sun. E' una fortezza, non vi posso dire di più. Avete perso la memoria riguardo a certi avvenimenti, e li ricorderete, ma una volta arrivate a Red Sun! Vi chiedo solo una cosa : fidatevi di me!" - concluse Mary, ormai di nuovo trasformata in ragazza normale.
Le altre due si guardarono e poi annuirono : "D'accordo!" - dissero in coro.
“Bene, allora usciamo da questo bel verde!” – pensò ad alta voce Mary.
E così, dopo varie manovre, riuscì a ritrovarsi in strada.
Nel mentre tutti si erano preparati. Ognuno andò al suo mezzo, e con le Black Warriors in testa, si avviarono verso Red Sun.

***

 
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