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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Cavalieri dello Zodiaco, I (Saint Seiya)
Titolo Fanfic: LONELY BLOOM
Genere: Drammatico, Fantasy, Dark, Introspettivo
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot
Autore: falcediluna galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 05/06/2007 13:53:19

i sentimenti sanno essere più forti dell'universo ... la mia prima ed unica fanfic su i saint seiya
 
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UNICO
- Capitolo 1° -

Le strade di Nuova Luxor erano trafficate, come tutti i giorni all’ora di turno: molte persone tornavano a casa o facevano acquisti fermando a guardare le varie vetrine, parlando tra di loro tra il rumore delle macchine in movimento.
Un vento gelido spazzava via la città e il cielo era ricoperto dalle nuvole nere come un telone e che pronunciava, quasi sicuramente la neve, la principessa dell’inverno.
C’era una figura che camminava sola nel traffico, con il corpo chino come se trasportasse un grande peso sulle spalle. Per lui quella atmosfera di allegria, gli appariva finta, come se quello che circondava fosse solo una scenografia di un film e i suoni intorno, a lui degli effetti speciali.
Quella persona faceva di nome Seiya possessore dell’armatura della costellazione di Pegasus, il cavaliere più forte di Atena.
Gli occhi marroni davano un senso di tristezza immenso più la fatica di mille battaglie combattute durante quegli anni per difendere la dea Atena, insieme ad i suoi amici o semplicemente compagni.
Dopo la fine delle battaglie, si erano separati ed ognuno era scomparso dalla sua vita, in un soffio leggero di vento, perfino Saori che gli mostrava ogni volta, la sua gratitudine più rispetto agli altri, era scomparsa.
No! Tutte le persone che aveva conosciuto e con cui aveva avuto a che fare, erano scomparse: gli rimaneva solo i bambini di cui ogni tanto andava a trovare all’orfanotrofio. Ecco cosa gli rimaneva!
Il volto di sua sorella, gli tornò in mente con forza, facendo piegare il suo cuore in tante parti, fino a ridurlo in un piccolo quadrato.
Pensava, quando era stata beffarda la vita: si era iscritto al torneo per ritrovare sua sorella ed invece era stato trascinato in battaglie contro dei ed altri cavalieri, tra cui i leggendari cavalieri d’oro.
Ferite mortali, gli avevano fatto accarezzare più volte la morte, più volte avrebbe voluto rinunciare, ma ogni volta chiamato al dovere, era riuscito in qualche maniera a sollevarsi e ha battere il suo nemico.
Sospirò, doveva rimettersi alla ricerca di sua sorella e ritrovarla, così poteva mettere fine a quella sofferenza, che la separazione gli portava ogni volta nel cuore, quando rivedeva le sue immagini.
Si fermò vedendo una ragazza dai capelli blu scuro e dagli occhi di ghiaccio che lo stava fissando, con uno sguardo serio, ma allo stesso tempo divertito e da innervosire subito il giovane cavaliere.
Seiya domandò con rabbia:<< Perché mi fissi in quella maniera?>>. Non l’aveva mai vista prima, ma non emanava un cosmo, doveva essere la solita ragazza di cui l’unica cosa, che sapeva fare, era di prendere in giro le persone.
La ragazza rispose con tono strano, ma continuando con lo stesso sguardo:<< Tu! Fai ridere, che tanto ti fai piegare dagli eventi e mi rendi triste perché cerchi ancora qualcosa che calmi il tuo vuoto.>>. Fece un sorriso, per poi tornare ad essere triste.
Seiya gridò diventando una furia:<< NON SONO AFFARI CHE TI RIGUARDANO! SONO MIEI PROBLEMI, CHE POSSO RISOLVERE DA SOLO.>>. Si accorse, di aver esagerato e si bloccò a guardare la ragazza, che non si era spaventata.
La ragazza si mise a ridere:<< La troppa stanchezza ti fa perdere subito la tua pazienza, mentre qualcos’altro ti sta divorando lentamente.>>. Guardò il centro del petto, il cuore di Seiya.
Seiya scosse la testa, sentendo dolori che lo stavano facendo impazzire di nuovo e disse con tono fievole:<< Lasciami in pace, io … io voglio restare per conto mio.>>. Per lui non c’era meglio, che restare per conto suo e con i suoi problemi, che farsi tormentare adesso da una ragazza, che neanche conosceva, ma che lo stava torturando peggio dei suoi nemici.
La ragazza passò Seiya, quando la sua testa passò vicino a quella del cavaliere, mormorò con tono serio e saggio:<< Il destino è una macchina crudele, vero? Il tuo diceva, che saresti stato solo perché lo dice il tuo sangue.>>. Sorrise, prima di allontanarsi e scomparire tra i passanti.
Seiya si girò, per chiedere altre spiegazioni a quella ragazza, ma lei era già scomparsa in mezzo alla marea della gente, che si muoveva con fretta sul marciapiede e che non lo valutava.
Seiya riprese a camminare, quando un piccolo fiocco di neve, gli cadde sulla guancia ed alzò lo sguardo: stava cominciando a nevicare.
Altri si aggiunsero, prima come il suono di un tasto di un pianoforte sfiorato una volta, per poi diventare una melodia più intensa, mentre il vento le spazzava via per tutte le città.
Seiya mormorò tra se e se:<< Sarà meglio muoversi o rischio di prendere un influenza.>>. Iniziò a camminare più velocemente, mentre i fiocchi continuavano a cadere con assoluta dolcezza.

Ormai era sera, Seiya percorreva la via vicino al mare per tornare a casa, quando una voce femminile intonò queste parole con voce dolce, ma che inondava il cuore di tristezza, da renderlo un peso insopportabile:

Passo dopo passo,
Sulle lacrime del cuore,
Viene fuori verità.
Sospira l’anima,
La sorgente continua,
A versare amarezza e dolore.
Solo è stato l’eroe,
Solo è il sovrano.
Un lago ghiacciato,
Ferite ai piedi,
Per il peso di mille coltelli.
Solo si è per la vita,
Per l’aldilà,
Nessun conforto
Per chi si è sacrificato.


Seiya guardò in alto, verso il le nuvole che si squarciavano come se fosse carta tagliata da un coltello e si aprivano come un telone di un teatro per mostrare alla città, la regina della notte.
La luna piena brillava, la sua luce argentata illuminava quei fiocchi, rendendogli simili a petali d’argento, che poi con il contatto con la terra, scomparivano o si univano agli altri.
Seiya guardò la luna rimanendo immobile come un ebete a fissarla, quando una luce più forte la illuminò, facendo chiudere per un attimo gli occhi a Seiya e quando gli aprì, vide una donna con delle ali di un angelo, e in mano aveva una falce.
Indossava una armatura bianca, portando al collo una collana d’oro che brillava di luce propria e una maschera che nascondeva il suo volto, mentre i capelli del colore della luna, danzavano con allegria.
Seiya domandò vedendo le ali e la falce che portava con se:<< Sei l’angelo della morte?>>. Si mise l’armatura di Pegasus, pronto a combattere questa nuova battaglia, mentre continuava ad osservare la sua lenta discesa.
La donna rispose con voce gelida, ma dolce:<< No! Io non sono il suo angelo, sono la sua guerriera.>>. Si mise di nuovo a ripetere la poesia, con voce più alta per farsi sentire nel resto della città.
Seiya domandò continuando a non percepire nessun tipo di cosmo:<< Allora che cosa vuoi da me? Sei per caso, un altro nemico di Atena?>>. La voce seria, contrastava la sua poesia.
La donna si fermò guardò Seiya, fece un sorriso e rispose:<< Non alcun interesse ad attaccare quella donna, io sono venuta solo per te! E’ giunto il momento, che tu mi affronti e concluda il tuo fato.>>. Puntò la sua falce verso Seiya.
Seiya replicò con tono aspro pronto a combattere:<< Non ho certo paura di una donna, senza nessun cosmo!>>. Si preparò a lanciare i suoi attacchi, ma si sentì bloccato e non riusciva a muoversi.
Sentì gli occhi di quella donna, che lo stavano scrutando dentro il suo cuore fino nel suo profondo, poi la sentì dire queste parole:<< Hai combattuto per te stesso, hai combattuto per la tua dea e hai combattuto per il mondo, ma mai contro il tuo male più grande: solitudine, che a quanto sento è nata quando sei stato separato da tua sorella.>>. Continuò a guardare, mentre la falce si ricopriva di neve.
Seiya replicò riuscendo, almeno a parlare:<< Che cosa centra la solitudine con il nostro scontro? Un sentimento non è così importante, quando la salvezza della dea Atena.>>. La sua forza, veniva dal cosmo che bruciava.
La donna mormorò:<< Nel tuo inconscio hai sempre cercato di sconfiggerla: più volte in difficoltà hai chiamato i tuoi compagni per aiutarti ha sconfiggere il nemico, di cui ogni volta questa tua parte vedeva la solitudine.>>.
Continuò con tono più triste:<< Troppo impegnato a combattere da non esprimere, la cosa che avevi più bisogno al mondo: la compagna e l’affetto delle persone a te così vicine, ma così lontane.>>. Mosse la falce e Seiya si poté di nuovo muovere.
Chi caspita era quella donna? Come poteva scrutare così il cuore delle persone? Credeva che simile cose potevano fare solo gli dei. Lei non aveva un cosmo, ma era riuscito lo stesso ad imprigionarlo.
La donna si avvicinò a passo lento, continuando a tenere la sua falce puntata verso di lui, mentre il cavaliere, era in preda ad una forte ansia, tanto che stava tremando, senza che lui nemmeno lo sospettasse.
La donna fece un salto e si preparò a colpire Seiya, lui schivò il suo attacco e subito si propose per attaccare quella creatura e gridò mentre puntava il suo pugno contro l’avversario:<< Pegasasu Ryu Seiken.>>. I suoi pugni colpirono l’avversario usando tutta la violenza possibile, ma quella creatura non si era fatta assolutamente nulla.
Come possibile che non aveva riportato neanche una ferita? L’aveva colpita usando il suo migliore attacco, quello che non l’aveva mai tradito in qualsiasi circostanza. Possibile che non l’aveva colpita? No! Aveva sentito i suoi pugni colpire la sua armatura e lei che si era lasciato sfuggire un piccolo lamento, possibile solo una illusione?
La donna mormorò preparando di nuovo a colpire con la sua falce:<< Ti vedo un po’ sorpreso Seiya.>>. Fece ruotare la sua falce, spostando la neve a destra e ha sinistra con movimenti eleganti, ma allo stesso tempo circondato di forza e letale come il veleno di un serpente.
La donna fece un altro salto, con la stessa eleganza felina di prima e tentando di attaccare di nuovo Seiya e per fallire, ma nel suo volto, c’era un sorriso soddisfatto della situazione che stava tessendo lentamente.
Seiya non riusciva a capire il motivo di questi attacchi a vuoto, continuava a sfiorare, sentendo il sospiro d’aria, che la falce produceva ad ogni volta che si avvicinava a colpirlo, facendo sentire a disagio il giovane ragazzo.
Quando credeva che poteva di nuovo attaccare, quella falce gli pose davanti al naso, facendolo specchiare il suo volto: si vedeva impegnato nella battaglia, ma il suo viso era contornato di tristezza assoluta, come il suo cuore.
Seiya approfittò di quel momento per afferrare la donna da dietro e gridò facendo un salto e per arrivare verso il cielo notturno, gridando:<< Pegasus Rolling Crash.>>. E facendo cadere la donna in testa in giù.
Balzò indietro vedendo che il corpo cadde a terra immobile, e respirando un po’ a fatica pensò “Questa volta c’è lo fatta! E’ stata un osso duro, ma questa vota è finita.>>. Alzò lo sguardo e vide che era scomparsa.
Sentì come una sensazione di freddo e girandosi, fu colpito in pieno dalla falce, che gli lasciò un solco profondo nel petto, mentre pezzi dell’armatura schizzavano via finendo in vari punti.
Seiya gridò di dolore e coprì la ferita, che perdeva sangue, si alzò e tremante chiese non riuscendo a capire da dove quella donna prendeva la sua forza:<< Da dove prendi il tuo potere? Non hai nessun cosmo, eppure esprimi una forza davvero grande.>>. Respirava lentamente, la ferita non aveva raggiunto per fortuna i polmoni e poteva continuare a combattere, anche se sentiva meno energia pulsare nel suo corpo, come se gli fosse stata risucchiata da quella arma.
La donna fece un sorriso molto profondo e rispose con tono secco:<< Non ci arrivi da solo? Sei tu stesso a darmi l’energia che sto usando per sconfiggerti.>>. Vide che il ragazzo rimase come impietrito.
Come lui stesso? Che razza di risposta è questa? Non riusciva proprio a comprendere, come poteva essere una fonte di energia per una creatura simile? Possibile che quella falce assorbiva il suo cosmo?
Chiese con forza, volendo a tutti costi sapere, se aveva ragione:<< Assorbi il mio cosmo, vero?>>. La donna si mise a ridere, lui rimase impietrito, possibile che aveva torto?
La donna rispose, tenendo tra le mani la falce e mettendosi ad accarezzarla dolcemente come se fosse un cucciolo:<< No! Io prendo il potere dal sentimento che domina ora il tuo cuore: solitudine, mi da un potere enorme.>>. Sorrise, vedendo che il cavaliere non aveva capito.
Seiya esclamò scuotendo la testa e guardandola con rabbia:<< Non è possibile! Come fa un sentimento, ha sconfiggere l’universo?>>. E’ una cosa così assurda, che non aveva alcun filo logico.
La donna si mise a ridere e rispose con voce dolce e delicata ed stringendo al petto la sua falce, senza che la lama la poteva tagliare:<< E’ questo che voi cavalieri sbagliate sempre … il cosmo o l’universo stesso è solo una cosa materiale, che sarà destinata a scomparire prima o poi.>>. Si bloccò lasciando che il vento spazzasse i suoi capelli.
Continuò con lo stesso tono di prima:<< I sentimenti invece, sono immortali perché sono una traccia che viene scritta nella nostra anima per sempre e ti seguono nel paradiso.>>. Sentì che Seiya non aveva ancora capito, di che cosa stava parlando ed emise un delicato sbuffo.
Seiya replicò:<< Sarà anche come dici tu! Come può un sentimento essere una forza così potente? Io … all’inizio ho combattuto per mia sorella, ma non ho sentito più forza in me.>>. Negli occhi gli pulsava la rabbia, era solo una montagna di sciocchezze.
La donna spiegò con tono dolce e calmo:<< Come ti senti adesso? Non ti senti debole? Questo perché il tuo cuore è completamente posseduto dalla solitudine. I sentimenti belli come l’amore e l’amicizia, sanno far volare via le persone fino all’ultimo pianeta dell’universo, mentre altri come ti sta accadendo sono capaci di buttarti in un baratro pieno di spade e di spine.>>. La sua bocca smise di parlare, per muovere la falce in avanti.
Continuò facendo un piccolo sorriso:<< Basta guardarti! Il tuo cosmo è potente, ma nonostante sei debole perché la solitudine nel tuo cuore è diventata la tua debolezza e ti ha prosciugato dalle tue energie ed ora ti sta portando verso la fine.>>. Sorrise, vedendo lo sguardo di Seiya è cambiato completamente.
Seiya cadde sulle ginocchia e pensò “Sono stato sconfitto, anzi la mia era già scritta in me, da quanto ho iniziato a nutrire questa solitudine e non ho mai provato a curarmela.>>. Alzò il capo e si mise a piangere.
Il cielo, era completamente nuvoloso, Seiya pensò “Anche, se il cielo è nuvoloso, riesco a vedere la costellazione di Pegasus che ha segnato il mio destino facendomi diventare cavaliere e ha combattere per Atena” chinò il capo continuando a piangere.
La donna si mise dietro e mormorò prima di far cadere la sua lama sul collo di Seiya:<< Mi dispiace solo che ti porterai questo fardello, anche in paradiso.>>. Un rumore profondo squarciò la tranquillità della notte.
Delle macchie macchiarono il volto di quella donna, di cui non si saprà mai il nome ed alcuni fiocchi di neve, mentre una testa rotolava, fino a raggiungere un piccolo strato di neve.
La donna sbatte le sue ali d’angelo, mentre il braccio con in mano, la falce cadeva sul fianco destro e con l’altra, si tolse le macchie di sangue con la punta delle dita, per mettersele dopo in bocca.
Mormorò prima di scomparire di nuovo nel astro da cui era apparsa:<< Era scritto nel suo sangue solitario, quello che gli sarebbe capitato, era già tutto scritto ed ora compiuto.>>. Pianse una lacrima, di sparire nella luce.

La testa di Seiya, veniva lentamente ricoperta dalla neve, come una coperta ed il suo volto aveva una doppia espressione: l’occhio destro era la morte, il sinistro era il ritratto del suo cuore, infelice e schiacciato dalla solitudine che l’aveva ucciso.


Fine

Nota dell’autrice: la poesia è mia e si ritroverà anche in un'altra fanfic.






 
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