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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Fullmetal Alchemist
Titolo Fanfic: LE ELRIC INVARIANZE
Genere: Commedia
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot, AU, What if? (E se...)
Autore: usagi95 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 01/06/2007 08:38:19

Dopo aver infine trasmutato Al, Ed varca il portale e si ritrova in un altro mondo, certo che il fratello lo ha seguito e lo raggiungerà a breve.
 
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LE ELRIC INVARIANZE
- Capitolo 1° -

Note dell’autrice di inizio lettura:
Dopo la fine di FMA il cuoricino dell’autrice ne ha risentito in maniera preoccupante, coinvolgendo nel suo dolore anche la mente, che ha reagito creando questa stramba storia (si vergogna..).
Enjoy!
AVVERTENZA: leggete fino alla fine-fine.


Disclaimers: i personaggi non sono miei, ma appartengono di diritto alla Arakawa e alla Sunrise (Nobumoto).
La storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.
Per cortesia chiedere il permesso in caso di citazione.
I fatti di questa storia non sono reali ed i personaggi non sono esistiti o esistenti.

LE ELRIC INVARIANZE
di Lisa

Prologo
Qualcosa di notoriamente risaputo in Amestris era l’indissolubile legame che univa i due fratelli Elric. Così differenti l’uno dall’altro nei caratteri e nei modi, eppure indivisibili.
Se fra loro avveniva un litigio, dopo qualche ora i loro sguardi incrociati risolvevano spontanei la situazione.
“In sintonia”. Così si dice di esseri che si comprendono a tal punto da non necessitare parole, per leggersi dentro. Siano pur’essi dei ragazzini.
Nessuno riusciva a frapporsi a loro. Si narra che persino il colonnello Roy Mustang, fidanzato dell’Elric maggiore, non fosse mai riuscito a spendere una vacanza da solo con l’innamorato, nonostante fosse ben noto quanto lo stesso Elric ne subisse il fascino.
E quando a dividere i fratelli ci provò crudelmente la sorte beffarda, il maggiore, all’epoca un bambino, ma per niente sporco di latte, seppe -incredibilmente- riparare l’irrimediabile, e trasformarlo in qualcosa che l’amore fraterno rendeva sopportabile, e via via più accettabile col passare del tempo.
A distanza di anni la sorte venne per prendersi la sua vendetta, si ritrovò innanzi a due ragazzi fortificati nello spirito: in quell’occasione addirittura il minore si adoperò per la salvezza del maggiore. E daccapo il maggiore ancora una volta recuperò il minore. E lo salvò.
Questa è la storia di amore e di coraggio dei fratelli Elric, che ad ogni decennio che trascorre assume inevitabilmente i toni enfatizzati del mito.
Queste sono le gesta dei fratelli Elric, che gli amici conservano con malinconico amore nei loro cuori, e i quali la notte ancora ricordano, mentre le stelle luminose di quel mondo dai troppo vividi colori scintillano insistenti nel cielo.

Le Elric Invarianze

-Al. Ti ..voglio.. bene..-
Ogni forza del suo vigoroso corpo era infine esaurita nel tentativo che l’aveva visto a petto nudo, dapprima in piedi, poi in ginocchio, ed infine crollato a terra, all’interno di un gigantesco cerchio alchemico, la sua dolce pelle stranamente dipinta. Ed ora, mentre gli occhi si chiudevano lenti, affioravano le ultime considerazioni consce del Fullmetal.
“Bene. Sono sicuro, sono certo di aver recuperato e legato l’anima di Al. Non riesco a rammentare -oh, è tutto così buio, qui- a quale corpo, ma..” la coscienza di un Ed stordito e confuso si immaginò nell’atto di sorridere lievemente “..niente più armatura, Al. Bene. E stavolta non mi separerò da te.”
Mentre precipitava in un vortice nero riuscì a sussurrare alle ombre:
- Al.. Ti .. Aspetto..-
*
- Spike! Vieni a vedere! Ho trovato qualcosa tra i cespugli! -
L’uomo dalle larghe spalle sembra insolitamente emozionato.
Il moro alza appena un sopracciglio.
- ..fa..troppo..caldo..- la sua flemmatica osservazione.
- Però..mi pare che abbia perso i sensi –
Prosegue l’uomo ignorandolo, mentre si inginocchia, un automail sostituisce il suo braccio sinistro.
- Che abbia semplicemente fame? -
Il moro sopraggiunge svogliato.
- IO ho fame, Jet-
Sbadiglia, mani dietro alla testa tenuta alta. Dopo aver dato non più di una sfuggevole occhiata al ritrovamento , ritorna ciondolando alla nave. E aggiunge:
- E poi Faye è fuggita di nuovo con i soldi della taglia. E noi non abbiamo più di che mangiare.-
Ma a questo pensiero si illumina.
- Jet! Dici che sia commestibile?-
- Ma smettila di dire sciocchezze , Spike. –
Deluso, il ragazzo dall’aspetto poco curato riprende l’andatura dinoccolata che lo porterà probabilmente sul divano.
Ma non si arrende. Si ferma di nuovo, la testa inclinata di lato, i capelli testardamente scompigliati, le mani ora in tasca. Con aria riflessiva mormora:
- “Lascia ciò che trovi dove lo trovi”. Dov’è che l’ho sentita questa? -
Rivolto più a se stesso che all’amico. Infine alza menefreghisticamente le spalle.
- Bah. Comunque mi sembra un motto ben applicabile a questa situazione. Jet. -
Quasi a sottolineare il suggerimento che il proverbio cela.
- A me sembra che respiri regolarmente-
Jet non presta alcuna considerazione alle perle di saggezza di Spike.
A causa del parlottio dei due, l’essere ritrovato riemerge dallo stato di svenimento e piano apre gli occhi, sforzandoli per mettere a fuoco.
Ma lo stomaco si risveglia più velocemente rispetto alla vista, e reagisce prontamente, presentandosi in tutta la sua prepotenza (grooann..).
- Lo dicevo io! Si tratta di semplice fame! -
Così dicendo il gigante soddisfatto annuisce col capo, prende in braccio il corpicino con la ferma intenzione di portarlo a bordo, e si solleva. Il corpicino si rilassa inconsciamente per le familiari sensazioni evocate a contatto dell’acciaio dell’ automail dell’uomo.
Nella cucina, illuminata da fredde luci al neon, i due sono seduti innanzi al tavolo. Una zuppa calda e dei legumi riscaldati per l’ occasione (era l’ultimo barattolo, Jet!), possono donare sorrisi agli affamati.
- Non è un granchè, ma qualcosa sono riuscito a trovarlo. Ti va di mangiare? –
L’uomo è gentile.
“Cibo?” un urlo nel cervello. ”CI – BO !!”. Si getta sulla zuppa fumante.
Appena allora le connessioni neuronali riprendono le loro trasmissioni e può infine cominciare a guardarsi attorno, osservando la stanza ferrosa in cui siede.
L’uomo ha posato un mano sulla sua testa, facendolo lievemente sobbalzare. Ma è l’automail, e quindi tutto va bene.
- Adesso me lo riveli il tuo nome? –
Jet sorride un po’ impacciato.
Con fare diffidente gli risponde:
-Ed. - La bocca piena.
-Ed? Un nome da.. maschio? - Jet appare ingenuamente sorpreso.
“Ma è scemo sto tizio??!!” il commento poco rispettoso di Ed.
-..mentre tu sembri proprio ..Kawai. Già! Una kawai piccolina piccolin..-
Ed eccolo. Un’occhiata furibonda, e l’immediata reazione convulsa lo riporta in piedi, la sedia scaraventata a terra, mentre, sputacchiando verdure poco masticate sulla faccia dell’uomo chinato innanzi a lui, esplode:
-AAAAAACCCCHHII???!!!?!?!?! Ridillo! Ripeti chi sarebbe la pulce talmente minuscola da non sembrare minimante una fagiolin.. una ragazzina!?!!-
Ma effettivamente c’è qualcosa che non torna, e la mano sollevata a colpire si blocca improvvisamente. Tutto il corpicino in realtà si blocca all’istante.
-Ho detto.. Ragazzin..A?? Un momento, autrice, come sarebbe a dire “ragazzinA”?-
“A..utrice?” Jet attonito comprende come quello che oggi ha rinvenuto fra i cespugli sia semplicemente una fonte di guai.
Ed sbatte le mani sul tavolo, impugna la pentola usata per riscaldare la zuppa, la rigira senza delicatezza rovesciandone i resti, per usarne il fondo a mo’ di specchio, le umane mani la trattengono tremanti, un po’ per il presentimento, un po’ per la scottatura che si è procurato.
Gli appare un volto furbetto, circondato da capelli rossicci, due zigomi vivacemente colorati. Il tutto appartenente ad un corpo indubbiamente di sesso femminile.
“No. No. No. No… Sono finito in questa fagiol..ehm! ragazzina??”
“Non può essere, ah.ah. Certo che no”. La ovvia conclusione.
-NONNO! Dimmi subito chi vedi davanti a te!- altezzoso, come sempre, Ed.
“..Nonno? ..cominciamo bene..”, ricordando quanto odia dover sempre dar ragione a Spike.
-E’ quello che cercavo di dirti prima: vedo una carinissima ragazzina, Ed. - sorride senza rendersi conto che lo sta uccidendo con lente pugnalate.
-Bene, stramba bimbetta, io sono Jet- aggiunge poi, così sperando d’interrompere lo stordimento che la bambina dimostra di accusare.
Ma la bambina non reagisce più. Rimane in piedi innanzi a lui, lo sguardo fisso al fondo della pentola, ancora sollevata a mezzo busto, ed imploranti occhi che ora sembrano decisamente troppo grandi Con un filo di voce improvvisamente supplichevole si scopre:
-Dove..mi trovo?-
Orgoglioso di rispondere alla prima domanda sensata della giornata, Jet esordisce fiero:
- ..Ti dichiaro ufficialmente la benvenuta sul Bepop!-
E le percezioni sensoriali abbandonano Ed ancora una volta.

“Ricapitoliamo.”
Ed sedeva a terra, davanti a lui stava una grande scatola che emetteva luminose frequenze, tra le gambe incrociate una tastiera (così l’aveva chiamata Jet), che utilizzava per interfacciarsi alla scatola. Via via più velocemente.
“La volta scorsa, quando Dante ha scomposto la mia mente dalla mia anima e dal mio corpo, sono capitato da papà. Sono stato attirato nel corpo del mio corrispettivo in quel mondo.” Digitò qualcosa. ”Ora le cose andate differentemente.”
Sullo schermo apparve ‘Insert sono Password’. Un ticchettio rapido sulla tastiera e la scritta successiva lo accoglieva con rispetto all’interno del file.
“Questo è accaduto perché ho definitivamente sacrificato il mio corpo per trasmutare Al.
E ho sacrificato i nostri aspetti per rimanergli accanto.” Non si era trovato davanti ad una scelta. Sospirò. Questa era davvero l’unica soluzione per varcare il portale con Al: a malincuore, ma lo avrebbe accettato.
Si guardò attorno. Certo che quel mondo così carico di lucine e pulsanti appariva proprio.. grigio. La tecnologia era estremamente sviluppata, e soprattutto era basata sulla semplice logica. Questo permetteva a Ed di comprenderla facilmente, ogni giorno che passava sempre più.
“E’ estremamente più semplice aprirne i gate, tutte le chiavi sono disponibili, basta applicare un po’ di raziocinio.” Nel suo mondo non era tutto così scontato: ci voleva la mente di un genio, un’infinita conoscenza dell’alchimia, nonché la fortuna per arrivare a vedere il portale.
“Già..l’alchimia..” Dove si trovava ora non riusciva in nessun modo ad utilizzarla.
“Al..” Chissà quando l’avrebbe rivisto. Sospirò di nuovo.
“Al, non vedo l’ora.”
Si guardò attorno ripensando agli ultimi giorni trascorsi sul Bepop.
“Con questi tizi sto bene. Certo,quello dal colore d’occhi spaiato è alquanto strano. Taciturno, svogliato. E’.. inquietante, direi. E quell’aria di superiorità che sfoggia forse un po’ mi ricorda il colonnello bastardo.” Abbassò la testa, e il ricordo della loro prima notte bruciò prepotente. “ Finalmente sono libero da quel..pervertito!!”si convinse senza grossi risultati. Guardò passare Spike, diretto ciondolante alla cabina, le mani sempre in tasca, come se pesassero, il fumo della sigaretta che lo seguiva fedelmente. “Certo non è sensuale come Mustang. Però possiede un qualcosa che lo rende a modo suo carismatico.. il suo aspetto trasandato e lo sguardo perennemente annoiato di chi conosce già tutto del mondo. Quanti segreti nascondi nel tuo cuore, Spike?” Arrossì, sorprendendosi.
Sentì canticchiare Jet, che procedeva alla cura giornaliera delle piante.
“Questo vecchio invece è molto gentile, si prende cura di tutto l’equipaggio. Appare responsabile e si occupa della cucina e dei suoi adorati bonsai. Non teme affatto di mostrare il suo lato sensibile. Potrei paragonarlo al maggiore Armstrong, ih.hi. Però..se non ci fosse lui, saremmo sicuramente allo sbando”.
Serrò gli occhi di scatto quando l’urlo improvviso di Faye lo raggiunse. Ringraziò di essere stato seduto, altrimenti la violenza dello spostamento d’aria che generò il ciclone Faye passando, l’avrebbe sicuramente fatto cadere. Così picc.. così magrolino e senza automail a zavorrarlo: quel corpicino pesava davvero poco.
-Spike, dannato! Questa me la paghi!!-
Solita scenetta: o scappava con i pochi soldi raccimolati, oppure si agitava in malo modo. “Anche se sono passato alla razza femminile io non mi comporterò mai da femmina isterica” e mentre rifletteva non rammentava affatto del suo ruolo di innamorata incazzosa che aveva sempre assunto ai danni del colonnello. “Quella Faye è esaltata e violenta e calcolatrice proprio come Winry. Scappa sempre e sempre ritorna quando è riuscita a perdere al gioco tutti i soldi che ha rubato.”
Fissò il monitor (ecco, come si chiamava!), ci pensò un po’ e poi abbassò gli occhi alla tastiera. Tic tic tic tic.
“Sì, però ..è anche molto brava con le pistole e sa agire in maniera fredda, quando è necessario. Da questo punto di vista è in gamba come il tenente Hawkeye.”. Si soffermò sull’ultima stringa apparsa sul monitor e dopo aver digitato qualcosa ed aver superato un altro blocco, i suoi pensieri ripresero a scorrere. “In ogni caso.. è veramente bella. E determinata. Le sue esperienze debbono essere state importanti per forgiare un simile carattere.” Apparve un sorriso sarcastico.
“In effetti sembra che tutti i membri di questo equipaggio nascondano un passato particolare. Il mio non fa eccezione. Ho perso il mio corpo e ho manipolato quello di.. questa ragazzina.” Le labbra si piegarono amaramente verso il basso. “Chissà chi era.”
La testardaggine di Ed non si era smentita, e dopo il primo traumatico impatto, cominciava ad adattarsi e persino ad accettare l’idea di dover vestire i panni di una femmina. Da un certo punto di vista, questo corpo non era poi dissimile dal suo: picc, ehm. giovane, dai tratti delicatamente carini. E del resto le attività di Edward Elric rimanevano per lo più le stesse: 12 ore di sonno al giorno, necessità costante di cibo, consulta attività fisica improvvisa. Ma soprattutto, in qualsiasi contesto, la mente di Ed rimaneva geniale.
“Certo, non riesco ancora ad andare al bagno e riuscire a lavarmi bene (perché evita ancora di guardarsi!! ndAutrice ^-^) ma ce la potrei sicuramente fare se non fosse per quella sfrontata di Faye, che addirittura se ne frega se sono seduto sulla tazza ed entra a farsi il bagno.. Non conosce il pudore, quella!”
Rilesse l’ultimo avviso apparso, questa volta senza vederlo.
“..Al mi manchi.
Al, arriva presto..”

Finchè Al arrivò.
Il giorno in cui Ed lo rivide e capì che quello era proprio il suo adorato fratellino, comprese che ce l’avevano fatta: gli Elric si erano riuniti.
Era un fatto, ed era reale. Sarebbe stato così per sempre, qualunque universo loro avessero solcato.
Ma c’era dell’altro: Ed capì anche che non sarebbe riuscito a rivederlo più. Almeno, non nelle sue originarie sembianze. E Questo era il infine il vero prezzo per il loro peccato, il fardello pesante che sempre li avrebbeaccompagnati, il fardello dal quale non sarebbero mai riusciti a scappare.
*
- Spike, vieni a vedere! Ho trovato qualcosa fra i cespugli!!-
Spike fece roteare gli occhi. “Ci risiamo..”
- Che abbia fame? -
Spike sopraggiunse svogliatamente.
- Jet, ricordami ti prego, è forse la settimana della carità? –
Gli diede un’occhiata sfuggevole, - Okey Jet. Lascialo lì. - e sbadigliando si mosse verso la nave.
- Come se non bastasse Faye ha preso il volo con i nostri incassi. Non le è bastato perdere nelle corse tutti i soldi rubati qualche giorno fa.-
Un sorriso tremendo gli apparve sulle labbra.
- Jet.. credi che sia.. commestibile? -
Offeso dall’amico che lo stava ignorando totalmente, ritornò sui suoi passi.
- “Non guardare al piatto sporco di salsa del vicino, quando è la tua dispensa che piange”. Giusto detto. -
Ma che non sortì alcuna attenzione da parte di Jet.
- Bah! Poi non dire che non ti avevo avvisato. -
-Eddai, Spike. Lo faccio solo mangiare un po’. Poi lo lascio andare.-
-No Jet, fa mangiare me! Ho fame, ti dico!-
*
Il giorno in cui Ed lo rivide comprese istantaneamente che quel basso cane buffo era suo fratello. Ne rimase scioccato. Aprì la bocca per chiamare Al, ma la sua voce tentennò, lo stomaco incredulo fece un balzo, dando il suo contributo, e quello che infine ne uscì fu un suono in tre tonalità: un ansimo preoccupato, un convulso singhiozzo mal controllato, una nota di rassegnazione:
- AA..Hh?? - silenzio carico di stupore..
- HIIII !! - singulto di comprensione..
-..Nnh... - primo sintomo di paralisi mentale in Ed.
-BAU! (“nii-san!”)
-Ein? - Chiese sorpreso Jet.- Ein, mi piace! Va bene Ed, lo chiameremo Ein!
Allibito, le braccia cadenti, Ed rimase a contemplare il fratello scodinzolargli attorno, mentre abbaiava felice il suo nome a modo suo.

Il fiume si sa, scorre nel suo letto seguendo sempre lo stesso verso.
Contro ogni aspettativa, non fu estremamente complesso l’adattamento degli Elric alla stramba situazione. In fin dei conti, tutto il loro passato era costellato da accettazioni. E da realtà ben peggiori.
Nota caratteristica di Al era la sua proverbiale pazienza, fortificata grazie al carattere irascibile del fratello, e nello scambio di corpo aveva infine guadagnato sensazioni che la vecchia armatura non gli permetteva di percepire.
Del canto suo Ed era abituato ad essere amato dai cani, e inoltre valutava un buon Touka Kouka l’obbligo del bagnetto ad Al ed il rito della spulciatura settimanale, in cambio della soddisfazione tacitamente coccolata nella sua mente di poter, dopo molti, moltissimi anni, guardare Al dritto negli occhi. Dalla posizione più elevata in altezza, ovvio.
Nessuno fra l’equipaggio diede segno di stupore quando apparve fin da subito che il cane seguiva fedelmente la ragazzina, e per quanto essa potesse compiere pazzie incomprensibili ai membri del Bepop, Ed riconosceva nella costante compagnia di Ein il suo tacito appoggio. Quel cane era dotato di un intelletto fin troppo sviluppato, sebbene Jet, Faye, figuriamoci poi Spike, sembrassero accorgersene.
Ma se loro fossero stati davvero Roy Mustang, Luis Alex Armstrong, Riza Hawkeye o Winry Rockbell, avrebbero capito e non si sarebbero minimamente stupiti quando infine, approdati sul pianeta Terra, Edward, improvvisamente abbandonò il Bepop per intraprendere la sua strada, seguito come sempre, docilmente, da suo fratello Alphonse.

Epilogo
Possono cambiare mondi e circostanze, ma i due fratelli Elric si attireranno indiscutibilmente l’uno all’altro.
E’ questo che rende unico il loro legame, indissolubile. Degno di una leggenda.
Al rimarrà sempre devoto al suo nii-san e paziente con lui, seppur con un corpo non umano a cui adattarsi.
E Ed.. qualsiasi corpo egli rivesta, Ed rimarrà sempre una mente indiscussa e geniale per la scienza del tempo.
Nonché, bè, siamo franchi.. un fagiolino!!

Lisa



Note dell’autrice di fine lettura:
Sono passati pochissimi giorni da quando ho assistito alla fine di FMA, mentre sono passati molti anni da quando ho seguito col cuore in mano Cowboy Bepop.
Vi chiedo dunque perdono per la stramberia che ho generato, troppo scossa per la conclusione di FMA, e vi chiedo perdono se la caratterizzazione dei personaggi e l’ambientazione del Bepop non sono proprio fedeli (“proprio fedeli”? Ma tu..sei una disgraziata!!).
Quello che cercavo di trasmettere è che per quanto ridicola, strana o imprevista la vita possa essere con i due fratellini adorati, il loro legame va al di la della comune comprensione e logica, in qualsiasi situazione loro si presenti.
Come avrete capito, mi piace sperimentare.
Dimenticavo: chi trascrive nei commenti la lista di tutte le citazioni presenti nella One-Shot, vince un pupazzetto di ‘Al versione Ein’ !! (..e quindi nessuno scriverà, sigh!)

Grazie per aver letto,siete state molto gentili e pazienti!
Love, Usa.

Ps. Ed in Bepop è alta 136 centimetri!! ^-^’
Ed in FMA è alto 100 centimetri e x. *o*

Ringraziamenti per i commenti di ‘Unione’:
Elyxyz: ti ringrazio per i gratificanti commenti e per il suggerimento sull’introduzione
BeMine: sei troppo gentile, davvero. Però.. ehm! (imbarazzata) no.. 95, non è il mio anno di nascita (purtroppo). Ti rivelo non senza una punta di vergogna che.. potrei essere la zia del fandom..(zia?? sei troppo generosa con te stessa..)
KeiSaiyu: grazie, in effetti nell’indecisione ho scelto il raiting maggiore
SteelRoseAlchemist: sei carina a dire così ^-^ , grazie del commento!
Fuuma: grazie, sei molto gentile, ma..tipregotipregotiprego!! Fammi leggere il proseguo di Because of you!!
Infine: perdonatemi tutte se ho cambiato genere rispetto alla precedente ‘Unione’, ma necessitavo di una fic dai toni più leggeri, che risollevasse almeno in parte il mio cuoricino gonfio di lacrime (oo che dramma!!)
Love, Lisa.

***
BONUS

-Taisa, me la diresti una cosa?
-Mm..(un bacio.) ogni cosa tu voglia, Mame-chan. (AYA! La mia proporzionata, meravigliosa, testa!!)
-Taisa.. Mi.. porteresti nel tuo letto anche se fossi..una picc..una movimentata ragazzina?
-Mm?(bacio). Ma certo. Non è forse quello che sei, Fullmetal? (AYA! Un altro bernoccolo, noo!!)
-E se fossi una.. bestiolina?
-Non so se sia ..mm..(bacio) tecnicamente possibile (Ma che skifo, Roy!!), ma ti accarezzerei in ogni caso per tutta la notte.
-Mpf. Taisa depravato.
Si accoccola al petto caldo del colonnello. Confortato, per quanto possibile.
-Edward? (carezza) Da dove nascono questi nuovi incubi?
-Non sono incubi.
-Meglio così.
-..Roy..
-mm..? (bacio)
-portami in vacanza. Da solo.
Uno sguardo interrogativo di Roy alla direzione del biondo.
Ma il FM trattiene gli occhi chiusi e respira lento l’odore del colonnello, lo assapora. Ora si sente al posto giusto, protetto dalle braccia calde del suo uomo.
Mormora: -Taisa sapessi.. A volte il fandom è così crudele.

(Sorry, Ed!)

 
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