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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Persone famose e TV
Dalla Serie: Tokio Hotel
Titolo Fanfic: ...PAGINE DI ME...
Genere: Sentimentale, Romantico, Drammatico, Autobiografico
Rating: Per Tutte le età
Autore: junko00 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 30/05/2007 18:45:46 (ultimo inserimento: 28/08/07)

Inizia con il diario di Bill, poi prosegue in terza persona!!! La vita di una star prima e dopo!!!Enjoy ^^
 
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CARO TOM...
- Capitolo 1° -

Caro Tom,

ti ho chiamato così per mio fratello. Tom, appunto. Da quando a scuola ci hanno separati perchè troppo irrequieti e siamo in sezioni diverse, parliamo molto meno. Strano, perchè sei mio fratello. Gemello. Dovremmo capirci con uno sguardo e invece.... Forse sono io che non vado, tutti mi vedono così.... diverso! Anche tu, da quando il mio biondo si è trasformato in nero pece, ti stai allontanando. Sono io che sono troppo diverso? Sono forse pazzo? O presto gli altri mi capiranno? Mi sembra di essere un alieno, eppure sono semplicemente me stesso. Almeno ho Georg, Gustav e te. Noi. I Devilish. Quattro ragazzini che sperano un giorno di diventare famosi con alcune canzoni pop- rock. A volte penso sia impossibile. Invece tu sei sempre così convinto che un giorno tutta la Germania e forse tutta Europa si accorgerà di noi. Sempre ottimista e di buon umore. Il mio contrario, praticamente. Io sono solo un dodicenne con le idee confuse, a cui piace cantare, con un piercing sulla lingua e l’acconciatura dark. E senza amici. Tu sei invece sempre deciso, forte, simpatico, ironico e con un sacco di gente che gli ronza attorno. Un mito, per i ragazzi della nostra scuola. Bussano alla porta. Probabilmente sei tu….

___________________________________________________________________

Caro Tom,

si, eri proprio tu. Hai bussato e sei entrato bruscamente come tuo solito nella nostra stanza. Eri arrabbiato, così abbiamo incominciato a parlare; abbiamo parlato di te, di me e del nostro mondo. Eri furioso per mamma e papà, litigano di nuovo. Ero troppo preso dai miei pensieri da non accorgermene; o forse ci ho fatto l’abitudine e non ci faccio più caso. Invece tu non hai mai digerito il fatto che continuassero a urlare per la casa e che numerose porte venissero sbattute. Poi mi hai guardato e hai detto: “Sei triste?”. Non rispondo. Forse il fatto dello sguardo funziona ancora. “Si vede” continua lui “Almeno più del solito…. Mi spieghi cos’è che non va o ci guardiamo in silenzio per un’altra mezz’ ora? Se vuoi si può fare, tanto i miei compiti passano sempre in secondo piano… Quando mi ricordo di farli…” un sorriso “Ma possibile che le tue arrabbiature non durino mai più di 20 secondi?” “Almeno sono riuscito a farti parlare” “…” “…?Allora?” Aggrotta le sopracciglia. “E’ che… Tom… Io non riesco a stare in classe… il fatto che ci hanno separati e…” mi interrompe “…i tuoi compagni, vero? Ti prendono ancora in giro, eh?” “….si…” “Bill, non devi farti influenzare.” “Grazie! Facile per te. Sei amato da tutti” Gli ho risposto di scatto, gli ho risposto male. “… Ma non per questo io non ho momenti difficili. Ne ho alcuni che durano anche più di 20 secondi…Momenti in cui mi sembra di non riconoscermi più, di non conoscere coloro che amo, di non essere capito o di sentirmi strano.” “Si vede che siamo gemelli…” “….purtroppo….” Ti spintono. “Ahia. Mi hai pestato un piede. Cavolo fratello pensavo lo sapessi che anche se ti prendo continuamente in giro, in fondo ti voglio bene. E poi non posso permettermi di trattare male il vocalist di un futuro gruppo di successo internazionale!” “…” “Che c’è?” “Tom, tu credi davvero che possiamo farcela? Insomma abitiamo in una cittadina della Germania, nemmeno nella capitale e…” “Ce la faremo Bill, stanne certo. E poi…. Con me alla chitarra il successo è alle porte.” “Pfff… sempre il solito buffone” Mi guardi. Mi abbracci. E mi dici “Sei molto più simpatico quando sorridi. Non lascerò che ti prendano in giro di nuovo” “Grazie Tom. Ti voglio bene” Te ne vai, ma prima di uscire ti volti… “Bill?” “Si?” “Ti voglio bene anch’io” Sorrido. Finalmente almeno con te sono riuscito a chiarirmi. Meno male che esisti, altrimenti dovrebbero inventarti. E se non lo facessero probabilmente nemmeno io riuscirei a vivere. Perché non sei solo mio fratello, sei un amico, il mio migliore amico! E’ proprio per questo che ho chiamato il mio diario come te, mi sembrerà di parlarti continuamente. Ed è per questo che quando al diario dico “tu” intendo “Tom”. Spero davvero non permetterai più che mi prendano in giro. Spero che possiamo ritornare ad essere legati come e più di prima. Ora ti lascio, vado a provare con Georg e Gustav. Ciao Tom.

 
Continua nel capitolo:


 
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