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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Ultimate Muscle (Ultimate Muscle: The Kinnikuman Legacy)
CrossOver: BEYBLADE -POKEMON-JAK AND DAXTER
Titolo Fanfic: TUTTI I SEGRETI DI UNA VITA
Genere: Sentimentale, Romantico, Commedia, Comico, Azione, Drammatico, Avventura, Erotico, Fantascienza, Fantasy, Dark, Soprannaturale, Sportivo
Rating: Per Tutte le età
Avviso: CrossOver, OOC, AU, What if? (E se...), Lemon
Autore: amara galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 26/05/2007 21:20:48 (ultimo inserimento: 14/05/08)

COSA SUCCEDEREBBE SE LE SERIE DI ULTIMATE MUSCLE E BEYBLADE E...SI FONDESSERO?
 
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ATTO 1 SCENA"GIORNI LONDINESI"
- Capitolo 1° -

TUTTI I SEGRETI DI UNA VITA ATTO 1 SCENA

"Giorni londinesi" Villa Verde ore 8:3o del
mattino ceravamo alzati ,tutti ,avevamo fatto
colazione, quando Andrew venne da noi a chiederci se
volevamo trascorrere l'estate da lui subito senza
pensarci due volte accettammo.
Subito diedi ordine a Psaico di preparare le valigie
Poi che saremmo partiti alle 10:00 con me c'erano Key, i
Bladebrakes, i Demolition Boys. Jak e Daxter non
erano voluti venire perchè Londra come clima non
coincideva con il loro. Appena arrivati Andrew ci
mostrò le nostre camere con lui c'erano i suoi
compagni di squadra Gianni, Olivier e Ralph. Appena
ci videro vennero subito a salutarmi Andrew ci mostro
tutta la casa quando casualmente incontrammo il
padre di Andrew il signor Haniwait Mask che stava
parlando con suo fratello Robin Mask un tipo al quanto
strano in fatti celava il suo viso sotto una maschera di
ferro. Appena il padre di Andrew ci vide ci salutò ci
presento a suo fratello. Haniwait:"Andrew allora sono
arrivata i nostri ospiti?" Andrew:"Papà si sono
arrivati e sono qua." Haniwait:"Salve ragazzi come và,
spero che questo soggiorno sia di vostro piacimento,
ma aspettate vi vorrei presentare il signore qui
presente non che è mio fratello e zio di Andrew.Il signor
Robin Mask" Tutti:"Piace di conoscerla signor Mask"
Robin Mask:"il piacere è mio!" Subito dopo li
lasciammo da soli. Io:"Ehi!Andrew tuo zio Robin è
strano, perchè porta quella strana maschera?''
Andrew:"E difficile da spiegare. Daisy!Poi che lui è stato
da giovane un grande lottatore." Io:"Che specie di
lottatore?Di westling?" Andrew:"Esatto ma come lo
sapevi?" Io:"Che?!?" Anfrew:"Hai sentito bene." Ray:"E
com'è avere un zio che è una leggenda?" Io:"Una
leggenda o un disonore per la tua famiglia Andrew?"
Adrew:"Dai!Lui è l'orgoglio della nostra famiglia poi che
ha ricevuto una speciale medaglia dalla regina che
nessun altro prima di lui aveva ricevuto!"
Takao:"Wow!!E forte tuo zio!" Kay:"Takao!Piantala se
non vuoi ritrovarti con la brutta faccia che ti ritrovi
contro il muro." Yury:"Kay sei sempre il solito."
Io:"Wè!!!PIANTATELA!" Subito uno strano tipo mi
riprese, infastidita dal commento di quest’ultimo chiesi
ad Andrew chi egli fosse ed Andrew mi disse che era
suo cugino, Kavin Mask, a quelle capii che si doveva
trattare del figlio di Robin Mask ne avevo gia sentito
parlare sapevo del suo rapporto con suo padre Robin
che non era uno dei migliori. Oltre al suo commento
stranamente mi sentii attratta da lui. Kavin:"Lo sai che
non è educato gridare o ti potrebbero prendere per
una pazza!" Io:"Andrew sai chi è questo idiota?"
Andrew:"Daisy è mio cugino Kavin è il figlio di mio zio
Robin." Io:"Quindi tu sei il famoso Kavin Mask?Ne ho
sentito di dicerie sul tuo conto Kavin, ma non mi sarei
mai immaginata che eri così?" Kavin:"Così come?"
Io:"Tu sei l'immagine anzi no tu sei solo l'ombra di
quello che era tuo padre.!" Kavin:"Attenta ragazzina a
non scherzare con il fuoco poi che ti potresti scottarti e
noi non vogliamo questo?Vero Daisy?" Io:"Certo che
sei proprio un coglione e poi non sono una ragazzina
ma una ragazza che ha 20 anni hai capito razza di
cretino che non sei altro!'' Kavin :"Va bene ma poi non
dire che poi è colpa mia!" Io:"E che vuoi farmi?Avanti
che aspetti io sono qui!'' Kavin non se lo fece ripetere
due volte mi prese e mi mostro che non stava
scherzando. Mi porto a se mi blocco a finche io non
potessi liberarmi facilmente e mi fece fare un bel bagno
nella piscina nella stanza a fianco gli altri guardarono
la scena increduli. Appena mi rialzai corsi verso Kavin
ma egli mi blocco di nuovo e stavolta mi bacio dopo di
che mi ributto nuovamente nella piscina mentre tutti gli
altri scoppiarono in una fragorosa risata alcuni invece
come Kay erano rimasti seri, c'era chi invece era un via
di mezzo e chi ancora aveva o seria fatto sfuggire
qualche commento. Non ce la feci più presi e uscii
dall'acqua, ero stata umiliata per ben tre volte, tenendo
sia lo sguardo che la testa bassa d'avanti a me cera
Kavin. Tutti a quel punto smisero subito di fare gli
scemi, temendo le mi sarei scatenata ma non fu così.
Tutti videro con grane meraviglia che non mi
vendicavo anzi notarono che stavo stringendo i pugni,
rimasi immobile di fonte a Kavin che mi chiese che
stavo facendo, a quel punto notò che stavo piangendo
e anche gli altri subito se ne accorsero. Intanto Kavin
mi prese e mi alzo il viso allora il mio sguardo si
specchiò nel suo. Subito mi allontanai ed egli mi lasciò
andare e senza che lui se ne accorgesse lo spinsi nella
piscina dopo di che scappai nella mia stanza. Kavin
invece dovette fare i conti con Kay e gli altri del nostro
groppo. Entrata in camera non volli uscire per tutto il
resto della serata fin quando non ricevetti una visita da
parte di Kavin. TOC-TOC Io:"Andatevene non voglio
vedere nessuno!" TOC-TOC Io:"Ma siete cretini vi ho
detto che non voglio vedere nessuno!E poi che diavolo
volete?" Con la rabbia che mi bruciava in corpo mi
precipitai ad aprire la porta della mia stanza, non
appena l'aprii mi trovai di fronte Kavin. Subito senza
dargli il tempo di entrare feci il tentativo di non farlo
entrare ma fallì poi che me lo ritrovai dentro la stanza
a quel punto cercai di spingerlo fuori ma fu inutile. Poi
venne il suo turno mi prese e mi porto a se come aveva
fatto quando l'avevo incontrato ma stavolta fu diverso,
dopo avermi bloccato mi iniziò a baciarmi e pian piano
mi portò a se di nuovo qua gli chiesi il perchè e lui mi
rispose con la sua calda voce. Io:"Perchè mi stai
facendo questo.PERCHE!" Kavin:"I' love yuo." Non ci
stavo più a capì nulla ero come se mi fossi divisa una
me era felice poi che era con lui un'altra invece era
contraria a questo. Allora raccolsi tutte le mie forze le
concentrai in un unico punto aspettai il momento
giusto ed esplosi mi liberai dall'abbraccio di Kavin ma
lui mi riprese di nuovo ma stavolta fu diverso da
prima. Mi spinse verso il letto dopo avermi bloccato le
braccia mi distese su quest’ultimo e inizio a baciarmi
inizialmente sul collo man mano che procedeva
scendeva sempre più giù, io in tanto ero immobile
completamente persa nei suoi occhi color dell'oro
mentre lui si calava sulla mia persona, ogni volta che
lui mi sfiorava sentivo come un fremito o il bisogno di
liberarmi di quella presa ma ciò nonostante non
potevo. Ad un certo punto Kavin smise di baciarmi si
rialzò e mi guardo dritto negli occhi lo fissai anch'io
per un attimo ma poi lo diressi da un'altra parte quasi
a non volerlo vedere. Kavin si rialzò si girò di spalle e
iniziò a togliersi la maglia scoprendo lentamente la
sua possente e massiccia schiena tutta con i muscoli
ben scolpiti, in un primo momento non ci feci caso ma
guardando in secondo momento notai che su di essa
vi erano delle cicatrici segni probabilmente se l'era
provocate durante i suoi incontri e allenamenti. Alla
vista di ciò che stavo vedendo ebbi come uno strano
senso di pietà mista ad amore nei suoi confronti, dopo
che se l’ebbe tolta si girò verso di me io intanto lo
guardavo diritto e anche lui faceva lo stesso con me. E
lentamente si avvicinò mi sfiorò con la sua mano
destra mi inizio a svestirmi e continuò anche lui cosi.
In quel occasione mi sentivo leggera con la testa
svuotata del tutto tranne dalle sensazioni che lui mi
dava. E la situazione andò avanti tutta la notte lui fu il
primo al quale mi concessi completamente perdendo la mia verginità infondo non ero andata così lontano con Kay e Jak, ma con loro erano solo abbracci e carezze.
L'indomani mi svegliai accompagnata dal ricordo di
quello che avevo fatto la notte precedente con lui,
quando mi girai per vedere se c'era ancora lui scoprii
che non c'era più, di conseguenza mi rivestii e scesi per far colazione con gli altri, tutti si erano accorti che
qualcosa non andava in me ero come se fossi assente.
Yuri:"Daisy!?...Pronto ci sei?'' Io:''He...he?!?''
Takao:"Che hai Daisy ...ti senti bene?" Io-"AH-ah!...No!"
Takao:"Ci vuoi dire cosa ti prende sta mattina? Non sembri più tu! Ma che ti prende?" Io:”No…non lo so.” Rey:”Takao lasciala stare non vedi cha ha qualcosa che non và.” Hilary:”Daisy…mi senti se c’è qualcosa che non và e non ce ne vuoi parlare pe lo puoi dire quando a te andrà di farlo.” Io:”Ah…va bene.” In quel momento scese a fare colazione Kavin appena lo vidi venire verso di noi mi torno subito in mente quello che avevamo la notte
precedente. Ogni singola sensazione riaffiorò in mente, il cuore mi iniziò a battermi all’impazzata e io iniziai ad agitarmi nervosamente diventando anche rossa quando incrociavo lo sguardo di Kavin che sotto gli occhi di tutti mi fissava e io lo ricambiavo con i miei sguardi.
Il nostro scambio di sguardi non sfuggì a qualcuno e questo qualcuno era Kay e i suoi amici Demolition Boys che si erano accorti del mio brusco cambiamento di umore appena era giunto Kavin.
Dopo aver fatto colazione mi alzai da tavola e con una scusa mi allontanai dagli altri per raggiungere un posto tranquillo della casa di Andrew. Appena fui sola mi sentii subito rilassata ma questo mio stato durò poco perché arrivò Kavin, mi apparve davanti non ebbi il tempo di scappare.
Lui mi prese e mi abbracciò accarezzandomi i capelli, cercai allora di allontanarlo ma fui inutile Kavin era troppo forte per me. Gli chiesi allora perché mi stesse facendo quello allora lui mi rispose solo che ero bellissima.
Io:”Perché mi stai facendo tutto questo?” Kavin:”Sei bellissima.”
Io :”Rispondimi!” Kevin:”Beh…perché ti trovo interessante e poi il tuo fidanzato non mi sta tanto simpatico.” Io:”ALLORA TU! MI HAI USATO!?” Kavin:”Calmati le cose non stanno così e poi tu mi piaci sul serio fin dal momento in cui ti ho vista. Hai del coraggio da vendere è questo che mi ha colpito di te. ”
Io:”Ma io sto con Key e lo amo.” Kavin:”Mi spiace dirtelo ormai tu si mia appartieni a me e non a lui! Ti voglio semplicemente dire benvenuta nel mondo degli adulti.” Io:”Questo che centra scusa?”
Kavin:”Semplicemente che tu ora non sei più vergine!”
Io:"COSA!" Kavin:"SI! Bella ora non puoi essere più essere sua ora sei solo mia. Ora ti saluto piccola...ah! Grazie per avermi fatto divertire la scorsa notte!"
Io:"Tu sei...un BASTARDO! CAPITO!!!"
Kavin dopo avermi detto quelle orribili cose se ne andò, ora non sapevo più che fare di certo prima o poi Kay lo avrebbe saputo che l'avevo tradito. Non osavo pensarci sembrava che tutto il peso del mondo gravava sulle mie spalle e io non sapevo cosa fare.
Rimasi lì finche non arrivo Kay a chiedermi come stavo, era molto preoccupato per me, Kay non sapeva come mi sentivo ma intuì che qualcosa era successo fra me e Kavin.
Kay:"Come va Daisy?Tutto bene!" Io:"Io non direi...scusa ma preferirei parlare di altro potresti chiamarmi Andreuw. Sai com'è gli devo chiedere alcune cose se non ti dispiace."
Kay:”Di che si tratta?” Io:”Non sono fatti tuoi!” Kay:”Mi vuoi spiegare che ti prende avvolte?” Io:”LA VUOI SMETTERE MI HAI ROTTO IL CAZZO LO VUOI CAPIRE CHE IO STO SOFFRENDO E TU NE ANCHE TE NE ACCORGI…!!!” Kay:”…scusa mi tanto se…no con te e inuti…” Io:”Scusa che cos’è che hai detto? Che con me è inutile cosa?!” Kay:”Niente.” Quella discussione tra me e Kay non fini anzi rimase appesa, in qualche modo io e Kay avevamo finito per litigare e tutto forse per colpa… .
Più tardi verso le 11:00 uscii con Hilary a fare compere per i vari negozi di Londra. Stare con Hilary un po’ mi calmò per lo stesso mi sentii in trappola per tutto il casino che si era venuto a trovare.
Quella mattina a Londra fu piacevolmente calda. Poi i negozi che visitammo furono per lo più mercatini dell’usato o mercatini così; tipo cose fai da te.
Erano quasi le 12:30 quando Hilary mi trascino in un locale pieno di persone con la scusa di volerci dare un occhiata per vedere com’era al suo interno.
Subito varcammo l’entrata del locale, io in quel preciso istante averti un energia negativa che non mi piacque. Era come se già la conoscessi, mi era talmente familiare che per un po’ mi indugiai a credere che l’avessi avvertita,
Poi però si rivelò essere vera più avanti da dove eravamo sedute io e Hilary, c’era Kavin che stava prendendo qualcosa da bere con un suo conoscente.
Ad un tratto Kavin iniziò a parlare con il tipo che gli stava seduto di fianco. Allora mi allontanai da Hilary con la scusante di andare al bagno,per poi andare a spiare la discussione tra Kavin e il suo amico.
Ascoltando la discussione tra Kavin e il suo amico, capii che il tizio con cui Kevin stava parlando era un italiano, un tipo strano altrettanto quanto Kavin tanto che era poco più alto di lui. Portava uno strano corno sulla testa, era rosso come il colore dei suoi capelli poi sulla fronte sembrava portare una mascherina di carnevale color giallo e uno strano segno sotto entrambi gli occhi.
Il nome di quello strano individuo era Mars da alcuni conosciuto come Eskara un nome abbastanza stano. Notai che mentre stavano parlando il mio nome saltò fuori un paio di volte, sentii inoltre che ad un tratto Kevin iniziò a parlare di me e in relazione Mars gli fece qualche domanda.
Mars:”Allora Kevin questa tipa che ti sei portato a letto com’è? È carina vero?”
Kevin:”È bella solo che a volte è un po’ esaurita.”
Mars:”Dai descrivimela. Hai i capelli lungi o corti… una via di mezzo? Quanti anni ha, è più grande o più piccola di noi?”
Kevin:”È della nostra età, ne ha venti a quanto ne so. Poi ha dei bellissimi capelli corvini.”
Mars:”Allora è una mora. Ma dimmi a letto com’è? Sai sono curioso di saperlo, immagino che questa tipa per venire a letto con te o è pazza di te o tu lo sei di lei.”
Kevin:”Mars ti stai sbagliando. Non è lei ad essere venuta a letto con me, ma sono io che ce l’ho costretta. Sta mattina
l’ho affrontata.”
Mars:”Aspè… quindi mi stai dicendo che hai costretto sta tipa a far sesso con te, con la forza?”
Kevin:”Veramente le cose non stanno così. Non l’ho costretta con la forza, forse solo all’inizio l’avrò trattenuta contro la sua volontà… ma poi si è arresa e l’abbiamo fatto.”
Mars:”Bhe… se le cose stano cosi. Ma dimmi un’altra cosa… sta mattina quando ci hai parlato e l’hai affrontato lei cosa ti ha detto?”
Kevin:”Le ho detto che lei mi piace e che mi ha colpito molto il suo coraggio. Oltre a questo lei mi ha risposto che ama il suo ragazzo e che io sono un bastardo.”
Mars:”Kevin ragazzo mio tu ti sei scelta una bella gatta da pelare e poi questa ragazza fa un po’ troppe moine per i miei gusti. C’è dell’altro o è tutto?”
Kevin:” No non è finita qui. C’e un altro fatto che non ti ho detto.”
Mars:”Lo sapevo che c’era dell’alto!”
Kevin:”Guarda che non c’è nulla da gioire per quello che ho e le ho fatto!”
Mars:”Perché che le hai fatto?”
Kevin:”Bhe… devi sapere che con questa tipa con cui sono andato a letto era vergine.”
Mars a sentire quelle parole per un momento rimase in silenzio poi però ad un tratto scoppiò a ridere, Kevin fece una strana espressione, anche io a vedere la reazione di Mars mi rabbuiai.
Perciò de ci si di far vedere chi ero a Mars, uscii da dove mi ero nascosta e avevo origliato tutta la discussione e passai d’avanti a loro. Appena gli passai di fronte, Kevin sgrano gli occhi e posso il suo sguardo su di me tenendolo fisso mentre Mars al mio passaggio si lascio sfuggire un fischio e qualche commento.
Kevin(Ma è Daisy che ci fa qui!)
Mars:”Fiu…fi. Quella si che è una gnocca con i fiochi. Dimmi la verità Kevin la tipa con cui sei stato… la verginella è bella quanto questa o no?”
Kevin a sentire quel commento reagì violentemente, tanto che si alzò di scatto e mollò un forte pugno a Mars. Anche io la sottoscritta non rimasi indifferente al commento di Mars, dopo il pugno di Kevin, io andai vicino Mars e gli diedi un forte calcio in mezzo alle gambe.
Il calcio fu così forte che si piegò Mars in due dal dolore, mentre il pugno che Kevin gli aveva dato prima invece gli aveva spaccato il muso facendogli uscire dal labbro un filo di sangue. Per poco nel locale non scoppiò una rissa perché appena Hilary vide quello che avevo combinato si avvento su di me afferrandomi per un braccio mi trascino fuori dal locale mentre Kevin ci segui a ruota.
Usciti fuori dal locale Hilary non perse tempo e iniziò a farmi un cazziatone allora io subito l’azzittii, dicendole di non preoccuparsi perché io ormai mi ero ripresa da come stavo quella mattina inoltre aggiunsi che io sapevo benissimo cavarmela da sola e che non avevo bisogno della aiuto di nessuno.
A quel punto presi e mene andai Kevin che era uscito con noi vedendo tutta la litigata se ne stette per un momento in disparte, poi nel momento in cui mi allontanai furiosa da Hilary mi insegui raggiungendomi.
Arrivato mi vicino Kevin mi si parò d’avanti ben intenzionato a non lasciarmi andare perché aveva intenzione di farmi parecchie domande, ad esempio perché lo stavo spiando e che ci facevo in quel locale. Kevin in quel momento era un po’ agitato mente Hilary che era anche lei nervosa come me ci guardò con aria sospettosa da lontano.
Io:”Kevin la vuoi smettere. Levati d’avanti fammi passare.”
Kevin:”No! Che non mi di qui adesso io e te parliamo faccia a faccia! E ti avverto che non potrai sfuggirmi.”
Io:”Che cavolo vuoi sapere da me?”
Kevin:”Che diavolo ci facevi in quel locale… he!? E perché mi stavi spiando?”
Io:”COSA!?! IO TI STAVO SPIANDO… MA SE ERI TU CHE TI STAVI VANTANDO DI ME E DEL FATTO CHE MI AVEVI SCOPATO. È PER GIUNTA HAI ANCHE LASCIATO CHE QUEL TUO AMICO… MARS SPARLASSE DI ME! E DICI CHE IO TI STAVO SPIANDO… ROBA DA PAZZI!”
Kevin:”Allora l’ammetti!”
Io:”Cosa!... che ho ascoltato la discussione tra te e il tuo amichetto.”
Kevin:”SI! Ma non mi hai ancora spiegato il ancora che ci facevi in quel locale. Quello non è posto per te lo vuoi capire?”
Io:”Divertente ora dici di tenere a me dopo quello che mi hai fatto e per non parlare di quello che mi hai detto stamattina.”
Kevin:”Vuoi che ti dia una dimostrazione… hè?!.... Bene l’avrai!”
Io:”Che intendi farmi?”
Mentre parlavamo ad un certo punto Kevin si arrabbio, mi afferro per un braccio e mi butto contro un muro. L’impatto conto il muro fu duro, Kevin subito si mi se di fronte a me e spingendomi con il proprio corpo contro il muro mi blocco.
Mi fisso di nuovo con i suoi occhi teneva lo stesso sguardo di quando aveva fatto sesso con me, mi sentii paralizzata da quello strano sguardo, che era glaciale per un momento mi si ghiaccio il sangue.
A quel punto il suo viso si avvicino al mio e mi bacio poi mi infilo la lingua in bocca, muovendola insieme alla mia poi libero una mano e la fece scivolare giù, vicinissima al linguine. Scavalco poi i pantaloni e scese ancora più giù poi là inizio a premere più forte.
Sentii di improvviso di gridare per il dolore ma Kevin me lo impediva ma però da un lato ero eccitata per quello che stava succedendo, Hilary per quello che vide si scandalizzo era letteralmente sbiancata. Kevin mi stava plasmando come più mi voleva e io là che mi lasciavo manipolare.
Dopo avermi smesso di baciarmi fece scivolare la sua testa sulla mia spalla e mentre fece questo spinse ancor di più la sua mano tra le mie gambe a quel punto non potei più trattenermi. Lanciai un grido che appena usci dalla mia bocca subito si affievolii, sia io che Kevin eravamo presi entrambi da quello che ci stava succedendo.
Insieme in quel momento io e Kevin facevamo faville, tutti e due i nostri corpi erano avvampati solo che cercavamo di contenerci, passarono alcuni minuti in quella posizione finche io non cedetti e supplicai Kevin di lasciarmi andare.
Lui però non volle sentire ragioni smise solo di farmi quelle cose poi mi prese e mi trascino con se, sempre da lontano Hilary ci controllava, Kevin infastidito da lei si allontano con me.
Mi condusse dove teneva la sua moto arrivati la Kevin mi chiese di salire su di essa me io iniziai a fare storie peggio di una bambina piccola, Kevin ormai spazientito si mise ad urlarmi in faccia. Quella era la primissima volta che lo vedevo cosi poiché la prima volta che l’avevo incontrato si era presentato con un fare paonazzo e un volta bandiera, uno che non aveva ne ideali né valori per cui valeva la pena vivere inoltre era un tipo apatico e stoico. A lui non interessava di niente e di nessuno… ma qualcosa in lui stava mutando.
Io:”Kevin lasciami andare… ti prego lasciami mi stai facendo male.”
Kevin:”….”
Io:”Che stai facendo… ma …”
Kevin:”Ora vieni con me! Non fare storie è segui mi.”
Io:”Si può sapere dove mi stai trascinando? Hei! Dico a te mi senti o sei sordo?”
Kevin:”Sta zitta e segui mi.”
Io:”Perché ci mi stai portando lontano dalla mia amica?”
Kevin:”Perché la tua carissima amica può dire al tuo ragazzo di noi e quasi sicuramente succederanno guai e tu hai detto di non volerne. Se tu non l’avessi capito sto cercando di aiutarti.”
Io:”Scusa da quando tu saresti preoccupato per me?”
Kevin:”Da quando so che corrispondi i miei sentimenti. È ora statti zitta segui mi.”
Io:”Hei! Ma questa che significa si può sapere.”
Kevin:” È UNA MOTO NON SAI NEMMENO VEDERE COS’È STUPIDA!”
Io:”COSA!?! TU DICI A ME STUPIDA!?*0* ALLORA TU SEI UN EMERITO STRONZO!”
Kevin:”La vuoi smettere… lo sai che sei davvero stancante ora puoi starti zitta?”
Io:”No! Kevin, io e te dobbiamo parlare e a lungo pure.”
Kevin:”Si faremo come dici tu. Ma questo non è il momento giusto capito… la mia pazienza con te è quasi al limite.”
Io:”QUESTO NON È IL MOMENTO “CAPITO…”LA MIA PAZIENZA CON TE È QUASI AL LIMITE! Capirai sto tremano i paura… ma per favore a chi vuoi darla a bere. Un povero fallito come t…”
Kevin:“BASTA! ADESSO HAI PROPRIO ESAGERATO ALLA PROSSIMA VOLTA CHE DIRAI UNA SOLA PAROLA TI AZZITTIRO IO.”
Kevin per un momento perse un controllo di se poi rimase in silenzio, mi costrinse a salire sulla moto, un Harley Devidson con cromatura nera, una vera bellezza a gli occhi di un esperto centauro.
Dopo avermi fatta salire Kevin monto d’avanti giro la chiave d’accenzione della moto, fece rombare i motori e poi diede gas alla moto che partì.
L’Harley sembrava volare, sfrecciava sulla strada che era una meraviglia era talmente veloce che passava senza lasciare traccia del suo passaggio, mi piaceva la velocità e quella corsa che mi fece fare Kevin placo tutta la rabbia che provavo per lui in quel istante.
Kevin aveva la completa padronanza di quella moto selvaggia, la sapeva padroneggiare come padroneggiava me, c’era da ammetterlo che Kevin sapeva il fatto suo nel saper affrontare i problemi e la persone che gli si paravano d’avanti.
Intanto Hilary che ci aveva visto allontanarci e non tornare si allarmo e corse da gli altri a dire quello che era successo con Kevin, nel fra tempo Kay e i ragazzi si stavano allenando con dei nuovi beyblade che il prf. Kappa aveva costruito per tutti. La nuova serie di beyblade che aveva costruito il professore prendeva il nome di N.E.D. una sigla che stava per Natural Elements Destuction, ogni bey di questa serie era creato in base al suo beast power che custodiva e all’elemento che il beast power rappresentava.
Takao: “Professor Kappa questi bey sono una forza.”
P.Kappa:“Allora ti piacciono questi nuovi bey?”
Takao:“Il mio se non sbaglio ha l’aria come elemento e il Drago Azzurro come beast power, come si chiama allora professore?”
P.Kappa:“Takao il tuo bey si chiama DRAGOON CRY OR THE WHIRLWIND che tradotto sarebbe *l’urlo del turbine* strano ma vero. Per dargli quel nome Takao mi sono ispirato all’attacco TURBINE del tuo bey.”
Takao:“Forte però lui sarà sempre e solo DRAGOON.”
Kay:“La volete finire noi qui siamo per allenarci e non per chiacchierare.”
Rey:“E dai Key non ti ci mettere pure tu… a proposito com’è il tuo bey il mio è fantastico.”
Key:“Il mio Rey si chiama DRANZER LORD THE FLAMES il tuo Rey?-_-”
Rey:“Il nome del tuo bey tradotto sarebbe *DRANZER IL SIGNORE DELLE FIAMME* bisogna dire che il tuo animale sacro e la Fenice Rossa che ha come elemento il fuoco mentre il nome del mio è DRAIGER THE ROARED OF THE EARTH è prende il nome dal fatto che il mio animale sacro è la Tigre Bianca e come elemento ho la terra. Devo dire che il nome del mio bey tradotto non è niente male.”
Max – Ah… si! Se non sbaglio Rey il nome del tuo bey sarebbe “DRAIGER IL RUGITO DELLA TERRA. Ma ragazzi volete sapere allora il nome del mio.”
P.Kappa – “Max il tuo si chiama DRACIEL THE FORTITUDE OF THE SEAS.”
Max – “Che bello!”
Tutti – “Perché?!”-_-
Max – “Come perché?... Ma possibile che non l’abbiate capito! Il nome del mio Draciel è bellissimo… DRACIEL LA FOTEZZA DEI MARI.”
Rey – “Mai nome non fu più azzeccato.”
Daichi – “Ragazzi il mio bey come si chiama!”
P.Kappa – “Daichi il tu cosi come era così è rimasto!”
Daichi – “Ma non è giusto!”
Takao – “Sbaglio Daichi… o quello qui che non era d’accordo a farsi cambiare il bey eri tu!?” =_=
Daichi – “Ma questo che centra.”
Takao – “Certo che centra! La prossima volta impari ad essere più coerente… mocciosetto.”
Daichi – “A chi hai dato del mocciosetto!”
Yury – “Voi Bladebreakers fate sempre così!”-.-
Takao – “Yury tu come al solito non cambi mai.”
Sergheji – “Piantala ragazzino!”
Takao – “Sergheji io non sono un ragazzino, io ho diciotto anni.”
Boris – “Sarà ma ne dimostri dieci con la testa.”
Yury – “Takao ha ragione Boris… ogni tanto cerca di crescere.”
Key – “Voi che fate qui!”
Rey – “Ottima domanda Key!”
Yury –“Siamo solo venuti a ritirare i nostri bey. Non è così professor Kappa?”
Daichi – “Ma che storia è questa!”
P.Kappa – “Ecco tieni Yury! La prossima volta però Yury non lì distruggete.”
Boris – “Tranquillo proffy… saremo clementi con i nostri compagni.”
Tutti – “CHE!!??”O_O
Boris – “Si può sapere perché ci guardate a quel modo. Ho solo detto che saremo gentili con i nostri compagni… era riferito ai nostri bey.”
Tutti –“AH!”
Boris – “Perché quel “ah!” che cosa avevate pensato?” -_-
Tutti – “Niente!”
Boris – “Contenti voi!”
Yury – “Allora professor Kappa qual è il nome che ha dato a i nostri bey?”
P.Kappa –“Yury il nome del tuo bey è… WUOLBORG L’HOWLED OF THE STORMS OF ICE…Yuri ma se non ti piace puoi chiamare WOLBORG ECHO OF ICE… modestamente a me piacciono entrambi i nomi.”
Yury –“Se devo dire come la penso credo che adotterò entrambi i due nomi.”
Boris – “Che tradotti sarebbero… WOLBORG… L’ULULATO DELLE TEMPESTE DI GHIACCIO… o WOLBORG… ECHI DI GHIACCIO… entrambi i nomi sono più che perfetti per il tuo Yury.”
Yury – “Il tuo Boris come si chiama?”
Boris – “O Dio… il nome del mio bey fa cagare… perciò non ve lo dico!”
Sergheji – “Almeno cosi non rischi di fare figuracce.”
Boris – “Perché il tuo che nome ha?!”
Sergheji – “Il mio si chiama… SIBORG THE SONG THAT NEVER HAS OF THE GENTELMAN OF THE ABYSSES.”
Boris – “Mamma santa quant’è lungo!” o.o
Sergheji –“Se lo si traduce il suo nome è SIBORG… IL CANTO CHE NON HA MAI FINE DEL SIGNORE DEGLI ABISSI!”
Tutti – “Appunto questo è un nome che non termina mai!”-_-
Mentre tutti si stavano vantando dei loro nuovi bey costruiti dal professore, in quel momento giunse in mezzo a loro Hilary. La ragazza era agitata non riusciva a parlare, a malapena riusciva a pronunciare qualcosa. Infatti dopo che me ne andata con Kevin, Hilary si era allarmata ed era corsa in tutta fretta dagli altri a riferire quello che mi era successo.
Quando arrivò dagli altri era tutta stanca per via della corsa che avevo fatto, tutti i presenti vedendola in quello stato si preoccuparono, nessuno di loro aveva mai visto Hilary ridotta in quello stato.
Hilary – “Ragazzi… anf!anf!... Daisy è nei guai!”
Takao – “Hilary adesso calmati poi ci racconterai cosa è successo!”
Hilary – “Takao tu non puoi capire qui la faccenda è un’altra!”
P.Kappa – “Perché cos’è successo!”
Rey – “Ragazzi lasciatela respirare! Non vedete che è stanga… di la verità Hilary tu sei venuta qui di corsa per informarci di ciò che è successo a Daisy?”
Hilary – “Si!... Però non so se farò bene a raccontarvelo… non voglio che Daisy passi dei guai con Key per colpa mia!”
Tra Hilary e gli altri ci fu un veloce scambio di battute… però l’ultima cosa che disse Hilary fece preoccupare tutti specialmente Key.
Key trovò quasi la conferma hai suoi sospetti nell’ultima affermazione che aveva fatto Hilary, Key non si diede pace in quel momento, voleva sapere cos’era successo tra me e Kavin. Key aspetto pazientemente che Hilary riprendesse fiato, una volta che Hilary si riprese, Key le si avvicino e le chiese cos’era successo tra me e Kevin.
Quando Hilary senti pronunciare dalle labbra di Key il nome di Kevin, si senti quasi mancare, sgrano gli occhi pieni di terrore mentre fissava quelli di Key che erano diventati di ghiaccio. In quel momento Key ebbe tutte le certezze che ciò che sospettava era vero.
Gli altri nel frattempo non sapevano che stesse succedendo e che gli era preso a Key tutto in una volta, che ad un tratto era diventato freddo e nervoso. Hilary invece si sentiva sempre più in anzia per quello che stava succedendo.
Nel frattempo io ero ancora con Kevin sopra la sua moto che sfrecciava sulla stata, la nostra corsa duro all’incirca un paio di minuti, quando ad un tratto la moto si fermò ed il motore si spense e Kevin appoggio un piede a terra. Io ero dietro di lui con le mie braccia strette al suo petto e il viso appoggiato contro la sua calda schiena, quando lui si girò e mi fisso a qual punto mi disse con un tono di voce seccato che potevo lasciare la presa in quel momento alzai lo sguardo che si incrocio con il suo e non potei altro che arrossire.
Kevin – “Ehi! Siamo arrivato mi puoi lasciare… o vuoi restarmi attaccata tutto il giorno?”
Io – “…”
Kevin – “Che c’è non mi vuoi rispondere… allora suppongo che non ne hai avuto abbastanza prima? ”
Con Kevin di fronte io non riuscivo a parlare in quel momento, e pure mi sentivo attratta in un modo incredibile verso di lui, a Kevin non era sfuggito che ero imbarazzata allora decise di farmi sciogliere un po’.
Kevin lentamente si girò con tutto il corpo allora lasciai la presa e indietreggiai ma Kevin fece passare velocemente le sue forti e possenti braccia intorno al mio ventre mentre avvicinò il suo volto al mio,iniziando così a baciarmi.
Kevin mi bacio appassionatamente mentre infilò la sua lingua nella mia bocca, la fece entrare sempre più profondamente, in quel istante mi sentii accaldata ed iniziai ad eccitarmi, poi appoggiai le mie mani sul suo petto. Appena poggiai le mani sul suo petto sentii i suoi pettorali spingersi e comprimersi verso il mio seno.
A poco a poco il bacio di Kevin si fece più intenso e focoso e man mano che si andava avanti Kevin era sempre più veloce e penetrante.
Le mani di Kevin che fino a quel momento mi avevano stretta a lui iniziarono a muoversi finche non mi prese e mi appoggio al muro di un edificio, a quel punto Kevin iniziò ad alzare la maglietta che tenevo fino a scoprire i miei candidi seni che gia la sera prima aveva baciato, invece io mi aggrappai con tutte le forze che avevo contro la sua schiena.
E mentre ci stavamo ancora baciando Kevin fece scivolare una mano giù, fino ad infilarcela negli slip che portavo, mentre con l’altra mano mi teneva stretta a lui, del resto io non feci resistenza e non protestai per quel suo gesto. A quel punto Kevin iniziò a penetrarmi con un dito, prima lentamente poi sempre più veloce.
Mente Kevin mi fece questo giochetto io mi strinsi di più a lui, per via del dolore che provai a casa del suo giochetto ma questo non mi fece staccare da lui, Kevin era sempre più eccitato. Ad un tratto lui smise di baciarmi e iniziò a baciarmi sul collo finche poi non iniziò a leccare e baciare i capezzoli e il seno, Kevin e in quel momento tolse la sua mano dai miei pantaloni.
Ed iniziò di nuovo a baciarmi, questa volta era più avido che mai della mia bocca e dei miei baci che invece di appagarlo lo eccitavo, io nel frattempo chiusi gli occhi per l’estasi di quel punto, poi supplicai Kevin di appagarmi e lui appagò i miei sensi e i suoi.
Dopo che Kevin accolse la mia richiesta, iniziò a penetrarmi, si muoveva dentro di me prima con ritmi lenti, man mano che continuava il suo ritmo aumentava drasticamente, sia io che lui ci trattenemmo dal non gemere fiche alla fine cedemmo ai nostri istinti animali e raggiungemmo l’orgasmo allo stesso tempo. Quando raggiungemmo il massimo del piacere lanciammo due gridi soffocati di piacere, poi Kevin smise di baciarmi, essendo entrambi stremati, lui appoggio la sua testa sulla mia spalla mentre io appoggiai la mia sulla sua.
Passo un po’di tempo prima che entrambi riacquistammo le forze, dopo averle riprese io e Kevin ci guardammo negli occhi con tanta passione. Kevin iniziò ad accarezzarmi il viso mentre mi guardava, io mi strinsi a lui più che potevo, allora lui mi sussurrò parole dolci poi mi chiese di seguirlo, non esitai e lo seguii.
Kevin – (Ma allora è vero ti ho trovata… ti amo!)
Io – (Perché sei arrivato solo mo… e solo adesso mi rendo conto di ciò che provo. Perché??)
Kevin – “Tranquilla… non sarei mai capace di farti del male mia piccola stella.”
Io – “…”
Kevin – “Vieni… ti voglio mostrare un posto dove possiamo starcene tranquilli… io e te e nessun altro. Non ti preoccupare per il tuo ragazzo se sarà necessario mi prenderò io la colpa.”
Io – “NO! Non permetterò che solo tu ti assuma la colpa.”
Kevin – “Tu sei troppo piccola per certe cose.”
Io – “Ti voglio ricordare che io ho vent’anni.”
Kevin – “E con questo?… Io ne ho venticinque… ma guada un po’! Adesso vieni e non fare storie.”
Io – “Va bene…”
Dopo che seguii Kevin, lui mi porto in un palazzo in mattoni rossi poco distanti da dove c’eravamo fermati con la moto. Il palazzo a prima vista non era chi sa che, Kevin estrasse dalla tasca del suo cappotto un mazzo di chiavi che poi infilò nella serratura della porta, girò la chiave ad aprì la porta ed entrammo.
L’interno dell’edificio aveva le pareti sempre in mattoni rossi, poi le scale erano in marmo e al centro dell’edificio c’era una lunghissima grata di metallo nero, attraverso il quale saliva o scendeva a seconda delle necessità un piccolo ascensore nero.
Io – “Scusa ma qua dove ci troviamo?”
Kevin – “Tra poco lo vedrai.”
Io – “Come!?”
Kevin – “Fidati qui i tuoi amichetti non ti troveranno.”
Io – “Ma…”
Kevin –“Sveglia… a quest’ora la tua amica avrà gia informato i tuoi amici.”
Io – “E quindi?”
Kevin – “Quindi sta rai da me. Gli unici che sanno di questo posto sono io e un paio di amici.”
Io – “Gia come quello che stava nel locale!” .\_/.
Kevin –“Che c’è non dirmi che lo trovavi simpatico?”
Io – “SIMAPATICO?!? Quel tipo secondo me meritava altri calci lì in mezzo.”
Kevin – “Sai non ti facevo così sadica.”
Io – “Perché non mi hai vista incazzata.”
Kevin – “Già me lo immagino!=_=^ Ma ora smettila di blaterare e seguirmi.”
Kevin mi prese per un braccio e mi trascino sulle scale fino all’ultimo piano, dopo aver salito le ultime scale io e lui ci trovammo di fronte a una porta di un appartamento che riportava il numero 23. Dopo aver aperto quest’ultima porta Kevin entrò per primo dopo di che entrai io, a quel punto Kevin chiuse la porta si tolse il cappotto e lo appese all’appendiabiti, intanto stavo visitando l’appartamento che era bellissimo, modernamente arredato.
Il salotto era dieci metri per dieci, il pavimento era piastrellato di mattonelle di argilla cotte mentre al centro di esso c’era un tappeto bianco. Sopra questo tappeto c’erano due divanetti in pelle nera l’uno di fronte all’alto in mezzo al loro c’era un piccolo tavolinetto in vetro e acciaio, su cui vi era poggiato un posacenere in acciaio.
Sulle pareti invece c’erano appesi dei quadri e delle foto, sulla parete destra del soggiorno c’era un mobile in legno, su cui c’erano poggiati dei porta foto oltre ad dei sopramobili, sul lato destro del mobile c’era una pianta mentre sul lato sinistro c’era una porta che portava alla cugina anche arredata modernamente.
Dal lato sinistro del soggiorno invece si accedeva alla stanza da letto di Kevin, nel soggiorno poi c’era un ampia finestra, che si affacciava sui palazzi di fonte.
Kevin – “Allora che ne pensi?”
Io –“È bellissimo!”
Kevin – “Sapevo che ti sarebbe piaciuto. Allora che ne dici ti fermi da me?”
Io – “Cosa… ?! Tu abiti qui?!”

Kevin – “Ti sto chiedendo di venire a stare da me se no puoi stare da Andrew e questo te lo sconsiglio.”
Io – “Non ti sembra di corre un po’?”
Kevin – “So quello che voglio io.”
Io – “Io e te, Kevin dobbiamo finire il discorso di questa mattina. Se non ti è chiaro!”
Kevin – “Ancora con questo… ma tu non ti arrendi?! Senti secondo me non c’è nessun problema, tu non sei più vergine e questo che cambia. Tanto se non lo facevi con il tuo ragazzo l’avresti fatto comunque con un altro.”
Io – “Per te è facile… ma non mi…”
Ma mentre stavo per finire di parlare squillo il telefono,tutti e due ci voltammo verso l’apparecchio telefonico Kevin si avvicino al telefono prese la cornetta, l’accosto a l’orecchio e chiese chi era.
DRII..INN DRI-DRIINN
Kevin –“Pronto chi è?”
Voce – “Kevin stavolta l’hai combinata grossa… sei nei guai!”
Alla domanda di Kevin una strana voce a lui molto familiare gli rispose. Questa voce avena un certo non so che di strano nel tono di voce che sembrava essere arrogante e di malizioso e al tempo stesso anche perfido. Kevin aveva riconosciuto subito quella voce e per questo non si fece intimorire anzi l’affronto con decisa spavalderia.
Kevin –“Anrdew finiscila so che ci sei tu dietro a tutto questo!”
Voce – “È bravo il cuginetto mio! Mi hai riconosciuto!”
Kevin –“Riconoscerei ovunque la tua odiosa voce d’arrogante!”
Anrdew – “Scommetto che Daisy è li con te. Passamela!”
Kevin – “Mi spiace Anrdew… ma io non sono uno dei tuoi leccapiedi!”
Andrew – “Gia tu sei la pecora nera della famiglia… il rinnegato… il… ”
Kevin – “Perchè no!... Vogliamo veramente dire chi sei tu!? O questo ti spaventa saperlo?”
Andrew –“Dai… perché non lo fai? Ti mancano le palle?”
Kevin – “Io a differenza di te non dipendo da mio padre… mentre tu sei un parassita ecco che cosa sei?! Ti vanti sempre di quanto tuo padre sia grande e dell’onorificenza che tuo padre a avuto dalla regina.”
Andrei – “Beh… questo che centra? E poi anche tuo padre è stato decorato con l’onorificenza di sua maestà la regina non dirmi che non sei orgoglioso di questo?!”
Kevin – “Io a differenza di te non vivo all’ombra di mio padre e non vado gridando ovunque “IO SONO KEVIN MASK IL FIGLIO DELLA LEGGENDA INGLESE ROBIN MASK”, io vivo la mia vita per i fatti miei indipendentemente da tutti e da tutto io vivo solo con le mie forze!”
Andrew –“Senti quand’è che la pianti di blaterare e mi passi Daisy?”
Kevin –“Questo scordatelo!”
Andrew –“Dai… per una volta cerca di collaborare.”
Kevin – “Collaborare a cosa?”
Andrew –“Ho chiamato per avvisarti che Key a scoperto la tua bravata con Daisy!”
Kevin – “A si!? Se ci teneva cosi tanto a lei perché non se l’è tenuta stretta? Questo dimostra che poi lui non la tiene in considerazione, sbaglio o il suo interesse sono quelle stupidissime trottole che tu e quegli altri chiamate beyblade?”
Andrew – “Di sicuro sono molto più avvincenti del wrestling!”
Kevin – “Sai che c’è Andrew stai incominciando a seccarmi”
Andrew – “Per una volta non pensare a te pensa più tosto a Daisy e al guaio in cui l’hai cacciata.”
Kevin –“Che ne sai tu di cosa provo io per lei?”
Andrew –“Io ne so qualcosa più di te. La conosco da molto più tempo di te!”
Kevin –“Ora vorresti farmi credere che anche tu sei innamorato di lei! Finiscila con questa stupida commedia!... Andrew se non sbaglio il ragazzo di Daisy e lì con te?”
Andrew –“Certo! Ma non si trova qui accanto a me lui è con i suoi amici a parlare del tuo folle gesto! Ma perché questa domanda?”
Kevin –“Riferiscigli questo! Digli a detto Kevin che non ha alcuna intenzione di lasciarti Daisy.”
Andrew –“WOW! Una dichiarazione di guerra in piena regola… non credo che Key sarà felice di questo tuo messaggio!”
Kevin – “Questa e una faccenda tra me e lui, tu non centri stanne fuori!”
Andrew –“Io non ti prometto niente!”
Kevin – “Allora vuol dire che se ti metterai in mezzo ne subirai le conseguenze.”
Dopo che Kevin disse quest’ultima parola riattaccò il telefono in faccia a suo cugino, la discussione tra loro due era stata un rapidissimo scambio di battute. Avendo ascoltato tutta la telefonata tra i due feci il punto della situazione e scoprii di essere nei guai fino al collo e con ciò iniziò ad agitarmi ma Kevin mi calmò.
Io –“Dio… ora che succederà?”
Kevin –“Sta calma me la vedrò io con Key.”
Io – “Senti e per quanta riguarda noi… insomma?!”
Kevin – “Stiamo insieme no! Non l’avevi capito!?”
Io –“Ecco non saprei che dirti…”
Kevin –“Non fa niente… hai bisogno di tempo. Ora aspettami qui, torno subito.”
Io –“Ehi! Ma vuoi di nuovo uscire?!”
Kevin –“Si ho una questione da sistemare.”
Il dialogo che ebbi poi con Kevin fu brevissimo, dopo di questo Kevin mi disse che sarebbe di nuovo uscito mentre io sarei rimasta nel suo appartamento ad aspettarlo, nel frattempo a casa di Andrew tutti sembravano impazziti. Key era di umore nero, Yury per tutta la faccenda se la rideva sotto i bassi se Key l’avrebbe beccato mentre rideva di questa situazione di sicuro l’avrebbe mandato direttamente all’ospedale nel reparto di terapia intensiva.
Il professor Kappa e Takao come tutti gli altri erano preoccupati, gli unici che sembravano fregarsene della situazione erano i Demolition Boys.
Takao –“Allora ragazzi… ?”
Rey –“ALLORA RAGAZZI… cosa?! Takao ma che cazzo di domanda è mai questa”
Takao –“Beh… ragazzi siamo nella stessa situazione su ragazzi perché non andiamo a divertirci?” ^0^
Key –“Takao vuoi morire?” =_=
Takao –“Grazie per l’offerta e per l’interessamento ma io ci tengo a vivere.”
Key –“Dillo tu se vuoi morire perché a un’altra tua stupida battuta ti uccido.”
Takao –“Che fine ha fatto la minaccia di prima quel “TI SBATTO LA FACCIA CONTRO IL MURO”?”
Max –“Piantala Takao qua se non l’hai capito la faccenda è seria! Quindi evita di comportarti come un idiota.”
Rey –“Ha ragione Max.” ù_ù
P.Kappa –“Uff… stavolta Daisy l’ha fatta grossa.”
Key –“Di sicuro sarà con tuo cugino Andrew!”
Anrdew –“Si può sapere che colpa ho io in tutta questa storia?”
Key –“Per prima cosa lui è tuo cugino.”
Andrew –“Si però non c’è scritto da nessuna parte che i cugini devono pagare per le colpe dei loro cugini?”
Takao –“Tu hai ragione!”
Andrew –“Takao al meno stavolta hai detto qualcosa di sensato!”
Ad un certo punto della vicenda Key iniziò ad incolpare Andrew per le colpe del cugino ma ecco che Takao intervenì in difese di Andrew e quest’ultimo lo ringraziò. Senza volerlo con questo gesto Takao si inimico Key che gli lanciò una fredda occhiata piena di odio e di disprezzo nei suoi confronti.
Key –“Bravo Takao così stai dalla sua parte.”
Takao –“Non è come la pensi tu Key e solo che non trovo giusto che tu incolpi Andrew per quello che è successo.”
Key –“Allora la colpa non è neanche del cugino?”
Takao –“No! La colpa di sicuro è di quel Kevin ma queste Key sono cose che succedono a tutti.”
Key –“Ti pare bello sentirsi dire che la tua ragazza ti tradisce con un altro?”
Takao –“Di sicuro non è bello sentirselo dire ma tu mi pare che stai esagerando. Tutta questa faccenda si è pesante pero tu Key per i miei gusti te la stai prendendo un po’ troppo non ti pare?”
Key –“Voglio vedere cosa proverai quando la persona che più ami tra tutte ti tradisce.”
Takao –“Lo stesso vale per chi una persona che ha perso una persona cara… dico bene? Key tu non sei l’unico che soffre per una cosa del genere. Vedi io non ho più mia madre perché è morta mentre per te Key…”
Key –“Non è la stessa cosa.”
Key non ne poteva più di sopportare Takao tanto che si spazientì e mollo al povero che gli stava vicino un forte pugno che lo fece cadere a terra, tutti i presenti vedendo quella scena si alzarono dalle sedie e corsero in aiuto di Takao.
A Key non gli importava di quello che potevano, dire, fare e pensare di lui gli altri, l’unica cosa che per lui aveva importanza era trovarmi dopo di che nessuno sapeva cosa sarebbe successo.
Key se ne uscì dalla stanza in cui c’erano tutti, voleva calmarsi, e l’unico modo che aveva per riuscirci era un duro allenamento con il suo Dranzar il suo fedele compagno che l’aveva accompagnato in tutte le sfide di beyblade che aveva affrontato.
Nel frattempo Kevin in sella alla sua Harley Devidson,che correva come un fulmine era diretto a casa di suo cugino, Kevin era intenzionato come non mai a mettere le cose in chiaro con Key anche se non sarebbe stato così semplice.
Kevin arrivò a casa di Andrew che erano le due e qualche cosa, ad accoglierlo fu suo zio Haniwait che vedendolo molto agitato gli chiese cosa avesse.
Haniwait –“Boun pomeriggio, non si usa più salutare tuo zio, Kevin? Che ti succede non ti avevo mai visto così?”
Kevin –“Dov’è Andrew e si suoi amici?”
Haniwait –“In salotto perché cos’è successo!?”
Kevin –“Questo non la riguarda.”
Alle domande di suo zio, Kevin rispose con una tale aggressività che fece preoccupare quest’ultimo che gli riferì che Andrei si trovava con gli altri miei amici in un salotto di quell’immensa casa.
Kevin dopo aver appreso dove si trovava Andrew, si precipito subito da lui, appena entro nel salotto dove stavano tutti, quest’ultimi per poco non si presero un colpo. Kevin fu guardato da tutti con ostilità.
Rey –“Bene bene eccoti qui! Lo sai che stavamo giusto parlando di te e di quello che hai combinato!”
Takao –“Su Rey non te la prendere in fondo possiamo risolvere la faccenda pacificamente.”
Tutti –“TU STA ZITTO TAKAO!!!” +\ _ /+
Takao –“Bene me ne starò zitto” ^_^
Kevin –“Non me ne può fregar di meno di quello che pensate di me.”
Andrew –“Come sempre cugino ami sceglierti le tipe impossibili o gia impegnate.”
Kevin –“Cosa?!”
Anrdew –“Ti ricordi Fiona la rossa rumena? Quella tipa con la treccia vestita da cow girl, che ti ha battuto durante un incontro? Se non sbaglio la tipa ti piaceva… peccato solo che non ti filava perchè eri un suo avversario.”
Kevin –“Quella non me la ricordare.”
Ralph –“Ehi! Ora basta ci avete stancato tutti e due.”
Olivier –“Già già! Non è bello che litighiate.”
Gianni –“Oltre tutto se volete continuarlo a fare andate in un'altra stanza.”
Ralph –“Ottimo consiglio Gianni, non posso più di sentirli.”
Kevin –“Ralph chiudi quella bocca.”
Andrew –“A parte che questa è casa mia, qualcuno qua sembra averlo dimenticato.”
Ralph –“Andrew la prossima volta facci un favore non invitarci tra tutti noi sei quello più insopportabile soprattutto quando te la tiri.”
Olivier –“A si su questo io concordo in pieno.”
Gianni –“Quando sei così sei odioso.”
Olivier-Gianni –“Scusa Andrew ma dovevamo dirtelo noi siamo i tuoi amici giusto?”
Kevin –“La volete piantare voi tre.”
Andrew –“Siamo qua per parlare di te, Kevin, e Daisy.”
Olivier –“Kevin ti voglio dare un consiglio, se vedi Key scappa.”
Kevin –“Olivier io non sono un fifone e se vedo Key per lui è la fine. Ah! Andrew gli hai riferito il mio messaggio?”
Andrew –“Gli e l’ho detto e si è pure arrabbiato.”
Yury –“Ehi! Testa ferrata dovevi vedere com’era arrabbiato.”
Kevin –“Tu piantala diavolo dai capelli rossi!”
Yury –“Meglio essere come me che uno come te.”
Boris –“Yury per favore dati una calmata e tu datti una calmata.”
Sergheji –“Scusate la potete finire con questa commedia.”
Tutti –“NO!!!”
Rey –“Senti Sergheji se a te non ti interessa tutta questa faccenda sei pregato di andartene.”
In quel momento Sergheji che era arcistufo di tutta quella discussione disse a tutti andare da un’altra parte a litigare, ma Rey che era molto nervoso i quel momento gli disse che se non voleva più sentirli se ne poteva andare. E Sergheji fece come gli aveva consigliato Rey, prese e se ne andò anche Yury e Boris decisero di seguirlo ormai stufi anche loro della discussione tra Kevin e gli altri.
Dopo che i Demolition Boys se ne furono andati la discussione riprese da dove si era fermata e stavolta senza interruzioni, da parte di qualcuno.
Rey –“Oh! Finalmente quegli scemi dei Demolition Boys sono spariti non ne potevo più.”
Max-Hilary –“So questo concordiamo anche noi.”
P.Kappa –“È ora possiamo finalmente parlare con te Kevin e chiarire tutta questa storia una volta per tutte.”
Takao –“Guardate che dobbiamo spicciarci a farla finita subito prima che venga Key o se no solo Dio santo sa cosa può succedere.”
Kevin –“Tu ragazzino non hai niente da temere come i tuoi amici, il tua amico Key non mi fa paura.”
P.Kappa –“Scusami se mi intrometto ma io credo che tu non abbia mai visto Key quando è arrabbiato.”
Kevin –“Tu invece non mi hai mai visto arrabbiato dico bene?”
P.Kappa –“Si!”
A quel punto si intromise Andrew che consigliò al professor Kappa di non far arrabbiare suo cugino se no si sarebbe manifestato l’inferno, a Kevin non era sfuggito il commento di Andrew tante che lo guardo negli occhi. Andrew appena incrociò il suo sguardo con quello del cugino sbiancò letteralmente tanto che per la paura iniziò a battere i denti e iniziò a tremare tutto quanto.
Kevin aveva in quel momento uno sguardo satanico, che era indescrivibile, i suoi occhi brillavano letteralmente dall’ira e dall’odio che in quel momento provava però era straordinario vedere con quanta maestria teneva a bada le sue emozioni. Se non fosse stato per il suo perfetto auto controllo a quest’ora avrebbe mandato tutti i presenti che stavano con lui all’ospedale se non addirittura all’obitorio se in qualche modo l’avessero provocato.
Kevin –“…” +\ _ /+
Andrew –(…Eccolo si è arrabbiato… ma come non mi attacca! Di sicuro se ne sta buono perché non l’abbiamo provocato… boh! Io questo non lo so ma quand’è così e meglio non provocarlo.) O_O^^^
P.Kappa –(O mamma il suo sguardo è peggio di Key… chi sa cosa vorrà farmi ora non oso immaginare…) =_=^^^
Kevin – Non sono dell’umore adatto!
Andrew – Veramente tu lo sei sempre.
Kevin –Vuoi morire?
Andrew –No ci tengo a vivere.
Kevin –Allora chiudi il becco. Perché se continui a fare questi commenti e battute del cazzo per te finisce male.
Rei –HEI! Si può sapere chi ti a insegnato a parlare a questo modo?!
Kevin –Nessuno… ho imparato certe cose stando sulla strada e facendo a pugni nei peggiori vicoli di Londra. A cercarla di scamparla, era un posto duro per un bambino ma mi ha insegnato una cosa cioè a contare solo su me stesso. Voi non avete idea di cosa io abbia subito da piccolo…
Max –Ma questo che centra con ciò che stavamo parlando?
Kevin – Quelli come voi non possono capire solo dei figli di papà troppo cresciuti.
Rei –Questo non è vero! Anche io qualche hanno fa o avuto dei problemi con la mia tribù ma che poi ho risolto.
Kevin – Sai quanto me ne frega a me di te e della tua stupida tribù.
Rei – Non ti permettere più di parlare così sai!
Kevin – Se no che mi fai?
Takao – Voi due piantatela! Intesi?!
Più Kevin stava a parlare con gli amici di Key e più lui si spazientiva. Se prima si era messo a litigare con suo cugino e il professor Kappa ora era passato a scontrarsi con Rei. Quest’ultimo stava cercando di far ragionare Kevin ma con l’unico risultato di farlo arrabbiare di più di quanto non lo fosse stato gia prima.
Kevin e Rei stavano quasi per darsela quando fortunatamente Takao si intromise tra loro e li fece smettere a quel punto Kevin d’improvviso prese è si allontano dagli altri, tutti si chiesero che gli fosse preso. Kevin ora mai non poteva più contenersi, se fosse ancora rimasto lì sarebbe avrebbe di sicuro per il controllo di sé, per ciò se ne andò e ritorno nel suo appartamento dove c’ero io che lo stavo aspettando. Nel frattempo Takao e i suoi amici vedendo lo strano atteggiamento di Kevin si chiesero che cosa gli fosse preso, videro Kevin andarsene con fare nervoso, sbattendo violentemente la porta dietro di se.
Rei –Secondo voi che gli è preso?
Max –Ha io non lo so. Non chiedere a me.
Takao –Andrew tu sai dirci cosa gli è preso a tu cugino?
Andrew –Beh… posso dirvi che se lui fosse ancora rimasto qua avrebbe perso il controllo di se. Ora capite perché se ne è andato così su due piedi o dovrei spiegarvelo visto che non ci arrivate?
Hilary –Hei! Anrdew non offendere!
Andrew –Sta zitta oca eppure ruffiana per giunta.
Hilary –Ma chi ti credi di essere razza di brutto pallone gonfiato che non sei altro!?
Andrew –Beh… prima di tutto io sono il brutto pallone gonfiato che vi ha gentilmente offerto in casa sua e secondo ricordate che qui siete ospiti, inoltre come e non bastasse vi vorrei far notare che non vi dovete allargare troppo chiaro?
Hilary –(Idiota… brutto stupido deficiente, cretino che non sei altro, qui se non l’hai ancora capito ebete nessuno di noi ti sopporta!)…smf!
Andrew –(Stupida ochetta che non sei altro, te la tiri credendoti chi sa chi ma… in verità tu non conti niente, l’unica che veramente vale qualcosa fra voi è Daisy. Mi dispiace solo per lei… sarei felicissimo se lei e Kai si lasciassero, povera non sa che il suo “unico amore” la sta tradendo… ma allora perché io sto patteggiando per lui… questo vuole dire che dovrò schierarmi dalla parte di mio cugino?... non lo so tutta questa vicenda è così complicata… e pensare che avevo invitato tutti per divertirci ma soprattutto per dire a Daisy di Kai e…)
In quel momento i pensieri di Andrew furono interrotti dall’improvvisa comparsa di Kai sulla scena in compagnia di una splendida ragazza dai lunghi capelli castano scuri e da un paio di bellissimi occhi verde scoro. Tutti i presenti fissavano la misteriosa ragazza in compagnia di Kai domandandosi chi essa era, in verità solo Kai e i Demolition Boy sapevano chi era questa ragazza.
Kai che prima era sparito prima dell’arrivo di Kevin, era ritornato, ma stavolta il suo umore era decisamente cambiato, ovviamente manteneva sempre il suo fare distaccato e individualista, ora non era più in collera anzi era solo serio, la ragazza che stava con lui aveva anche lei un espressone seria ma rispetto a Kai era decisamente più dolce.
Ora mai la giornata era conclusa, fuori era sopraggiunta la sera, Kevin intanto non era ancora tornato a casa dove lo stavo aspettando anzi se ne andava vagabondando per i vicoli buoi della sua amata città, proprio in quei vicoli dove lui era cresciuto trascorrendo la sua triste infanzia. Ora mai la sua collera era svanita ma lasciato dentro di se un triste vuoto di amarezza che difficilmente sarebbe passato, per superare questo suo stato d’animo Kevin decise di annegare i suoi dispiaceri bevendo. Con ciò prese è si diresse in un locale, il posto era malfamato arredato come i tipici pub inglesi ma a Kevin non sembrava che gli ne importassi per quella sera voleva soltanto bere, il locale in cui era entrato Kevin per bere era un posto frequentato da mala gente, prostitute e teppisti. L’aria che si respirava in quel posto era adir poco nauseante, odorava di fumo e di spazzatura, nel locale quella sera c’era poca gente, due prostitute extracomunitarie che stavano parlando tra loro nella loro lingua mentre una delle due si stava fumando una sigaretta.
Mentre verso il centro del locale, vicino alle macchinette di jackpoint, c’era un tavolo del biliardo al quale stavano giocando cinque strani tipi che avevano per niente una bella faccia, tutti e cinque gli uomini erano vestiti con giubbotti in pelle con qualche borchia, alcuni di loro portavano gli anfibi abbinati a dei pantaloni strappati, i rimanenti invece indossavano dei pantaloni in pelle.
Ogni tanto qualcuno di questi tipi si sorseggiava un boccale di birra inglese quasi pieno. Kevin guardò questi strani tipi con un’aria di non curanza dopo di che butto un occhiata di circostanza alle due prostitute che stavano ancora parlando tra di loro tutte e due assorte dalla loro discorso vicino al bancone. Nessuna delle si accorse che Kevin le stava guardando, poi Kevin rivolse il suo sguardo verso il barman e gli chiese se poteva avere da bere.
Kevin –Mi scusi potrei avere da bere se non le siace?
Barman –Che vuole ragazzo?
Kevin –Una birra!
Barman –Scusa la mia franchezza ma io non ti ho mai visto da queste parti, sei una faccia nuova? o.o
Kevin –Io non direi. -.-
Barman –La tua faccia a un non so che di familiare, assomigli incredibilmente a quel Mask!=_=
Kevin –Quale Mask? Robin Mask o Kevin Mask? °?°
Barman –A quell’altro che hai appena pronunciato. Non sarai uno ti quei fan che amano travestirsi dai loro wrestler preferiti! =_=
Kevin –Ancora non mi hai detto a quale Mask assomiglio. -_-
Barman –Beh… assomigli al figlio campione della leggenda inglese Robin Mask! ^.^
Kevin –Quindi io sarei uno che si traveste da Kevin Mask? -_-
Barman –Se la vuoi mettere su questo piano… si! ^.^
Kevin –Lo sai chi hai di fronte?... Io non credo ancora che tu mi abbia ancora capito. =_=
Barman –Ma che stai dicendo? °?°
Kevin –Io sono Kevin Mask, il figlio della leggenda inglese Robin Mask. -_-
Barman –Cosa?! o?o
Kevin –E ora se non ti spiace sto aspettando ancora la birra che ti avevo chiesto. -_-
Barman –Mi scussi arriva subito!(Chi l’avrebbe mai detto che un giorno il figlio di Robin sarebbe venuto… peccato solo che questo posto con è più com’era un tempo.) -_-^
Kevin –Allora arriva questa birra si no?!
Barman –(E come suo padre… )Ecco arriva subito!
Finito di dialogare con il barman Kevin iniziò a pensare a ciò che era successo quel giorno, più ci pensava e più voleva dimenticare, non era mai successo che si fosse innamorato così d’improvviso di una ragazza che conosceva da pochissimo tempo. Una volta quattro anni prima era successo che durante le Olimpiadi Chojin il quale perse contro una ragazza rumena che era la sua avversaria, ma ora mai questo evento faceva parte del suo passato e dopo quello che era successo non si era più innamorato.
Il suo meditare fu interrotto dalla voce del barman che gli porgeva la bottiglia di birra inglese che Kevin aveva chiesto. La birra sembrava oro colato nel calice che il barman aveva dato a Kevin, la sua spuma sembrava cosi soffice e invitante che sembrava quasi inesistente, inoltre aveva anche un buon profumo, come al suo solito Kevin aveva chiesto al barman di dargli una birra di ottima marca e come sempre il suo desiderio era stato accontentato.
Kevin in un paio di sorsate si finì la birra poi si diresse verso la cassa dove vi era il barman, arrivato la pago la birra che aveva appena bevuto e si prese il resto dei soldi che gentilmente il barman gli aveva dato e uscì dal locale. Giunto in strada Kevin decise di ritornare a casa sua dove io ero rimasta ad aspettarlo.
Nel frattempo io ero rimasta a casa di Kevin ad aspettare che lui tornasse, quando lui tornò erano le 22:40 appena lo vidi gli corsi in contro a salutarlo, Kevin invece mi appoggio una mano sulla testa accarezzandola e mentre faceva questo mi guardava con i suoi splendidi occhi giallo-aranci.
Appena incrociai il suo sguardo in quel momento capii che era successo qualcosa, allora gli chiesi delle spiegazioni del perché era cosi malridotto ma Kevin non disse niente, si limitò soltanto ad andare nella sua camera da letto dove si tolse prima il cappotto che teneva e poi la sua maglietta nera che butto distrattamente sul letto scoprendo la sua possente schiena dopo di che si diresse in bagno dove apri l’acqua calda della doccia e nel frattempo iniziò a sfilarsi prima le scarpe poi i pantaloni e infine gli slip e la sua maschera che indossava sempre.
Rimasto completamente nudo Kevin si avvicinò alla doccia per vedere se era arrivata l’acqua calda quand’è che d’improvviso io entrai nel bagno, e senza volerlo vidi Kevin completamente nudo e senza maschera. In quel momento il suo corpo risplendeva in tutta la sua bellezza, Kevin mi guardava con un’aria quasi assente mentre io non smettevo di guardare il suo splendido viso, ogni componente del suo viso era perfetta.
Gli occhi di Kevin in realtà non erano gialli ma celesti color del ghiaccio e superavano di gran lunga il colore azzurro degli occhi di Jak, non smisi un attimo di guardare i suoi occhi nemmeno quando mi accorsi che lui era nudo. allora in quel momento cercai di uscire dal bagno ma fui trattenuta da Kevin che mi afferrò per un braccio tirandomi a se.
Kevin mi bloccò nel suo abbraccio, accostò le sue labbra vicino al mio orecchio e mi sussurrò delle parole.
Kevin –Ti prego non agitarti voglio che tu faccia la doccia con me, ti prego.
Io –(Ke… kevin…) -////-
Kevin –Fidati di me farò piano te lo prometto.
Io –Non è questo e che…
Kevin –Ti vergogni? Daisy tu sei la prima persona che mi ha visto in volto senza maschera.
Io –Questo che centra?
Kevin –Non dirmi che sei sorpresa nel vedere il mio vero aspetto
Io –In verità si… un pochino.
Kevin –Lasciati andare e poi vedrai sarà tutto più semplice.
Io –Però con gli altri…
Kevin –Non ti preoccupare finche stai qua nessuno ti toccherà.
Io –In verità volevo sapere cos’era successo tra te e gli altri questa sera.
Kevin –Non ci vuole tanta fantasia per capire ciò che è successo con quegli scemi. Loro sanno quello che è successo io ora non ho ancora avuto modo di parlare con il tuo ragazzo.
Io –Se vogliamo dire come stanno le cose io definirei Kay un ex e non il mio ragazzo.
Kevin –Come mai?
Io –Pensaci bene se lui mi rivedrà inizierà ad arrabbiarsi d’improvviso diverrà freddo, distaccato e menefreghista io lo conosco bene. Spesso quando stavo a Villa Verde e io litigavo con Kay io mi rifugiavo tra le braccia di Jak e ogni volta che Kay lo sapeva mi trattava mi ignorava per settimane, non mi rivolgeva la parola per lui in quel momento non esistevo.
Kevin –Io ti posso capire, una cosa simile e successa con mio padre.
Io –Senti Kevin io non voglio impicciarmi del tuo passato non voglio che tu soffra inutilmente per cose gia avvenute.
Kevin –Lo so benissimo che queste cose fanno parte del mio passato e non potrò cancellarle. Ma ora è giunto il momento di farsi una doccia e te la farai che tu lo voglia o no.(ki soffre per amore nn prova dolore)
Io –No! NO NON VOGLIO!!!!
E mentre Kevin mi cercava di convincere a farmi fare la doccia con lui, gli gridai una volta per tutte che non volevo a tal punto Kevin mollò la presa e io potei divincolarmi, fatto ciò mi allontanai da lui.
Allontanatami da lui corsi in soggiorno, ma Kevin mi seguì incurante di essere nudo, arrivata in soggiorno non sapevo più che mi fosse preso in quel momento, mi sentivo un’altra, non ero più la stessa persona del giorno prima. Impaurita da ciò che sentivo come una furia mi diressi verso l’ingresso dell’appartamento di Kevin, arrivata lì con un rapido movimento della mano aprii la porta e come una furia mi precipitai giù per le scale del condominio in cui mi trovavo.
Arrivata nell’ingresso, lo attraversai giungendo in mezzo alla strada dove poi iniziai a correre con tutte le forze che avevo in corpo, con l’unico pensiero in testa di ritornare alla mia amata Villa Verde.
Invece a Villa Verde ogni cosa fila per il verso giusto, Jak e il suo amico Daxter avendo saputo che per tutta l’estate io e gli altri saremmo rimasti ospiti di Andrew a Londra aveva deciso di ritornare nel suo amato mondo e si era trasferito a Kras City dove stavano i sui amici.
Jak –Hei! Gente sono tornato.
Torn –Bentornato Jak è un piacere rivederti, e Daisy come sta?
Jak –Lei ora è con Kay, si trova a Londra ospite insieme ad altri amici di Kay… spero solo che non le capiti niente di male.
Torn –Su via Jak non essere così pessimista, infondo Daisy se la sa cavare meglio di noi tutti messi a sieme. Ricordati che tipo di persona è vedrai che…
Jak –Lo so benissimo che ama combattere.
Daxter –Se è per questo ama fare anche polemiche.
Ashelin –Allora cosa dobbiamo dire noi di te? Che sei assillante, egocentrico, che non la smetti mai di parlare ne se lo ti si chiede con le buone ne con le cattive, e che metti sempre il dito nella piaga… devo continuare o mi fermo qui?
Daxter –No fermati qui non occorre sapere altro.
Ashelin – Ah! Jak scusami se non ti ho salutato… ma tu ora non dovresti essere a Villa Verde? Che ci fai qui?
Jak –Daisy a Villa Verde non c’è perché è in giro con i suoi amici.
Ashelin –Capisco, ma come mai non sei andato con loro?
Jak –Non mi sono ai piaciuti i posti con un cima piovoso.
Ashelin –Tu sei più il tipo che ama stare all’aperto non e vero?!
Jak –Hai azzeccato in pieno. Poi gia dovresti conoscermi meglio no! A proposito come stanno agli altri?
Torn –Dipende a chi ti riferisci di preciso.
Jak –Beh… naturalmente a Samos, Keira, Sig, Tess…
Torn –Loro stanno tutti bene e come sempre non vedevano l’ora che tu arrivassi.
Jak –Mi fa piacere saperlo.
Torn –Jak dimmi un po’ come si sta a casa di Daisy? E da un sacco di tempo che non ci ritorno.
Jak –Bene anche se lì non si rischia di annoiarsi mai. Succede di tutto.
Torn –Vedo che Daisy non ha perso il suo brutto vizio.
Jak –Secondo me non lo perderà mai, ma proprio per questo suo vizio che la rende particolare.
Daxter –Secondo me senza il suo brutto caratteraccio Daisy sarebbe più adorabile.
Jak –Dax nessuno ha chiesto il tuo intervento che potevi benissimo risparmiarti.
Daxter –Si può sapere Jak che ti prende non ti riconosco più.
Jak –Non ho niente che non va.
E proprio in quel momento, mentre Jak stava ancora parlando con i suoi due amici Torn ed Ashelin alcuni strani personaggi fecero il loro ingresso in scena. Il primo personaggio era una ragazza dai capelli vedi-blu prussia con due enormi occhi verdi la cui forma ricordava gli occhi dei gatti, anch’essa come Jak aveva le orecchie lunghe. Indossava un’attillata maglietta bianca che ai bordi era bordata di una striscia marrone oltre a questo la misteriosa ragazza portava un piccolo nastro intorno al collo e un paio di occhiali da fabbro che portava sempre con sé.
Poi entrambi i suoi polsi erano fasciati fino a metà avan braccio ed oltre a questo portava due protezioni per gli avan bracci, oltre a questo indossava un pinocchietto viola, che aveva due strisce di un viola più chiaro, che le arrivava fino a metà polpaccio. Questo pinocchietto verso la fine di ogni gamba teneva due cinghie di pelle scura che servivano a stringere la gamba del pinocchietto.
Oltre a ciò portava degli stivaletti gillo-marroncini, intorno ai pantaloni invece portava una specie di cinturone a cui erano attaccate della bretelle.
La misteriosa ragazza appena vide Jak corsa ad abbracciarlo saltandogli a dosso, il viso di questa ragazza si era illuminato di gioia appena aveva visto Jak… questa misteriosa ragazza non era altri che l’amica d’infanzia di Jak… Keira.
Jak d’un tratto si trovo le braccia di Keira che gli cingevano il collo, allora si voltò a guardare la ragazza, appena rivide la sua amica Jak gli sorrise e le chiese come stesse. Oltre a Keira era entrato un altro personaggio, un uomo anziano e basso, dal colorito verde. Questo strano tipo portava dei lunghi batti e una folta barba bianca tipo babbo Natale, i suoi occhi erano piccoli e neri, le sopraciglia erano lunghe e anch’esse come la barba erano bianche. Oltre tutto questo strano personaggio indossava uno strano paio di occhiali, i lunghi capelli bianchi di questo strano uomo erano avvolti in un tronco che portava sopra la sua testa e sul quale ogni tanto si andava a posare un piccolo uccellino giallo.
Anche lui come Jak e i suoi amici potava le orecchie lunghe e a punta, indossava un piccolo abito anch’esso verde intorno alla vita teneva una cintura di pelle, l’uomo ai piedi portava degli strani zoccoli di legno e si poggiava a un bastone che era più alto di lui alla cui estremità c’era uno strano affare. Costui era Samos il padre di Keira ed era il saggio dell’eco verde inoltre Samos era stata la persona che si era preso cura di Jak quando poco più aveva un anno ed era stato allontanato dai sui genitori.
Samos vedendo Jak gli andò incontro per salutarlo ormai non lo vedeva da cinque lunghi anni.
Keira –CIAO JAK!!!! ^.^
Jak –Ke…ke... keira ! 0.0
Samos –Ciao Jak è da tempo che non ci si vede eh? è.è
Jak –Samos!?! 0.0
Samos –Jak non sei cambiato affatto dall’ultima volta che ci siamo visti.
Jak –È bello rivederci dopo tanto tempo.
Samos –Ragazzo mio cosa ti porta qui dopo tanto tempo? Forse è successo qualcosa di spiacevole con Daisy?
Jak –No… il motivo per cui sono qua è un altro.
Samos –Qual è?
Jak –Daisy per tutta l’estate non c’è perché è stata invitata con Kay e gli altri a trascorere tutta la stagione da un dei suoi amici, mi ha chiesto se volevo venire pure io ma ho rifiutato ed eccomi qua.
Keira –Jak ci sei mancato moltissimo. .\_/.
Jak –Keira non te la prendere.
Keira –Non fare il finto tonto…
Jak –Il finto tonto di che cosa?
Keira –Ti si legge in faccia che ti manca Daisy!
Jak –E con questo?
Keira –Come è con questo… ! Possibile che tu non l’abbia capito! Ma sei di coccio, Daisy ti sta solo usando non vedi che è sta con Kay… tu che ti struggi l’anima per lei… sei patetico. Che fine ha fatto il Jak che conoscevo?
Jak –Io non sono più quello di un tempo!
Keira –Già l’eco oscuro ti ha cambiato… ma io sono ancora certa che da qualche parte il vecchio Jak che conoscevo ancora c’è!
Jak –Ti stai sbagliando… ora sono un mostro!
Keira –Sei solo uno smidollato, un povero deficiente che non ha più le palle per lottare. Se tu ci tieni a lei come minimo dimostralo… fatti valere porca miseria. Caccia le unghie e prenditi quello che ti spetta!
Jak –SMETTILA! CHI CAZZO SEI PER DIRMI STE COSE HE!? TU SEI UN POVERA CIUOTA CAPITO… TU TI DEVI FARE I CAZZI TUOI! QUESTA FACCENDA NON TI RIGUARDA…QUESTE SONO FACENDE TRA ME, DAISY E KAY! INTROMETTITI SOLO È IO NON RISPONDERÒ DELLE MIE AZIONI IO TI HO AVVISATO ORA TU FA COME CAZZO CREDI!
Keira –JAK SEI SOLO UN BRUTTO FIGLIO DI PUTTANA… MA CHI TI CAZZO CREDI DI ESSERE COGLIONE, LURIDO BASTARDO. VAFFANCULO JAK! A TE, A QUELLA MERDOSA DI DAISY!
La situazione tra Jak e Keira mutò subito se era iniziata bene finì male, infatti bastò un piccolo litigio fra i due perché ognuno di loro iniziasse a urlare e a inveire l’uno con l’altro. Jak si infuriò moltissimo riuscì a stento a trasformare la sua trasformazione in Dark Jak, appena Jak rischiava di trasformati nel suo lato oscuro ecco che piccoli scariche e lampi violetti si venivano a creare in torno a lui, la sua pelle passava dal color carne al bianco, i suoi occhi azzurri diventavano completamente oscuri, sul suo bel volto compariva un ghigno maligno quasi diabolico.
I capelli diventavano scompigliati e il colore verde-giallo dei suoi capelli si trasformava in un bianco-grigiastro e come se non bastasse sulla testa gli spuntavano due appuntite corna nere mentre alle dita gli spuntavano degli artigli neri anch’essi affilati come rasoi che poteva usare come armi se combatteva.
Con questa trasformazione il potere offensivo di Jak era al massimo, specialmente se usava i suoi poteri oscuri che questa sua terrificante trasformazione gli offriva. I suoi poteri oscuri consistevano nell’invisibilità, invincibilità, Bomba oscura che se lanciata era in grado di annientare tutto in torno a se riducendo tutto in polvere però per poter usare questo colpo micidiale Jak doveva dare fondo tutto i suoi poteri oscuri e se faceva ciò poi Jak riacquistava il suo normale aspetto, la stessa cosa succedeva se usava l’Esplosione oscura che a differenza della Bomba oscura era un pochino diversa.
Infatti se Jak usava questa mossa, doveva saltare in aria mentre roteava su se stesso, e mentre faceva questo in torno a lui si venivano a creare come un vortice di scariche e lampi viola come quando si trasformava. Solo che questi lampi e saette colpivano chiunque entrasse a contatto con loro o con il loro raggio d’azione.
Un’altra strabiliante potere di questa potere era il Pugno oscuro, una specie di onda di energia oscura che se lanciata poteva abbattere nemici o ostacoli che si potevano parare d’avanti è bloccare il cammino, e l’ultimo potere consisteva nel diventare più grande e più forte.
Jak e Keira si stavano guardando in cagnesco, l’uno guardava negli occhi l’altro con uno sguardo che faceva gelare il sangue, ci volle l’intervento di Torn e Ashlin per separarli, fatto ciò, Samos si avvicinò a Keira e gli diede un forte schiaffo poi si rivolse a Jak, ma non gli disse niente rimase solo a fissarlo con uno strano sguardo e un espressione dei delusione sul volto. D’altro anche Jak ricambio lo strano sguardo che gli aveva lanciato Samos, quella era anche la prima volta che lui e Samos si rapportavano a quella maniere.
Dopo che Samos diede lo schiaffo a sua figlia, Keira si ribellò a lui e gli urlò contro.
Keira –PAPÀ SI PUÒ SAPERE PERCHÉ MI HAI DATTO QUELLO SCHIAFFO!? IO HO SOLO DETTO LA VERITÀ… PERCHÉ NON È VERO CIÒ CHE HO DETTO?!
Ma Samos non rispose alla provocazione della figlia, e con la più assoluta freddezza uscì dalla stanza dove erano presenti tutti, in quel momento fece la sua apparizione Pèker che come un uccello del malaugurio fece le sue solite osservazioni pungenti.
Peker a differenza di tutti era uno strano essere metà scimmia e metà uccello, infatti come i volatili presentava le ali e le piume di quest’ultimi mentre da parte delle scimmie aveva ereditato il muso, la coda e le zampe posteriori, il suo strano manto presentava piume rosse, blu e giallo-arancio. Inoltre quest’ultimo aveva un carattere come quello di Daxter, per ciò i due non andavano mai d’accordo, solo in rarissime occasioni andavano d’accordo.
Peker –Salve gente! Come và!... Che strano come mai quest’aria di discordia centra per caso Daisy? ^0^
Jak –Tu che cazzo vuoi? +\ _ /+
Torn –Peker potresti risparmiarti almeno sta volta?-_-^
Perker –Mamma mia quanto siete acidi.°0°
Ashelin –Peker se potessi almeno stavolta risparmiarci la tue battute saremmo felici. =_=^^
Peker –Allora ho visto giusto haaa… ha! Si tratta proprio di Daisy non è vero?! ^0^
Jak –PIANTALA PEKER PERCHÈ SE NON LA SMETTI TI FACCIO ENTRARE IL MIO VULCAN CANNON SU PER IL TUO CULO E TU NON VUOI QUESTO!?! +\ _ /+
Peker –MAMMA AIUTO!!! @!@
Daxter –Hei! Peker questa è la volta buona che ti impari a tenere la bocca chiusa!
Kiera –BASTA PEKERRRRR... HAI ROTTO IL CAZZO A TUTTI LURIDO BASTARDO CHE NON SEI ALTROOOOO! +\ _ /+
Peker –(Mamma mia certo che Keira è proprio esaurita forte… che si sia vegliata storta già di prima mattina?... Non credo… scommetto Keira è gelosa di Jak… non c’è più dubbio!)…mmmh.
Keira –(Ma come fa a non accorgersi?... Evidentemente Jak non si è mai visto dentro… mi dico solo che per come si comporta quella cretina di Daisy con Jak… lei ha solo convalidato il fatto che e un egoista di merda… su di me può dire quello che vuole tanto non mi fa ne caldo ne freddo… tutto ciò che dice lei per me non ha valore…)…
Jak –(Mi piacerebbe sapere cosa le prende a quella ragazza… sembra quasi che sia gelosa… di me… forse a ragione sul fatto di Daisy… a quella ragazza ho dato anima e corpo mentre lei non ha fatto niente per me… ma che sto pensando… forse Keira… di sicuro che è così che una persona inizia a cambiare… non lo so!)…
Dopo che Peker fece il suo ingresso in scena vi fu un piccolo litigio con lui e tutti i presenti, dopo di che scese uno strano silenzio dove nessuno osava fiatare. Ognuno dei presenti stava pensando qualcosa… ma che cosa? Ed era questo che ognuno di loro si stava chiedendo.
Jak –(La cosa che mi da fastidio ora e non solo sono uscito dalla sua vita… ma nonostante tutto è sempre lei a fare casino… ora gli brucia ciò che è successo eppure io sono il suo ex ragazzo… quindi che cazzo vuole ora Keira… non può condizionare le persone di sta maniera…)…
Peker –(Io non faccio niente di proposito figuriamoci questo…).
Keira –(Come ho detto di Daisy non me ne fotte ma mi fa girare i ciglioni per come si atteggia con le sue amiche… basta meglio fermarci qui altrimenti divento un’altra persona… che è tutt’altro che clemente… ma io non ho motivo di arrabbiarmi con Jak!)
Jak –(Kira… io non la sopporto più! Lei è un’altra solo perché mi viene a presso… è meglio che si tappi quella bocca perché mesi fa l’avvertii che se continuava così non l’avrei fatto ritornare a casa integro… lei ci prova con tutti quelli che hanno i soldi… basta se continuo così va a finire che mi sale la pressione. Se acchiappo quei due Peker e Keira li accoppo… me ne frega un cazzo che Keira è la mia migliore amica…ma non le permetterò di parlar male di Daisy).
Ora mai la situazione si era fatta insopportabile infatti sarebbe bastato il colpo di tosse di qualcuno o addirittura il respiro per far esplodere quella situazione che ora mai si era fatta già di suo insopportabile. Jak non potendo più stare là decise di allontanarsi come aveva fatto Samos prima.
Il viaggio per ritornare a casa fu molto duro, dovetti fare attenzione affinché nessuno potesse scoprirmi, presi il primo volo per casa… e quando finalmente tornai a casa era gia mattina, appena salii le scale che mi avrebbero condotto verso la salvezza mi ritrovai di fronte la mia amica Shirley che mi fissava con un aria di meravigliata.
Shirley era una delle mie migliori amiche, aveva lunghi capelli rossi-ramati che in verità erano tinti il suo colore naturale era castano scuro anche se lei li aveva sempre preferiti portare rossi, raccolti in due codini, mentre poi aveva gli occhi verdi, lei oltre a essere una delle mie migliori amiche era la ragazza di uno dei miei amici d’infanzia Yevin.
Shirley era una tipa molto gentile e misurata sia ne modi di porsi sia nel carattere, ma quando mi vide si sorprese molto poi che non se lo sarebbe mai aspettato un mio ritorno.
Io appena la vidi rimasi senza parole, in quel momento mi ero impaurita e agitata e non cera verso di calmarmi, e l’unica cosa che volevo era fuggire ma ciò non si poteva fare, allora decisi una volta per tutte di tirar fuori le unghie e reagire.
Shirley mi guardo con aria di stupore finche poi mi decise di rivolgermi la parola mentre io in quel momento cambiai espressione e acquistai un aria più decisa di quella che avevo prima.
Shirley –Daisy… ma che ci fai qui tu non dovresti essere a Londra? Non capisco…
Alla domanda di Shirley di che ci facevo lì… io gli dissi che doveva far finta di non avermi vista, poi di corsa salii le scale e mi diressi in casa facendo attenzione a non farmi vedere da Psaico&Co.
Nel frattempo Sherley si stava chiedendo come mai di quel mio improvviso ritorno. Appena entrata in casa corsi subito nel mio studio, una stanza che era più o meno il mio salottino privato dove nessuno mi veniva a disturbare. Come al solito il mio studio era ben ordinato, comprendeva due enormi stanze, in una c’era un letto a baldacchino con delle belle lenzuola bianche, sopra il letto c’erano dei cuscini finemente ricamati, spesso su di essi c’erano ricamati dei visi di gatti, cani e uccelli piante e spesso c’erano anche raffigurati dei bei paesaggi.
Ai muri di questa stanza vi erano appesi dei miei disegni fatti a mano o dei quadri, vi erano anche appesi dei decori fatti a mano e rappresentavano paesaggi, animali di ogni tipo, scenari fantastici, composizioni floreali di vari tipi e cosi via, oltre ciò c’era anche un enorme tavolo dove io spesso disegnavo, scrivevo o navigavo in internet con il portatile. Su questo tavolo in legno oltre a penne, colori e pennelli che erano riposti ordinatamente in un portapenne c’era anche un semplice vaso con dei fiori che emanavano un bel profumo.
Ai piedi del letto a baldacchino c’era una piccolo divano e due posti su cui vi erano due cuscini, al centro della stanza, sul pavimento vi era un grande e splendido tappeto, sul quale al centro di esso c’era un tavolino in legno e vetro, sul tavolino c’era un copri tavolo lavorato finemente all’uncinetto. Su questo tavolino inoltre si trovava un vaso che conteneva delle orchidee bianche e delle calle e gigli dello stesso colore, questi fiori abbinati all’arredamento della stanza davano un tocco si classe e sobrietà in più.
Come se non bastasse vicino al tavolino c’erano due piccoli divani l’uno di fronte al altro, l’altra stanza invece era arredata in modo diverso, vi era un enorme caminetto in pietra con splendide decorazioni, ai lati quest’ultimo vi erano due poltrone di pelle, mentre al centro della stanza c’erano tre divani di stoffa tra di essi c’era un piccolo tavolino in vetro e metallo con un piccolo centro tavolo.
Nella stanza vi erano anche delle librerie, una televisione a schermo piatto e un impianto strereo, oltre a tutto questo c’erano anche delle cornici in cui comparivo con i miei più cari alcuni amici, o che rappresentavano speciali momenti della mia vita.
Dopo aver messo finalmente piede nella mio salottino decisi di cambiarmi d’abito e di rinnovare il mio look, per prima cosa mi liberai degli abiti che portavo, velocemente me li sfilai da dosso e li lancia dove capitavano, poi quando rimasi completamente nuda corsi in bagno dove aprii l’acqua calda nella doccia. Dopo aver aperta l’acqua calda, dalla doccia iniziò a uscire del vapore a quel punto entrai.
La doccia durò pochissimo giusto il tempo di lavarmi i capelli e il corpo fatto ciò, uscii dalla doccia, presi l’asciugamani verde che stava sulla panca, dopo aver avvolto il mio corpo nell’asciugamano cercai di asciugare i capelli avvolgendoli in un asciugamano che attorcigliai a torno alla testa, strizzati i capelli con l’asciugamano che poi tolsi, i capelli ricaddero sulle mie spalle e sul petto come una lunga cortina nera.
Fatto ciò presi dall’armadietto che c’era nel bagno un paio di forbici, dopo di che avvicinai le forbici ai miei capelli ed inizia a tagliarli, una parte dei capelli fu tagliata a caschetto mentre la parte dei capelli che avevo legato in una coda rimase cosi com’era.
Finito di tagliare i capelli presi da sopra lo specchio il tubetto di tintura per capelli, poi che decisi di tingermi solo la parte superiore dei capelli tagliati a caschetto. Tolsi il tappo dal tubetto per la tintura per capelli e versai il contenuto in una scodella, poi presi un piccolo pennellino, girai per un po’ la tintura dei capelli finche non diventò abbastanza cremosa da poterla poi spalmarla sui capelli.
Dopo che ebbi spalmato la tintura sui capelli, aspettai mezzora finche il colore non si fissò, poi riscaquai i capelli con tant’acqua, alla fine di tutto asciugai i capelli, poi presi i vestiti puliti che erano sulla panca e mi vestii. Fatto ciò uscii dal bagno e dal mio salottino privato, e mentre raggiunsi la mia camera, che era a parte rispetto al mio salottino privato feci un incontro inaspettato con il mio Quilava che subito mi riconobbe.
Quilava appena mi vide corse verso di me a farmi le feste, Quilava era uno dei pokèmon preferiti, fin da quando era stato un Cyndaquill lo avevo cresciuto e allenato finche non si era evoluto, Quilava si avvicinò e iniziò a strisciarsi a torno alle mie gambe a quel punto io lo notai, allora mi accovacciai e gli accarezzai la sua bella testolina.
Quilava –Quiii… quilava quilava!
Io –UH?!... Quilava?!... ciao piccolo come va?
Quilava –Quilava… quilava.
Io –Scometto che ti sono mancata però adesso rieccomi qui… però non dire a nessuno che mi hai vista. Va bene?
Quilava –Quilava!
Io –Sai che c’è… ho deciso che verrai con me dopo tutto mi serve un po’ di compagnia e poi Pikachu starà da Mewtwo per un bel po’. Allora ci stai Quilava?
Quilava –QUILAVA!!!
Io –Bene ora sei dei nostri.
Quilava –Quilava!
Dopo aver parlato con Quilava per un po’decisi che sarebbe venuto con me, per ciò presi la sua pokèboll e vi feci entrare Quilava, dopo di che andai in camera mia dove presi una borsa piena di varie cose, vestiti, pokèboll, cibarie, un sacco a pelo eccetera. Poi che ero decisa a trascorrere un paio di giorni girovagando qua e là. Finito con i preparativi io insieme a Quilava partii, me ne stetti per una settimana in giro per le Isole d’Orange.
Finita quella settimana di vagabondaggio io decisi di tornare a Londra da Kevin, con me c’era sempre il mio fedele Quilava che non mi aveva mai fatto sentire sola durante il viaggio anzi era stato una presenza più che altro piacevole e stupenda.
Ritornai a Londra che era il 13 di Giugno, nella settimana in cui ero mancata erano successe tantissime cose, Kei e la sua amica erano entrati più in confidenza tra loro, Kevin invece aveva ricevuto invece la visita di alcuni suoi amici e del suo allenatore, ma nonostante ciò si era sentito un po’ depresso e giù per via della mia mancanza. Gli aveva procurato non pochi problemi la mia tresca con lui, suo padre appena aveva saputo da suo nipote Andrew e dal fratello quello che avevo combinato io e Kevin.
Appena tornai la prima cosa che feci fu andare da Kevin, quella mattina lui come al suo solito si era svegliato e si era alzato… era ancora svestito, poi che aveva l’abitudine di dormire nudo e senza maschera, quando suonarono al campanello. Senza protestare Kevin andò ad aprire la porta, appena aprì la porta si trovo di fronte me… sulle prime non mi riconobbe ma appena mi guardo capì che chi gli stava di fronte ero io.
Kevin rimase a fissarmi senza dire nulla, appena lo guardai negli occhi io gli sorrisi e lo salutai, Kevin invece mi invitò ad entrare, anche dopo la mia assenza l’appartamento di Kevin era sempre bello e ordinato, Kevin invece in quel momento si era allontanato per mettersi qualcosa a dosso.
Kevin ritorno poco dopo con in dosso un jeans e una camicia di un celestino chiaro sbottonata che lasciava intravedere i suoi possenti pettorali, i capelli erano parzialmente legati, in buona parte erano anche arruffati, e qualche ciocca di capelli gli ricadeva sul viso o sulle spalle come sempre anche in quello stato Kevin stava bene.
Ci guardammo ancora per qualche secondo finche Kevin decise di rompere il ghiaccio, e mi chiese come mai avevo deciso di fare qualche cambiamento al mio look, sulle prime il tono della voce di Kevin fu severo ma anche freddo però con il parlare divenne più dolce e comprensivo.
Anche il mio tono di voce era un pochino titubante e timorosa, il mio era anche un tono di scuse.
Kevin –(Day…)
Io –Ciao posso entrare?
Kevin –Entra.
Io –Grazie.
Kevin –Vuoi qualcosa?
Io –No grazie…
Kevin –Senti io mi vado a mettermi qualcosa addosso.
Io –Okay!
Kevin –Ecco fatto!... Ti stanno bene… i capelli.
Io –Ha! Grazie… comunque sia mi scuso per i problemi che ti avrò causato ma non volevo…
Kevin –Non ho nessun motivo per cui prendermela con te.
Io –Io penso di si… per tutto quello che ti ho causato.
Kevin –NO! Se qualcuno a da ridire su di te deve prima fare i conti con me.
Io –Scusa la domanda ma siccome siamo due… ecco estranei, io so che tu sei il cugino di Andrew e che sei un wrestler oltre al fatto di essere il figlio di Robin Mask la “leggenda inglese” di te io non conosco altro.
Kevin –La stessa cosa io conosco di te, so che sei una cantante e la mascot della squadra giapponese e russa di Beydlade… e sei la ragazza di Kay Hiwatari.
Io –Questo che hai detto è solo una piccola parte della mia vita. -_-
Kevin –Beh a questo vi si può rimediare subito, basta raccontarsi chi si è. Allora da dove vuoi iniziare? °_°
Io –Non saprei non so cosa chiederti. è.è
Kevin –… Ho io la soluzione. Io inizio con il raccontare la mia tua storia e poi tu mi racconterai la tua. Okay?
Io –Okay! -_-
Kevin –Allora io sono il primo ed unico figlio di Robin Mask, mi ho padre e un wrestler perché e una tradizione di famiglia. Mio padre e il padre di mio padre, mio nonno, erano dei wrestler e la mia famiglia si tramanda questa tradizione di generazione in generazione, ed ogni figlio maschio della famiglia è addestrato fin dalla nascita a diventare un forte wrestler a cui è affidato il compito di portare e tenere alto il nome della famiglia. -_-
Io –Ti posso capire sai ma continua sono curiosa di sapere altre cose su di te, sulla tua famiglia a tante altre cose. *_*
Kevin –Mio padre sai chi è, ma non sai chi è mia madre. Mia madre si chiama Alisa Mackintosh. ^.^
Io –Che strano non ho mai sentito nominare.°0°
Kevin –Beh perché non era molto risaputo che mio padre da giovane si era sposato. ^.^
Io –Ah! Strano…o_o
Kevin –Cosa ci trovi di strano in mio padre? °.°
Io –Non lo so mi sembra una persona gentile eppure se non mi credi avverto qualcosa di sinistra sembra il padre di Oscar.
Kevin –Chi?!
Io –No scusa… stavo pensando a voce alta.
Kevin –Si ma chi è questa Oscar?
Io –È una mia amica. Non è di questo mondo e di un altro.
Kevin –Ah! Bene.
Io –Allora riprendiamo da dove eravamo?
Kevin –Si!
Io –Io allora…
Kevin –Allora che?
Io –Perché non mi parli della tua infanzia?
Kevin –Della mia infanzia?....
Io –Si ma perché fai quella faccia?...
Kevin –…
Io e Kevin ci sedemmo l’una di fronte all’altro, e i iniziamo a parlarci, sulle prime fu un breve scambio di battute ma a poco a poco che si proseguiva la conversazione iniziava ad essere più arricchita e scorrevole. Io e lui decidemmo di conoscerci meglio, e ognuno di noi iniziò a raccontare la propria vita, il primo ad iniziare fu Kevin, io gli facevo le domande e lui mi rispondeva, ma appena lui avrebbe finito di raccontarmi la sua storia sarebbe toccato raccontare a me la mia.
Iniziai a fare varie domande, ma quando chiesi a Kevin di raccontarmi com’era stata la sua infanzia, Kevin improvvisamente si azzittì e sul suo volto comparve una strana espressione di rabbia e di disprezzo ed sembrò paralizzarsi, questo suo stato durò giusto un paio di minuti, poi che appena lo chiami Kevin improvvisamente alzò lo sguardo e mi guardò negli occhi.
Appena gli chiesi il perché di quella strana espressione che era comparsa sul suo viso, Kevin non rispose e rimase in silenzio, ma quando gli rifeci la domanda che gli avevo fatto prima lui cambio discorso e iniziò a farmi domande sulla mia vita alla quale io risposi.
Io –Allora Kevin perché non mi parli della tua infanzia?
Kevin –Ho fin troppo raccontato la mia storia. Ora tocca a te raccontarmi qualcosa della tua vita.
Io –Beh… non c’è molto da dire, io non ho i genitori, non sono nata ma sono stata creata in un laboratorio a fiche diventassi l’essere perfetto. Mi hanno addestrata a finche io primeggiassi in tutti campi, dallo sport alle materie di studio come letteratura, musica, materie matematiche, fisiche, chimiche, scientifiche, l’artistiche, l’ingennieristiche, e anche nei vari tipi di lotta con o senza armi, lotta corpo a corpo, arti marziali ecc.
Mi insegnarono come usare i miei poteri sia nella lotta che per usi personali, ma nonostante tutto io venivo considerata una cavia, un ‘oggetto… una volta mentre io stavo facendo un test a cui i miei creatori mi avevano sottoposta, lessi senza volerlo nelle menti di costoro, a quel tempo, come adesso io sono conscia dei miei poteri e della mia forza e delle cose sono in grado di fare.
Ciò che lessi non mi piacque, i miei creatori mi non mi consideravano un loro pari ma un essere inferiore… una cosa contro natura, saputo ciò crebbe in me un odio profondo verso di loro, e una notte facendo uso dei miei poteri distrussi il laboratorio ed eliminai i miei creatori dopo di che fuggii… e più avanti conobbi delle persone che mi accettarono per ciò che ero e che divennero i miei più cari amici.
Kevin ascoltò con molta attenzione la storia sul suo passato, e quando apprese che ero diversa da lui, non fuggì, mi accettò per ciò che ero. E quando gli chiesi di cosa ne pensava di me lui mi guardò negli occhi e…
Io –Allora questo e il mio passato, che ne pensi?
Kevin –La mia storia per moltissimi versi è simile alla mia, con l’unica differenza che io sono nato e non creato, ho due genitori… ma tu hai una cosa che ho sempre desiderato una famiglia.
Io –Tu la hai.
Kevin –No non è come tu pensi…
Io –Se vuoi sarò io la tua famiglia.
A quel punto Kevin mi afferrò per il polso e mi baciò d’improvviso, mi avvolse tutto il mio busto con le sue possenti braccia e mi sollevò da dove mi ero seduta e mi adagiò sul divano.
In quel momento lui era sopra di me mentre io ero sotto, e senza perdere un minuto di più iniziò a baciarmi, i nostri corpi lentamente iniziarono a ad accaldarsi e astringersi tra loro. Kevin con un gesto mi tolse la maglia che indossavo, restando solo con il regiseno, poi Kevin continuandomi a baciare fece scivolare una mano sotto la mia gonna e con un fulmineo scatto mi levo anche quella finche non rimasi in abbigliamento intimo.
Sentii in un attimo il calore della pelle e del bel corpo di Kevin e rabbrividii a quella senzazione, la quale mi fece ancor di più eccitare e al solo pensiero di ciò accaponavo la pelle inseguito ai brividi che questa senzazione che provavo.
Ancora per un attimo io esitai ma alzandolo sguardo e specchiandomi negli occhi di Kevin, non so come riacquistai fiducia e mi lasciai andare, facendomi manovrare e plasmare dalle sue grandi e calde mani, poi sia i miei battiti che quelli di Kevin ad ogni secondo che passavamo in sieme aumentavano come pure i nostri respiri che rano sempre più affanati e pesanti.
Nel fattempo a casa di Andrew, Takao e gli altri si stavano progettando una giornata in giro per Londra dove Andrew gli avrebbe fatto da cicerone, il programma per quella giornata era gia stata stilata, prevedeva che la mattina dopo aver fatto colazione sarebbero per le vie più importanti della città, i parchi i musei e i monumenti storici più famosi e di grande importanza.
Poi verso ora di pranzo sarebbero andati di andare a mangiare fuori, in uno dei ristoranti più sfarzosi e più famosi della città per la sua cucina, finito di pranzare al ristorante tutti dopo di che sarebbero tornati a casa di Andrew per fare alcune cose.
Nel tardo pomeriggio si sarebbe tenuto un altro giro per Londra, e per i vari negozzi, verso l’ora di cena invece sarebbero rincasati per pranzare con il padre di Andrew, e in fine per congludere in bellezza la giornata ci sarebbe stata una mega uscita di gruppo per andare in discoteca a ballare fino a notte innoltrata, tutti erano decisi più che mai a fare mattino soprattutto il gruppo di Yury.


Ecco finalmente il primo capitolo tutto finito... nel frattempo sto iniziando a scrivere il secondo capitolo, però mi sono dovuta fer mare per due motivi 1) il blocco dello scrittore o vero mi sta mancando l'ispirazione, 2) ho da studiare e recuperare tutte le materie scolastiche in cui vado male.
Quindi se volete sugerirmi qualche idea per questa storia fate pure, al prossimo capitolo. Ciao Amara








 
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VOTO: (2 voti, 4 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 4 commenti
alessina11 11/09/10 21:32
megaextrafavolosa!!!!! devi assolutamente continuarla
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paiasa - Voto: 01/09/10 15:08
tt e 2 i capitoli sn stupendi....ma xk nn vai avanti ???
dv continuare !! xD
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amara 25/10/08 00:26
Grazie per avermi commentato... non ti preoccupare la continuerò.
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kevinmask-sixter - Voto: 28/09/08 22:32
Bellisssimaaaaa!!Continuala.
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