torna al menù Fanfic
torna indietro

MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Death Note
Titolo Fanfic: LA FUTURA MOGLIE DI L....
Genere: Drammatico, Introspettivo
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot
Autore: liziecross galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 25/05/2007 22:39:18

L aveva una fidanzata....si chiamava Kayano....li aspettavano giorni felici, ma....
 
Condividi su FacebookCondividi per Email
Salva nei Preferiti
   
1° CAPITOLO
- Capitolo 1° -

Misi a posto una ciocca di capelli ribelli che sfuggiva dall’elastico che teneva legati stretti i miei lunghi capelli castani, controllai che il leggero trucco fosse a posto e poi rimirai la mia figura allo specchio: ero carina!!!!
“ Oggi è un giorno importante!” pensai “ Finalmente potrò rivederlo!!! Dopo quasi tre mesi potrò abbracciarlo di nuovo!!!”
Uscii correndo dal piccolo appartamento dove vivevo e corsi fino alla stazione di Shibuya. Ero in anticipo di mezz’ora, ma non ce la facevo davvero più ad aspettare che arrivassero le tre seduta sul divano di casa! Dovevo camminare e sfogare l’emozione in un qualche modo…
L’ultima volta che ci eravamo visti era stata tre mesi prima, in uno squallido hotel da quattro soldi che lui aveva prenotato per poter rimanere un po’ da soli.
Purtroppo il suo lavoro lo teneva lontano da me per periodo parecchio lunghi, ma la cosa non mi pesava, sapevo che era impegnato per una buona causa ed ero orgogliosa di ciò che faceva per il mondo intero.
Certo, mi mancava tantissimo, ma ero sicura che per lui fosse lo stesso e questo pensiero in parte mi consolava….però da qualche settimana ormai, non ero più sola….
Finalmente il treno su cui lui viaggiava arrivò. Guardai l’orologio da polso di un cartone animato che mi aveva regalato il mio amato e notai che era in ritardo di ben dieci minuti…ma non importava!!!
Le porte si aprirono e una miriade di persone scese con in mano valigette e borsoni, la maggior parte di loro diretta a lavoro, ma di lui nessuna traccia.
Cominciai a preoccuparmi….possibile che avesse avuto un impegno proprio oggi e non fosse potuto venire?
Non credo, in un modo o nell’altro mi avrebbe avvisata.
Il treno se ne andò e lui non scese. Il cuore cominciò a battere forte per la delusione e la paura che potesse essergli accaduto qualcosa….dovevo dirgli una cosa davvero importante per il nostro futuro….
Improvvisamente sentii due braccia stringermi in vita. Di scatto mi girai per vedere chi era il maniaco e quando incrociai i miei occhi con i suoi, la mano che istintivamente era scattata su, pronta per assestare un bel ceffone, si bloccò.
Era lui!!!!
Aveva il volto stanco, ma il timido sorriso che esibiva faceva capire chiaramente che era contento di vedermi.
I miei occhi si riempirono di lacrime e mentre lo strinsi forte a me dissi: “ Oh, Elle!!! Finalmente sei arrivato!!”
Sentivo i battiti un po’ accelerati del suo cuore e le sue mani stringermi ancora di più. come al solito indossava un paio di jeans consumati e una maglia bianca un po’ sformata, ma anche con un sacco della spazzatura addosso, lui sarebbe stato perfetto, perché io lo amavo e lui amava me!!!!

################################################################################

Come al solito aveva prenotato in un piccolo albergo poco frequentato, per mantenere l’anonimato.
Mi sarebbe piaciuto andare per una volta a fare un giro mano nella mano come una coppia normale, ma sapevo che ciò, per il momento, non sarebbe stato possibile, quindi mi accontentavo e cercavo di godermi quelle poche ore insieme come se fossero state le ultime della mia vita.
Mi parlò di come si svolgevano le indagini, di quanto fossero in alto mare e senza nessun indizio, delle sue preoccupazioni e io lo ascoltai interrompendolo solamente per avere qualche chiarimento.
Aveva la testa appoggiata sulle mie gambe e mangiava un lecca lecca, mentre io gli accarezzavo i capelli.
Sembrava un bambino che raccontava alla mamma la sua giornata a scuola….era tutto così perfetto, io lui e una piccola stanza tagliata fuori dal mondo….che ce ne importava del resto?
Quando finì il suo racconto dissi: “ Vuoi sapere cosa è successo a me, invece?”
“ Certo!”
“ Bene, ti ricordi quando ci siamo incontrati l’ultima volta?”
“ Sì, è stato tre mesi fa…tu indossavi un paio di jeans neri e una maglia grigia con una scollatura a v sul davanti. I capelli li portavi sciolti e mossi. Avevi un rossetto rosa chiaro e un po’ di lipgloss sopra, la matita e l’ombretto bianco…”
“ Ti ricordi proprio tutto!!!!”
“ Per forza!!! Ci vediamo così poco!”
“ Allora ricorderai anche che cosa è successo?”
“ Tutto quanto! Ma su quello preferisco non dire i dettagli….”
“ Credo anch’io! Bhè, qualche giorno dopo sono andata dal dottore per il solito controllo mensile e ho scoperto una cosa bellissima!”
“ Di che si tratta?”
Continuava a leccare il suo lecca lecca, tutto contento….quanto lo amavo….
“ Mi ha detto che….. che sono….incinta!”
Finalmente lo avevo detto!!!!
Era proprio andata così….aspettavo un bambino dal mio amato Elle!!!!
Quando lo venni a sapere scoppiai a piangere dalla felicità davanti al dottore che all’inizio pensò che la notizia mi avesse sconvolta.
Non lo sapeva ancora nessuno, solo lui!!! Era stato difficile mantenere il segreto per ben tre mesi!!! Avevo una voglia di gridare a tutto il mondo che aspettavo un figlio dalla persona che più amavo sulla faccia della terra!!!
Elle continuò a fissarmi con quei suoi grandi occhi neri e smise di leccare il dolcetto che teneva ancora in mano.
Aveva quasi un espressione ebete, ma io lo adoravo anche così…tenero e indifeso, come un bambino….
“ Davvero?”
Annuii con la testa e una lacrima uscì dal mio occhio, per poi scorrere lungo la guancia e cadere sul suo labbro inferiore.
Subito dopo lui sorrise e mi abbracciò forte, ridendo sguaiatamente.
“ Che bello!!! Che bello!!! Sarò padre!!! Avrò un bambino!!! È una cosa bellissima!!!”
Io lo abbracciai di rimando, senza riuscire a dire una parola. I nostri corpi parlavano da soli. Le nostre menti e i nostri cuori erano talmente uniti da risultare inutile in certi casi esprimersi a parole….
Elle smise di ridere, si fece strada con la bocca tra i miei capelli e quando trovò il mio orecchio destro, bisbigliò due semplici parole: “ Ti amo”
Il mio cuore ebbe un balzo….mai, in quattro anni di fidanzamento, mi aveva espresso i suoi sentimenti. Forse per timidezza, ma non aveva mai pronunciate quelle parole tanti semplici, ma che sapevano regalarti certi brividi….
“ Anch’io!!!”
Rimanemmo così per tutta la notte, abbracciati l’uno all’altra, facendo progetti sul bambino che stava per nascere. Decidemmo il nome che avremmo voluto dargli e cercammo di immaginare come sarebbe stato….lui voleva chiamarlo Amasa ( dolcezza ) che andava bene sia per un maschio che per una femmina, mentre io preferivo Takeru per il maschio e Kokoro per la femmina…
Non ero mai stata così felice!!! Tutta la mia vita stava in quei quattro metri quadrati….lui, Elle e il nostro bambino…..ancora non riuscivo a capacitarmi del tutto che dentro al mio ventre cresceva una nuova vita, frutto dell’amore mio e di Elle…..
Quando ci addormentammo, era ormai l’alba e lui teneva una mano sopra alla mia pancia che di lì a qualche settimana, sarebbe lievitata come una torta….le torte che piacevano tanto a Elle….


Passarono ben cinque mesi da quella giornata. In quei cinque mesi io e lui non ci eravamo visti neanche una volta…..lui lavorava al caso Kira e io nel frattempo tenevo un diario aggiornato di ciò che facevo durante la giornata e su tutti i vari spostamenti e calci del bambino…volevo che lui non si perdesse niente….
Quella notte mi disse una cosa, prima di addormentarsi sul mio petto, accarezzandomi il ventre ancora piatto
“ Io troverò Kira, lo sbatterò in prigione e poi verrò da te. Cresceremo questo bambino e….ci sposeremo! Saremo una famiglia come tutte le altre! Te lo prometto”
Le mia giornate scorrevano tranquille grazie a quelle parole e al bambino che premeva per uscire….di notte, però, non potevo risparmiarmi una preghiera….sempre la stessa…
“ Ti prego….nella mia breve vita non ti ho mai chiesto nulla, esaudisci questo mio desiderio….fallo tornare da me!!! Ci sono tante cose che dobbiamo ancora fare!!!”
E poi, c’era una cosa che ancora non sapevo sul suo conto….il suo nome….non lo aveva rivelato neanche a me…..all’inizio un po’ mi scocciava, ma da quando aveva cominciato a occuparsi del caso Kira, ho cominciato a pensare che sia stato un bene che lui non mi abbia detto niente….era per la sua incolumità e questa era la cosa più importante….
Stavo finendo di scrivere sul mio diario dell’ultimo calcio del bambino, quando il campanello del mio appartamento suonò.
A fatica mi alzai dalla poltrona e mi diressi verso il citofono.
“ Sì, chi è?”
“ Sono Yagami, un collega di Elle. Posso salire?”
“ Certo”
Non era mai capitato che Elle mi mandasse qualcuno della polizia a casa ….chissà che cos’era successo….magari, finalmente, avevano catturato Kira….ma no, sarebbe venuto lui di persona a dirmelo, naturalmente e la notizia sarebbe stampata a caratteri cubitali su ogni giornale del mondo….
Il mio flusso di pensieri venne interrotto dall’arrivo di Yagami….un uomo sulla cinquantina, con i capelli molto brizzolati e profonde occhiaie sotto agli occhi…chissà da quanto non faceva una sana dormita….
Appena mi vide il suo viso si fece triste e con lo sguardo basso disse: “ Siete anche in dolce attesa….”
“ Si nota molto, vero? Prego, entrate! Non ho molto da offrirle perché non sono ancora uscita a fare la spesa, sa com’è….piccolo problemino!”
Lui entrò e mi disse: “ Stia tranquilla signora, io sto bene così”
Il suo tono era così malinconico….con due semplici frasi aveva completamente stroncato tutta la mia allegria per i movimenti del bambino…..
“ State bene? Avete una pessima cera….”
“ Signorina Kayano, la prego di sedersi….devo dirle una cosa….”
Cominciai a preoccuparmi….cos’era accaduto? Andava tutto bene, vero? Di sicuro se fosse successo qualcosa….no, non poteva….lui mi aveva promesso che…
Mi sedetti sulla mia poltrona preferita e Yagami mi fissò con quei suoi occhi glaciali, che improvvisamente si fecero lucidi…
“ Per favore non mi tenga sulle spine….è successo qualcosa a Elle?”
Le mani mi tremavano, così come tutto il corpo…..avevo una paura pazzesca….
“ Lui….circa due giorni fa….è successa una cosa terribile….”
“ La prego, parli!!!”
“ E’….lui è…..morto…. di arresto cardiaco”
Dopo quella parola non sentii più niente…..tutto si fermò, persino il tempo mi parve arrestare il suo corso….istintivamente mi portai una mano sul ventre e una alla bocca…..
Non poteva essere vero….no, lui mi aveva promesso che ci saremmo sposati, che avremmo allevato il nostro bambino come una famiglia….le mie preghiere….non erano servite a nulla?
Nostro figlio sarebbe cresciuto senza un padre per colpa di Kira? Non potevo accettarlo!!! Lui aveva sacrificato ogni giorno della sua vita a sconfiggere il male, a portare in cella i criminali, a ridurre la pericolosità del mondo e tutto questo a cosa lo aveva portato?
A una morte prematura per mano di Kira!!!
Tutto il mio mondo cadde, si infranse come un cristallo….mille pezzi, mille speranze andate in fumo, mille sogni che rimarranno sempre chiusi a chiave in un cassetto….
Avevo accettato tutto, la lontananza, il fatto che non sapevo il suo nome…ma quello era davvero troppo!!!
Perché Dio hai voluto punirmi così??? perché hai voluto distruggere tutte le mie certezze in questo modo orribile???

Guardai Yagami e scoppiai a piangere silenziosamente….non riuscivo a smettere….sapevo che non avrei mai smesso di piangere e di chiedermi perché….
Finchè tutto davanti ai miei occhi si fece nero e sparì nell’oscurità….


Sono passati cinque anni da quel giorno. Il bambino, un maschio, è nato il 25 dicembre. Un bambino forte, sano e intelligente, con una folta chioma nera e una caratteristica un po’ particolare: spendeva tutta la paghetta in dolci.
Kira ormai è stato catturato. Era il figlio del signor Yagami, che da molti anni, è passato a miglior vita per mano dello stesso figlio.
“ Non correre troppo veloce! Rischi di cadere e di farti male!”
Quel giorno era l’anniversario della morte di Elle.
Io e il mio bambino stavamo percorrendo le strade del cimitero in cui Elle ha voluto essere sepolto per raggiungere la sua piccola lapide di marmo bianco.
Il testamento di Elle era molto breve….lasciava tutto a me e al bambino….una grossa somma di denaro e una collana a forma di cuore che tenevo sempre legata attorno al collo.
Era una di quei ciondoli che potevano aprirsi e che contenevano le fotografie….ma non avevo mai avuto il coraggio di aprirlo…
Finalmente arrivammo a destinazione…..appoggiai il mazzo di rose bianche sotto la fotografia di Elle e poi guardai mio figlio: gli avevo promesso che quel giorno avrei trovato il coraggio di aprire il ciondolo….
Così, me lo staccai dal collo e lo fissai quasi con paura….feci un respiro profondo e con un piccolo scatto lo aprii……dentro c’era l’unica foto che io e lui avevamo scattato insieme….abbracciati e con un chupa-chupa a testa in bocca….
Gli occhi mi si fecero lucidi, ma trattenni le lacrime…non volevo mostrarmi debole davanti a loro….
Mio figlio cominciò a rovistare nella tasca dei pantaloni finchè non estrasse almeno cinque lecca lecca differenti. Gli appoggiò accanto ai fiori e disse: “ A papà piacevano, vero?”
Lo abbraccia forte e dissi: “ certo Amasa!”

 
  » Segnala questa fanfic se non rispetta il regolamento del sito
 


VOTO: (1 voto, 1 commento)
 
COMMENTI:
Trovato 1 commento
samarye - Voto: 28/05/08 17:47
che bella....
D'accordo con il commento: 0, e Tu? / No   |   Segnala abuso Rispondi

 
SCRIVI IL TUO COMMENTO:

Utente:
Password:
Registrati -Password dimenticata?
Solo su questo capitolo Generale sulla Fanfic
Commento:
Il tuo voto: