- Capitolo 1° -
Non va proprio bene così. Sono stufa di guardare. Mi sento la solita idiota, inutile, stupida, piccola, nascosta. Nessuno, non sono nessuno.
Però lui lo ama e io non posso competere nemmeno lontanamente.
Ti amo Naruto.
Ma tu non mi ami. Tu ami lui, non è vero?
Non rispondere, lo so.
Voi siete nati per stare insieme.
Voi siete davvero meravigliosi.
Siete il simbolo dell’amore per me.
Lo so, sono ragionamenti da bambina sognatrice, ma non posso farci molto, dopo tutto la piccola dolce Hinata non è più che una mocciosa.
Una bambina che non crede più alle favole.
Per lo meno non per se.
Io credo che la vostra sia una favola, non mi resta che osservare, come quando da piccola leggevo i libri di fiabe e rimanevo persa nelle immagini ad acquarello, quelli pieni di colori.
Anche voi siete pieni di colore, azzurro e nero, giorno e notte, bene e male, ma soprattutto rosso, rosso fuoco, rosso che arde, proprio come voi.
Voi avete il vostro amore, io cos’ho?
Quanto siete belli insieme.
Io vi ho visto, soli, quando nessuno poteva guardarvi, quasi nessuno.
Il mio amato Naruto, su quell’albero, con una gamba a penzoloni ti aspettava.
Sasuke, quanto sei fortunato.
Poi sei arrivato tu, con quel passo sinuoso, sexy, felino.
Non mi meraviglio che abbia scelto te.
Qualche parola, ma in fondo in queste situazioni non servono, c’è solo il cuore.
<<Ti amo baka>>
<<Io di più razza di dobe!>>
<<Ah si? Ne sei proprio sicuro?>>
Sorrisi dolci, sguardi carichi d’amore.
Un bacio, un altro, la passione, la vita in quei gesti così dolci, così naturali.
Lo hai baciato con tutto te stesso, sulle labbra che io ho sognato, su quelle che sogno.
È tuo, non c’è più via di scampo.
L’amore è fatto così, almeno credo.
Forse sarebbe stato meglio che io me ne fossi andata subito.
Ma chi non ha, sogna.
Chi non possiede, invidia.
Quanto vi invidiavo… gli occhi su di voi, la mente che sognava di essere al tuo posto Uchiha Sasuke.
Vi ho visto consumare l’amore, il vostro amore.
Vi ho spiato, come ormai faccio così bene.
Vi ho osservato mentre esprimevate la vostra passione così dolce.
Con gli occhi di una bambina, con i miei occhi che non sono mai cresciuti.
Gli Occhi Bianchi sono così potenti, così temuti.
Ma nessuno teme me.
A cosa servo io? A cosa questi occhi?
Guardavo.
Nient’altro.
Adesso gli stai scompigliando i capelli con una mano, lo sfiori, lo accarezzi, lo baci, ancora e ancora.
Gli sussurri parole che non riesco a sentire, lo fai sorridere, lo fai fremere.
In fondo io dovrei essere contenta per lui, dopo tutto anche questo è amore.
La buona e dolce Hinata farebbe così, sarebbe grata al mondo che le ha donato Naruto, anche se lo può solo guardare da lontano, senza toccare, come quei bei soprammobili di grande valore.
Ma forse quella ragazza si è persa per strada, lungo la scia dei suoi pensieri, mentre spiava, mentre scrutava, giudicava, mentre viveva la storia di qualcun altro.
È triste sapete?
Ti amo Naruto.
Ti odio Sasuke.
Vi amo, perché forse un amore per me ancora c’è, la mia unica via d’uscita, la mia salvezza, voi, entrambi.
Amo il vostro amore.
Sogno con voi, per voi, di voi.
Dio quanto sono stupida…
Non mi resta che starmene qui, a essere nessuno, a vivere per qualcun altro.
Dio quanto vi invidio…
Ve ne state andando, per oggi lo spettacolo è finito, per oggi il mio ridicolo show è concluso, come una droga, sento già la vostra mancanza.
Gli stringi dolcemente la mano, quasi femminile posata nel tuo grande palmo.
Gliela lasci, gli cingi invece la vita con un braccio e lo avvicini a te.
<<Ti amo Naruto>>
<<Anche io Sasuke>>
Anche io! Anche io! Ma nessuno mi sente, nessuno mi guarda, nessuno si cura di me.
D’altronde a chi potrebbe interessare di una ficcanaso trasparente?
Non va davvero bene così.
Estraggo lentamente il kunai, luccica, forse sa, forse immagina.
Silenzioso, come me, ma, a differenza mia, così utile.
Io non servo davvero a nulla, a nessuno.
Trema leggermente. No non è lui, è il mio braccio.
Chissà se qualcuno si ricorderà di me, dopo la mia fine…
Chissà se qualcuno sprecherà qualche lacrima per una povera ragazza invisibile.
Chissà…
Scorgo la mia immagine riflessa nell’arma così appuntita.
I miei occhi chiari, il mio viso pallido, i miei capelli poco curati che cascano a coronare un volto anonimo.
Chissà se domani tornerete qui, Sasuke, Naruto.
Chissà se finalmente mi vedrete, mi noterete.
Forse il mio corpo vuoto e senza vita può essere più visibile di me.
Non mi resta che provare.
Dopo tutto, gettare la mia inutile vita non è un grande spreco.
Ciao Naruto, ciao Sasuke, ciao amici miei.
Addio.
Scorre lenta la lama, silenziosa, proprio come lei era sempre stata.
Scorre doloroso il rosso, così evidente, a differenza di come lei era sempre stata.
Dolore, silenzio, nulla.
Non c’è molto per le bambine invisibili, per quelle che non sono mai cresciute, per quelle che possono solo guardare la vita come una commedia, attraverso uno spesso strato di nebbia, come le immagini ad acquarelli dei libri di fiabe.
Anche questa, forse, è una fiaba.
Quella di una bimba stanca.
Di una bambina che ha lottato, dopo tutto.
Di una donna trasparente che, forse, anche voi ora noterete di più.
Chissà, chissà se sprecherete per lei una lacrima…
Mamma mia scusatemi questa schifezza, ma è un piccolo sfogo scritto anche malaccio… Mi dispiace se ve lo siete dovuti sorbire…
Ringrazio comunque chi ha letto e se voleste commentare mi fareste davvero felice…
Alla prossima…
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