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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Libri e Film (da libri)
Dalla Serie: Harry Potter
Titolo Fanfic: CONFIDENTIAL
Genere: Sentimentale, Commedia, Erotico
Rating: Vietato Minori 18 anni
Avviso: OOC, Lemon
Autore: anfimissi-heaven galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 24/05/2007 19:06:38 (ultimo inserimento: 05/09/08)

Saresti disposta a tutto pur di ottenere ciò che brami da sempre, Hermione? Anche a scendere nel covo delle Serpi, e sottostare a Draco Malfoy?
 
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WORLD ON A SILVER PLATTER
- Capitolo 1° -

Ebbene, qui ci vuole una premessa.
Perché no, la vista non vi sta giocando un brutto scherzo.
E no, non si tratta nemmeno di un problema del vostro schermo, afflitto da chissà quale anomalia.
Quindi non denunciate il tecnico che per una volta è innocente.
Proprio così. Non solo dovete sorbirci separatamente, ora ci dovete pure sopportare all’ennesima potenza. Cercheremo di avere pietà per la vostra salute mentale, promesso, per i danni morali meglio rivolgersi ad un legale.
Scherzi a parte, ci tenevamo molto a scrivere questa fic assieme…quanto al risultato, beh…speriamo solo di non vedervi scappare a gambe levate, sarebbe già una grande conquista!
Non ci resta che augurarvi buona lettura!










A Kysa, tanto irraggiungibile nella sua abilità di scrittrice, quanto meravigliosamente disponibile come persona.
Un grazie per tutti i tuoi preziosi consigli, per le numerosissime volte in cui pazientemente ascolti i nostri dubbi paranoici, per le indescrivibili emozioni che ci sai dare con ogni singolo capitolo che sforni, e per il tempo che ci dedichi continuamente, anche solo per fare due chiacchiere.
Ti vogliamo bene, Babi!
Cla e Laura





CAPITOLO PRIMO – WORLD ON A SILVER PLATTER


***

Lieve, fastidiosa.
La sensazione di un piccolo strappo all’altezza dell’ombelico, immediatamente seguita dall’impressione di essere risucchiata chissà dove.
Questione di un attimo.
Le ginocchia leggermente flesse e i gomiti alzati a protezione del viso, Hermione Jane Granger avvertì l’impatto duro del pavimento sotto i suoi piedi.
Stretta tra le dita, una pesante chiave di ferro brunito con una serie di strani simboli incisi sul lato.
Una passaporta.
Gettò uno sguardo alle sue spalle, dove un’oscurità quasi nebulosa celava l’identità di quell’antro dalle secolari pareti di pietra grezza.
Una porta dall’aspetto austero, davanti a sé.
A doppio battente e alta tanto da poter essere l’accesso alla dimora di un gigante. Le due fiaccole accese ai lati rigettavano ombre di luce sul legno scabro.
Non una serratura, su quelle ante dai cardini corrosi e arrugginiti.
Ma lei ne possedeva comunque la chiave.
Era una strega decisamente sveglia, la giovane Grifondoro, pur essendo solo una studentessa al suo ultimo anno di scuola.
Sapeva bene cosa c’era oltre quell’uscio misterioso.
Aveva trovato la chiave sul suo comodino, quella mattina, ma ciò non l’aveva affatto sorpresa. Non dopo quanto Silente le aveva detto il giorno precedente.
Un lieve tremore alle mani, e il fine anellino d’argento che Ron e Harry le avevano regalato per il suo ultimo compleanno tintinnò a contatto col metallo forgiato quasi un millennio prima.
Non si trattava né di ansia, né di timore.
Quelli erano fremiti di anticipazione. Di eccitazione.
E forse, anche un poco d’incredulità.
Perché mai avrebbe pensato che proprio lei, Hermione Granger, si sarebbe un giorno trovata lì, in quel luogo senza spazio né tempo, le iridi dorate fisse su una soglia che sapeva di leggenda.
Dietro a quella porta, l’Orbis.

***

Un cigolio snervante saturò l’aria, arrivando dritto ai timpani. Martoriandoli.
Le dita sottili premute contro la solida anta di legno scuro.
Dall’una e dall’altra parte, il silenzio più assoluto.
Nell’aria, ora, anche l’attesa. Palpabile.
Vibrante come una corda di violino tesa all’inverosimile, l’attimo prima di spezzarsi.
Poi, una voce.
Bassa e ferma.
“Venga avanti, Signorina Granger”
I sensi in allerta, volti a catturare anche la più piccola sensazione, la più tenue traccia di colore, Hermione varcò la soglia a passo lento ma convinto.
Col fiato spinto a forza fuori dai polmoni, per non dare l’impressione di trattenere il respiro, la giovane Grifondoro avanzò fino a raggiungere il centro della stanza.
Le narici impregnate dall’odore di pagine ingiallite al buio e lette alla fioca luce di una candela. Profumo di passato, di verità remote, scritte e forse mai più rilette.
Gli occhi che saettavano irrequieti dall’uno e all’altro lato, frenati solo dal desiderio di non apparire troppo irrequieta, agitata.
La stanza era ampia, circolare. E altissima.
Così tanto che gli affreschi animati che costellavano il soffitto apparivano solo delle figure sbiadite, dai contorni indistinti.
Lungo il perimetro della sala vi era una tavolata ininterrotta, dietro alla quale sedevano i tredici maghi, le vesti scure che rendevano ancora più grave l’espressione dipinta sui loro volti. Silente era tra loro. Solo il pizzico di calore che brillava nelle sue iridi chiare lo contraddistingueva dagli altri.
Alle loro spalle, una serie continua di spettacolari archi a ogiva alti quasi fino al soffitto. E incassettate in quelle volte, librerie composte da centinaia di ripiani, stracarichi di libri.
Non volumi a caso. No.
Tomi leggendari, saturi di una magia così antica da non poter essere distinta in bianca e oscura.
Magia allo stato puro. Semplicemente.
Hermione abbassò gli occhi sul pavimento in pietra, un aggregato di tasselli colorati che costituivano un mosaico a raggiera.
E lei, proprio lì, di fronte ai Custodi.
In quel luogo pullulante di conoscenze dimenticate, tanto inutili nella mente di un inetto quanto catastrofiche nelle mani di un valido nemico.
Nient’altro che una giovane strega, in piedi al centro di quello che si poteva definire un Cerchio del Sapere, ritenuto da molti soltanto una diceria infondata.
L’Orbis.

***

“Come immagino saprà, non è un caso se lei si trova qui, oggi” – esordì il mago che le stava seduto di fronte. Era piuttosto anziano, la barba bianca e folta, ma non lunga come quella di Silente.
Lo sguardo serio di due occhi scuri che la scrutavano con circospezione, valutandola silenziosamente.
Hermione si limitò ad annuire, ben sapendo che la voce le sarebbe certo venuta meno, visto lo stato di imbarazzante soggezione in cui si trovava.
Una mano sudata scese a lisciare invisibili pieghe sulla gonna, mentre l’altra si avvolgeva stretta attorno alla chiave, l’unico oggetto grazie al quale era possibile raggiungere quel posto che di maghi, nel corso dei vari secoli, ne aveva visti ben pochi.
“Se l’abbiamo voluta qui, quest’oggi” – riprese il mago costringendola a fissare lo sguardo nel suo – “è perché abbiamo la necessità di trovare un nuovo Custode.”
Una pausa d’effetto, ma solo alle parole, perché quelle iridi brune sembravano trattenerla quasi contro il suo stesso volere.
“Non starò qui a spiegarle cose che senza dubbio lei sa già” – affermò deciso, un lieve cenno del capo in direzione di Silente, che sedeva a tre posti da lui su quella che doveva essere la poltrona d’onore – “Il nostro membro più anziano, Albus Silente, ha deciso di ritirarsi al termine del mandato. Come secondo membro più anziano, ora qui dinnanzi a lei nelle vesti di portavoce, assumerò – secondo quanto stabilito dal Codice – l’investitura a Sommo Custode. Nonostante questo, permane un evidente problema: è risaputo che l’Orbis sopravvive nei secoli grazie alle attenzioni e alla protezione data da tredici Custodi. Non uno di più, non uno di meno”
Il silenzio ossequioso degli altri membri sembrava rendere ancora più solenne quel momento.
“Dato che l’arte dell’oratoria non spicca tra le mie qualità, e visto e considerato che sono insofferente ai lunghi giri di parole, vedrò di andare dritto al punto” – una smorfia seccata piegò le sue labbra sottili, quasi ritenesse di aver sprecato già fin troppo tempo – “E’ necessario nominare al più presto un nuovo Custode”
Lo rivelò così, con quel tono velatamente annoiato , quasi fosse una cosa ovvia.
Il cuore di Hermione cominciò a pompare sangue nelle arterie a più non posso.
“Come membro uscente, Albus ha il diritto e il dovere di proporre un possibile candidato, che verrà poi sottoposto al giudizio degli altri membri durante il Gran Consiglio” – spiegò il mago, convinto di ripetere cose di cui la strega era già stata messa a parte – “Ed è per questo, che lei si trova qui. Il suo Preside la reputa degna di un così importante e gravoso impegno.”
Hermione boccheggiò, a quella rivelazione. Gli occhi dorati ruppero il contatto con lo sconosciuto che le stava parlando ormai da una decina di minuti e si spostarono repentini su quell’anziano mago che ormai da anni aveva imparato ad adorare. Una persona per la quale nutriva il massimo rispetto e alla quale andavano tutta la sua fiducia e lealtà.
Lo vide abbozzare un mezzo sorriso, in parte celato dalla folta barba immacolata.
“Signorina Granger” – la voce spazientita del portavoce richiamò la sua attenzione – “A questo punto, io e gli altri Custodi gradiremmo sapere se lei si reputa all’altezza di tale compito e se conferma quindi la sua candidatura”
La graziosa Grifondoro non si fece attendere.
Sulle sue labbra, un assenso vibrante di gioia. Nella sua testa, parole quali impegno, determinazione, voglia di dare il massimo, desiderio di apprendere e certezza di poter imparare.
“Si, io sarei veramente molto…” – l’intenzione di esprimere appieno le sconvolgenti sensazioni che le turbinavano nell’animo e di affermare quanto si sentisse onorata da quella proposta furono messe brutalmente a tacere dall’ennesimo intervento di quel mago mai visto prima.
“Si, si, va bene” – tagliò corto quello – “Si metta ai verbali che la Signorina Hermione Jane Granger acconsente alla sua candidatura a nuovo Custode” – proseguì poi ad alta voce.
Una piuma d’aquila che portava sulle sue barbule i segni del tempo vergò ogni singola sillaba sulla pergamena che galleggiava semi srotolata sopra le loro teste.
Hermione non riuscì a reprimere un sorriso di soddisfazione, lo sguardo d’oro illuminato dall’avvicinarsi improvviso di quello che era sempre stato soltanto un sogno chiuso a chiave nel cassetto.
Un intimo desiderio che, come succedeva per quelli espressi soffiando sulle candeline di una torta, non aveva mai rivelato a nessuno, nella speranza che un giorno si realizzasse.
Ora, una realtà quasi tangibile.
“Grazie” – La sincerità avvolgeva come un manto caldo quel mormorio tremante d’incredulità.
“Grazie” – ripeté, mentre il capo si volgeva a regalare un frammento di sorriso ad ognuno dei membri che la fissavano muti – “Non posso che sentirmi onorata del fatto che”
“Un momento” – la interruppe per l’ennesima volta. Lui, l’unico che aveva parlato fino a quel momento.
“C’è un’altra importante questione che dobbiamo ancora affrontare” – rivelò, lasciandola perplessa – “La sua candidatura è stata proposta, confermata e messa agli atti. Abbiamo studiato a fondo il suo caso, analizzato la sua condotta, le sue capacità… e abbiamo convenuto sul fatto che ha le potenzialità per diventare un’ottima Custode. Tuttavia” – continuò, con un tono che non lasciava presagire nulla di buono, mentre allo schiocco delle sue dita un voluminoso incartamento faceva la sua comparsa tra le mani di quello che doveva essere il suo vice – “Molti di noi hanno espresso la loro perplessità riguardo alla sua giovane età. Sarò sincero, io per primo nutro dei dubbi sul fatto che lei possieda già ora la maturità necessaria ad assumere ruolo così importante. Questa è una faccenda molto seria, signorina Granger, e suppongo che lei ne sia consapevole, perché in caso contrario non si troverebbe qui”
L’ombra dell’abbaglio s’insinuò nel cuore della Grifondoro.
Il timore di essersi sbagliata, di aver frainteso quanto udito fino a quel momento.
“Abbiamo discusso a lungo su questa cosa e alla fine abbiamo raggiunto un compromesso” – annunciò il mago, squadrandola con fare inquisitorio – “Per fugare qualsiasi sospetto circa il fatto che una sua eventuale nomina possa in qualche modo compromettere la tutela e alla salvaguardia dell’Orbis, abbiamo deciso di sottoporla ad una prova che attesti la sua effettiva maturità”
Prova.
Di tutto il discorso fattole, quella parola sembrava essersi impressa a fuoco nella mente di Hermione.
Doveva affrontare una prova.
Superarla avrebbe voluto dire spalancare i cancelli al suo sogno di sempre.
Perderla sarebbe invece equivalso a vedere morire ogni speranza di raggiungere un giorno quella meta tanto agognata, dopo averla quasi sfiorata con un dito.
“Ha capito, signorina Granger?”
Hermione annuì, attendendo in silenzio che le fossero forniti ulteriori dettagli in proposito.
Certo non sarebbe stata una passeggiata. Questa, la sua unica certezza.
E infondo, quasi lo capiva.
Merlino, esistevano solo 13 Custodi in tutto il Mondo Magico.
Tredici.
Se c’era qualcosa che andava guadagnato, beh…diventare Custode dell’Orbis era senza dubbio uno di quelli.
L’Orbis rappresentava un po’ la culla del sapere magico, una biblioteca imperitura a cui soltanto pochissimi maghi avevano accesso.
Tredici.
E lei sarebbe potuta essere uno di loro.
Tredici. Soltanto Tredici.
Mentre una ferrea determinazione che si andava accentuando nei lineamenti delicati del suo volto, Hermione si disse pronta a pagare qualsiasi prezzo, pur di raggiungere il suo obiettivo.
“Più avanti verrà convocato il Gran Consiglio, e in quella seduta verrà giudicato l’esito della sua prova mediante votazione dei qui presenti Custodi, secondo quanto stabilito dal Codice Supremo, articolo 342, paragrafo…”
“Rufus” – La familiare voce di Silente giunse come musica alle orecchie della giovane strega – “Permettimi di continuare…”
Un modo estremamente gentile per prendere autorevolmente la parola.
Iridi brillanti di astuzia, saggezza e intelligenza, dietro a un paio di occhialini che gli conferivano quell’aria gentile a cui Hermione era tanto avvezza.
“Hermione” – esordì, una nota di calore nelle iridi azzurre che sembrava voler compensare un tono di voce forzatamente serio – “Sai bene quanta fiducia io riponga in te, e nelle tue capacità”
La ragazza percepì la tensione che le irrigidiva i muscoli sciogliersi un poco. Silente la voleva su una di quelle sedie. L’aveva convocata nel suo ufficio, il giorno prima, facendole chiaramente intendere che, previa la sua più sincera volontà nonché vivo interesse, ci sarebbe stata l’occasione di vedere da vicino ciò che in molti potevano solo immaginare.
Certo Hermione non aveva pensato che ciò significasse poter entrare a far parte di quel Cerchio leggendario.
Se tredici paia d’occhi non fossero state puntate fisse su di lei, si sarebbe certamente pizzicata il braccio, a conferma di essere del tutto sveglia.
“Ma proprio perché ti ritengo una strega estremamente intelligente, sono certo che capirai l’importanza e soprattutto la necessità di questa prova” – continuò Silente, mentre la piume che ancora aleggiava nell’aria seguitava a riportare parola per parola una conversazione che Hermione Granger non si sarebbe dimenticata tanto presto – “Dopo aver valutato accuratamente la tua situazione, ciò che ti viene richiesto – e che darà atto della tua effettiva maturità – è di assumere un atteggiamento adulto e responsabile non solo nei confronti dei tuoi amici o compagni di Casa, ma anche verso persone con le quali non hai un ottimo rapporto. Un Custode deve essere padrone di sé stesso, deve saper controllare i propri istinti e le proprie emozioni in virtù dell’immenso potere di cui si fa detentore”
Hermione sgranò gli occhi, sorpresa. Di tutte le prove che potevano affibbiargli, quella era probabilmente l’unica che non aveva preventivato. E che non l’allettava per proprio per niente.
“Mi scusi, Signore” – intervenne la strega, torturandosi nervosamente le dita delle mani – “La mia prova consisterà nel dimostrarmi gentile e servizievole nei confronti di tutti coloro che non sopporto?”
D’accordo dimostrarsi degna di tale incarico, ma quello era chiedere un po’ troppo.
Silente si concesse il primo sorriso divertito davanti all’espressione perplessa e titubante di lei – “No, questo temo non saprei farlo neppure io” – affermò scuotendo la testa e vedendola trarre un leggero sospiro di sollievo – “Il tuo compito verterà su di un’unica persona. Abbiamo già individuato il candidato perfetto”
Col cuore gonfio di una leggerezza che avrebbe avuto breve vita, Hermione ricambiò lo sguardo sereno del suo Preside.
“Posso sapere di chi si tratta?” – domandò curiosa, mentre la bocca si incurvava in un sorriso che le si sarebbe presto gelato sulle labbra.
“Signorina Granger” – Rufus riprese la parola dopo aver lanciato a Silente un’occhiata di intesa – “La persona di cui stiamo parlando è il signor Draco Lucius Malfoy”

***

Le esili spalle appoggiate al portone appena richiuso, Hermione serrò le palpebre.
Il tintinnio della chiave a contatto col metallo freddo del suo anellino si perse nei meandri sinistri di quel corridoio scarsamente illuminato.
Tremavano, le mani di Hermione Granger.
Tremavano, ma stavolta non per l’eccitazione.
Era…lui.
Perché? In nome di Merlino…perché proprio lui?
Su quattrocento e passa studenti…una valanga di Serpeverde, e molti altri per i quali comunque non nutriva una grande simpatia…proprio lui le doveva capitare!
Il candidato perfetto. Così lo avevano chiamato.
E in fondo poteva pure capirli.
Perché se era una prova insuperabile, quella a cui miravano, allora il nome che spiccava sotto di essa a caratteri cubitali non poteva essere che quello del Principe di Serpeverde.
Una rogna. Una maledettissima rogna.
Ecco cosa significava, dover avere a che fare con Draco Malfoy.
Si, una prova insuperabile.
O quasi.
Perché la sua testardaggine tipicamente Grifondoro la rendeva convinta del fatto che nulla fosse impossibile.
Neanche quello.
Riaprì lentamente gli occhi dorati. Una luce decisa screziava quelle iridi magnetiche.
Tra lei e l’Orbis, ora, solo un viziato e arrogante figlio di papà. Un biondino presuntuoso, freddo quanto il ghiaccio eterno.
Un ostacolo che era ben decisa a togliere di mezzo, fosse anche stato a colpi di sorrisi e buone maniere.
Colpito e affondato con qualche parola gentile e una buona dose di tollerante pazienza.
Si, decise, era un piano che poteva funzionare. E che avrebbe messo in atto alla prima occasione.

***

Draco Lucius Malfoy giaceva, composto, su una poltrona in broccato verde posta nella Sala Comune Serpeverde.
Portò il filtro della sigaretta alle labbra aspirando una boccata generosa.
Il caminetto gettava riverberi cuprei sulla sua figura slanciata.
Espirò lentamente permettendo al fumo di dissolversi in volute alabastrine, osservando i contorni sbiadire sino a confondersi con l'ossigeno nell'aria.
Lo sfrigolio del legno riarso dalle fiamme come sfondo di una cupa sera invernale.
Le braci si sgretolarono andando ad infoltire il cumulo di cenere lungo i bordi del caminetto.
Era di umore nero, vessato dalla stanchezza che si abbatteva sulle sue spalle dopo sette anni di Hogwarts.
Contava i respiri che lo separavano dalla fine, da una vita che sottostava alle sue scelte.
Voleva ricominciare, liberarsi dell'inutile plebaglia che appestava quelle mura millenarie.
Gettò il mozzicone nel camino lasciando che le fiamme lo ghermissero per renderlo semplice polvere.
Le fiammelle ondeggiarono a causa dello spostamento d'aria dovuto ad un movimento del Serpeverde.
Si era alzato in piedi, troppo stanco persino per riposare.
Sentiva ogni muscolo del corpo scattare e tendersi nella smania di esaurire definitivamente ogni energia.
Percorse la Sala Comune deserta e si presentò al cospetto del quadro che ne custodiva l'entrata.
Il Barone che dimorava nella tela lo inquadrò socchiudendo una palpebra e scrutandolo guardingo.
Resosi conto di chi aveva davanti, non si profuse in una ramanzina, data l'ora tarda.
Borbottò sommessamente, tuttavia consentì al ragazzo di uscire e percorre il corridoio nei sotterranei.
Malfoy non si sprecò in ringraziamenti proseguendo nella passeggiata, conscio del suo incarico da Prefetto che gli concedeva il privilegio di girovagare per il castello senza essere disturbato.
Le fiaccole ancorate ai muri lambivano la superficie di pietra rischiarando i corridoi tetri.
Una volta raggiunto il piano terra riemerse dall'oscurità incontrando i raggi opalescenti della luna.
Una cascata argentea si riversava, come un fiume in piena, in ogni antro del castello.
Le lingue di fuoco acquistavano una tenue sfumatura azzurra sotto l'influsso della luna piena.
Decise di dirigersi verso la biblioteca per trovare un po' di pace nella lettura di qualche libro dalla dubbia morale.
Immerso nel silenzio ovattato del castello percepì dei passi confondersi con i suoi.
Un incedere lieve e aggraziato degno solo di una donna.
"Malfoy"
Riconobbe una voce alle sue spalle, tuttavia non si voltò proseguendo, con falcate cadenzate e regolari, verso la sua meta.
I passi della ragazza accelerarono arrivando ad affiancarlo senza problemi.
Una chioma di fluenti ricci castani entrò nella sua visuale.
Boccoli morbidi e profumati.
Notò le parigine della ragazza di un candore immacolato intente ad avvolgere, come una seconda pelle, le gambe tornite della sua accompagnatrice.
"Granger"
Il tono risultò incolore e particolarmente disinteressato alla presenza che lo affiancava.
Con un'inflessione tediata che presto sarebbe sfumata nella più completa indifferenza.
"Potresti cortesemente arrestare la tua corsa?" - chiese discreta Hermione per non turbare la quiete notturna - "per favore".
Malfoy arcuò un sopracciglio senza comunque voltarsi verso la Grifondoro o degnarla di particolare attenzione.
Non lo colpì il respiro forzato della mezzosangue, né quell'inaspettato interesse verso di lui.
"No"
Loro non si erano mai rivolti la parola, e così dovevano proseguire le cose.
Hermione si piazzò repentinamente di fronte al lui impedendogli l'avanzata e costringendolo ad arrestarsi di colpo.
Le mani saldamente appoggiate ai fianchi, i boccoli castani le vezzeggiavano il busto e le spalle.
Draco avvertì l'imminente bisogno di nicotina.
Dirimpetto alla mezzosangue, pochi centimetri li dividevano.
Solo allora le aveva notate, due deliziose iridi dorate.
Quegli occhi trasmettevano una sensazione insolita, ammagliante.
Erano come l'attimo che precedeva una carezza.
Una stretta all'altezza dello stomaco, l'attesa, l'aspettativa.
"Potresti essere più carino"
Si lasciò sfuggire la Grifondoro oppressa da uno strano senso d'agitazione e di spossatezza.
Quasi inconsapevole di trattenere il respiro per dissimulare l'ansia.
"Mai stato carino in vita mia" - ritrose duro - "ora sposatati"
Le spalle minute della Granger s'irrigidirono nuovamente scosse da un tremito di puro nervosismo.
"Ti ruberò solo due minuti"
Draco sospirò spazientito deciso a dare un taglio definitivo a quell'assurda discussione.
"Perfetto, sono qui" - accordò apparentemente tediato - "sii breve ed indolore"
Sotto lo sguardo attento della Granger, Malfoy si appoggiò al muro.
Fece aderire la suola della scarpa sinistra contro la parete tastando le tasche alla ricerca delle sigarette.
Trovò il pacchetto e picchiettò la base contro un davanzale per poi estrarre una sigaretta.
"Ho eliminato il tuo turno di domenica mattina" - gli comunicò professionale - "riconosco l'ingiustizia con cui sono state distribuite le ronde tra i Prefetti, effettivamente, voi Serpeverde avete degli orari scomodi".
Il tabacco si tinse di un rosso accesso mentre il suo proprietario ne aspirava il fumo.
Draco si limitò ad osservare la figura longilinea della Granger con diffidenza.
Le iridi plumbee dense e contratte.
Inclinò il capo lateralmente per poi sorridere divertito.
"Che magnanimità" - convenne stucchevole - "cela qualche richiesta inaspettata?"
La camicia bianca frusciò sui muscoli armonici delle braccia e, seguendo le fattezze del busto, rivelò la compattezza dell'addome piatto.
"Non c'è un secondo fine" - precisò Hermione - "solo un modo di gettare le basi per un rapporto civile"
Il sorriso sulle labbra del biondo si tramutò in una risata amara.
Riecheggiò come monete d'oro nel corridoio deserto, spandendosi a macchia d'olio.
"Mezzosangue vai a dormire, stai straparlando" - la provocò - "dopo sette anni arrivi tardi, e soprattutto, non sono un soggetto collaborativo"
Gli occhi dorati si posarono su di lui, determinati, senza interrompere il contatto visivo.
"Capisco" - rispose calma - "la mia era soltanto una..."
"Idea malsana" - la interruppe - "una Grifondoro civile con un Serpeverde è fantascienza, non reggeresti nemmeno due minuti"
Hermione incrociò le braccia all'altezza del seno, seria.
"Come dicevo, la mia è solo una proposta" - concluse - "non dare per scontato un'eventuale disfatta, sono una persona educata, so riconoscere quando supero il limite. Questo odio atavico che ci lega non appartiene più alla nostra generazione, si protrae per inerzia e confido in un miglioramento da entrambe le parti"
Malfoy spense la sigaretta sul davanzale in granito, le iridi contratte e colme di bieco divertimento.
"Insomma, una prova" - mormorò Draco - "se un Grifone riesce a sopravvivere nell'universo di Salazar Serpeverde"
Hermione annuì piano, tesa e preoccupata dallo sguardo cogitabondo della Serpe.
Le labbra carnose pronte a distendersi in un sorriso di trionfo misto a sollievo.
"E sia" - espirò melodrammatico - "vediamo se il tuo sorriso di plastica non perde lo smalto a contatto con il sottoscritto"
Malfoy notò la Granger rilassarsi impercettibilmente per poi concedergli un breve cenno di riconoscenza con il capo.
La osservò ripercorrere il corridoio e avviarsi verso il dormitorio Grifondoro.
Ghignò sardonico, non le dava nemmeno un minuto di vita tra le sue grinfie.
Però, vederci chiaro in questa faccenda, non gli dispiaceva per niente.

 
Continua nel capitolo:


 
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VOTO: (6 voti, 8 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 8 commenti
Rif.Capitolo: 4
ladyknight - Voto:
15/02/10 02:05
Braveee, mi piace molto, aggiornate prestissimo, mi raccomando ^^
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Rif.Capitolo: 4
annijjola
02/07/09 16:09
k bella!!!a qnd il prox cap???
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deaselene - Voto: 11/11/08 22:39
a quando il prossimo capitolo?è bellissima
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beautybutterfly - Voto: 26/09/08 17:17
BRAVE RAGAZZE!!!!continuate così!Vi A-D-O-R-O!W leather and libraries..XD baci!!!!
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Rif.Capitolo: 4
ithildin - Voto:
13/09/08 18:57
Sì, anch'io la adoro!!
Non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo, anche se mi rendo conto che produrre una fanfiction in collaborazione rallenti un pò il tutto.....
Bè, in bocca al lupo, ragazze, e buon lavoro!! :)
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8marta8 - Voto: 08/09/08 23:23
Bhè,è splendida!!Complimenti,l'adoro!!E devo dire che adoro anche voi due separate...insieme fate faville!!Comlimenti!!
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Rif.Capitolo: 4
alexandros4ever
08/09/08 14:37
già... è proprio bella!!! mi diverte questa cosa!!!!!
continuala!!!!!!
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Rif.Capitolo: 2
annijjola - Voto:
05/09/08 17:10
oddio...nn riesco a respire tnt dalle risate k m sn fatta...un esperimenti scientifico!?ahahah cmq è troppo bella XDDD continuala nn vedo l'ora XD
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