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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Film, Telefilm, Teatro
Dalla Serie: NCIS
Titolo Fanfic: MISS NCIS
Genere: Sentimentale, Comico, Azione
Rating: Per Tutte le età
Autore: willow87 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 24/05/2007 17:52:33 (ultimo inserimento: 13/06/07)

Ispirato al film "miss FBI".Un assasino uccide le partecipanti di un concorso di bellezza...
 
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RICATTI
- Capitolo 1° -

Come capite dal titolo, mi sono ispirata al film “miss FBI”… Ed anche qualche gag sarà ripresa da lì, anche se il caso sarà un bel po’ diverso … spero che l’idea possa piacere.

MISS NCIS

-Capitolo 1-
Ricatti.

Aprì la porta senza sospettare nulla, la mente ancora ebbra di felicità. Marie Speedle, ventotto anni, lunghi capelli scuri e un matrimonio alle porte, aveva passato una serata stupenda col suo futuro marito. E di certo non poteva immaginarsi che, nel breve lasso di tempo in cui lo aveva accompagnato alla rimessa, potesse essere cambiato qualcosa nel suo appartamento. Eppure era così. Se ne accorse quasi per caso, mentre poggiava le chiavi sul tavolino dell’ingresso. Sull’attaccapanni proprio di fronte a lei vide un cappotto. Fin qui nulla di strano. I cappotti sono fatti per essere appesi agli attaccapanni. Ma quel capo d’abbigliamento non era di Marie. E prima non c’era. La donna non fece in tempo a reagire. Una corda sottile le si avvinghiò attorno al collo, impedendole anche di urlare.

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Quanto è possibile mimetizzarsi dietro una pila di cartelle? Interrogativo al quale Ziva David avrebbe presto dato una risposta. Primo. Appiattirsi il più possibile sulla scrivania.
<“Miss FBI”. Con Sandra Bullok. Non mi dire che non l’hai visto, Pivello!> Secondo. Fare di tutti i rapporti ed i documenti davanti a sé una pila perfetta.
<Veramente questo mi manca, Tony.> Terzo. Non fare rumore. Diventare a propria volta una cartellina … Sentirsi una cartellina … Un foglietto … Un qualunque tipo di supporto cartaceo … Pregare …
<E tu, Ziva, lo hai mai visto?> … E fallire miseramente. Con un mugolio esasperato, l’agente David si tirò su dal suo mucchio di documenti. Beccata. Nonostante i suoi sforzi, Tony la stava coinvolgendo nell’ennesimo discorso il cui il tema centrale era un film.
<No, Tony. Mai.> Lanciò un’occhiata disperata a McGee, in cerca di un aiuto. Ma con orrore, si accorse che, per una volta, Tim sembrava davvero interessato all’argomento. Un sorriso trionfante si dipinse sul volto dell’agente Dinozzo, oramai certo di aver trovato un pubblico interessato a sentire la trama del film. Ziva alzò gli occhi al cielo, alla disperata richiesta di un terremoto, uno tsunami, un fulmine ben mirato per colpire il collega cinefilo. Non accadde nulla di tutto ciò. Ma il risultato fu più o meno lo stesso. Fece la sua comparsa Gibbs. Caffè in mano e aria scocciata, ma, cosa che ammutolì perfino Tony, era seguito da Fornell, lugubre come un corvo in un cimitero. Entrambi ignorarono completamente i saluti dei tre agenti, che li guardarono sparire sulla scala per l’ufficio del direttore.
<La vedo grigia …> Mormorò McGee. Tony scosse la testa.
<Io proprio nera. Tra tutti e due avevano una faccia …>
<Mi sa che l’FBI ci sta per passare una castagna bollente …> Commentò Ziva.
<Si dice “patata” bollente …> La corresse Dinozzo. Per tutta risposta, la mora fece spallucce. McGee, in disparte, puntò gli occhi al cielo, esasperato.

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A Gibbs non piaceva non essere informato dei fatti. Ed ancora meno gli piaceva quando chi sapeva non parlava. Come durante un interrogatorio. E Fornell aveva fatto esattamente così. Sapeva esattamente per quale motivo il direttore Sheppard li aveva chiamati entrambi. Eppure era stato muto come una tomba. Per tutto il tragitto. Davanti all’ufficio del direttore non salutò neppure la segretaria, che lo aveva già annunciato, oramai abituata, per non dire rassegnata, al suo modo di fare.
<Allora, Jen, cosa …> Gibbs non terminò la frase, troppo sorpreso di trovare il direttore in compagnia di un’altra persona. Una donna presumibilmente di mezz’età, i capelli biondi perfetti, come uscita dalla parrucchiera. Il trucco delicato, ma dato in maniera da mitigare e far sparire i segni dell’invecchiamento. Tutto nella sua figura era perfetto. Capelli, vestito, trucco … Anche ogni più piccolo movimento sembrava essere studiato e calcolato, al solo scopo di far ondeggiare i lunghi orecchini. Non fu nulla di tutto ciò a bloccare l’ex marine. Ma lo sguardo che questa gli lanciò al suo ingresso nella stanza. Lo aveva studiato da cima a fondo, con occhio decisamente critico, quasi ne stesse soppesando l’importanza dall’aspetto. E doveva aver superato l’esame, visto il sorriso affascinante che questa gli rivolse.
<Agente Gibbs.> La voce di Jen gli fece ricordare che doveva essere arrabbiato, ed ebbe il potere di fargli scordare gli occhi indagatori della sconosciuta. <Lei è la signora Denise Hilton.> Jhetro fece un cenno il più possibile neutrale alla bionda, che invece continuava a lanciargli occhiate esplicite. Leggermente a disagio per la situazione, Gibbs decise di arrivare al dunque.
<Allora, Jen, perché mi hai chiamato?> La rossa fece un cenno a Formell, che si decise a parlare.
<Abbiamo bisogno della tua squadra.>
<Abbiamo?> Domandò, non senza una venatura sarcastica Gibbs, ignorata dal suo interlocutore.
<L’FBI e la signora Hilton.> Spiegò l’uomo, mentre Denise prendeva la parola.
<Io sono la presidentessa di un importante concorso di bellezza che si svolgerà in questi giorni a Washington. Sono sicura che ne avrà già sentito parlare …>
<No. Mai.> Si affrettò a rispondere Jhetro, cercando d’ignorare l’occhiata languida della donna. <Ma … Se non chiedo troppo … Che c’entra l’NCIS con tutto questo?> Gli occhi di ghiaccio dell’ex marine si puntarono su Jen, che si limitò a porgergli un paio di foto. L’uomo le prese, riluttante. Ma subito il suo sguardo si rabbuiò. Gli sguardi senza vita di due ragazze osservavano.
<Marie Speedle e Sandy McGregor.> Lo anticipò Jen, passandogli altri due plichi di fogli. <Sandy era una recluta dei marine in attesa del congedo. Lo avrebbe ricevuto tra una settimana. Marie, invece …>
<Era uno dei miei agenti.> Concluse Formell, anticipando la Sheppard. Gibbs si voltò a guardarlo. Ed allora riconobbe il suo sguardo. Quello che aveva anche lui, ogni volta che perdeva un agente. Come quando aveva perso Pacci. O Kate. Un fatto che doveva essere messo in conto, nel loro mestiere. Ma a cui non si era mai preparati. L’ex marine volse nuovamente lo sguardo sui volti delle foto. Poi si rivolse a Jen.
<E cosa c’entrano con …> Indicò con un cenno del capo la Hilton, che non gli toglieva gli occhi di dosso.
<Entrambe erano iscritte al concorso.>
<Indizi? Qualcuno forse ce l’ha con questa manifestazione?> Gibbs si rivolse alla Hilton, che fece un gesto sdegnato.
<Assolutamente! Il mio concorso è amato da tutti …>
<Strano. Perché qui abbiamo una bella raccolta di lettere che ci ha dato la sua segretaria …> Jen tirò fuori un plico di fogli. Ignorando l’improvviso irrigidimento dei muscoli facciali della bionda, Jhetro ne lesse uno.
<Mm … “Chiudi il concorso e sfileranno solo cadaveri” … “La passerella sarà rossa di sangue” … Per essere un concorso molto amato, riceve dei complimenti davvero rassicuranti …> La schernì restituendo la lettera al direttore. Denise era paonazza.
<Sono scherzi. Ne riceviamo a bizzeffe, ad ogni edizione …>
<Ma stavolta qualcuno non vuole solo scherzare …> Sibilò Formell. <Avrebbe dovuto avvertire subito la polizia!> Probabilmente avrebbe aggiunto altro, ma Jen lo bloccò.
<Comunque sia.> Un’occhiata d’avvertimento raggiunse Formell. <L’NCIS dirigerà le indagini. Ci aspettiamo il massimo della collaborazione da parte dell’FBI.> Gibbs mise una mano sulla spalla dell’amico.
<Troveremo il bastardo che l’ha uccisa, Abram. Te lo prometto.>

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<Sandy McGregor era morta da quasi tre giorni, quando l’hanno ritrovata ieri, morta, nel suo appartamento.> Spiegò Gibbs alla sua squadra, riunita al gran completo, compresi Abby, Ducky e Palmer. Le foto delle vittime scorrevano sullo schermo al plasma. <… Mentre Marie Speedle è morta appena ieri sera. Non l’anno vista arrivare in ufficio, così il suo collega è andato a cercarla a casa. Ha trovato la porta aperta. Il cadavere era nel soggiorno.>
<Stesso modus operandi.> Notò il dottor Mallard, indicando la gola delle donne. <Vedete questi segni violacei? Probabilmente sono state entrambe strangolate con un laccio, o qualcosa di simile. Ma da delle semplici foto non posso dirti molto di più.> Concluse rivolgendosi a Jhetro. L’ex marine annuì, rassicurante.
<Non ti preoccupare. Formell sta già procedendo a farci arrivare le salme.> Poi si rivolse ad Abby, porgendole un paio di buste di plastica contenenti dei fogli. <Questi erano accanto alle vittime. Sono lettere di minaccia. Il messaggio è sempre lo stesso. “ferma il concorso se non vuoi altre morti.”>
<Non ti preoccupare, grande capo dalla chioma argentea! Riuscirò a leggere quello che la penna non dice!> Fece la dark, scattando sull’attenti.
<Abby … Per fare il saluto la mano è l’altra …>
<Oh … Già, è vero. Chiedo scusa, Signore!> Gibbs, sospirò rassegnato, poi si rivolse ai suoi tre agenti, ancora intenti a guardare le foto.
<Scusa, capo, ma adesso immagino che rinvieranno il concorso, vero?> Chiese McGee.
<Il brutto della questione è proprio questo.> Sbuffò l’ex marine sedendosi. <La signora Hilton non intende cambiare il programma di una sola virgola.>
<Cosa? Ma è assurdo!> Esclamò Ziva. Come poteva una persona rischiare la vita di decine di ragazze solo per uno stupido concorso di bellezza? Specie tenendo conto che erano già morte due concorrenti …
<Non vuole accettare che queste morti siano legate al concorso.> Spiegò Gibbs, passandosi una mano tra i capelli grigi. Tony scosse la testa.
<E noi come ci muoviamo, allora? Tra le passerelle ed i camerini? Non che la cosa mi dispiaccia … Ahia!> lo scappellotto di Gibbs spense i bollenti spiriti dell’agente, mentre i presenti cercavano, alla meno peggio, di nascondere un sorrisino.
<le ragazze che sono state selezionate nei vari provini ormai sono arrivati in città per le ultime prove. Mandarle tutte a casa sarebbe un problema.>
<E sarebbe comunque inutile, visto che l’assassino sa dove abitano. Tutto sommato, le controlleremmo meglio dall’albergo in cui alloggeranno durante il concorso …> Aggiunse Ziva, pensierosa.
<Pensi che sia qualcuno del giro, capo?> Domandò Tony, che ancora si massaggiava il collo. Gibbs annui. McGee non sembrava comunque tranquillo.
<Ma saranno almeno un centinaio di ragazze! Come faremo a tenerle tutte sotto controllo?>
<Un centinaio di “bellissime” ragazze, pivello!> Sottolineò Tony, con un sorrisetto malizioso. Lo schiocco di un altro scappellotto di Gibbs rimbombò per la stanza, seguito dal mugolio rassegnato dell’agente Dinozzo.
<Per questo ho preso accordo con la Hilton che metteremo degli agenti infiltrati, sia tra le ragazze, che tra il personale del concorso.> Spiegò Jhetro, tirando fuori un foglio su cui era scritto il ruolo di ogni agente sotto copertura. <Tu, Dinozzo, entrerai in servizio tra gli uomini di sicurezza. Abby ti farà una bella carta d’identità ed il tesserino. McGee, tu sarai uno degli addetti all’audio ed alle luci. Mentre Ziva …> Gibbs alzò lo sguardo sull’agente David. Stessa cosa fecero Tony e McGee, che avevano sbirciato il foglio che l’ex marine teneva in mano. Curiosi, fecero la stessa cosa Abby, Ducky e Palmer. In pochi attimi Ziva si ritrovò addosso gli occhi di tutti i suoi colleghi.
<Che … Che avete da guardare?> Istintivamente, la donna fece qualche passo indietro. Non le piacevano gli sguardi dei suoi colleghi … Non le promettevano nulla di buono …
<Mi spiace, David … Ti è toccata la parte della Bullok …> Solo due parole si stamparono nella mente della donna.
O merda ….

-Fine capitolo1-

Lo so, in confronto al mio solito, come capitolo è veramente cortino … il motivo è che voglio cercare di aggiornare in poco tempo, tipo una volta a settimana, e se continuavo coi maxi capitoli di prima, ne spedivo uno ogni morte di papa. E con la mole di lavoro che ho, credetemi, questo è il massimo che posso fare. Che dire … i consigli sono sempre bene accetti, quindi attendo commenti (no commenti, no aggiornamenti, chiaro?)
Ciao!
Will
P.S. ringrazio tantissimo mairie che ha commentato la ormai conclusa EXPLOSION è l’atra mia fic su NCIS autoconclusiva L’ANGELO CUSTODE. Grazie mille!!!
 
Continua nel capitolo:


 
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