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Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: HAPPY AGAYN
Genere: Sentimentale, Commedia
Rating: Per Tutte le età
Avviso: Shounen Ai, Shoujo Ai
Autore: black-out galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 24/05/2007 10:20:59 (ultimo inserimento: 29/05/07)

Cosa succede quando un uomo etero, dalle idee un pò ristrette, si trova costretto a vivere con tre gay e una trans?
 
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LA CASA
- Capitolo 1° -

Happy aGAYn è la storia di Morgan, un ragazzo gentile dolce e forte, che purtroppo nella sua vita ha sempre avuto storie disastrose

Basta. Mi ero stufato. Certo che bisognava ammettere che ero un completo idiota in fatto di sentimenti e storie.
Trovavo una fidanzata….dopo un po’ di tempo il rapporto finiva.
Non capivo mai perché, ma capivo da quando era iniziata…
7 anni: Io avevo una fidanzatina, come tanti altri bambini, ero felice, la prendevo per mano, e andavo a raccogliere fiori e prendere girini dallo stagno.
Dopo un po’, mi scaricò, per un bambino che le portava ogni giorno due merende.
14 anni: Prime esperienze, lei mi mollò per un ragazzo che si era già fatto mezza scuola, soltanto perché io volevo aspettare…
17 anni: La mia ragazza mi scaricò per la reginetta del liceo
28 anni (adesso): Dopo quattro anni di fantastico rapporto, tornando a casa un bel giorno, vidi la mia ragazza che era impegnata con il suo datore di lavoro.

Non avevo mai avuto problemi a trovare ragazze, per via del mio aspetto, che molte ragazze ritenevano “affascinante” i problemi venivano dopo…
Avevo sempre pensato dopo un po’ che la colpa era mia… o forse era il mio karma cattivo…non lo sapevo…sapevo solo che ero per strada senza casa.
Infatti, nella mia storia con Miryam…il problema era che io abitavo in casa sua, e quindi, adesso che ci eravamo lasciati, io ero rimasto senza casa, avendo ragionevolmente venduto l’appartamento che avevo prima.
Quindi, in poche parole avevo fatto una strage. In una botta sola, senza casa e senza ragazza…
Fantastico.
Adesso io dormivo a casa della mia migliore amica Billie, che ebbe pietà di me, anche se stavo cercando a tutti i costi una casa. Possibilmente una bella casa.
Ero in ufficio, e c’erano Martha e Ralph, due miei colleghi.
Stavamo guardando gli annunci di case, e Ralph cominciò a leggere – Sentite questa… Cercasi co-inquilino tranquillo, per dividere casa molto bella, situata in Magnolia Crescent numero 12, villetta graziosa, due piani. L’importante è che il co-inquilino si lavi regolarmente. Astenersi perditempo – Io risi – Oh mio dio…non posso crederci – allora presi il giornale, lessi velocemente, e c’era scritto sul serio.
Martha sbuffò – Ma come si può scrivere una cosa simile? – io sbuffai – Non mi stupisco più di nulla –
Purtroppo era passata un ora, finita la pausa pranzo, ci separammo, e io guardai di nuovo nel giornale.
Non trovavo niente di interessante, quando… “Cercasi co-inquilino per dividere le spese, per una graziosa villa vittoriana, mattoni color rame, spazioso giardino, sala da tè, e tre piani più soffitta e cantina” Io ero interessato. Tre piani…era un castello, se paragonato all’appartamentino dove vivevo prima con Myriam.
Mi segnai il numero, e chiamai.
“Pronto, chi parla?”
“Buongiorno. Ho letto l’annuncio sul giornale. Volevo chiedere se…”
“E’ interessato a co-abitare nella casa?”
“Sì. Mi sembra una buona sistemazione. Sa, cerco urgentemente una casa e la vostra, sembra perfetta”
La voce sorrise. Era una voce da uomo.
“D’accordo. Magari, le do un appuntamento e le faccio vedere la casa”
“Io stacco alle cinque, quindi, posso essere lì alle cinque e tre quarti”
“Io non ci sarò, ma ci sarà un altro ad aspettarla”
Detto questo, interruppe la comunicazione.
Mi ritrovai con il telefono in mano che faceva “Tu.. Tu…Tu…” attaccai e cominciai a temere…magari sto qua era un serial killer, che non aspettava altro che un giovane giornalista da uccidere….o magari era una casa infestata dai fantasmi…come in quei film. Risi e mi dissi “Queste sono cose da film”
Morgan!! – Questo invece era reale. Mi alzai ed andai da Jessica. La redattrice. La persona che tutto il giornale odiava, ma nessuno aveva il coraggio di dirglielo.
Basti pensare che il soprannome di Jessica era “The evil, cursed bitch”
Aveva in mano dei fogli, come al solito e mi disse – Morgan, hai finito il pezzo sulle sostanze dannose contenute negli edulcoranti? – io risposi – Quasi Jessica – lei sbuffò – Okay, dai, finisci e fai il pezzo sulla coppia lesbica che si è suicidata – appena finito, concluse – Lesbiche…come se non bastasse quello che facciamo per loro – con una punta “vaga” di omofobia.
Io tornai sconsolato alla mia postazione e mi misi a lavorare.
Finalmente, finii, uscì dal giornale, e prese la sua macchina, la sua toyota azzurra.
Percorsi San Francisco e il traffico, fino ad andare in una zona di periferia, costernata di villette a schiera, tutte uguali, tutte…tranne una… Una casa si estendeva maestosa sulle altre. Era lei… i nostri occhi si incrociarono e fu amore a prima vista. La casa era bella… alta, classica, vittoriana, al quarto piano(soffitta) c’erano persino delle vetrate dipinte, come in una chiesa.
Fantastico. Parcheggiai la macchina, e percorsi le scale, per arrivare alla porta Sembrava una casa vecchia, però assolutamente non fredda.
Suonò il campanello, e sentì un abbaio. I padroni dovevano avere un cane… La porta si aprì e Morgan vide uno strano essere. Era una trans(almeno credevo...sembrava essere asessuato)capelli biondi lisci e lunghi, portati all'indietro. Occhiali da sole alla Johnny Deep in La fabbrica di cioccolato, indossava una camicia bianca, e dei pantaloni da donna, sul rosa chiaro. A mescolare il tutto, lo strano essere, aveva un cappellino pret-a-porter e un ombra di trucco sul viso. Strano...pensavo che le trans si truccassero come clown... In generale, l'uomo/donna era un pò inquietante. L’essere sorrise – Saaaaaaalve. Chi è lei? – Fuggire…restare…fuggire…restare…fuggire…restare… Alla fine, decisi di parlare – Salve, ho chiamato per l’annuncio come inquilino nella casa –
L’essere fece una mossetta con la mano, e guardò in aria – Oh ma sì, certo. Ed mi aveva avvertito. Bene. Benvenuto. – Io rimasi sull’uscio. L’essere mi disse – Avanti entra, che vuoi un invito scritto? – Io cercai di mandare un messaggio telepatico alle persone che conoscevo con “Se non torno fra cinque minuti, chiamate la polizia”
Entrai in casa, e mi venne incontro, un piccolo botolo batuffoloso. Era un barboncino bianco, taglia piccola-media, con un fiocco arcobaleno e che non faceva altro che abbaiare istericamente. L’essere prese in braccio il cane e sorrise – Su Veronica…fa la brava…su…- Poi mi guardò e sorrise – L’ho chiamata Veronica, come Madonna. Allora posso sapere il tuo nome bel maschione? – Io risposi, alquanto imbarazzato – Io mi chiamo Morgan – l’essere sorrise – Piacere Morgan, io sono Lisa – Annuìi. Dalle scale scese un uomo, questo aveva capelli neri, selvaggi, occhi verdi, naso leggermente aquilino e maschile, almeno in confronto all’esse…ehm a Lisa. Questo vide me e vide Lisa, e sorrise – Abbiamo un ospite...che è un altro dei tuoi ragazzi Lisa? – Lisa sorrise – Come sei simpatica, Camelia – L’uomo venne incontro a me e disse – Ciao. Io mi chiamo Ross, Vivo anche io in questa casa… Tu sei l’inquilino? – io risposi titubante – Ehm…sì…almeno credo – Lisa protestò – Ci stavo pensando io, capito Camelia? – Ross rise – Levati, finocchia, che lo spaventi, il poverino – Lisa alzò di nuovo gli occhi al cielo – Vacca come sei acida. Ti sono venute le mestruazioni? Comunque vi saluto, devo andare a fare le prove. Salutami Superchecca, d’accordo Camelia? – Ross rispose – Vai, ci penso io a lui –
Io involontariamente cominciai a mettermi spalle al muro…cosa voleva dire con “ci penso io a lui??????!!!” d’accordo che questo tizio sembrava più tranquillizzante di Lisa però…
Io gli chiesi – Sei tu quello con cui ho parlato? – Ross rispose – No, quello è Edward…ma adesso è a lavoro. Vuoi vedere la casa? – Io risposi – No…cioè sì…sono interessato. Ma quanti siete in questa casa? – Ross rispose – Siamo quattro. Finora hai conosciuto Lisa, la trans, io, il normale, almeno, più o meno... Clark la sensitiva e poi conoscerai Edward il virile – io sorrisi – Che gruppetto ehm…particolare...ma siete…? – Ross rispose – Se siamo gay? Sì. Siamo tutti e quattro gay…la cosa ti disturba? O ti disturba il cane? Guarda per Veronica… è di Lisa – Io risposi – No, non è che mi disturba, soltanto che…non ho mai conosciuto persone…omosessuali – Ross rispose – Usa gay. Omosessuale non mi piace come parola. Fa sembrare la cosa una malattia. Comunque vuoi dirmi che tu non hai mai conosciuto gay? Oh mio dio…- io chiesi – E’ grave? – Ross rise – Certo che no, però…la cosa mi stupisce. Allora, ti farò vedere la casa, e dimmi se ti piace –
Vedemmo il primo piano, in cui c’era la cucina, la sala da pranzo, il soggiorno, la sala da the e un grande giardino, pieno di erbe officinali, da quello che potevo vedere. Al secondo piano c’era un bagno e due stanze, al terzo tre stanze e un altro bagno.
La casa mi piaceva, specialmente il fatto che fosse così grande. Però…l’idea di dover vivere con quattro…diversi… io non avevo pregiudizi, però… bè sì, forse ne avevo.
Però mi dissi “Proviamoci” e così in pochissimo tempo diventai co-inquilino dei quattro ragazzi. Del resto, non sembravano cattive persone, forse un po’ eccentrici. Parola che risultò eufemistica, quando Ross mi fece conoscere Clark.
Ross mi disse – Sai Clark è lo spirituale del gruppo. Ormai si può dire che vive in soffitta. Dice che è piena di energia positiva –
Entrammo in soffitta, c’era una musica rilassante indiana che si diffondeva, e poi vidi un uomo con un turbante lavanda in testa, seduto su un tappeto etnico, che raffigurava un aurora. Aveva piedi incrociati e sembrava fare yoga.
Ross rise – Osserva – si avvicinò lentamente a Clark piano piano, poi vicino, prese fiato e urlò – Clarkkkkkkkkkkkkkkkk – Il ragazzo aprì gli occhi seccato – Oh mia dea…Ross…ma non vedevi che ero in concentrazione? Stavo inviando pace e amore nel cosmo…e tu mi hai interrotto. Ora gli spiriti di conoscenza non la prenderanno bene – Ross rise – Abbiamo trovato l’inquilino. Ti presento Morgan –
Clark si accorse di me solo ora. Si alzò e sorrise – Benvenuto in casa nostra Morgan. Ora non ti dispiacerà…se faccio un piccolo test, per vedere se sei idoneo o no per stare in questa casa? – Io chiesi, spaventato – Cioè? – Clark rise – Dammi la mano – io porsi la mano, un po’ titubante, lui si sfregò un po’ le mani, e poi prese la mia mano tra la sue mani. Chiuse gli occhi e si concentrò.
Ross rise – Ci risiamo. Clark fa questa cosa a tutte le persone che entrano in questa casa. Non puoi capire quant’è umiliante con dei ragazzi. Il bello è gli riesce anche. Lui dice tipo che vede immagini e prova sensazioni, quando fa questo giochetto – Clark rispose – Non è un giochetto, mio caro – poi aprì gli occhi. – Bene Morgan. Non porti energia negativa, puoi stare qui… e comunque, volevo dirti che non è colpa tua, se quelle donne ti hanno lasciato…-
Io spalancai gli occhi. Lui sorrise enigmatico, e poi scese giù, recitando dei mantra.
Ross rise – Un tipo incredibile, vero? – io annuì – A dir poco….come ha fatto…? Ma che lavoro fa? – Ross rise di nuovo – Secondo te cosa può fare uno come lui? Legge i tarocchi per telefono, e fa l’oroscopo alla radio. Nel tempo libero, lavora anche come commesso in una erboristeria. La medium fa di tutto pur di mettere in mostra “i suoi poteri” ma del resto, lui è Clark Kent – io chiesi – Clark Kent? – Ross rispose – Clark fa di cognome Kent, come superman… ed è per questo che noi lo chiamiamo super checca – Io feci un accenno di sorriso, poi andai in macchina, e andai a casa di Billie, a prendere la mia roba. Non le raccontai nulla della casa…soltanto che era abitata da quattro studenti. Non mi andava di dirle che abitavo insieme a quattro gay….in effetti non credo che sia una cosa di cui andare fiero… comunque, si fecero le sette e mezza, e fatti i bagagli, andai nella mia nuova bellissima casa. Con un piccolo difetto…dei co-inquilini così particolari.
Suonai di nuovo il campanello, e stavolta ad aprirmi fu Clark, avvolto in un abito indiano, particolare, e con un punto rosso sulla fronte.
Mi disse – Sapevo che eri tu, prego, vieni, Stavo innaffiando le mie erbe per incenso – Io annuii come se me ne interessasse qualcosa, poi entrai in casa.
Seduto su una poltrona azzurra, c’era l’essere. Stavolta indossava un paio di occhiali da sole normali, se non per le lenti gialle. I capelli biondi, erano legati sopra la testa, e indossava un abito femminile color crema che, dovetti ammettere, era molto carino, e una pelliccia rosa. Si stava limando le unghie, mi vide e ironizzò – E’ arrivato l’idraulico? Su…accomodati Morgan. Solo un piccolo avviso – e si soffiò sulle unghie – Anche se io porto la gonna, in questa casa, non vuol dire che tu porti i pantaloni, hai capito? – io sorrisi. Poi chiesi – Dove dormo? – Lisa sorrise – Oh dove ti porta il piacere, mio caro – Feci per salire le scale, quando quella stupida cagna di Veronica, ce l’aveva ancora con le mie scarpe. Lisa guardò la barboncina e disse – Veronica…fai la lady, fai la diva… se cominci a strusciarti a tutti gli uomini che incontri, ti prenderanno per la vera Madonna – Ross si sporse dalla cucina e sorrise – Sei arrivato – io risposi – Sì, ho impachettato la mia vita in due ore…e sono pronto…solo…triste… – Lisa mi guardò e disse – Oh tesoro…no… io guardai la trans e sorrisi – Non preoccuparti, è solo una fase – L'essere rispose – Tesoro non dicevo per te…dicevo per me. Quando qualcuno piange, finisco anche io per piangere…e mi cola tutto il mascara…sembro un procione – Clark come al solito apparve dal nulla e guardò Lisa e disse – Certo che potrestri mostrare un po’ di sensibilità – Andrew fece le labbra imbronciate – Ma io sono molto sensibile…è che non posso farci niente…Super checca – Clark sorrise – Io sono Tara, non super checca, vero Camelia? – Ross dalla cucina, rise – Esatto – poi il moro si rivolse verso di me, e disse – Stiamo per metterci a tavola, Morgan, vuoi unirti a noi? Abbiamo pasta e insalata di pollo – Morgan sorrise – Volentieri – Lisa prese dalla borsetta uno specchietto e mentre si guardava disse amara – Lisa la magnifica, che divide la casa con un etero… Se mi vedesse Barbra Streisand… – Ross sbuffò – Ma smettila di fare la teatrale – Andrew guardò Morgan e disse – Non badare a Camelia. E’ solo geloso, perché sa che non potrà mai essere bella come me –
Morgan si sedette su una sedia…troppe emozioni… non solo divideva la casa con quattro gay, ma quattro gay particolarmente strani: Lisa… l’essere, Clark, il medium, Ross sembrava normale…dovevo conoscere Edward. Io chiesi a Ross – Allora Ross, che lavoro fai? – Ross sorrise – Sono un rappresentante della famosa ditta “Wo-man” – Io chiesi – Wo-man? Cos’è? – Ross sorrise – Wo-man è una ditta di cosmetici, creme per il viso, per il corpo, sali, eccetera. Il motto della ditta è: Cosa c’è di meglio dopo una dura giornata di lavoro, tornare a casa, e riscoprire la tenera fanciulla che è in noi. Wo-man è una ditta di creme per uomini. Vuoi provare Morgan? Sono fantastiche! – Lisa si intromise – Sì, talmente fantastiche, che i finocchi usano la crema Wo-man come vasellina – Ross intervenne – Solo qualcuno, che non capisce la filosofia della Wo-man – Morgan rise – Grazie, ma sto bene così, non sento il bisogno di ritrovare la tenera fanciulla dentro di me – Lisa rise – Morgan, su tesoro, sciogliti…Notizia flash...non ce l'hai d'oro… – Clark apparve in salotto, per unirsi alla conversazione. Aveva in mano uno strano affare. Era una specie di contenitore di sale, solo che al posto del sale, c’era acqua dentro e una specie di sasso marroncino dentro che galleggiava. Era fatto a modo di catenella. Clark diede la catenella a Lisa e disse – Tieni. Ti prego di non perdere più questo schifo – Lisa prese “il ciondolo” e sorrise, parlando all’oggetto – Piccolo mio…dov’eri? – io guardai l’oggetto ma non riuscivo a capire cosa fosse. Chiesi al mio co-inquilino – Cos’è quell’affare? – Lisa sorrise gioioso – Mio caro…questo è l’oggetto più prezioso al mondo. Non ce n’è un altro in giro – io chiesi – Addirittura? Ma cos’è? – Lisa sorrise – Venti anni fa – Ross aggiunse – Era già alla seconda operazione – Lisa guardò malefico l’amico è continuò – Avevo 15anni… ero al concerto degli Abba. Il mio primo concerto degli Abba… Ero così eccitata… e volevo assolutamente conoscere meglio sua altezza reale…Agneta Abba. La sovrana indiscussa. Quando alla pausa del concerto, la vidi sgattaiolare al cesso delle donne…ovviamente la seguii.…Quando uscì dal bagno, io entrai nel cesso e vidi che mi aveva lasciato un piccolo…regalino – io guardai meglio il sasso marrone scuro. Feci una faccia disgustata – Oh mio dio… Vuol dire che questa è la cacca degli Abba? – Lisa annuì energicamente. Ross mentre cucinava, lo sentivo cantare “Mia madre non lo deve sapere, non lo deve sapere. Non lo deve sapere. Che sono in spagna con un torero, con un torero, con un torero…e sono in spagna, con un ragazzo, con un ragazzo, con un ragazzo…. Mia madre non lo deve sapere…

FINE CAPITOLO I

Eccomi qui, tornato con una nuova fic. Un po’ particolare, esplosiva, commedia… spero vi piaccia.
L’ultima canzone è una canzone di Giuni Russo…anche se un po’ cambiata. Si chiama Alghero, se non sbaglio. Se volete, scaricatevela, è deliziosa.
Scrivetemi per ogni cosa…per farmi sapere se vi piace, o se vi fa schifo.










 
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VOTO: (2 voti, 2 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 2 commenti
d-d - Voto: 18/06/08 08:40
come si dice il miglior attacco e la difesa no? o per usare un altro luogo comune tutte le strade portano a roma ovvero nel corteggiamento mai usare la tecnica diretta del guardare e colpire ma essere piu raffinati fare gli indifferenti con un l aiuto del vino porta a piu resultati che non guardare quella canotta con l intenzione di togliela nell angolo buio piu vicino. Per quanto riguarda la classe e l isteria dei trans beh sono due faccie della stessa medaglia e se non fosse cosi sarebbero meno divertenti.
I commenti della gente? oche starnazzanti in un grande pollaio ovvero normalita. un abbraccio continua presto
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d-d - Voto: 17/06/08 20:29
assolutamente. deliziosamente delirante. Non so perche ma mi fa venire in mente un ragazzino quartordicenne che soffre di acne con l apparecchio al quale a tradimento una bellissima ragazza offre una caramella. Quello muore di infarto. kahrma o meno.E tra le pareti di una casa non solo inizia una nuova vita ma anche una nuova prospettiva che la colora di rosa e che ha la musica degli Abba. Lettura veloce quasi fosse una lista della spesa consultata all ultimo moento piena di brio e di autoironia un qualcosa di ottimista e gioioso preludio di interessanti avventure per quel povero angnellino come dire se sei etero e bello ma se sei gay e moltooo meglio. davvero molto molto molto carina. la continuero a seguire. un abbraccio
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