- Capitolo 1° -
Chi sono.Cosa sono.Due domande profonde,laceranti,opprimenti.
Quattro semplici parole che possono farti riflettere, metterti in crisi ,ferirti.
Chi è Beatrix Mirabel Vaughn.
A tale quesito neanche lei può o sa rispondere.
Nessuno può.
Due occhi ambrati scrutano i variopinti fiori che costeggiano il lago del Boston Common, avvolti nella tenebra quasi totale.
Quasi a voler carpire il segreto della loro delicata bellezza.
Una farfalla dalle ali rosate approda con innata leggiadria su quei petali lucenti di rugiada.
Una diafana perla le attraversa il viso.Fugace.Amara.
Effimeri.Mortali.
E' questo a renderli così meravigliosi. Così sensuali.
Quella farfalla sarebbe vissuta un solo giorno.
I suoi battiti d'ali scandiscono il tempo che le resta da vivere, rendendo tutto più prezioso, più proibito.
Bella per un giorno. E poi il nulla.
Cosa mi aspetta.
Questa è forse la domanda che più tormenta Beatrix.
Lei sarebbe stata bella per sempre.I suoi occhi avrebbero osservato la vita scorrere.
Ancora.
Ancora.
Ancora.
E lei ci sarebbe sempre stata.
In mezzo agli altri,ma da sola.
Eterna osservatrice della caducità.
Dell'oscura dama che mai l'avrebbe presa tra le sue braccia.
Ma l'avrebbe vista portar via le persone a lei più care.
Tom,Cloe,Damon,suo padre e anche tutti gli altri.
Senza poter fare nulla. Senza poter reagire.
Le è solo concesso di vivere ,per sempre.
Quanti uomini venderebbero l'anima per quell'eternità.Lei a volte la venderebbe per non sentirne il peso.
Non è la morte a intimorire Beatrix.
No.
Non è quello a tormentarla la notte.
E' il sempre che le aggroviglia l'anima.
Già, l'anima.
A volte si chiede se senza di quella riuscirebbe ad essere davvero felice.
Forse.
Probabilmente adesso non starebbe così.
Ma sicuramente sarebbe come i suoi genitori.
Meglio quell'anima di sofferenza, che quegli occhi così simili ai suoi, ma così diversi.
Freddi,indifferenti,colmi di disprezzo per lei, per quelli come lei e per gli umani.
Gia.Il profumo di fiori freddi,la pelle d'alabastro,che non conosce freddo o caldo,un viso perfetto, dove sbocciano due labbra di fragola, dove sono incastonati due preziosi topazi.
Eterno e incantevole scrigno di un'anima.
Cos'è lei.
Vampira o umana.
Predatrice o preda.
Lei è entrambe le cose.
E per un attimo,solo per un attimo,aveva creduto che qualcuno l'avesse apprezzata.
Amata.
Solo per un attimo.
Perchè lui era sempre stato così.
Affetto e contrasto al tempo stesso.
Le sue labbra le avevano donato il paradiso.
Un attimo dopo spinta all'inferno.
Fiamme di dolore le lambiscono l'anima.
[Quell'anima che l'altra non ha]
La memoria accarezza quel ricordo,e rinnova in lei la ferita.
[I loro occhi si incrociano,si penetrano,ma non abbastanza per leggere quel sentimento tanto accuratamente celato]
Un'altra lacrima lucente le attraversa timida il viso levigato.
Ma non può lavare via il suo dolore, non può cancellare ciò che risiede prepotente nel suo cuore.
La luce di una nuova alba la inonda.
Un amaro sorriso le si dipinge sul bel volto.
Dentro di sè la consapevolezza,che può intimamente confessarsi,di non poter fare a meno di amarlo, nonostante tutto.
Per sempre.
Ma almeno può godere si quella luce rosata,farsi baciare e accarezzare da quegli incerti fasci di prima luce.
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