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Categoria: Libri e Film (da libri)
Dalla Serie: Il Signore degli Anelli (The lord of the rings)
Titolo Fanfic: LO SPECCHIO
Genere: Sentimentale, Introspettivo
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot, Shounen Ai, Slash
Autore: ilakey galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 14/05/2007 20:28:09

Dama Galadriel offre a Boromir l'occasione di guardare nello Specchio e scorgere parte del futuro.
 
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LO SPECCHIO
- Capitolo 1° -

Lo specchio
Noticina: Sono in pieno periodo Signore degli Anelli! Quanto amo quel libro (ed è anche un bel film con dei bravi attori). Quindi eccomi per parlare del personaggio che più adoro Faramir! Ok, non parlo proprio di lui, parlo di Borormi ma adoro anche il vecchio caro *e morto* Boromir. Quindi eccovi questa one shot (o forse diverrà qualcosa di più X°D?). La trama non è originalissima (lo Specchio di Galadriel temo sia super sfruttato XD) ma spero sia carina comunque.
Avvertenze: shounen ai. Molto corta. perdonatemi, è da tanto che non leggo il terzo libro quindi non so cosa diventa Faramir per Aragorn dopo la morte del padre (sovrintendente? consigliere?). Ehi.. che fine ha fatto Arwen? ehm.. bhò X°DD perdonooo.




"Desideri guardare nello Specchio?" Domandò la Dama di Lothlòrien. Alta, bella e splendente. Luminosa come tutto ciò che si trovava in quel luogo. Tranquilla, serena.
Ma per Boromir non vi era niente di tranquillo. La luce, quei volti perfetti di Elfi, sembravano urlargli a gran voce che un'ombra terribile si stava avvicinando.
Dama Galadriel lo stava osservando. Aspettava.
"Mi consigli tu di guardare?" Chiese Boromir, senza sapere che solo qualche ora prima Frodo aveva posto alla Dama la stessa domanda.
La donna eterna sorrise: "No, io non consiglio. La scelta è tua. Lo Specchio è pericoloso, sappilo. Potresti vedere cose già accaduto o che stanno accadendo e forse accadranno in futuro."
Lui voleva guardare? Oh sì, avrebbe voluto così tanto scorgere la sua Gondor. Minas Tirith. Vedere cosa stava accadendo senza di lui. Suo padre, i suoi uomini, suo fratello, la sua gente. O forse, il futuro. Magari un nuovo splendore per Gondor... e se avesse scorto solo fiamme e distruzione?
Il piedistallo a forma di albero sembrava così bello e buono. La vasca su di esso brillava per le prime luci dell'alba. L'argento pareva quasi pura luce e l'acqua limpida rifletteva le scaglie del primo sole.
Senza quasi accorgersene, Boromir avanzò di qualche passo verso lo specchio d'acqua. Osservò la raffinata fattura della vasca, semplice eppure elegante. Toccò il bordo con una mano guantata e pensò che non fosse giusto toccare una simile bellezza con dei guanti. Se li tolse e pose le mani ai lati della vasca.
"Non toccare l'acqua." Gli giunse la voce brillante della Dama.
"Devo guardare?"
Nessuna risposta ma Boromir non se ne aspettava. Arrivò davanti al piedistallo e si sporse verso lo specchio.
Non vedeva altro che acqua. C'era solo acqua. Acqua di fiume forse? Perchè un simile pensiero? Era solo una sciocca bacinella colma.
Ma sull'acqua c'era una barca. Una barca chiara, senza rematori. C'era qualcuno dentro ma non riusciva a capire chi fosse.
Ed ora.. vedeva Minas Tirith. Finalmente la vedeva. Ma vi erano così tante fiamme.
Vide il viso di suo fratello. Faramir sembrava addormentato, i suoi occhi avevano una linea preoccupata. Sudava. C'erano delle fiamme attorno a lui! No! Non poteva accadere, non al suo dolce Faramir, il suo amato fratello!
Vi erano fiamme ovunque e qualcuno che urlava -E' ancora vivo, Faramir non è morto!-. Perchè tutto quel fuoco?
Boromir aprì la bocca per urlare per.. fare qualcosa, ma lo Specchio aveva altro da mostrargli e dalle labbra non uscirono suoni, solo un breve gemito.
Si trovava ancora a Minas Tirith. La città sembrava essere stata devastata dalla guerra ma vedeva la gente sorridente. Perchè sorridete? Non vedete che la vostra patria è morta? Ma Borormi si sbagliava.
L'albero, il morto albero di Minas Tirith era risorto. Fioriva, era vivo. Come è possibile una cosa simile? Forse quello non era il futuro, era il passato, un remoto passato in cui i Re regnavano ancora a Gondor.
Si accorse ben presto che ciò che stava vedendo non era il passato, era forse un futuro.
Aragorn sedeva sul trono, la parvenza di Ramingo che oscillava con una regalità innata su suoi lineamenti. La corona di Gondor era sul suo capo. Accanto a lui stava Gandalf, splendente in una veste bianca.
Sciocco, Boromir, lo Specchio ti inganna, Gandalf è morto, lo hai visto tu stesso, questo non è il futuro. Voleva staccarsene, voleva andarsene e completare quell'assurdo viaggio il più presto possibile ma Aragorn si era alzato dal trono ed aveva iniziato a camminare in un lungo corridoio, non si fermò nemmeno quando un consigliere tentò di catturare la sua attenzione.
Camminò fino ad una porta scura, dall'aria semplice.
Faramir. Pensò Boromir perchè quella era la porta di Faramir. Che suo fratello non fosse morto bruciato in quelle terribili fiamme? Oddio, fa che sia così.
Aragorn entrò e si guardò attorno. Alla scrivania di mogano raffinato sedeva appunto Faramir. Pallido, stanco. Notò Boromir con una fitta di preoccupazione.
Il Re si avvicinò all'altro uomo: "Cosa avevo ordinato al mio Sovrintendente?"
Boromir corrucciò la fronte, confuso. Denethor, loro padre era il sovrintendente. Forse che aveva disubbidito ad Aragorn ed ora lui chiedeva spiegazioni al figlio Faramir?
Il più giovane si voltò a guardare il sovrano. "Perdonami, Sire."
Aragorn lo osservò, senza muoversi, alzando un sopracciglio divertito.
"Volevo dire.." iniziò Faramir "perdonami, Aragorn."
Il Re rise: "Sempre scuse ma alla fine non fai mai quello che ti chiedo."
"Sto bene." Replicò Faramir e Boromir potè quasi vederlo mentre si mordeva la lingua per non aggiungere -Sire-.
"Anche se così fosse, e vedo bene che non è, gradirei che tu stessi a riposo ancora un po' invece di iniziare subito a lavorare a tutte quelle carte."
Il più giovane assunse un'espressione contrariata ma dopotutto non si replica al re. Aragorn si avvicinò a lui, inginocchiandoglisi di fianco.
Il Re che si inginocchia a suo fratello? Decisamente se era il futuro, era un futuro alquanto bizzarro. E Faramir doveva pensarla allo stesso modo perchè fece per alzarsi o forse per inchinarsi anche lui ma non ne ebbe il tempo perchè Aragorn gli posò una mano dietro il collo, abbassandolo leggermente e baciandogli entrambe le guance e la fronte.
Boromir sussultò e l'immagine del fratello e del Re svanì in un istante.
Il figlio maggiore di Denethor non si mosse, sperando che lo Specchio avesse ancora qualcosa da dirgli. Quello però rimase immobile e l'acqua gli mostrò solo il sole, ora un po' più alto.
"Quello che ho visto.." Sussurrò l'uomo, allontanandosi dalla vasca di qualche passo. "..è il futuro?"
"Forse tu lo sai." Rispose la Dama, ora accanto a lui.
"Io non c'ero. Sono morto?" Boromir si voltò verso l'Elfa ma gli occhi di lei erano impenetrabili "Mio fratello e.. Aragorn." Disse allora, sperando che almeno su quello la Dama avesse qualcosa da rivelargli. Ma le sue speranze vennero deluse.
"E' ora che tu vada a riposarti un po'." Gli consigliò Dama Galadriel, voltandosi per andarsene.


*°*°
*°*°*°*
*°*°*°*°*°*

Boromir non riuscì a riposare. Rifletteva, era tutto ciò che poteva fare in quel momento.
Minas Tirith quasi distrutta.. ma Aragorn Re. Quello sì, era prevedibile. E Faramir.. così pallido e stanco con le responsabilità del Sovrintendente sulle sue spalle ancora giovani. Perchè era questo che aveva visto nello Specchio, no? Faramir senza di lui. Lui non c'era.
Si era sempre occupato di suo fratello, difendendole dalle dure parole del padre ma sembrava che in quel futuro Faramir dovesse rimanere solo. Non riusciva ad accettarlo.
"Così sei qui." La voce di Aragorn lo riscosse dai suoi pensieri e si tirò a sedere, osservando il Ramingo che gli si avvicinava.
Sì, aveva davvero un'aria regale.
E vedendo Aragorn che gli si sedeva accanto, Boromir si ricordò che Faramir dopotutto nella visione non era solo. C'era qualcuno con lui, che lo appoggiava e gli voleva bene.
"Aragorn, figlio di Arathorn." Lo salutò e notò la sorpresa negli occhi dell'altro "Devi promettermi una cosa."
Gli occhi grigi di Grampasso si fecero seri mentre annuivano e guardavano sempre più confusi.
"Promettimi che se mai mi accadesse qualcosa." Cosa avrebbe dovuto dire? Baderai a mio fratello? Gli vorrai bene? No, queste non erano cose che si potevano promettere "Dirai a mio fratello che gli ho voluto bene e-" Boromir non riuscì a trattenersi oltre "-e non lo abbandonerai."
Aragorn continuò a guardarlo negli occhi, meditando sulla promessa che gli veniva richiesta, chiedendosi perchè così improvvisamente. Poi annuì.



 
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