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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Naruto
Titolo Fanfic: THE STORY STARTS AGAIN
Genere: Sentimentale, Drammatico, Introspettivo
Rating: Per Tutte le età
Avviso: Spoiler, One Shot, Shounen Ai
Autore: rekishi galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 13/05/2007 11:15:11

Jiraya odiava Orochimaru perché era troppo diverso da lui.Naruto invidiava Sasuke perché riusciva ad essere quello che lui non era.
 
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CAPITOLO UNICO
- Capitolo 1° -

One shot threesome per la mia Sakura-hime, Venia86 XD! Spero ti piaccia anche se è un pò triste.

Analisi dei ninja leggendari e del gruppo 7.





Se c’era una cosa che Jiraya non sopportava in Orochimaru era il suo essere sempre così dannatamente distaccato.
Non lo sopportava quando piegava le labbra in quel lieve ghigno, con quelle labbra sottili, pallide.
Taglienti.

Jiraya odiava Orochimaru perché era troppo diverso da lui.


Se c’era una cosa che Orochimaru non sopportava in Jiraya era il suo essere sempre così dannatamente stupido.
Non lo sopportava quando si comportava in quel modo infantile, con quel vocione tonante, sguaiato.
Irritante.

Orochimaru odiava Jiraya perché era troppo diverso da lui.


Tsunade osservava perplessa i suoi due compagni di squadra e sbuffava.
Irritata, stufa.
Capiva benissimo perché non andassero d’accordo.
In fondo neanche lei li sopportava.


Se c’era una cosa che Naruto odiava di Sasuke era il suo essere sempre così dannatamente presuntuoso.
Non lo sopportava quando lo fissava con aria di sufficienza, con quegli occhi pungenti, superiori.
Freddi.

Naruto invidiava Sasuke perché riusciva ad essere quello che lui non era.


Se c’era una cosa che Sasuke odiava di Naruto era il suo essere sempre così dannatamente allegro.
Non lo sopportava quando sorrideva, con quella risata piena, gioiosa.
Felice.

Sasuke invidiava Naruto perché riusciva ad essere quello che lui non era.



Sakura osservava perplessa i suoi due compagni di squadra e sorrideva.
Un sorriso sottile, segreto.
Capiva che il loro continuo litigare era un modo burbero per dimostrare quanto tenessero l’uno all’altro.
In fondo, si volevano bene.
Anche se non lo avrebbero mai ammesso.


Jiraya era solito parlare spesso – troppo, sosteneva Tsunade – e spiare negli spogliatoi delle ragazze.
Tsunade lo rimproverava sempre di questo e lui le dava della tavola.
Finiva, inevitabilmente, per essere picchiato e Tsunade provava una gran soddisfazione in questo.


Orochimaru era solito catturare animali di vario genere – sempre con quel suo sorrisetto enigmatico, notava Tsunade – e portarseli a casa.
Tsunade si chiedeva sempre che fine facessero, quegli animali, ma quando glielo chiedeva Orochimaru si limitava a fissarla con sufficienza.
Finiva, inevitabilmente, per allontanarsi e lasciarla con una strana agitazione addosso.


Tsunade era solita farsi trascinare dalle beghe di Jiraya e scommettere sempre con lui.
Orochimaru si limitava ad osservarli e a commentare, con voce pacata e divertita, che tanto la ragazza avrebbe perso comunque.
Era da stupidi scommettere.
Finiva, inevitabilmente, per perdere ed era costretta a pagare pegno.



Naruto era solito urlare a squarciagola – troppo, notava Sakura – e attaccare briga con Sasuke.
Sakura lo rimproverava sempre di questo e lui piagnucolava.
Finiva, inevitabilmente, per essere picchiato, ma subito dopo Sakura gli medicava le ferite e gli sorrideva.


Sasuke era solito ignorare i commenti di Naruto – ma l’irritazione gli si leggeva nello sguardo, notava Sakura – fino a quando la kitsune non diceva una parola di troppo: a quel punto esplodeva.
Sakura rimaneva sempre stupita di come l’Uchiha risultasse infantile quando si trattava di Naruto.
Finiva, inevitabilmente, per farci a botte, ma alla fine si caricava la kitsune sulle spalle, con Sakura che rideva.


Sakura era solita ammirare Sasuke da lontano e discutere sempre con Naruto.
Sasuke si limitava ad osservarli, ma poi voltava il capo dall’altra parte.
Era da stupidi considerare così tanto Naruto.
Finiva, inevitabilmente, per lamentarsi e appiccicarsi a lui.
Cosa che a Sasuke non dispiaceva poi molto.



Jiraya sognava di diventare un ninja e uno scrittore di successo.
Tutto questo gli avrebbe portato donne, fama e denaro.
Quando sosteneva che ci sarebbe riuscito, Tsunade gli dava del maniaco pervertito e Orochimaru si allontanava di fronte a quell’esaltato privo di talento.


Orochimaru sognava di ottenere la conoscenza assoluta e diventare padrone di tutte le tecniche conosciute al mondo.
Tutto questo gli avrebbe dato un potere immenso, pari a quello dei Kami.
Non parlava mai a nessuno dei propri obiettivi; i suoi compagni non erano in grado di comprendere l’ampiezza della sua ambizione.


Tsunade sognava di diventare una grande giocatrice d’azzardo e un ninja medico famosissimo.
Tutto questo l’avrebbe resa famosa, ricca e ammirata: degna nipote del secondo hokage.
Non era così riservata come Orochimaru, né così vanagloriosa come Jiraya.
Tanto sapeva che ci sarebbe riuscita.


Naruto sognava di diventare hokage ed essere accettato da tutto il villaggio.
Solo questo sarebbe bastato a renderlo felice. Davvero felice.
Sbandierava il suo sogno ai quattro venti, in modo da dare più forza alle proprie parole.
Sakura scuoteva la testa e Sasuke gli dava dell’idiota.


Sasuke sognava…non sognava. Lui aveva solo un’ambizione: uccidere suo fratello e riportare agli antichi fasti il suo clan.
Solo questo sarebbe bastato a dargli pace, sosteneva.
Non aveva bisogno di parlare di questa sua ambizione: chiunque con un minimo di senso logico l’avrebbe compresa.
Naruto, naturalmente, non ci arrivava e anche Sakura, nel suo silenzio, non approvava.


Sakura sognava di diventare una brava ninja e di farsi apprezzare da Sasuke-kun.
Solo questo sarebbe bastato a renderla la donna più felice del mondo.
Tutti sapevano che lei era innamorata dell’Uchiha. Tutti, meno lui.
Naruto si arrabbiava per le attenzioni che dedicava a Sasuke e Sasuke faceva finta di niente.



Jiraya faticò più di Orochimaru e Tsunade a diventare qualcuno.
La sua eccessiva esuberanza lo frenava, facendolo agire avventatamente.
Eppure fu maestro di uno dei più grandi hokage di tutti i tempi e andò sempre fiero dei suoi allievi.
Alla fine riuscì a realizzare il proprio sogno e divenne un famoso scrittore e un grande ninja, anche se le donne gli restarono alla larga.



Naruto faticò più di Sasuke e Sakura ad essere considerato un bravo ninja.
Veniva trattato come lo scemo del villaggio, ma alla fine tutti gli volevano bene.
Fu un ninja ammirato e apprezzato, ma gli restò come rimpianto di non essere riuscito a salvare il suo migliore amico.
Alla fine decise che sarebbe diventato hokage anche per lui.



Tsunade fu la prima a raggiungere gli obiettivi che si era prefissata.
Divenne una famosa giocatrice d’azzardo, conosciuta come la leggendaria babbea, e la ninja medico più famosa del mondo.
Non divenne mai ricca, ma ottenne la carica di hokage come suo nonno e riportò Konoha alla prosperità dopo la guerra.


Sakura dovette lavorare duramente, ma alla fine divenne una medic-ninja più brava perfino della sua maestra, Tsunade.
Nessuno la prendeva più in giro per la sua fronte ed era considerata una delle ragazze più belle e intelligenti del villaggio della Foglia.
Le restò solo come rimpianto di non aver ottenuto l’apprezzamento di Sasuke-kun, ma quando Naruto le teneva la mano quel dolorino che sentiva al petto passava un poco.


Orochimaru non raggiunse mai il suo obiettivo, stroncato quando ormai era vicino alla meta.
Era diventato un ninja ammirato e temuto, ma perse la vita per mano di quel allievo cui aveva dedicato tutte le sue attenzioni.
Non ottenne la vita eterna, ma solo la rovina al passo del trionfo, grazie a quella piccola serpe che aveva allevato in seno.


Sasuke non trovò mai la pace tanto agognata: non riuscì ad uccidere suo fratello, né a portare avanti il clan Uchiha.
Non ottenne neanche la morte in combattimento che avrebbe voluto, per mano di Itachi, visto che Naruto e Sakura ebbero la bella idea di salvarlo in extremis, solo per costringerlo ad affrontare l’umiliante processo che lo avrebbe riconosciuto colpevole di tradimento.
Se si fosse pentito lo avrebbero riammesso a Konoha, ma non lo fece: sarebbe andato contro le decisioni di un’intera vita.
Morì con un solo rimpianto: non aver mai detto a Sakura e Naruto che in fondo, molto in fondo, gli voleva un poco di bene.

 
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