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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: xxxHOLiC
Titolo Fanfic: TRAVELLING
Genere: Commedia
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot, AU, Shounen Ai
Autore: betta-chan galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 06/05/2007 00:47:07

Un viaggio in treno...
 
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- Capitolo 1° -

Il giorno della partenza era arrivato, finalmente avrebbe abbracciato gli amici che aveva conosciuto in internet sparsi un po’ in tutto il Giappone. Però quando si parlava di viaggi e di incontri era sempre un po’ nervoso e paranoico. Già molti giorni prima di partire aveva cominciato a preoccuparsi del tempo, del viaggio, di come se la sarebbe cavata in mezzo agli altri, mai però avrebbe potuto immaginare che nella lista delle sue preoccupazioni avrebbero dovuto trovar posto anche le misure della sua valigia. E invece una volta trovatosi davanti al portabagagli del treno aveva dovuto accettare l’inevitabile, la sua valigia era troppo grande per entrarci comodamente. Sarebbero bastati quattro o cinque centimetri di spazio in più o di valigia in meno e ci sarebbe entrata perfettamente, era tutta colpa delle rotelle! Ma chi aveva progettato quel portabagagli per lillipuziani non pretendeva mica che lui si trascinasse venti chili a mano solo perché lui non aveva ben chiare le dimensioni di una valigia normale?! Infatti il suo bagaglio non era poi così esagerato, aveva visto passare delle persone che avevano una vera e propria casa in miniatura caricata sulle spalle. Ad ogni modo ormai la valigia era quella e quella rimaneva, c’era poco da fare. E così eccolo lì, teso come una corda di violino, ad osservare quell’affare che spuntava paurosamente di un terzo, nel costante terrore che uno scossone del treno potesse farlo cadere addosso al vecchietto seduto dall’altra parte del corridoio, schiacciandolo. Poteva già vedere la sua manina rachitica spuntare da sotto l’enorme macigno blu…

Adesso non esageriamo, non è poi così grande!

Pensò scuotendo la testa per allontanare quelle assurde fantasie.

Eppure anche se si ripeteva che era assurdo, l’occhio continuava a cadergli sempre verso l’alto. Anche se sapeva che la cosa non aveva alcun senso, credeva che se si fosse distratto un attimo, se avesse smesso di preoccuparsene, allora sarebbe davvero crollata addosso a quel povero malcapitato.

- Se deve cadere cadrà, che tu la fissi o no. –

Commentò il ragazzo che gli sedeva accanto. Lo stesso che era scattato in piedi per aiutarlo a sistemare la valigia, in effetti da solo non ce l’avrebbe mai fatta.
Indossava un paio di jeans chiari ed una maglietta bianca con il collo a V sulla quale era disegnata la sagoma di un dragone verde acqua. Alla scollatura della maglietta erano appesi un paio di occhiali da sole con le lenti viola. I capelli erano corti e l’espressione del suo viso era indecifrabile. Fino a quel momento, a parte il “Di nulla” che aveva farfugliato in risposta al suo “Grazie” per il favore che gli aveva fatto, non aveva aperto bocca.

- Questo lo so anch’io! – fu la risposta un po’ seccata che gli diede. Ma cosa voleva?

- Allora sei proprio un idiota. – sentenziò l’altro.

- Che cosa hai detto? – gli chiese allibito.

- Che sei un idiota.- ripetè il ragazzo impassibile.

- E lo ripeti anche?! – gli gridò in faccia.

- Casinista. Ci stanno guardando tutti. –

Per tutta risposta l’altro arrossì e incrociando le braccia si voltò dalla parte del finestrino. Ma chi diavolo era quel tipo, una sorta di veggente? Oppure uno in grado di leggere i pensieri degli altri? Anche se fosse stato così nessuno gli dava il diritto di rovistare nella sua mente e poi come si permetteva di dargli dell’idiota così senza conoscerlo. Era stato carino ad aiutarlo con la valigia però adesso si stava decisamente allargando e poi…

- Comunque tranquillo, non cadrà. –

Lo rassicurò il compagno di viaggio, ignorando il fatto che probabilmente non aveva alcuna intenzione di continuare una qualsiasi conversazione con lui.

- Eh, che cosa? – chiese un po’ spaesato.

- La valigia. – rispose un po’ stupito puntando il dito verso l’alto.

- Ah, s-sì. – Era vero la valigia! Quel tipo l’aveva così irritato da fargli dimenticare le sue preoccupazioni per un attimo.

- E poi…- continuò indicando il simpatico vecchietto seduto dalla parte opposta alla loro – Se non se ne preoccupa lui non vedo perché dovresti farlo tu. Scommetto che è tutto preso dal corteggiamento della vecchina di fianco a lui. – aggiunse sottovoce riuscendo a strappargli un sorriso.

Quella frase, buttata lì per stemperare l’atmosfera diede il via ad un gioco tra i due che consisteva nell’inventarsi le identità degli altri passeggeri del treno o il perché fossero in viaggio. C’erano il bel ragazzo con lo sguardo triste seduto in fondo alla carrozza, partito per andare a cercare l’autrice di manga che aveva fatto morire il suo personaggio preferito. La bambina con l’orsacchiotto di peluche rosa che in realtà atri non era che una creatura magica che le aveva donato un potere con il quale conquistare il mondo. Il ragazzino composto ed educato che di notte si trasformava in un affascinante ladro e così via. La chiacchierata lo rilassò così tanto da fargli dimenticare completamente la valigia, al punto che ad un tratto riuscì anche ad addormentarsi. Quando riprese conoscenza aveva la testa poggiata sulla spalla dell’altro ragazzo.

- Aaaaaaaaaaah! Non toccarmi! – urlò spalmandosi sul finestrino.

- Guarda che sei tu che mi hai usato come cuscino. – controbattè l’altro senza scomporsi minimamente.

- Voi due andate proprio d’accordo, eh? – commentò la ragazza con i codini seduta di fronte a loro. Doveva essere salita mentre lui dormiva.

- Veramente ci siamo incontrati solo oggi…- cercò di spiegarle mentre si chiedeva cosa diavolo avesse mai in testa per dire una cosa del genere. Una domanda che non si sarebbe di certo posto se solo avesse potuto immaginare che dietro la copertina color pastello del manga che aveva in mano si nascondeva in realtà uno degli yaoi più sfrenati della storia del fumetto giapponese.

- Tieni. – disse l’altro mettendogli in mano un onigiri nella speranza di zittirlo. Cosa che avvenne solo che quegli onigiri gli erano stranamente familiari…

- MA QUESTO E’ IL BENTO CHE HO PREPARATO IO! – esclamò stupefatto.

Intanto il ragazzo ne aveva già offerto uno alla nuova compagna di sventura.

- Come ti permetti di offrire una cosa che non hai cucinato tu? –

- E’ davvero buonissimo! Li hai fatti tu? – gli chiese la ragazza con un bellissimo sorriso.

- S-sì. – annuì arrossendo.

- Manca un po’ di sale. – commentò il guastafeste.

- Ma come ti permetti!!! Non solo mangi a scrocco ma critichi pure! –

- Eh sì! Andate proprio d’accordo! – concluse entusiasta l’ultima arrivata.

- Ma non è vero… - mormorò senza forze sprofondando nel sedile.

Il resto del viaggio proseguì più o meno come la prima parte tra viaggi di fantasia, litigate e sonnellini. Arrivati a destinazione il ragazzo lo aiutò a tirare giù la valigia (che non si era mai mossa di un millimetro) e appena messo piede sul marciapiede della stazione fu raggiunto dalla voce di uno degli amici che lo aspettavano.

- Watanuki-kun, sono qui! -

- Shaoran! Quante volte te lo devo dire di non essere così formale. – gridò correndo incontro al ragazzo che lo aveva chiamato.

- Scusa, hai ragione! Hai fatto buon viaggio? Ti sei annoiato da solo? – gli chiese prendendogli lo zaino.

- No, ho fatto il viaggio con questo ragazz…- si voltò per presentarglielo ma il ragazzo se n’era già andato.

- Quale ragazzo? – gli domandò guardandosi intorno.

- E’ sparito! Ma che tipo! – sbuffò.

- Ma almeno l’hai ringraziato? –

A quella domanda ci fu un silenzio imbarazzante. No, non l’aveva nemmeno ringraziato né gli aveva chiesto come si chiamava…

- Sei sempre il solito! – sentenziò l’amico scompigliandogli i capelli. – Dai, andiamo gli altri ci stanno aspettando! – disse infine trascinandolo via.

Quella sera, mettendo a posto i bagagli, Watanuki trovò un biglietto infilato nella stoffa con la quale legava sempre il bento.

“La prossima volta cucinami l’Inari Sushi. – Doumeki”

E sotto c’era scritto un numero di cellulare.

- Quel brutto stupido! – esclamò.

Uno stupido che gli aveva tirato su la valigia, l’aveva lasciato dormire indisturbato sulla sua spalla e tenuto compagnia distogliendolo dalle sue sciocche preoccupazioni…

- Mah, magari quando torno a casa lo chiamo…-

Disse con il sorriso sulle labbra infilandosi il foglietto in tasca.

- Owari -

 
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VOTO: (1 voto, 3 commenti)
 
COMMENTI:
Trovati 3 commenti
nacochan 06/04/09 22:09
Un AU carinissimo! Peccato sia stato così breve il viaggio!
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layshaly - Voto: 25/12/08 17:29
Carinissima! :)
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fightfan 17/12/08 18:28
proseguila pleaaase >*<!!
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