JAH WORKS
- Capitolo 1° -
...Camminare, schivando le pozze oleose di pioggia acida che riflettono la sua immagine, distorta e spezzettata.
I tetti di lamiera dello sprawl profondo (livello 3s) spuntano come funfhi nella desolazione dell'Agglomerato.
Le grandi arcologie sono distanti anni luce...Qui la vita non è neppure degna di questo nome.
Stringe le dita in una morsa, attorno alla sua A44.
Il sibilo è a malapena avvertibile, perso nel frastuono di milioni di vite allo sbando, perse fra i rifiuti della discarica a cielo aperto che è il quartiere sud del livello 3s di Tokyo. Giappone. 2025.
Proiettili teflonati, alta velocità, massima perforazione. Probabilmente deflagranti, considerate le <<tane>> che lasciano nella lamiera contorta dell'A-V parcheggiato -o precipitato,non saprebbe dirlo- a due passi da dove lui si trova.
...La sua cyberottica riesce appena ad inquadrare, per una frazione di secondo, tre figura vestite in soprabito corazzato nero.
"Yakuza...Sono già alle mie costole", fa in tempo a pensare, mentre uno dei tre inizia letteralmente a vomitare proiettili al teflon dal suo Ingram, verso di lui.
"Un nanosecondo, occhietti a mandorla. Solo un fottuto nanosecondo e sono tutto vostro."
E' una questione di pura sopravvivenza. Salta dietro al mucchio di sacchi di plastica, traboccanti rifiuti d'ogni genere, e striscia al coperto, il più possibile al coperto....
Cerca freneticamente nella tasca della giacca di cuoio un caricatore ancora pieno, lo inserisce nella A44 facendo attenzione a non far scattare l'otturatore...c'è il rischio di giocarsi un ginocchio, o qualcosa di peggio.
Il colpo è in canna. Fruga ancora nella tasca, riesce a pescare una delle ultime sigarette da un vecchio pacchetto di contrabbando, ormai agli sgoccioli. Accende la cicca, schermando l'accendino a incandescenza con la mano...Le voci e i passi degli Yakuza sono sempre più vicini. Rovesciano i bidoni ed i sacchi, rovistano nell'immondizia con le canne delle loro mitragliette leggere.
Sub-vocalizza <<Attivare>> al proprio acceleratore neurale. Una subitanea e repentina scarica di adrenalina invade il suo sistema nervoso, mentre gigabyte d'informazioni velocizzate aggrediscono i suoi neuroni con la forza d'urto d'un bulldozer.
Gli Yak sono ad un passo da lui..li vede muoversi al rallentatore...i loro passi estenuantemente lenti, rispetto alle sue reazioni artificialmente velocizzate....E' solo una questione di sopravvivenza....Gaudeate...l'impulso attraversa le sinapsi..dalle sinapsi al braccio che impugna l'arma, dall'arma al bersaglio, senza soluzione di continuità....Colpi e colpi a ripetizione, il congegno di puntamento della cyberottica non rende necessario prendere la mira...E' tutto così veloce...dannatamente veloce...
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Becca per puro caso un Taxi-AV nelle vicinanze, mentre sta ancora facendo freddare la canna della sua pistola, prima d'inserirla di nuovo nella fondina ascellare di kevlar.
Gli Yak giacciono a terra, le membra scomposte, crivellati di colpi al volto ed alla sagoma. Sui loro visi, l'espressione stupefatta e delusa di chi pensava d'avere già la partita in pugno...ma che vede il proprio full battuto da una scala reale. Servita di mano.
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E' un aquestione di sopravvivenza, qui al livello 3s del quartiere sud di Tokyo, Agglomerato Est, Giappone. 2025.
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