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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Bleach
Titolo Fanfic: GOODBYE KISS
Genere: Drammatico
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot, Shounen Ai
Autore: kisy-chan galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 23/04/2007 17:11:09

Il dolore di un amore a senso unico, che scava anche nel cuore di una persona forte...
 
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CAPITOLO UNICO
- Capitolo 1° -

Titolo: Goodbye Kiss
Rating:Angst- shonen ai
Autrice: NohaIjiachi
Disclaimer: I Pg appartengono al sensei Kubo UU
Descrizione: si capisce che ero depressa quando ho scritto? °-°''' comunque sia, oneshot che funge da valvola di sfogo, per cui se sembra troppo tragica alla beautiful non tiratemi maledizioni U_U buona lettura!

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

intreccio. incrocio. intreccio. incrocio.
quasi con prepotenza, il mio viso si alza da solo, e i miei occhi scorrono alla mia destra.
lo vedo sorridere, e mi sembra di perdere un battito del cuore. forzo tutto me stesso per riabbassare lo sguardo sulla sciarpa che mi fascia il collo e giocherellare noncurante con i fili di lana che penzolano alle sue estremità, formandone una treccia con le dita.
e, di nuovo, mi vedo rialzare lo sguardo, come attirato da una forza misteriosa ed invisibile.
le loro labbra si sfiorano dolcemente. vedo tutta la gioia in un gesto semplice fra due fidanzati. credo che il mio cuore sia arrivato ai miei piedi, appesantito dal dolore.
non guardare. non guardare. non guardare.
già.
le dita si sono tutte arrossate per il freddo, mentre continuo a giocherellare nervoso con la sciarpa.
perché diavolo sono qui?
dovrei essere altrove. dovrei essere dove non posso vedere e sentire, dove potrei non pensare in santa pace.
<<Renji!>>
mi trovo costretto a rialzare gli occhi, ora che finalmente riuscivo a tenere lo sguardo fisso su altro!
un braccio si avvolge attorno alle mie spalle, e sento i muscoli che si tendono, duri come pietre, il cuore che mi tambura nel petto così forte che temo possa sentirlo anche lui.
<<senti...>>
volto lo sguardo, costretto. incrocio i suoi occhi cioccolato.
<<stavo pensando di farle un regalo>>
<<ah?>>
un rossore leggero si allarga sulle sue guance
<<ma si, sai... volevo regalarle qualcosa...tanto per...visto che ci siamo messi insieme, insomma...>>
il suo mormorio indeciso fuoriesce delicato da quelle labbra rosee, socchiuse appena mentre parla a voce bassa per non farsi sentire.
sbatto gli occhi, senza rispondere nulla.
<<mi chiedevo se...bhe, verresti con me? tanto per dirmi se secondo te può andare bene...>> con la mano libera, si tortura un bottone del giaccone, e io nascondo le mie labbra strette a formare una linea piatta sotto la sciarpa.
scrollo le spalle, casuale.
<<d'accordo>>
si offenderebbe se gli dicessi di no.
mi sorride, allegro, e scosta il braccio dalla mia spalla. sembra che la pelle mi bruci dove mi ha toccato, ma so che è solo la mia stupida immaginazione. non posso sentire il tocco della sua pelle contro la mia con due strati di cappotti invernali.
<<ehi, voi due! che avete da confabulare?>>
mi limito a continuare la passeggiata tranquillo, e lui sussulta al mio fianco.
<<n... non importa che tu lo sappia>> incrocia le braccia, saccente <<cose da uomini...!>>
un mugugno leggero alle mie spalle, mentre vedo una testa nera che mi si affianca
<<oh, si, cose da uomini...>> un sorrisetto malizioso le si allarga sul volto <<d'accordo cari i miei uomini, visto che avete così importanti cose di cui discutere allora tolgo di mezzo la mia disturbante presenza femminile...>>
<<ah!>> corre via, sparendo in mezzo alla gente per le strade. veloce, come al solito <<no, aspetta, Rukiaaaa!>>
corre anche lui, andandogli dietro. come se davvero lei si fosse offesa per una cosa simile...
rimasto solo, mi blocco. volto il viso verso le vetrine che cercavano di attirare la mia attenzione già da parecchio tempo, ma in realtà mi limito a fissare il mio riflesso.
ho un muso lungo. già.
sono proprio trasparente come dice Rukia.
si vede lontano un miglio che sono depresso.
che razza di idiota...
<<alla fine, è sempre tutto uguale>> ribatto al riflesso che mi guarda con quella faccia da cane bastonato. <<sei sempre il solito idiota. ti innamori delle persone sbagliate e soffri per le persone sbagliate. quindi non fare la vittima e vedi di dimenticare tutta questa storia.>>
i suoi occhi si abbassano, languidi sul vetro lindo del negozio di elettronica. colpevoli come di chi sa che in fondo non smetterà di amarlo nonostante tutto.
<<smettila di fare l'idiota, Abarai>> continuo con cattiveria.
i miei piedi tornano a muoversi forzatamente, e il riflesso mi segue con quello sguardo pregno di dolore. solo una frase, prima che io lo veda morire alla fine della vetrata.
<<ti amo, Ichigo>>

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

le esili braccia incrociate al petto, si guarda attorno con le sopracciglia aggrottate di preoccupazione.
<<accidenti, ma dov'è andato a finire?!>>
mi guardo attorno anche io, sospirando. ci mancava solo questa...
<<mmmh...!>>si volta verso di me, e batte il piede a terra com'è solita fare quando è arrabbiata <<acccidenti, Ichigo! ma dovevi proprio perdertelo?!>>
<<mmh...>> abbasso lo sguardo, colpevole <<non volevo...non pensavo...insomma, pensavo ci seguisse!>>
cerco di giustificarmi, a vuoto.
<<lo sai come sta ultimamente!>> continua, impietosa come solo le ragazze riescono a essere <<chissà dove diavolo è, ora...>>
anche se fa tanto l'irritata, so che si sta corrodendo di preoccupazione, e mi sento dannatamente in colpa. sospiro
<<dai, non ti agitare...>> le poggio una mano sulla spalla <<torniamo indietro e cerchiamolo, ok?>>
alza lo sguardo su di me ed annuisce, con quel broncetto preoccupato. riprendiamo la strada all'inverso, l'uno di fianco all'altro.
<<non dovevi corrermi dietro, stavo solo scherzando>> se ne esce dopo un po', in tono basso <<oh, accidenti a quello stupido...>>
<<Rukia dai, non preoccuparti...>> cerco di tranquillizzarla, in tono cauto <<magari voleva solamente stare un po' solo, non è mica stupido...>>
<<ah, come sei ingenuo!>> rimbecca subito <<tu non hai idea di quanto può essere stressante un Renji Abarai depresso!>>
sbatto gli occhi e non oso replicare. lei lo prende come un invito a continuare a sfogarsi.
<<fa tanto il coso, e si tiene tutto dentro! non parla mai, mai nulla! da anni che lo conosco, non l'ho mai sentito sfogarsi, ne con me ne con nessun'altro!>> stringe le mani, evidentemente irritata <<e poi te lo ritrovi silenzioso come una statua, e pensi "ma questo non può essere il Renji che conoscevo!" ed invece eccolo lì, intento a rovinarsi la vita per chissà quale stupidaggine che gli fa perdere interesse e voglia in qualsiasi cosa!>>
sbatto di nuovo gli occhi, la bocca semiaperta
<<ma dai, non può essere così terribil...>>
<<l'hai visto, ichigo!>> mi interrompe lei, lanciandomi un occhiata da "non-posso-credere-che-tu-non-sia-nemmeno-un-po'-preoccupato-per-lui!" <<l'hai visto tu stesso! da quando Abarai Renji non apre bocca nemmeno per respirare?! da quando cammina con la testa bassa?! da quando non si ingozza di qualunque cosa dolce gli passi davanti gli occhi?!>>
mio malgrado, devo ammettere che ha ragione.
l'ho vista con i miei occhi, questa strana trasformazione di carattere.
da shinigami spaccone e caotico che si comporta come un ragazzino di quindici anni a persona "normale", silenziosa e sottomessa.
non ricordo nemmeno più quando ha iniziato ad essere così depresso. pensavo solo si fosse alzato con la luna storta per un giorno ma...
mi sbagliavo.
non c'è stato verso di capire. ho visto Rukia che cercava continuamente di convincerlo a parlare, con le buone e con le cattive. ma le risposte erano sempre le stesse.
"sto bene"
"non ho nulla"
"non preoccuparti"
peccato che lei continui a preoccuparsi.
aaah, dannazione Renji, appena ti trovo giuro che ti prendo a calci finche non parli, almeno Rukia la smette di farsi il fegato amaro davanti al muso depresso che ti ritrovi!
<<ehi>>
faccio un sobbalzo di lì a due metri quando una voce profonda nel mio orecchio mi fa prendere un colpo. mi volto già pronto a spaccare la faccia all'incauto essere che mi ha spaventato, e mi ritrovo davanti due occhi rossicci socchiusi con aria triste.
<<oh...Renji?>>
<<ma che fine avevi fatto?>> Rukia gli prende una manica del giaccone, il viso preoccupato rivolto a lui.
<<questo devo chiedervelo io>> ribatte, in quel tono stranamente atono che non gli appartiene <<vi stavo aspettando davanti al cinema -dove dovevamo andare- e invece vi ho visto passare davanti ai miei occhi che camminavate come due invasati...>>
qualche secondo di silenzio fragoroso segue le sue parole, e alla fine io e Rukia sospiriamo all'unisono.
<<stavamo cercando t...>>
per la seconda volta nel giro di dieci minuti, mi vedo interrotto dalla mia ragazza che ci prende entrambi per le maniche e ci trascina dentro al cinema con forza invidiabile.
<<non importa, non importa!>> sminuisce la cosa <<andiamo che altrimenti ci perdiamo il film!>>
alzo gli occhi al cielo con un sospiretto, e decido di lasciar perdere per il momento.
vedrò di parlare con quello scemo di Renji più tardi...

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vorrei sotterrarmi.
si, esatto, vorrei strappare via queste sedie, il parquet, il cemento, scavare una buca e sotterrarmici per non vedere ne sentire più nulla.
hanno abitudini strane, gli umani.
cioè, questo tipo uccide mezzo mondo, picchia a sangue l'altra metà, urla come un invasato e trenta secondi dopo una pupa da sballo gli si getta addosso e si catapultano in una scena romantica, invece di scappare terrorizzata?
mha, io non li capisco, gli umani.
ma il peggio non è tanto il film (che è comunque ridicolo...mha...) quanto questa fottuta scena.
allora, le cose sono due. o io sono diventato un essere ipersensibile a qualsiasi cosa, oppure tutte le coppiette della sala si sono messe a coccolarsi, dato che mi sembra di sentire nella sala un overdose di miele.
naturalmente, per ovvie ragioni che ho già riportato , anche Ichigo e Rukia vicino a me si abbracciano.
dio, vorrei sotterrarmi. mi sento l'essere di troppo per eccellenza. e come se non bastasse la mia parte gelosa mi sta chiedendo con un sorriso maligno di maltrattare Rukia.
cioè, Rukia! è come se fosse mia sorella, e sento l'insano impulso di gridarle contro!
dio, dio, dio...vorrei sotterrarmi...
lo sapevo che non dovevo venire... cioè e il loro primo appuntamento serio, e ci sono io in mezzo... e lo so perché sono qui, Rukia vorrebbe cercare di ritirarmi su di morale...
avrei dovuto rifiutare...
scommetto che Ichigo mi odia, adesso...
istintivamente, volto il viso di lato mentre sullo schermo passa la classicissima scena del bacio, e un nodo si forma nella mia gola, gli occhi mi si inumidiscono appena.
sono un idiota...idiota idiota idiota...
sono solo uno stupido, dannato idiota...
passo il resto del film a torturarmi a sangue un dito, forzando la mia mente a distrarsi su qualcos'altro, e per lo meno quando usciamo dalla sala mi sono un po' tranquillizzato.
<<mha>> le sue dita s'incrocia dietro la nuca, tra gli scompigliati capelli arancioni <<mi aspettavo di meglio...come al solito Keigo ha un pessimo gusto in fatto di film>>
Rukia invece è tutta eccitata, come al solito quando scopre qualcosa di nuovo sugli umani.
<<è stata incredibile quella vampa di fuoco!>> allarga le braccia, come a misurare mentalmente la grandezza dell'esplosione << non pensavo fosse possibile distruggere così tante cose per fare un film, qui!>>
<<emh...>> Ichigo sorride perplesso <<Rukia ehm... cioè non fanno per davvero quelle cose...si chiamano effetti speciali...>> cerca di spiegarle, con garbo. ma lei lo guarda come non capisse.
mi ritrovo a sorridere. tristemente. mi sento sempre e comunque di troppo.
forse qualche dio lassù mi sente, perché ad un certo punto il cellulare nella tasca prende a suonare di una chiamata e lo tiro fuori, leggendo il nome di Urahara-san sullo schermo. entrambi si voltano a guardarmi mentre rispondo.
<<si?>>
ascolto tranquillamente la solita voce melliflua dall'altra parte del telefono ed annuisco distrattamente.
<<bene...d'accordo...arrivo subito>> scosto il cellulare dall'orecchio mentre Ichigo inarca un sopracciglio.
<<dove vai?> chiede con aria quasi accusatoria <<dobbiamo andare a pranzo...>>
scrollo le spalle, gli occhi bassi sul cellulare
<<devo andare, mi spiace...>> in realtà non mi dispiace affatto togliermi di mezzo. così come penso non dispiaccia ad entrambi che io li lasci con la loro giusta intimità <<affari urgenti... voi divertitevi, e non preoccupatevi>>
e prima di dargli il tempo di dire "A" volto loro le spalle, sparendo di corsa tra la folla in piazza di quella domenica mattina.

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<<"voi divertitevi, e non preoccupatevi">> imbronciato, Ichigo giocherella con la cannuccia della sua bibita, guardando fuori dalla finestra e scimmiottando un po' la voce di Renji <<mha, come fa uno a non preoccuparsi?! se ne va con quella faccia di uno che sembra stia per scoppiare in lacrime e io non dovrei preoccuparmi?! dio, che nervoso!>>
non so perché, ma mi viene spontaneo sorridere quando mi rendo conto di aver contagiato Ichi con la mia preoccupazione nei confronti di Renji.
ma poi sospiro, rubandogli noncurante una patatina dal vassoio e sbocconcellandola poco convinta.
<<Ichigo, lascia perdere...>> cerco di calmarlo, perché mi sembra veramente irritato <<non è la prima volta che succede... cerchiamo solo di stargli vicino, e vedrai che gli passerà presto...>> anche se sono la prima a preoccuparmi, ora mi ritrovo a dover rassicurare qualcun'altro!
assurdo.
<<ma si!>> continua lui, facendo roteare il ghiaccio nel bicchiere <<come se mi importasse qualcosa di quell'idiota! è solo che odio vederti preoccupata per lui!>>
alzo lo sguardo, bloccata, e lui si rende conto delle sue stesse parole, perché arrossisce e abbassa lo sguardo colpevole.
<<scusami... non...cioè non lo penso davvero...>> mormora dopo qualche secondo di silenzio imbarazzante <<però mi da ai nervi, potrebbe anche parlarci...>>
un po' scocciata, non riesco a non rimbeccare.
<<certo, se gli dici che non ti importa nulla di quello che prova e ovvio che non ti viene a parlare!>> volto il viso di lato, sentendomi irritata perché sta andando tutto a scatafascio
<<non gli ho mai detto una cosa simile!>> vedo la sua mano stringersi salda sul bicchiere, come volesse stritolarlo <<mi è scappato, non volevo dirlo!>>
<<ma se "ti è scappato" vuol dire che lo pensi!>> alzo gli occhi e ci guardiamo male entrambi
<<bhe, ora vienimi a dire che il suo atteggiamento non ti dà il nervoso!>> rimbecca con aria furiosa <<io non sono lì per pregarlo di parlarmi, se lo vuole fare bene, senò si tenesse pure la depressione! non posso mica corrergli dietro come un ragazzino!>>
<<certo se non provi ad essere un po' gentile di sicuro continuerà a non parlarti!>> d'istinto, punto le mani sul tavolo e mi alzo in piedi
<<dove vai, ora?!>>
il suo tono infuriato alza esageratamente la mia irritazione più di ogni altra cosa, mentre mi rinfilo la giacca.
<<me ne vado, visto che a quanto pare non è proprio aria oggi!>>
<<bene, d'accordo, vattene!>> incrocia le braccia al petto e volta il viso di lato, la fronte pericolosamente aggrottata <<fai come quel deficente, scappa invece di parlare!>>
afferro la mia borsa con rabbia, passando oltre il tavolo e piazzandomi davanti a lui.
<<non osare chiamarlo in quel modo! chi ti credi di essere?!>>
<<oh, scusami tanto se ho osato offendere il tuo caro Renji!>> si alza anche lui, le mani che gli tremano di rabbia <<corri da lui, vai! sembra che tu non sia fidanzata con me, ma con Renji!>>
<<ah, allora è questo il problema!>> probabilmente stiamo dando spettacolo nel locale, perché in molti ci stanno fissando da diverso tempo <<sei geloso! bene, notizia dell'ultima ora! se sei così infantile da provare gelosia nei confronti di una persona che considero come un fratello possiamo anche lasciarci, perché non hai capito nulla di me!>>
<<lo metti al centro della tua esistenza!>> sbotta, il viso contratto dalla rabbia <<ogni volta che stiamo assieme chissà come mai finiamo col parlare di lui! anche ora stiamo litigando per colpa sua!>>
<<no, mio caro!>> lo interrompo <<non stiamo litigando per colpa sua, ma per colpa TUA! sei tu che sei tanto sciocco da accanirti contro di lui per una inutile gelosia! se parlo di lui è perché sono molto preoccupata! lo capisci questo?!>>
<<certo, ed è questo che mi da il nervoso! basta una sua faccia triste e subito ti dimentichi di tutto il resto per correre da lui come una mammina!>>
scuoto la testa e stringo la presa sulla maniglia della borsa, girando i tacchi a avvicinandomi all'uscita.
<<non abbiamo ancora finito!>> lo sento urlarmi dietro, e mi volto a guardarlo con gli occhi che sento pungolati dalle lacrime.
<<no, che non abbiamo finito>> mormoro appena <<non appena ti sarai schiarito le idee vieni da me e ne parleremo da persone civili. fino a quel momento ti potrai anche scordare di me.>> lo sento sbattere violentemente qualcosa sul tavolo, prima di uscire nel venticello invernale e lasciarmi libera di piangere per la frustrazione, correndo via per le strade trafficate.

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ho appena finito di apporre l'ultima firma a questo simpatico paccone di documenti inviato con amore dalla soul society, quando sento passi concitati da dietro la porta alle mie spalle e il rumore di questa che fruscia, aprendosi. mi volto giusto in tempo per vedermi piombare addosso qualcosa di nero, non riconoscendo subito chi mi sta "attaccando".
<<R-Rukia?>>
lei si stacca frettolosamente da me e mi si siede di fronte.
<<s-scusami>> mormora, lo sguardo basso <<stavo correndo, sono inciampata...>>
mi volto a guardare l'orologio.
<<che ci fai qui?>> riporto il mio sguardo su di lei, aggrottando la fronte <<non sono nemmeno le due del pomeriggio...>>
la guardo e non la riconosco. ha l'aria così triste da sembrare ancora più minuta di quanto non sia. immediatamente dimentico ogni ostilità nei suoi confronti per essersi fidanzata con la persona che mi sono reso conto di amare.
<<mh...>> mugugna, evidentemente indecisa <<ho litigato con Ichigo...>> borbotta dopo un po', cercando con scarso successo di darsi un tono noncurante.
mi odio. mi odio con tutto me stesso, per aver silenziosamente e schifosamente in parte gioito di ciò.
sono un essere orribile.
sospiro, poggiando una mano sulla sua spalla e abbassando un po' il viso per guardarla negli occhi.
<<perché?>>
i suoi occhi blu mi sfuggono, e stringo le labbra.
<<è colpa mia, vero?>>
silenzio.
<<Ichigo si è irritato perché c'ero anche io, e probabilmente rimasti soli avete cominciato a litigare per qualche stupidaggine perché lui si era innervosito, vero?>>
di nuovo silenzio. vedo le sue mani torturarsi nervosamente, segno che sto facendo centro.
non che la cosa mi faccia piacere...
<<non avresti dovuto chiamarmi>>
silenzio.
<<non dovresti nemmeno essere qui>>
silenzio.
<<Ichigo ha tutte le ragione per arrabbiarsi>>
ancora silenzio
<<Torna da lui, e smettila di preoccuparti per me inutilmente.>>
<<ma come faccio!>> sbotta finalmente, voltandosi a guardarmi <<spiegami come! ti vedo star male e non posso fare nulla! come faccio a non preoccuparmi per te?!>>
le prendo il viso tra pollice ed indice, prima che possa continuare.
<<ora basta>> lei mi fissa, e sbatte gli occhi <<siamo entrambi adulti. se non voglio parlare dei miei problemi ho un buon motivo per farlo. tu non dovresti nemmeno calcolarmi. hai penato tanto per confessargli i tuoi sentimenti e ora non voglio vedervi soffrire per colpa mia.>>
<<Renji...>>
<<no! ascoltami. ora vai da lui e chiarite. non voglio sentire ragioni. fingi che io non esista e pensa ad essere felice, d'accordo?>>
nei suoi occhi leggo un certo risentimento. mi sembra di rivivere la scena che tanti anni fa ci ha divisi, prima che lei venisse adottata dalla famiglia Kuchiki.
ma è molto diverso, questa volta.
<<ora vai, forza>> scosto la mia mano dal suo viso e mi volto di nuovo verso i documenti che ho firmato, prendendo ad ordinarli in pile.
mi osserva ancora qualche secondo prima di alzarsi in piedi.
<<Renji...>> i suoi passi alle mie spalle, di nuovo la porta viene aperta ma con meno irruenza. sospira <<se vuoi parlare... di qualsiasi cosa...io ci sono, ok?>>
sorrido al muro di fronte a me, mentre abbasso lo sguardo.
<<grazie, Rukia...ora vai, forza...goditi il resto della giornata>>
la porta si chiude, dietro di me. sento i passi allontanarsi. sento la voce di Uarhara-san che la saluta, e poi il silenzio.
i miei muscoli si rilassano mentre mi lascio cadere senza un suono sul pavimento, fissando il soffitto di legno.
il cuore mi batte nelle tempie, come amplificato.
cosa posso dirti, Rukia?
che amo alla follia il tuo ragazzo?
che vorrei stringerlo a me e baciarlo?
che vorrei amarlo con tutto me stesso, che il cuore sembra voler uscire dal petto che ogni volta che lo vedo?
che vorrei sfiorare con le dita quelle labbra morbide, che vorrei accarezzare dolcemente quei capelli scompigliati, che vorrei potergli dire "ti amo" e sentirgli rispondere "anche io", che sogno ogni notte di farlo mio, che vorrei i suoi sorrisi rivolti a me, le sue carezze rivolte a me, i suoi pensieri rivolti a me.
posso dirti che voglio il suo amore?
ma il suo amore non mi sfiora nemmeno per caso. anzi, sono convinto che gli farei schifo se sapesse.
"ciao, Ichigo, come va oggi? ah, lo sai che ti amo così tanto che mi sembra di morire quando ti guardo?"
grottesco.
no.
no.
non posso.
sono un essere ripugnante.
non merito di amare qualcuno.
questa è la mia punizione. è la punizione per il mio egoismo.
la mia punizione è camminare spalla a spalla con la persona che amo e non potergli prendere la mano. la mia punizione è vederlo sorridere a pochi centimetri dal mio viso e non poterlo baciare. la mia punizione è vederlo abbracciare qualcuno, mentre io non posso nemmeno sfiorarlo.
la mia punizione è essere odiato da lui, perché lo allontano da Rukia, mentre io lo amo.
non merito nulla. non merito nulla.
non meriterei nemmeno di piangere, perché sto amando qualcuno.
non meriterei di amare.
o forse si.
perché amare mi sta consumando lentamente, e la cera della mia candela sta scivolando via ad una velocità mai provata prima.
perché sto implodendo su me stesso. perché sento che potrei davvero morire di amore, e il mio corpo si sta ribellando a me stesso.
sto male. sto male. sto male.
<<uh...hic...>>
il pavimento è freddo, le mie lacrime bollenti. mi raggomitolo su me stesso singhiozzando come stessi per morire.
perché ti amo, e non posso dirtelo.
perché ti amo, Ichigo.

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il mio braccio le avvolge la vita esile mentre la stringo a me. Keigo digrigna i denti, in lacrime, e Mizuiro gli dà piccole pacche comprensive sulla spalla.
oh, come mi diverto a prenderlo in giro!
<<sei cattivello...>> le piccole dita affusolate si stringono sulla mia guancia e me la tirano dolorosamente, ma sorride anche lei <<non far ingelosire i tuoi amici...>>
ridacchio e le stampo un bacio sulle labbra. Keigo ulula di dolore e tra i vari versi sento anche le parole "perchéèèè?!" "fragolino sei un traditoreeeee!"
siamo tutti un po' brilli. qualche bottiglia di sakè giace abbandonata al centro della sala di casa di Chizuru. siamo qui per festeggiare l'arrivo delle vacanze primaverili ed il delirio regna sovrano.
<<ma non è colpa mia se sono invidiosi...>> la stringo più possessivamente a me e le bacio piano il collo. altri ululati di dolore <<ma tu sei mia, bellissima e mia...>>
ridacchi e mi pizzichi una mano
<<adulatore... l'alcool ti fa male...sei audace stasera...>> un suo dito scorre lungo il mio mento e la linea della mascella, mentre sorride <<devo metterti una museruola?>>
ridacchio e sto per ribattere a tono, ma il caotico arrivo della padrona di casa mi interrompe.
<<ragazzi! dai Keigo, non fare la vittima, vedrai che un giorno qualcuna ti si filerà!>> il poverino piange disperato sulla spalla di un paziente Mizuiro <<dai, dai, giochiamo al gioco del re!>>
Tatsuki, che parlava seduta con Orihime e Chad (lui, più che altro, ascoltava...), alza gli occhi inorridita.
<<no! il gioco del re no!>>
Chizuru sorride così maliziosa che fa quasi paura
<<ma si, dai, sarà divertente!>>
<<gioco del re?>> chiede Orihime, perplessa <<che gioco è?>>
<<himeee!>> Chizuru si catapulta al suo fianco e la abbraccia stretta, sotto il più che minaccioso sguardo di Tatsuki <<si gioca con le carte... noi siamo...>> fa un rapido conto lanciando uno sguardo alla sala, che contiene me, Rukia, Orihime, Tatsuki, Chad, lei, Mizuiro, Keigo e Renji <<...nove, quindi si prendono le carte dall'uno all'otto e quella del re>>
<<oh...e poi?>> chiede Orihime, sbattendo gli occhi, interessata.
<<si pescano le carte coperte, una per ciascuno, e chi trova il re può dare un ordine... ad esempio "l'uno deve dare uno schiaffo al cinque!" e chi ha preso la carta dell'asso deve schiaffeggiare il cinque... capito?>> spiega concitata Chizuru, con un sorriso poco promettente <<poi si ridanno le carte coperte ed ad ogni turno chi prende la carta del re da un ordine>>
<<oh!>> ad Orihime sembra piacere il gioco, e nonostante lo sguardo di Tatsuki che la prega di non farlo, annuisce <<mi piace! giochiamo!>>
tutti sospirano depressi, sapendo che per Chizuru la parola di Orihime è legge, e chi borbottando chi cercando di scappre, ci riuniamo in cerchio.
Rukia mi sorride le guance un po' rosse, anche lei eccitata dalla novità anche se non lo da a vedere. mi prende una mano e si poggia contro la mia spalla mentre chizuru distribuisce le carte girate sul dorso. dall'altra parte di me, vedo la mano ambrata di Renji allungarsi a prendere la sua carta. nonostante io mi sia ormai abituato a questo suo nuovo modo di essere mortalmente silenzioso e calmo, non posso nascondere il fatto che non mi sono nemmeno accorto quando mi si è messo vicino.
sospiro e scaccio qualsiasi pensiero riguardo Renji, prendendo la mia carta. di punto in bianco Rukia ridacchia incontrollabile al mio fianco.
<<che c'è?>> le chiedo, voltandomi a guardarla perplesso.
lei con un sorriso smagliante volta la carta, mostrando il re.
<<tocca a me, tocca a me!>> cinguetta sorridendo poco promettente <<uhm... il numero tre deve cavalcare l'otto!>>
tiro un sospiro di sollievo guardando il mio due, e vedo keigo disperarsi buttando a terra la carta con l'otto.
temo che se dovesse essere cavalcato da qualcuno come chad, non ne uscirebbe vivo...
ma il "cavaliere" si tratta di Tatsuki che, con aria poco convinta, al limite dello schifo, si siede sulla schiena di un Keigo piangente, costretto a portarla per tutta la stanza a quattro zampe, mentre noi ridiamo come idioti, aiutati dall'alcool.
il gioco va avanti. vedo Mizuiro fare una appassionata dichiarazione d'amore ad un perplesso Chad. vedo Rukia solleticarmi bastardamente e farmi ridere fino alle lacrime. vedo Orihime abbracciare Renji stretto stretto, un po' imbarazzata, mentre Chizuru la fissa evidentemente gelosa. vedo Chad imitare la camminata di una papera.
poi, dopo diversi giri di carte (e qualche bottiglia aggiunta al già nutrito mucchietto in un angolo della sala) il re finisce in mano ad Orihime, che evidentemente non vedeva l'ora di fare altro.
<<ah! io! io!>> molleggia sulle ginocchia, le guance un po' rosse <<vediamo...umh... il numero sette deve baciare per un minuto il quattro!>>
Chizuru se ne esce con un gridolino, approfittandone per stringere Orihime in un abbraccio soffocante.
<<come sei audace, himeeeeee!>>
e, mentre Tatsuki la stacca dalla sua protetta con aria assassina, guardo la mia carta.
quattro.
oh...sono la vittima. mi giro verso Rukia, e lei getta il numero tre.
vana speranza.
sospiro e getto il quattro a terra, preparandomi ad essere baciato come minimo da Keigo (bleah!)
tutti gettano le loro carte. tranne una persona al mio fianco.
mi sembra che la mano di Renji tremi mentre getta il sette a terra.
oh...
bhe, meglio Renji di Keigo...
<<UHAAAAAA!>> il grido di Chizuru mi spacca i timpani, per poco <<tocca a voi due!>> sghignazza.
mi giro verso Rukia, ma lei sorride.
<<su, su, un bacio non ha mai ucciso nessuno!>>
bastarda...
sospiro, arrendendomi all'evidenza che devo proprio farlo, e mi volto verso Renji, ma lui guarda altrove.
tutti si raccolgono attorno a noi con delle facce maniache.
<<che state aspettando, il tappeto rosso?>>
Keigo, crepa!
Renji continua a guardare altrove. si gira lentamente. ha le guance rossissime e gli occhi lucidi. deve aver bevuto troppo.
sospiro, scrollando le spalle e lo fisso.
<<bhe?>>
cioè basta che stiamo come due scemi con le labbra premute per un minuto e passiamo anche questa...che ci vuole...
le sue dita si stringono con aria nervosa sulle mie spalle, mentre, lo sguardo basso, avvicina il viso al mio.
tutti trattengono il fiato, e con un sospiro rassegnato chiudo gli occhi, sforzandomi di non pensare che quello è Renji.
le sue labbra mi toccano. sono a dir poco bollenti. e rimango così, come un idiota, il viso alzato verso di lui.
e poi... così. non...
<<ah...!>> mi tiro indietro, e cerco di sottrarmi, ma con un verso di rimprovero qualcuno mi spinge da dietro le spalle verso Renji.
cazzo!
no, no, no! staccati dannazione!
gli afferro quasi con violenza la maglia, cercando di spingerlo via, ma non c'è nulla da fare.
la sua lingua...mi sembra quasi mi arrivi fino alla gola. si struscia contro la mia e si intreccia a forza con essa, nonostante io cerchi di evitarlo, con foga e violenza.
non voglio!
e lui continua, imperterrito. le labbra premute contro le mie. mi forza a baciarlo, e la nostra saliva si mischia.
che cosa cazzo sta facendo?!
non so quanto tempo sia passato, ma a me sembra un eternità. quasi disgustato, stringo i denti contro la sua lingua e lui si ritrae con un gemito di dolore.
l'ho fatto di istinto ma...cazzo, ben gli sta!
<<sei impazzito?!>> sbotto, asciugandomi le labbra bagnate di saliva contro il polso.
l'aria si è fatta più pesante. tutti ci guardano sconvolti. non voglio girarmi verso Rukia.
una mano premuta sulle labbra, lo sguardo basso. probabilmente il mio morso gli ha fatto un male cane e, ad essere sincero, la cosa non mi dispiace!
<<s...scusami...>> mormora così fievole che quasi non si sente anche se c'è un silenzio di tomba.
la rabbia mi sale dentro, la bocca sa ancora di lui.
<<scusami un corno! è solo un gioco, e tu mi infili la lingua in bocca?!>> di nuovo mi asciugo le labbra, e cerco di non pensare al sapore asprigno, del tutto differente dai baci di Rukia, che mi ha lasciato nella bocca <<che schifo, dannazione!>>
le sue spalle sussultano leggermente, e abbassa di più lo sguardo. la mano si scosta piano dalle labbra, le ginocchia si puntellano sul pavimento e si alza in piedi, nascondendo il viso voltandosi rapido altrove.
con passo rapido si avvicina alla porta, e Chizuru si scioglie da quella specie di paralisi che sembrava averla colpita.
<<A-Abarai-kun? aspetta, dove vai?>>
una mano poggiata sullo stipite della porta, le dita si contraggono vagamente. le spalle basse.
<<perdonatemi>> mormora piano, prima di sparire nel corridoio.
passi leggeri. la porta di ingresso si apre e si richiude piano.


°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
<<sei stato troppo duro>>
guardo le sue spalle, e non oso aggiungere altro.
<<non è colpa mia>> ribatte lui senza guardarmi <<non so cosa diavolo gli è saltato in mente.>>
sospiro. dopo che Renji se n'è andato, abbiamo cercato di continuare la serata tranquilli, ma non c'è stato verso di addolcire l'aria. alla fine dopo poco ce ne siamo andati tutti. io e Ichigo torniamo a casa insieme ma... la situazione è tesa.
molto tesa.
<<lo so>> dico cauta, sapendo che così irritato potrebbe scoppiare da un momento all'altro <<ma sei stato troppo duro. l'hai ferito>>
si volta e mi fulmina con lo sguardo. nonostante tutto, lo sostengo.
<<io l'ho ferito?! mi ha infilato la lingua in bocca davanti alla mia ragazza, e io lo avrei ferito?!>>
provo un moto di fastidio a quel suo modo di parlare della cosa, ma lo soffoco.
<<Ichigo...eravamo tutti un po' brilli...>> continuo, sempre in tono cauto <<magari stava solo scherzando...si è lasciato trascinare... ma dirgli "che schifo" in quel modo...>>
sospiro vagamente, preferendo non esprimere il mio vero pensiero al riguardo.
<<insomma...ferirebbe chiunque>>
lui mi osserva qualche secondo, e la sua espressione si fa meno infuriata.
<<d’accordo...forse hai ragione però... non avrebbe dovuto farlo...>>
sospiro per l'ennesima volta.
<<lo so>> mi affianco a lui e gli prendo la mano, piano <<senti... pensi di poter chiarire con lui...?>>
lo sguardo fisso davanti a se, non risponde. mi stringe la mano nella sua, e dopo un po' socchiude gli occhi.
<<non è successo nulla, in fondo>> mormora <<voglio solo capire perché... non voglio che si rovini l'amicizia per uno stupido gioco>>
sorrido, il mio cuore è più leggero.
<<ne sono felice>> mormoro sincera <<andiamo a cercarlo?>>
annuisce piano, riprendendo a camminare <<pensi sia da Urahara-san?>>
scuoto le spalle <<non ci resta che provare...>>
ma, dopo essere arrivati lì, ci aspetta una delusione.
<<Abarai-kun?>> Urahara sbatte gli occhi, perplesso <<non lo vedo da stamani...>>
<<non è tornato per nulla?>> domando, angosciata.
Ichigo si guarda attorno, come sperasse di vedere Renji spuntare da una porta.
al segno di diniego del venditore, sospiro esasperata.
<<dobbiamo cercarlo... bell'affare, chissà dove diavolo è...>> mormora Ichigo <<Karakura non è proprio un villaggio di campagna...>>
<<dividiamoci>> mi volto verso l'uscita, pensosa <<magari lo troviamo prima>>
anche se con aria contrita, Ichi annuisce ed usciamo insieme dal negozio, prima di dividerci per due strade diverse.
con l'angoscia nel cuore, corro per le strade, cercando di avvertire il Reiatsu di Renji, e pregando che stia bene perché provo una brutta, bruttissima sensazione.

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

goccia. l'acqua si increspa leggermente.
poi ritorna piatta, liscia e perfetta.
goccia. piccole onde si propagano circolarmente.
di nuovo torna una fredda lastra lucida.
non sento nulla.
ho solo una vaga percezione delle mie mani congelate che tremano di freddo, delle mie guance fastidiosamente bagnate, dei capelli che mi si spargono disordinati sulla schiena.
non sento assolutamente nulla.
a parte un coltello, piantato qui, nel petto. mi trancia il cuore a metà con la sua fredda consistenza e mi impedice di pensare coerentemente.
solo piccoli sprazzi di sensazioni.
appena accennate, che riempono per pochi istanti il ronzio monotono della mia mente del tutto svuotata da qualunque cosa.
non sono io, questo.
non sono io col cuore spaccato, che giace, i vestiti bagnati di umidità, gli arti addormentati per essere rimasti nella stessa posizione per ore.
non posso essere io che non ho altro se non il sapore di lui, e la voce di lui.
"sei impazzito?!"
"che schifo, dannazione!"
"sei impazzito?!"

si. sono impazzito. ho perso la testa.
mi sono permesso il lusso di cedere ai miei sentimenti.
ed ecco, quello che sono diventato.
il fantasma di me stesso.
Abarai Renji è morto.
l'unica cosa rimasta di lui è questo amore, che si sta tramutando in disperazione.
la cera della mia candela è giunta al termine.
ormai non ho più nulla. vivevo in funzione di quell'amore.
ed ora che ogni mia più fioca speranza si è distrutta, non ho più ragioni.
non ho più ragioni di nulla.
<<perché sei qui?>>
una mano mi sfiora le labbra. scende sul mento e sul collo. si piazza, delicata, sul cuore.
<<cosa fai ancora qui?>>
socchiudo gli occhi, le stelle mi accecano.
<<non hai nemmeno il coraggio di ucciderti, dopotutto>>
già...è vero...sono un codardo...
<<che senso ha soffrire fino a questo punto, per il nulla?>>
nessuno... non ha nessun senso...
<<non preferiresti...morire? abbandonare questa inutile vita di sofferenza, e lasciarti cullare dal nulla, dimenticando qualsiasi cosa...>>
si...vorrei morire...
<<e allora fallo...nessuno te lo impedisce...>>
già...a nessuno importerebbe se io morissi o no...
<<ma...>> la voce mi esce spontanea dalle labbra <<io...i-io...lo amo...>>
piccoli singhiozzi mi fanno sussultare. nuove lacrime calde rotolano lungo il viso.
<<ma lui ti odia. gli fai schifo. te l'ha detto lui stesso... si è disgustato di un solo bacio. probabilmente la tua sola presenza lo irriterebbe>>
<<n-no...>> mi raggomitolo, e il mio corpo protesta dolorosamente dopo l'inattività di ore. e singhiozzo così forte che sento dolore ai polmoni <<n-non voglio... io lo amo...i-io lo amo...>>
<<sei solo un codardo. sei così attaccato a lui da essere quasi disgustoso>>
...
<<muori e basta, lo renderesti solo felice>>
...
basta...sono stanco... non voglio più pensare...
<<RENJI!>>
qualcosa mi afferra. di nuovo il mio corpo protesta. mi fa male tutto.
<<Renji!>>
riapro gli occhi. vedo tutto liquido. ci metto un po' a mettere a fuoco.
labbra rosee, occhi cioccolata, capelli lucenti.
<<n...nh...>>
<<idiota>>qualcosa di caldo mi avvolge, mi chiudi la tua giacca sulle spalle <<sei tutto fradicio. cazzo, vuoi morire assiderato?! fa un freddo cane la notte!>>
perché?
lasciami morire in pace.
non fare finta di pensare a me.
non darmi vane speranze...
<<cazzo sono le due del mattino...hai idea di quanto ti abbiamo cercato?!>> piccole nuvole di vapore dalle tue labbra <<stai tremando...merda, sei un idiota! tirati su!>>
no...
<<Renji!>>
non c'è la faccio...
non riesco a vedere la tua espressione dietro il velo di lacrime. ma so che mi stai fissando.
<<e va bene! pensa quello che vuoi, ma io qui a morire congelato non ti ci lascio!>> mi stringe con forza fra le braccia e, con uno scatto delle ginocchia, mi tira su.
<<Renji...>> il tono dubbioso. sento la tua mano che mi tocca un fianco e mi stringe quasi dolorosamente <<Renji cazzo... sei leggerissimo...>>
lo so...
<<...>> mi apri la giacca e alzi la mia maglietta <<cazzo...cazzo...cazzo sei un idiota!>>
mi copri di nuovo e, camminando frettoloso, esci da questa macchia di verde nascosta.
<<guardati, dannazione! ma dove sei finito!>> il tono concitato mentre cammini, rabbrividendo di freddo <<chi diavolo sei, tu?! il Renji che conosco io, non si ridurrebbe ad essere uno scheletro per depressione! non si ridurrebbe a lasciarsi portare fra le braccia come una ragazzina senza dire nulla!>>
è inutile...tutto inutile...
sembra che nulla raggiunga il mio cuore...
rimani in silenzio per un po', forse in attesa di una mia reazione.
<<parlami!>> sbotti. la tua voce è contratta <<parla! dì qualcosa! dimmi perché tutto questo!>>
eppure, è così ovvio...così semplice...
<<Renji!>>
così semplice...e tu non lo capisci.
non capisci.
questo significa, che in fondo, io non ti amavo davvero. altrimenti avresti capito.
sono inutile.
basta.
basta...
<<RENJI!>>

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

guardo l'orologio. sono le quattro.
la testa mi pesa come se al posto del cervello avessi il piombo. Rukia mi carezza una mano e fissa il vuoto poggiata alla mia spalla.
le dita affusolate giacciono pesantemente nell'altra mano. la tengo per inerzia, ma la sensazione spigolosa delle ossa mi infastidisce quasi.
fragile, come un foglia d'inverno.
è così fragile che potrei spezzarlo stringendolo solamente fra le dita.
tutto di lui era fragile. e io non l'avevo visto.
<<è colpa mia>>
lentamente, il viso di Rukia si muove sulla mia spalla. mi fissa, con aria spaventata.
<<è colpa mia>> ripeto.
<<Ichigo, non...>>
<<no!>> interrompo il suo tono di ragionevole speranza <<è colpa mia. colpa mia se soffre. colpa mia se è cambiato. solo colpa mia>>
silenzio. stringo entrambi le loro mani e mi chiedo perché non posso amare entrambi.
<<Ichi...>>
<<ho capito. anzi, me l'ha detto. io sono troppo stupido per capire>> fisso il viso pallido di Renji, e mi chiedo da quanto tempo non lo vedo sorridere <<me l'ha sussurrato, prima di svenire...forse involontariamente... e io non ho mai visto...io l'ho ridotto così...>>
<<lui ti ama>>mormora Rukia. il suo sguardo torna a fissare il vuoto.
<<si>>
<<ti ama da prima che ci mettessimo insieme>>
<<si>>
<<e io lo sapevo>>
<<...>>
<<glielo leggevo negli occhi. ma speravo fosse una cosa passeggera. non avrei dovuto essere così egoista>>
<<non è colpa tua>>
<<si che lo è. lo sapevo, e ho fatto finta di nulla>>
<<no. è colpa mia. sono io che non mi sono mai reso conto. eppure era così ovvio...così stupidamente ovvio...>>
le piccole dita di Rukia si intrecciano alle mie. il contrasto fa male.
<<ma...io non lo amo.>>
<<...>>
<<non lo amo. il solo pensiero di fare qualcosa con lui mi rende insofferente. perché non posso amarlo?>>
<<non puoi amare tutti. ichigo. tu non vuoi amarlo. tu vuoi proteggerlo.>>
<<...>>
<<"ichigo" significa proteggere qualcosa.>>
<<si>>
<<vorresti proteggerlo. ma la causa della sua sofferenza sei tu>>
<<fa male...>>
<<si...>> abbassa il viso, e si volta, abbracciandomi con forza <<fa male...tanto male...>>
le mie mani si stringono attorno alla sua piccola vita. il contrasto con il corpo di Renji mi colpisce come un macigno.
la mano ambrata si stringe debolmente alla mia.
la persona che amo. la persona che non amo.
devo scegliere? cosa devo fare?
<<Rukia...>>
<<nh...?>>
<<cosa posso fare per lui?>>
<<sii sincero...>> mormora lei, carezzandomi i capelli <<è la sola cosa che hai...>>
il viso pallido e tirato. le sopracciglia aggrottate in un riposo che non sembra pacifico.
a causa mia.
<<si...>> nascondo le lacrime, e lei mi stringe a se. poggio il viso sul suo seno dolce <<si...>>
piangiamo assieme, e questa mano fragile non lascia mai la mia.

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°


le mie braccia lo stringono per la vita. sono teso.
<<perché fai così?>>
la sua voce debole mi fa male.
<<non sei obbligato ad abbracciarmi>>
<<lo voglio fare>> mormoro <<sono stupido, e codardo. però ti voglio abbracciare>>
<<non sei stupido...>>
respiro piano. il profumo dei suoi capelli è dolciastro. rilasso piano i miei muscoli.
<<senti...>>
<<nh...>>
le parole mi si impigliano nella gola. sospiro tremulo.
<<io...tu...>>
con un sospiro paziente, mi scosti piano da te. i tuoi occhi, segnati un po' dalle occhiaie, mi guardano con dolcezza.
<<Ichigo>> sospiri appena, ma non distogli lo sguardo <<io ti amo>>
e, mio malgrado, sento le guance che avvampano.
ridi.
<<che faccia da idiota!>>
<<ehi!>> rimbecco, e mi sfrego le mani sulle guance come volessi cancellare il rossore <<parli tu!>>
ridi ancora. sei bello, quando ridi. mi piace vederti ridere.
poi smetti di ridere, e mi guardi tranquillo.
<<mi sento meglio>> mormori <<me lo sono tenuto dentro per troppo tempo.>>
<<già...>> abbasso lo sguardo <<poi, dai...cioè deficente come sono io...dovevi alzare gli striscioni per farmelo capire>>
ridi di nuovo. una mano si alza e mi carezza il viso. sento tutto il tuo amore con questo gesto semplice.
che sciocco sono...
<<Ichigo>>
alzo gli occhi, ancora un po' rosso.
<<ti ho imbarazzato?>>
<<no...>> sospiro <<mi vergogno per la mia stupidità. e per averti fatto stare così male.>>
le tue dita calde rimangono sul mio viso, mentre mi guardi dolcemente.
<<non negherò di essere stato male>> scrolli il viso <<ma avrei dovuto dirtelo, invece di farmi mille seghe mentali. sarebbe andato tutto meglio.>>
sospiro e lo abbraccio di nuovo. questa volta con tanta spontaneità che non penso a nulla mentre lo faccio.
<<Renji...>> il suo nome scivola come velluto sulla mia lingua, e mi rendo conto che se davvero fossimo stati sinceri l'uno nei confronti dell'altro sin dall'inizio, nulla di tutto questo sarebbe accaduto <<io non ti amo>>
<<lo so>>
la tua voce vagamente soffocata dall'abbraccio.
<<però ti voglio bene>> arrossisco un po' <<e non voglio che stai male di nuovo. voglio vederti ridere. mi piace vederti ridere.>>
<<riderò di più, allora>>
mi stacco piano, e lo guardo.
<<ho paura>>
<<non starò di nuovo male. davvero, sto meglio>>
<<promettimelo>> aggrotto la fronte <<promettimi che mi dirai tutto. che se farò qualcosa di male, me lo dirai. promettimi che sarai felice>>
un sorriso dolce, e mi prendi il mignolo col tuo. sorrido anche io
<<promesso>>
e, per la terza volta, lo stringo a me.
<<ti voglio bene, Renji>>
<<ti batte forte il cuore>>
<<si...perché non sono bravo... però volevo dirtelo...>>
<<stupido...>>
rimaniamo in silenzio, stretti.
<<Ichigo...>>
sento un po' di tensione nella tua voce
<<si...?>>
<<posso...>> deglutisci <<i-io...posso baciarti...?>>
mi irrigidisco un po' a questa richiesta, e tu ti stacchi piano da me.
<<Ichigo...>> mi stringi la maglia fra le mani <<solo le labbra...per dirti addio... e togliermi questo peso dal cuore...per favore..>>
ti guardo. sei sincero, lo so.
annuisco piano.
ti sporgi appena verso di me. le nostre labbra si toccano.
sono dolci. sanno di ciliegia.
calde.
amore.
ti stacchi piano.
Una lacrima ti scivola sul viso mentre sorridi.
<<addio...>>


fine










 
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VOTO: (1 voto, 1 commento)
 
COMMENTI:
Trovato 1 commento
-akana- - Voto: 01/10/10 18:57
O.o C'è, sono passati tre anni e nessuno a commentato questa storia stupenda?!
Bellissima...triste ma bellissima...lo stato d'animo di Renji rispecchia il mio in questo momento....Stupenda davvero...mi sembrava di essere l suo fianco mentre si riduceva ad uno straccio per il suo amore a senso unico! ç__ç
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