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- Capitolo 1° -
Ok, la sintesi lascia molto a desiderare, ma poi la capirete! Questa volta è un Harry's PoV ed è molto più negli schemi... se vi aspettate un Draco come quello di Ti scatterò una foto, beh, leggete un'altra fic! E' la mia seconda HD, scritta una settimana dopo la prima... spero vi piaccia come è piaciuto a me scriverla... non so se sia comica, ma alcuni punti fanno ridere, così l'ho messo!
La dedicherei alla mia Lori, ma visto che non siamo su NA, ho deciso di dedicarla a ilakey (chissà se leggi slash su HP... non te l'ho mai chiesto!) e a hiei-chan (lo so che le HD non sono esattamente le tue preferite, ma spero che questa la leggerai, giusto per farmi un favore!).
Basta, direi che è ora di cominciare! Buona lettura a tutti, un bacione!
Ah, è stata scritta per una sfida su NA, per questo ci sono delle parole sottolineate
“Su, ragazzi, mettevi in fila! Dobbiamo tornare immediatamente in campeggio, altrimenti ci inzupperemo!” Harry Potter, il Ragazzo Sopravvissuto, il Grifondoro per eccellenza, prese a suonare il fischietto, giusto per far capire a quei marmocchi che la sua pazienza si stava esaurendo velocemente. Solo l’aiuto divino - o forse fu l’effetto del suo sguardo inceneritore? – permise loro di arrivare al campeggio prima che le nuvole si scaricassero. Ormai era un’abitudine che a quell’ora del pomeriggio, verso le cinque e mezza, si mettesse a piovere. Era esausto, e voleva soltanto tornare nei suoi alloggi, farsi una doccia e aspettare la cena ascoltando un po’ di musica, magari Mozart. Entrò nello chalet e quello che vide lo lasciò basito. Il soffitto aveva ceduto, e il letto ora era irrimediabilmente compromesso. E la cosa peggiore era che sul campeggio c’era un campo anti-magia. Non poté trattenere un gemito di frustrazione. Cazzo, avrebbe dovuto dormire in sacco a pelo!
“Che succede Potter, ti si è rotta un’unghia?” Nonostante fossero passati anni dalla fine della scuola, Draco Malfoy restava sempre un irritante Serpeverde.
“Fottiti, Malfoy!” replicò gelido. Non si era nemmeno girato a guardarlo. Per questo non si accorse che si stava avvicinando finché un paio di braccia non gli circondarono la vita.
“Perché non mi fotti tu, piuttosto?” propose Draco. Poi si guardò intorno. “Bel disastro! Domani aggiusteremo tutto, ma per stanotte non c’è nulla da fare. Ti tocca chiedermi asilo politico.”
“Come se ti dispiacesse…” ghignò il moro. Era sì irritante, ma aveva anche il potere di calmarlo, come pochi ci riuscivano.
“Che ne dici se saltiamo la cena e passiamo subito al dolce?” lo invitò Draco, mordendogli il lobo dell’orecchio.
“Mmh… panna cotta con marmellata di lamponi?”
“Io pensavo a qualcosa di più… eccitante.”
“Per esempio?”
“Che ne dici di un bel bagno con sali d'acqua di mare, per iniziare? E poi un bel massaggio con oli profumati al mandarino. Ti accarezzerò con lentezza, fino a farti gemere che vuoi di più. E io te lo darò, stai tranquillo.” Harry poteva sentirlo ghignare sul suo collo.
“Stai ancora parlando del massaggio?” chiese, la voce roca e ansimante.
“E di cosa dovrei parlare?” Il ghigno si allargò.
“Stronzo!”
“Non stronzo… semplicemente Malfoy!”
“Sarai anche un Malfoy e, contro ogni logica, fiero di esserlo, ma questo non esclude che tu sia uno stronzo!”
“Perché non concludiamo questa discussione nel mio chalet?”
“Perché sarebbe così scontato… che ne dici della serra? Già che ci sono controllo se l’orchidea sta bene!”
“Non te l’ha mai detto nessuno che l’Erbologia è tutto fuorché erotica, Potter?”
“L’ultima volta non sembravi pensarla così…” Draco si perse nei ricordi, ed Harry ne approfittò per sciogliersi dalla sua stretta.
“Allora, andiamo?” chiese, un’espressione maliziosa ad illuminargli il viso. Il biondo non poté far a meno di pensare che Harry diventava più bello ogni giorno che passava.
“Ti amo”, si ritrovò a sussurrargli a fior di labbra.
Harry stava per rispondere quando…
DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIN!
“Harry, se non ti svegli faremo tardi a Pozioni!” gli urlò Ron nelle orecchie.
Harry si limitò a mugugnare qualche maledizione. Un altro stupido sogno… il suo subconscio proprio non lo voleva capire che lui era ETERO, eh?
Continuò a ripeterselo fino a quando non arrivò in Sala Grande e incrociò un paio di occhi grigi e ghignanti.
Oh mio dio, sono gay! gridò disperata una parte del suo ego.
Non appena si riscosse dallo shock che questa ammissione aveva provocato in lui, cercò di mandar giù qualcosa.
“Ragazzi”, chiamò allegramente Silente, “il professor Wilson deve fare un annuncio importante.”
Nella sala scese il silenzio. Era strano che il professore di Babbanologia chiedesse di parlare ed erano tutti curiosi di sapere cos’aveva di così interessante da dire.
“Buongiorno a tutti. Ho chiesto la parola per dare un annuncio importante agli studenti del settimo anno.” Anche Harry, che fino a quel momento aveva ascoltato solo distrattamente, si fece attento. “Ho proposto al preside, che ha accettato con gioia, di organizzare una gita di una settimana.” I ragazzi del settimo anno scoppiarono in un’ovazione, e si zittirono solo dopo che Silente ordinò il silenzio.
“Dove andremo, professore?” chiese Hermione con aria interessata.
“In campeggio, signorina Granger.” Il professore stava per aggiungere qualcos’altro, ma venne interrotto da un gemito più che chiaro proveniente dal tavolo Grifondoro.
Si voltarono tutti in quella direzione, solo per vedere Harry Potter sbattere la testa contro il tavolo, ripetendo come un mantra, “ditemi che è un altro sogno!”
Vi direi di commentare, ma ho capito che sarebbe inutile, visto che da quell'orecchio proprio non ci sentite!
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