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Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: L'ANORESSIA: UN INCUBO
Genere: Introspettivo
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot
Autore: larisa galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 21/04/2007 03:09:28


 
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- Capitolo 1° -

ecco, a dire il vero non so se davvero ho un motivo per scrivere, ma spulciando il sito ho letto ben due scritti su problemi di anoressia, e visto come sono fatta non riesco a non dire la mia.

intanto premetto per chi non lo sapesse che ho quasi ventidue anni, la maggior parte dei quali passati attraversando momenti molto brutti, e che sto cercando di ottenere la possibilità di riassegnazione chirurgica di genere, quindi la mia sportina di esperienza, avendo anche lavorato con psicologi, psichiatri, psicoterapeuti, non per il mio problema ma per aiutare, ce l'ho.

questa premesa per far capire che ho anch'io i miei problemi, come tutti del resto, quindi non sto cercando di mettermi in cattedra, tutt'altro, espongo solo la mia opinione e la mia esperienza, sperando che questo faccia riflettere e parlare di più di questa cosa terribile.

ho conosciuto varie persone anoressiche, qualcuna è ancora viva, qualcun'altra pultroppo se n'è andata.
il problema da come l'ho vista io, (e ho lavorato un pò per un centro psichiatrico, di cose ne ho viste) il problema, alla radice, non è superabile se non con quella che io chiamo "terapia shock".

quasi tutti quelli che ho conosciuto con questo problema, uomini o donne, ragazzi o ragazze, hanno ammesso di avere dei problemi piuttosto gravi con i genitori o con altre figure per loro importanti, ad occhio e croce direi circa il 95%, se non di più.
e quando parlo di problema, passo dalle litigate continue all'attaccamento quasi morboso di uno o entrambi i genitori, o ad uno o entrambi i genitori.

mi ha stupito, in una delle fiction che ho letto, l'ammissione di un ragazzo che dice di sapere che è magro.
di solito, quando si smette di mangiare, per quello che ho visto sempre, se offendo qualcuno chiedo scusa, ma i casi sono troppi, le problematiche troppe, per avere una risposta certa per ogni caso... insomma, dicevo, di solito, il problema per cui si smette di mangiare, è il vedersi continuamente imperfetti, grassi, per questo l'ammissione di essere troppo magri mi ha stupito.

questo di solito si collega ad una paura di crescere, di prendere il proprio posto tra gli adulti, o tra gli appartenenti al proprio sesso, o a problemi di droga.

quello che io intendo per terapia d'urto, è un allontanamento forzato, e quando dico allontanamento intendo troncare completamente, per qualche mese, da quello che provoca ansia, fobia, eccessivo attaccamento, o senso di inadeguatezza, per riuscire a scavare dentro di se, trovare il problema e la soluzione, per poi ritornare ad un avvicinamento con il problema nella sua forma fisica.

lo so, sembra ingiusto, sembra crudele, ma quando ci si torna rafforzati, il senso di inadeguatezza di solito scompare.

due miei amici, un ragazzo e una ragazza... più che amici direi conoscenti, ma poco importa... insomma, li ho praticamente trascinati via dall'ambiente che li faceva stare male, convincendoli a vivere insieme, con un paio di altre persone di cui mi fidavo, per due mesi.

niente telefono, niente stress, niente genitori.

quello che mi ha spinto a prendere una decisione del genere, quando li ho visti così, è stata una mia visita a casa della ragazza.
mentre ero in bagno, ho sentito una conversazione, vorrei che ci rifletteste tutti, perchè probabilmente per molte ragazze che soffrono di questo disturbo sarà già sentita: suo padre stava litigando con la moglie, mentre c'era anche lei, e alla fine ha detto "Tu sei la mia donnina, xxx" (rivolgendosi alla figlia, di cui non intendo dire il nome, ovviamente)
questo fa riflettere su quanto certe situazioni spingano a sentirci inadueguati.

lei alla fine è risucita ad affrontare il problema, una volta tornata, e qualche tempo fa mi ha detto una cosa che mi ha fatto rabbrividire: "Non volevo crescere e diventare più pesante perchè avevo paura che papà non mi prendesse più in braccio per coccolarmi"
e, detto da una ragazza di ventiquattro anni, di cui gli ultimi sei tra alti e bassi di anoressia e bulimia, arrivata a pesare trentacinque chili, fa davvero paura, secondo me.

non dico necessariamente che i problemi siano causati dai genitori, o da sindormi di Peter Pan o complessi di Edipo, dico solo che l'allontanamento per un certo periodo dal problema aiuta a vederlo come tutte le paranoie e i sensi di inadeguatezza che via via si aggravano impediscono, per una percezione distorta della realtà.

spero di non aver offeso nessuno, e comunque chiedo di nuovo scusa se l'ho fatto.
e spero di ricevere messaggi con le vostre opinioni.
non è uno scherzo.
non è un gioco.
 
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