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Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: BREVE STORIA DI UN AMORE
Genere: Sentimentale, Drammatico, Introspettivo
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot
Autore: iaiaiaia87 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 20/04/2007 00:36:14

Si tratta del ricordo he ha un ragazzo degli ultimi attimi passati con la sua ragazza prima che lei morisse. Molto triste.
 
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- Capitolo 1° -

Appena entrato in chiesa, ed eccola lì.
Lei è lì, in quella prigione di legno, abbellita da fiori che non riusciranno mai a renderle memoria.
Chissà quali abiti starà indossando, quel suo corpo esile che ha vissuto solo diciannove anni.
Qui dentro nessuno sa. Sono tutti persi nel ricordo di lei. Un ricordo artificiale, un'idealizzazione di lei, che non è vera...
No. Nessuno sa com'era bella quando si arrabbiava con tutti, senza un motivo.
Neanche suoi genitori lo sanno, eppure sono lì. Ancora accanto a lei durante il passo più doloroso, che piangono lacrime sincere.
Chissà a cosa staranno pensando... forse a quando era piccola, a tutte le speranze per il suo futuro. Un futuro scappato via, rotolato sull'asfalto assieme a lei...
Chissà perchè quando qualcuno se ne va il suo ricordo diventa sempre il più dolce? Ogni cosa che ha detto diventa un insegnamento, e noi rimaniamo piegati da quella saggezza, e non possiamo non chiederci quanto avrebbe potuto dirci, insegnarci e farci vedere...
Inevitabilmente quei suoi errori, che ci hanno tanto fatto arrabbiare, se ne vanno e lei resta solo quella meravigliosa, dolcissima persona che tutti in questa sala stanno piangendo.
Ma loro non lo sanno, loro non possono saperlo quanto era arrabbiata lei quella sera. Era in lacrime, abbandonata da tutti perchè tutti le dicevano di capire, quando lei avrebbe solo voluta essere capita.
La comprensione è l'unica cosa che non siamo riusciti a darle, ed è l'unica cosa che non le ho dato.
Ha pianto fra le mie braccia odiando, odiando tutti i presenti in questa sala, nessuno è stato risparmiato...e quando lei ha cercato anche dentro di me quell'odio, poichè mi considerava la metà del suo respiro, io con la mia faccia da bambino ho giocato ad essere un adulto e le ho detto di non esagerare. Lei mi ha guardato, con quegli occhi dello stesso colore di questi fiori che ora l'accompagnano e la sorveglieranno per sempre. Odiandomi come tutti gli altri saggi in questo mondo senza saggezza è salita sul motorino, andando veloce è scivolata ed è caduta...una distrazione che ha pagato con la vita. Io l'ho seguita ma era troppo tardi. La morte è stata più veloce della mia bella moto, quella che voleva che le regalassi. Scendo e non è più lei. Mentre la guardo non c'è più niente che valga la pena di essere guardato, perchè quel suo sorriso non potrà mai tornare.
Ma...Se io quella sera l'avessi abbracciata, lasciando da parte la mia finta maturità e le avessi dato ragione, come voleva lei...
Pensandoci adesso, cosa mi sarebbe costato odiare questo falso mondo per una notte, per poterla avere con me tutta la vita.
E' colpa del mio egoismo se adesso non respireremo più insieme l'odore dell'estate, ma insieme respireremo solo il triste odore di un cimitero.
Se fossi arrivato prima, forse lei potrebbe ancora realizzare i suoi sogni, quelle dolci confessioni che mi faceva...ho la sua vita sulla coscienza, dovrò realizzarli io. La terrò io la sua chitarra, che non so suonare. Ma come farò quando entrando nella sua stanza sentirò il suo profumo... e come farò a guardare i suoi genitori? Loro lo sanno che è per colpa mia che la loro bambina non può più vivere? E anche se lo sapessero?
Non cambierebbe niente, lei non c'è più per giocare coi capelli arricciandoli sul dito, o per ridere con gli amici... Lo sapranno che è anche colpa loro se la ragazza che adesso stanno piangendo è stata raccolta irriconoscibile dall'asfalto?
Lì sono tutti colpevoli. Lei li odiava tutti perciò lo sono. Lo sapranno che è per colpa loro che non la sentiranno più cantare?
Adesso non mi interessa se lei stesse esagerando o no. Lei è morta odiandoli e questo mi basta per condannarli ad essere colpevoli per sempre.
Non credo che tutti loro, rinchiusi nel loro falso dolore, lo sappiano...ma io lo so.
E' colpa mia se lei non può vivere. E' morta odiandoli tutti. L'unica cosa che posso fare adesso, è offrirle quella solidarietà per cui è morta.
Sono stato così stupido. Lei non voleva una soluzione da me. Per lei ero il perfetto intreccio delle nostre mani, voleva solo che io provassi le sue stesse emozioni, come una bambina che cerca protezione nella sua immagine riflessa allo specchio...ma io non l'ho capito, e lei è dovuta morire per questo mio infanile errore. Adesso tutto ciò che mi rimane è il suo ricordo, che non posso abbandonare, ed un angolo di strada colmo di fiori e frasi dolci, da amicizie sincere. Ma per quante possano essere, la mia anima non potrà mai trovare pace, perchè lei non sorrideva neli suo utimo lungo attimo di vita, non sorrideva dolce com ein quella foto che hanno dovuto scegliere i suoi genitori fra tante, forse troppe. Lei li odiava.
Ed è proprio questo odio infantile che la rende così tristemente giovane.
Ed è proprio questa sua giovinezza che mi rende così tristemente pieno d'odio.


 
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