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- Capitolo 1° -
Neville, se mai mi innamorerò, sarà di qualcuno come te. Perché sono profondamente innamorata di te, caro Neville, ma la sfortuna vuole che non potrò mai abbracciarti, consolarti, aiutarti a rialzarti… né tu potrai farlo con me, piccolo mio. Non potremo ridere insieme delle nostre sciocche paure, né di calderoni fusi. E non potremmo asciugare le nostre lacrime, perché non ci potremo toccare. Perché tu, Neville, mio dolce e impacciato Neville, sei solo un sogno, uno sbuffo di vita appena accennata che ha fatto breccia nel mio cuore e che si è radicato nel mio animo, come solo tu avresti potuto fare. Non come un uragano, come ha fatto Severus, ma dolcemente, silenziosamente, senza fretta. Sei entrato dentro di me con calma, ma non potrò mai eliminarti, se non strappandomi il cuore dal petto e rinunciando ai miei sogni… perché tu per me sei il sogno; il sogno di pomeriggi passati a curare le piante tanto care ad entrambi, o a passeggiare chiacchierando, o semplicemente stando seduti in silenzio, beandoci l’uno della presenza dell’altra. Ma non accadrà mai, tu non sarai mai al mio fianco. E l’unica cosa che posso fare per vederti, toccarti, parlarti, è aprire il mio cuore, entrare in esso e portarti fuori… aiutarti a vivere per aiutarmi a vivere. Perché sarebbe ben piatta la mia vita senza di te, senza il tuo modo fiducioso di guardare ad essa, senza le tue insicurezze che tanto ti rendono prezioso ai miei occhi, senza il tuo coraggio che diventa un po’ mio ogni volta che mi vieni a trovare. E allora scrivo… e sogno. Forse un giorno ci incontreremo, tu mi sorriderai e tutto sarà finalmente al posto giusto. Per il momento, mi basta immaginarti felice per sorridere. Ti amerò per sempre, tua Laura
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