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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Persone famose e TV
Dalla Serie: Gorillaz
Titolo Fanfic: IL FATTO È CHE
Genere: Sentimentale, Erotico, Soprannaturale, Dark
Rating: Per Tutte le età
Avviso: Spoiler, Lemon, Slash
Autore: flamia galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 18/04/2007 22:58:17

Che ne dite di una bella fanfiction sui Gorillaz? ...tradotta, ovvius!
 
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*_BOCCA_*
- Capitolo 1° -

Il Fatto È Che

Ehilà, gente! È da un po’ che mi sono riappassionata a uno dei miei vecchi amori, i Gorillaz! (Già, pazzesco ma vero: sono una metallara a cui piacciono i Gorillaz! Che i Manowar mi perdonino…) E proprio in questo ambito, ho fatto delle scoperte che mi hanno sconvolto l’esistenza:

1) Murdoc è il bassista, e non il chitarrista;
2) Noodle è la chitarrista, e non la bassista;
3) Noodle è giapponese, e non cinese;
4) Noodle è femmina, e non un maschio.

Rendetevi conto che ho passato sei anni fermamente convinta del contrario. Devo rifarmi una vita…

E comunque, non avete la più pallida idea di quante slash ci siano in giro su Murdoc e 2D! O forse sì, d’altronde tutto il mondo è paese, specie per le slasher ^__^… Of course, ho fatto il pieno tra DeviantArt e YouTube…anche se sto lavorando su un fumetto sul Mitico Murdoc (il bassista più sexy e odoroso del mondo XD) e un personaggio di mia invenzione, di cui ancora non vi parlo…ma vi dico subito che non si tratta di un fumetto yaoi, altrimenti sarei stata meno originale e avrei fatto anch’io una cosa Murdoc x 2D (aaaaaaaaawwwww ç__________ç… nd Yaoi Fans)

Insomma, per arrivare al punto, linkata ad una fanart di DeviantArt ho trovato questa. Di Fanfiction.net, ovviamente. Passo la parola all’autrice (K.Koumori) e mi do da fare con la traduzione!


*_Bocca_*

Il Fatto È Che
Capitolo: Prologo. Quindi sì, sarà piuttosto corto.
Serie: Gorillaz
Rating: NC17.
Attenzione: Linguaggio scurrile, angst molto leggera e slash (Murdoc/2D) nei prossimi capitoli.
Disclaimer: Copyright di Albarn e Hewlett.

Il fatto è che Murdoc aveva quella bocca.

Doveva essere quello. Quella bocca - e l’aveva stabilito senza pensarci troppo quella sera, seduto accanto a lui sul divano dello studio-cucina nel tentativo di guardare la televisione invece di lanciargli brevi ma frequenti occhiate - e il modo in cui funzionava. Non era una bocca attraente, in nessun senso. Era una bocca che ospitava una serie di denti storti e macchiati dalla droga, una lingua abnormemente lunga, l’odore sgradevole di troppa nicotina con un accenno di alcool e caffeina, e la capacità di riversare una sfilza di parole così volgari e offensive che c’era quasi da sorprendersi che non fosse stato già ucciso per aver rivolto le suddette parole alla persona sbagliata nel momento sbagliato.

Come avesse fatto a sopravvivere in una società come la loro con una bocca pericolosa come quella, 2D non ne aveva la più pallida idea.

Comunque, il marcio verbale della bocca di Murdoc era anche ciò che attirava le persone come lui, al pari di piccole falene indifese attratte da una lampada fulminante. Era difficile non rispettare il fegato, le palle dimostrate da quell’uomo ogni volta che esprimeva un pensiero ad alta voce. Per qualcuno che avesse visto già abbastanza mondo, col tempo diventava sempre più facile dire che lui pensava sempre, sempre prima di parlare, anche se non si sarebbe mai detto da ciò di cui parlava o da come si comportava. Murdoc sapeva che le sue parole avevano potere. Sapeva di poter intimidire. Il suo cervello lavorava più velocemente di quel che in genere gli altri erano portati a pensare, e 2D non aveva mai sentito in sua presenza qualcosa che quell’uomo dicesse senza pensarlo davvero.

“Mi stai fissando.”

Ci fu un fuggevole, breve istante di contatto visivo, quando 2D alzò lo sguardo e Murdoc distolse in contemporanea il suo dal televisore. Il cantante sorrise e ridacchiò a dispetto del lieve imbarazzo che gli pizzicava le guance e le arrossava, e riportò i suoi scuri occhi danneggiati sulla TV. Murdoc non era uno stupido. Sapeva quando gli occhi e l’attenzione erano su di lui. Era ciò per cui viveva, dopotutto.

2D mugugnò una scusa.

Murdoc fece una mezza scrollata di spalle e ritornò al programma, già stufo di guardarlo ma senza niente di meglio da fare.

E rimasero là seduti, fianco a fianco, per un’altra ora circa finché l’apparente noia di Murdoc divenne un po’ troppa e l’uomo si alzò in piedi con un grugnito. Si fermò a grattarsi l’interno della coscia prima di allontanarsi dal divano e avviarsi verso la cucina.

2D allungò con esitazione il collo per guardarlo. “Cosa ti prendi?”

Murdoc aprì il frigorifero e sbirciò all’interno. “Merda,” ringhiò, dopo un’occhiataccia cupa. “Non c’è niente da mangiare qui.”

2D lo osservò voltare le spalle al frigorifero e strascicare i piedi verso la porta. La proverbiale nuvola di pioggia sopra la sua testa era quasi visibile. “Perché non usciamo a prendere qualcosa?” tentò, volenteroso. “Non ha senso morire di fame, eh?”

Murdoc si fermò sulla soglia e voltò la testa, ghignando al suo compagno da sopra la spalla. Il suo ghigno era illeggibile. “A meno che tu non voglia uscire nella notte nera con tutti i problemi di zombie che abbiamo, non mi sembra una buona idea.”

Punto. E anche un buon punto.

2D ci riprovò. “Magari possiamo ordinare? Farci portare del cibo da qualcuno.”

“Scemo,” fu la rapida risposta. “Ti aspetti davvero che qualcuno si avvicini a questo posto con quei cosi che vagano qua attorno?”

Centro per la seconda volta. Una terza avrebbe solo aggiunto un ulteriore livido al suo sgonfiato ego, e non ne aveva bisogno. Invece di tentare un terzo colpo, 2D rinunciò e voltò lentamente la testa verso la televisione che sapeva non avrebbe guardato.

Ancora una volta, la bocca di Murdoc gli aveva fatto chiudere la sua. Quella dannata bocca. E l’inutile, sgradita ossessione che gli dava e che non sarebbe sparita.

Dopo che 2D ebbe voltato la testa, Murdoc rimase fermo ancora un istante, con gli occhi fissi sul soggetto che aveva catturato le sue (meglio nascoste) occhiate per tutta la serata. Era difficile non guardarlo, dato che era chiaramente visibile e abbastanza grande da ottenere l’attenzione di chiunque dall’altro capo di una maledetta stanza. 2D ne era davvero ignaro o lo dava soltanto a vedere?

L’inopportuno, imperturbato sguardo di Murdoc indugiò su di esso.

Poi se ne andò, lasciando solo il cantante e il grosso segno rosso e violaceo che gli marchiava la pallida pelle su un lato del collo nel vuoto, insignificante bagliore della televisione.



Nota della Traduttrice
Beh, fino ad ora non male… andiamo avanti!





 
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VOTO: (1 voto, 1 commento)
 
COMMENTI:
Trovato 1 commento
buburillaz - Voto: 26/07/10 20:07
Hey, mi piace tantissimo questo capitolo,perchè non continui?? *-*
Ti seguirei molto volentieri!
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