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Categoria: Videogiochi
Dalla Serie: Final Fantasy VIII
Titolo Fanfic: FINAL FANTASY VIII: AGAIN
Genere: Romantico, Azione, Fantasy
Rating: Per Tutte le età
Autore: akireru galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 18/04/2007 21:02:40


 
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CHAPTER ONE
- Capitolo 1° -

Il cielo era limpido e sereno, quella mattina di fine estate. Il sole tiepido faceva capolino dalle montagne alle spalle della città e si specchiava nel mare calmo e cristallino della piccola isola di Balamb. Nella categoria "Viaggi" del Timber Maniacs si diceva che quello era il mare più bello di tutto il mondo. In quel momento, mentre una leggera aria accarezzava i suoi capelli, Kaeru era perfettamente d'accordo con i giornalisti. Osservava il paesaggio dal ponte del secondo piano del Garden di Balamb, che frequentava da appena una settimana. I suoi occhi verdi si illuminavano di gioia ogni volta che si posavano su ciò che la circondava. Si era alzata presto, come al solito, ed era salita sul ponte proprio per godere di quel meraviglioso panorama prima di chiunque altro. La luce solare la illuminava appena, il ciondolo di cristallo a forma di spirale brillava leggermente. Respirò appieno quella sensazione di serenità e libertà che aveva acquisito appena era entrata a far parte dell'accademia militare più importante del mondo. Il suo sguardo scivolò sulla sua vita, dove erano legate le fondine con le sue glock calibro ventuno. Aveva voglia di impugnarle e sentire il rumore del grilletto premuto, il grido di un mostro morto. Sorrise, chiedendosi dove aveva preso quell'indole da serial killer. Ma in fondo, pensò che l'aveva sempre avuta. Da bambina non aveva mai giocato con le bambole o con le altre bambine. Solitamente faceva a pugni con i ragazzi. Finchè non ha incontrato Fenix, la sua migliore amica. Con lei aveva capito il vero significato dell'amicizia. E proprio perchè lei l'aveva aiutata in un momento difficile, l'aveva seguita al Garden di Galbadia, cinque anni prima. Erano diventate inseparabili, si prendevano cura l'una dell'altra. Guardò l'orologio, sorridendo ai ricordi che passavano rapidi nella sua testa. Le nove in punto della sua prima domenica a Balamb. tese la braccia, quasi certa di poter toccare il cielo. Rivolse un ultimo sguardo al mare poi rientrò, intenzionata a fare colazione. La mensa era poco affollata, quella mattina. Solitamente di domenica gli studenti dormivano fino a tardi, quindi Kaeru fu sorpresa di trovare Fenix davanti al buffett.
<<Già in piedi?>> le chiese con un sorriso
<<Sì. Hai dimenticato che devo andare a Timber ogni domenica?>>
<<Hai ragione, scusa. Se vuoi posso accompagnarti...>>
<<No, tranquilla. Non ho molta voglia di andarci, ma se vieni anche tu mia madre non la finirà più di blaterare inutilmente. Se mi impegno, posso tornare nel pomeriggio.>>
<<Magari, così andiamo a fare un giro a Balamb.>>
Si sedettero a un tavolo e mangiarono i loro cornetti davanti a una buona tazza di caffè. Dopo venti minuti Fenix salutò l'amica e si diresse verso la stazione. Avrebbe preferito di gran lunga rimanere lì con lei, magari a studiare in biblioteca o a fare due passi a Balamb, piuttosto che prendere il treno sottomarino per Timber. Ma erano quelli i patti che aveva stabilito con sua madre. Ricordava ancora il giorno in cui le aveva chiesto di potersi trasferire alla sede centrale dei Garden.
<<A condizione che tu mi venga a trovare ogni domenica.>> aveva sentenziato sua madre, in un tono che non ammetteva repliche. Così adesso si ritrovava in una stazione ferroviara per prendere un super rapido che in tre ore avrebbe attraversato l'oceano e lasciata praticamente sotto casa. Sospirò mentre si sedeva su un sedile rivestito di velluto. Quello che le dava fastidio non era il fatto di dover partire, ma di non essere riuscita ad incontrare colui che non vedeva da tantissimi anni. Da quando si era trasferita a Timber, sei anni prima. Sua madre e suo padre avevano divorziato quando lei aveva solo quattro anni e da allora aveva sempre vissuto con la madre, a Balamb. Fin quando la donna aveva ricevuto un'offerta di lavoro al Timber Maniacs che richiedeva il trasferimento immediato a Timber. Era stato da quel giorno che non aveva più visto Zell Dintch. Il suo amico leale, compagno di tante avventure e punizioni varie. Era stata la voglia di rivederlo a spingere Fenix a trasferirsi dal Garden di Galbadia a quello di Balamb. Benchè a Timber avesse incontrato Kaeru e si fosse subito affezionata a lei, sentiva la mancanza del suo vecchio compare. Il treno cominciò a muoversi e ben presto si allontanò dalla piccola isola.

Kaeru respirò a pieni polmoni l'aria della biblioteca. Poteva sentire l'energia di ogni volume custodito li dentro. Li sentiva vivere e desideriosi di tramandare agli studenti tutto il loro sapere. Si avvicinò allo scaffale dedicato alla storia della magia. Aveva una ricerca da consegnare entro il mercoledì successivo e se c'era una cosa che adorava, era sfogliare i vecchi libri e leggere attentamente ogni singola parola scritta sulle pagine. Allungò la mano per prendere un tomo rilegato in cuoio dal titolo "Strega ereditaria" ma la ritrasse incuriosita verso un altro libro.
<<Posso darti una mano?>>
Kaeru sobbalzò e si voltò. Una ragazza sui diciotto anni dai capelli corvini, vestita d'azzurro e un bellissimo sorriso sulle labbra, la guardava attentamente.
<<Scusami.>> disse <<Non volevo spaventarti. E' che ho visto la tua indecisione e mi chiedevo se potevo aiutarti.>>
<<Ti ringrazio, mi saresti molto utile. Sto cercando un volume sulla nascita della magia.>>
<<Sei una matricola, vero?>> la ragazza fece scorrere lo sguardo lungo tutto lo scaffale, alla ricerca di un libro per Kaeru.
<<In un certo senso...mi sono trasferita una settimana fa da Galbadia.>>
<<Capisco...>> prese un grosso tomo con la copertina nera, al centro le lettere erano consumate ma si poteva benissimo leggere "Alla scoperta della Magia" <<Ma a te non serve questo libro, vero Neko?>>
Il cuore di Kaeru accellerò di colpo. Quella ragazza... quella ragazza conosceva il suo segreto. E anche qualche cosa in più, dato che l'aveva chiamata con il suo nome wicca. Solo i suoi genitori erano soliti chiamarla così. I suoi genitori e gli appartenenti alla congrega. Si sorprese nel pensare nuovamente quella parola. Erano anni che praticava la magia da sola. Quando era entrata a far parte del Garden aveva lasciato la congrega nella quale era cresciuta. Eppure quella ragazza la conosceva, conosceva il suo passato. Ricordi che lei aveva cercato di dimenticare per rendere meno difficile la vita in un mondo che disprezzava la magia e le streghe le tornarono rapidi alla mente.
<<A quanto vedo ti sei dimenticata di me...>> disse la ragazza dispiaciuta <<Pensavo fossimo amiche...>>
Kaeru la guardò perplessa poi un lampo attraversò la sua mente. Quegli occhi scuri e profondi che sprizzavano gioia di vivere da ogni ciglia, quella voce melodiosa che sembrava perfetta per recitare rituali.
<<Non sarai mica Tsubasa?>> chiese incerta
<<La maggior parte dei miei amici mi chiama Rinoa.>>
<<Che bello rivederti!>>
Le due ragazze si abbracciarono. Erano passati molti anni dall'ultima volta che si erano viste. Troppe cose erano cambiate da allora. Rinoa faceva parte della sua stessa congrega, anche se si era unita in seguito, dopo l'iniziazione di Kaeru.
<<Scusa se non ti ho riconosciuta.>> disse con un sorriso <<Ma non mi aspettavo di tovarti qui.>>
<<Lo stesso vale per me. Quando ho letto i nomi delle matricole e ho visto il tuo, non riuscivo a crederci.>>
<<Tu odi combattere, che ci fai nel Garden?>>
<<Ma come? Non conosci la storia della strega Artemisia?>>
<<Certo, visto che il Garden di Galbadia è uscito mezzo distrutto dallo scontro con questo. Ma pensavo che dopo tutto quello che era successo, fossi tornata a Timber o da qualsiasi altra parte.>>
<<Bè, in effetti era ciò che avevo in mente però...>>
<<Rinoa!>>
Le due ragazze si voltarono. Kaeru rimase a bocca aperta mentre un ragazzo, il più bello che avesse mai visto, si dirigeva verso di loro. I suoi occhi azzurri come il ghiaccio, divisi da una cicatrice, parlavano per lui. Rinoa sorrise all'espressione allibita dell'amica. Chissà perchè tutte facevano quella faccia quando vedevano Squall. Forse era perchè c'era abituata o perchè sapeva che lui era una persona speciale fino in fondo e non solo esteriormente, non faceva più caso alla sensazione di beatitudine che provava quando ci stava insieme. Ma per Kaeru non era solo un bel ragazzo. Era anche il suo Comandante, la persona più importante dell'intero Garden, dopo il Preside Cid.
<<Ciao.>> lo salutò Rinoa <<Mi cercavi?>>
<<Sì. Ma è meglio se andiamo a parlare fuori.>>
Indicò un cartello sopra di loro che chiedeva di rispettare il silenzio. La ragazza annuì.
<<Ci vediamo in giro, Kaeru.>> disse <<Mi trovi qui o nella stanza 718, la mia.>>
<<Ok, ciao.>> la salutò con la mano e li guardò allontanarsi. Per un solo brevissimo istante le era sembrato di annegare negli occhi del ragazzo. Quegli occhi che sembravano celare una tristezza infinita che nessuno sarebbe mai riuscito ad alleviare. Si portò una mano al petto, cercando di calmare il battito accellerato del suo cuore. Non riusciva a capire se era dovuto al ritrovamento di un'amica o al suo ragazzo. Perchè le era sembrato subito chiaro che il Comandante Leonhart, colui che ammirava più al mondo, era il fidanzato di Rinoa. Ed era ovviamente per Squall che lei aveva rinunciato alla sua libertà. Si chiese se era veramente felice. Scosse la testa rispondendosi che ovviamente doveva esserlo, altrimenti sarebbe tornata a Timber. Abbassò lo sguardo e si rese conto di avere tra le braccia il libro che le aveva preso Rinoa. Si diresse verso la sala lettura e cominciò la sua ricerca. Iniziò a leggere e a prendere appunti su un foglio che si era portata dietro. Scrisse molte cose, integrandole con ciò che aveva appreso studiando stregoneria da quando aveva quattro anni. Quando finalmente chiuse il libro, il suo orologio sengava l'una e mezza. Era rimasta in biblioteca per tutta la mattinata. Rimise il volume al suo posto e si diresse verso la mensa. Il sole entrava dalle alte finestre, dei gabbiani si stagliavano in volo contro il cielo azzurro e limpido. Con un tempo così, Kaeru non fu sorpresa di trovare la mensa deserta. Sicuramente tutti gli studenti stavano godendosi quella giornata così bella. Si diresse al bancone, scoprendo di essere molto affamata. Si sedette e addentò il suo panino. Faceva uno strano effetto mangiare in quel silenzio assoluto. Finì rapidamente poi tornò nella sua stanza. Era ancora presto, Fenix sarebbe tornata solo tre ore più tardi. Sospirò, cercando qualcosa che avrebbe potuto fare per ingannare l'attesa. Per un attimo pensò di andare a trovare Rinoa, ma poi cambiò idea. Sicuramente era da qualche parte con Squall, non le sembrava il caso di disturbarli. Prese il suo lettore mp3 e andò verso il Centro d'Addestramento. Un po' d'allenamento le avrebbe fatto bene. Se voleva davvero superare l'esame SeeD quella primavera stessa, doveva fare migliorare costantemente. Tre Grat e un Archeosaurus le si pararono davanti.
<<Bene.>> sussurrò, accendendo la musica <<Adesso mi diverto un po'.>>
Tese la mano sinistra e colpì il rettile con un Morfeo, facendolo cadere a terra addormentato. In questo modo avrebbe potuto eliminare i Grat con più facilità. Impugnò le pistole e cominciò a sparare ai tentacoli dei mostri. La canzone "Lose my breath" dei Timbrock, gruppo rock musicale molto noto a Timber, era appena cominciata e decise che alla fine i suoi nemici dovevano essere morti tutti. Prese bene la mira e colpì il Grat più vicino nella bocca. Quello si accasciò a terra e a poco a poco scomparve. Kaeru sorrise tra sè e continuò a combattere.
<<Ahi!>> esclamò un attimo più tardi.
L'Archeosaurus si era svegliato e l'aveva ferita sulla gamba destra. Infuriata con se stessa più per il fatto di essersi distratta che per il morso, la ragazza si voltò verso il rettile e gli lanciò una Blizzaga seguita da un altro Morfeo. Cercò di fermare il sangue con una magia di ripristino, ma i denti del mostro erano penetrati troppo affondo. Uccise rapidamente i restanti Grat per occuparsi del dinosauro. Mancava un minuto e mezzo alla fine della canzone. Aveva ancora abbastanza tempo per batterlo in tutta calma, dato che era ancora addormentato. Lo attaccò con diverse magie elementali acqua e ghiaccio e, proprio sulla nota finale della canzone, il mostro scomparve. Kaeru spense il lettore mp3 e sorrise soddisfatta. Ripose le pistole nelle fondine poi un dolore atroce le ricordò che era stata ferita. Un rumore la fece voltare e, pensando che fosse un altro mostro, si preparò ad un altro combattimento. Ma non era un mostro, era un ragazzo.
<<Tutto bene?>> le chiese avvicinandosi
<<Sì.>> rispose sedendosi su una roccia. Lo osservò meglio, sicura di non aver mai visto un ragazzo così stravagante. Aveva i capelli biondi, tenuti dal gel in un'acconciatura veramente incredibile, e la guancia sinistra era coperta da un tatuaggio tribale.
<<Sei stata brava a combattere con un ferita così.>> indicò la sua gamba
<<Hai guardato tutto il mio combattimento?>>
<<Già. Ero venuto per allenarmi ma poi ho preferito guardare una matricola in azione.>>
<<Non sono una matricola. Mi sono appena trasferita da Galbadia. Comunque adesso devo andare in infermeria.>> mosse un passo ma la gamba sana non ce la faceva a reggere tutto il peso della ragazza. Si poggiò a una roccia.
<<Sei sicura di farcela?>> chiese il ragazzo
<<Sono più forte di quanto credi.>>
<<Non lo metto in dubbio, ma il Garden non se ne farà niente di un SeeD zoppo. Dai, ti accompagno.>>
Kaeru non ebbe neanche il tempo di ribattere che lui la prese per la vita e la trascinò fuori dal Centro d'Addestramento. In due minuti erano in infermeria e il ricordo successivo di Kaeru consisteva in lei che sedeva in una panchina del giardino accanto al ragazzo tatuato.
<<Come mai sei tutta sola in una domenica come questa?>> le chiese
<<Potrei farti la stessa domanda>>
<<Ma te l'ho fatta prima io.>>
<<La mia migliore amica è andata a Timber da sua madre. E tu?>>
<<I miei amici sono troppo impegnati per ricordarsi di me. Le due coppie sono andate al cinema e l'unica single è sempre di cattivo umore.>>
<<E perchè non sei andato con le coppie? Non te l'hanno chiesto?>>
<<Sì, ma avrei fatto soltanto il terzo, anzi il quinto incomodo. Così sono rimasto qui.>>
<<Capisco...>>
<<E dimmi, ti piace questo Garden?>>
<<Sì, è molto più bello di quello di Galbadia. L'atmosfera è più rilassata e poi si può sentire il rumore del mare. Anche i compiti sono più leggeri. E questo mi ricorda che devo ancora passare la mia ricerca sul floppy.>>
<<Ok, se per te non è un problema, ti accompagno nella tua stanza. Tanto non ho niente da fare.>>
<<Certo che non è un problema. Andiamo.>>
Kaeru lo guidò per i corridoi fino al dormitorio. Si fermò davanti alla stanza 423 e tirò fuori la chiave magnetica.
<<Ti ringrazio.>> disse sorridendo
<<E per cosa?>>
<<Per avermi portata in infermeria e per avermi sopportato tutto il pomeriggio.>>
<<Figurati, è stato un piacere. Ci vediamo.>>
<<Sì, ci vediamo.>>
Entrò nella stanza e richiuse la porta alle sue spalle. Aprì un cassetto e tirò fuori un pesante volume con una pesante copertina azzurra. Aprì le pagine ingiallite dal tempo, ne trovò una vuota e cominciò a scrivere ciò che era successo in quella giornata. Era stata davvero bene con quel ragazzo. I suoi occhi azzurri avevano qualcosa di familiare. Chiuse il suo Libro Specchio, accese il suo pc portatile e iniziò a trascivere la ricerca. Poi, verso le otto, andò a cenare e si addormentò senza neanche domandarsi che fine avesse fatto Fenix.

Zell fissava in silenzio il suo panino, come se stesse decidendo da quale parte addentarlo. Rinoa e Irvine si lanciarono uno sguardo incredulo. Come ogni sera il loro gruppo si era riunito alla mensa per cenare e stare in compagnia. In effetti da quando erano tornati dalla seconda guerra contro la strega, non avevano passato molto tempo insieme. Gli unici momenti liberi che aveva, Squall li passava con Rinoa e lo stesso dicasi per Irvine e Selphie. Così Quistis e Zell venivano un po' trascurati. E il danno doveva ssere veramente molto grave dato che non era mai accaduto prima che il Zell non mangiasse uno dei prelibati panini della mensa. Irvine gli si avvicinò e gli posò una mano sulla fronte.
<<Eh sì...>> disse <<Hai proprio la febbre...>>
<<E smettila, scemo!>> esclamò Zell allontanandolo <<Non stò male.>>
<<Però è strano. Perchè non mangi, Zell?>> chiese Selphie guardandolo attentamente con i suoi occhioni verdi
<<Non ho fame...>>
<<Cosa?!>> un brivido di sorpresa percorse il tavolo mentre il ragazzo si alzava
<<Vado a dormire, ci vediamo domani. Buona notte>>
I cinque amici si scambiarono occhiate perplesse, Squall un po' meno.
<<Non vedo cosa ci sia di strano.>> disse <<Magari in questi giorni è cresciuto.>>
<<Squall.>> fece Selphie paziente <<Non capisci la gravità della situazione. Zell non ha mangiato. Zell!!!>>
<<Continuo a non vederci niente di strano. Non avrà fame>>
<<Ma stiamo parlando di Zell!!>>
<<Inutile Selphie.>> Quistis continuò a bere tranquillamente il suo caffè mentre Rinoa annuiva al suo fianco. Appena uscito dalla mensa, Zell si era lasciato alle spalle i rumori che avevano sempre fatto parte della sua vita per entrare in un mondo silenzioso. Cosa gli succedeva? Non si era mai sentito così, prima. Non riusciva a togliersi dalla testa gli occhi verdi della ragazza che aveva conosciuto quel pomeriggio.
"Che idiota sono" pensò mentre entrava nel dormitorio "Non le ho neanche chiesto come si chiama".
Per un attimo pensò di bussarle e presentarsi, ma era molto tardi. Probabilmente dormiva e non era neanche sicuro di ricordare il numero della sua stanza. Ma non si sarebbe arreso così facilmente.

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Eccomi qua, ripropongo una fic ke già avevo scritto qualke tempo fa ma ke avevo lasciato dopo il secondo capitolo. Spero di riuscire a portarla a termine (sicuramente i commenti influiranno molto!! XD)
Scusate gli errori di battitura e se c'è qualcosa ke nn vi è kiara, kiedete pure ^^
Mi raccomando, aspetto tanti commenti!!!
Un bacione, Akireru.
 
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