MARY
- Capitolo 1° -
MARY
“Non cela faccio più” ecco cosa pensava Mary mentre stringeva le ginocchia al petto, mentre cercava calore nella fredda T-shirt che unicamente indossava “perché nessuno mi aiuta? perché mi lasciano morire dentro?”
Mary si sentiva male ,non tanto, per le parti del suo corpo ancora calde e doloranti dalla violenza subita; ma perché si sentiva tradita e sporcata ancora una volta, usata e spezzata ancora una volta.
Si alzò dalle lenzuola fredde e tirò fuori da sotto il letto un baule di pelle scura ,scura come l’anima di chi abusava di lei,”devono essere qui ,devono per forza essere qui” disse a se stessa mentre ci rovistava dentro”eccoli “pensò mentre tirava fuori da sotto un ammasso di disegni e di racconti ,che scriveva e che disegnava quando nella sua vita esisteva ancora un po’ di luce,poche centinaia di euro.
Senza neanche pensarci un attimo ficcò i fogli di filigrana dentro il suo zaino insieme a qualche vestito, “devo muovermi, devo fare in fretta” si ripeteva mentre si rimetteva i vestiti che precedentemente le erano stati strappati via facendole quasi un male fisico.
Si mise il cappotto addosso così velocemente da stupirsi lei stessa della sua velocità, poi aprì la porta della sua camera trovandosi davanti al corridoio buio che conduceva alla porta di casa.
Quel corridoio non era lungo che qualche metro ma a Mary sembravano chilometri, ma alla fine riuscì a toccare la fredda maniglia della porta e ad aprirla
Era seduta su una panchina della stazione e aspettava il treno per Torino non sapeva perché aveva comprato il biglietto per quella destinazione forse perché era stata la città ospitante dei giochi olimpici o forse perché trova affascinante il fatto che si dicesse ci fossero le streghe. Sorrise al pensiero delle streghe con i loro buffi cappelli che camminavano fra la folla.
|
|
