torna al menù Fanfic
torna indietro

MANGA.IT FANFIC
Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: ALI
Genere: Sentimentale, Drammatico, Soprannaturale
Rating: Per Tutte le età
Avviso: What if? (E se...)
Autore: 666-lilith-666 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 15/04/2007 16:10:22 (ultimo inserimento: 09/06/07)

Un angelo e una bambina. Un demone e un bambino. Il futuro della bambina. La scelta del bambino. Un mondo distrutto.
 
Condividi su FacebookCondividi per Email
Salva nei Preferiti
   

- Capitolo 1° -

Ciao! Avverto subito che non sono molto certa dello svolgimento della storia... Potrebbero esserci scene di sesso più avanti e avverto subito che andrà contro ogni principio cristiano... Chi crede nella chiesa, in Dio ecc... E non è disposto a leggere cose che vadano contro i suoi principi è libero di andare a leggere una'altra fan fic... Oppure che si faccia il segno della croce... Optioni di scelta U___U
Ora vi lascio alla lettura!




"Le Ali Bianche"

Il cielo era plumbeo, le strada esente da ogni rumore se non quello dei passi pesanti e assonnati dei pochi esseri umani che girovagavano senza una meta precisa in quel luogo.
I lampioni illuminavano teatralmente i lati di quella strada che ormai rispecchiava la situazione del mondo intero: vuota, sporca.
Nessuna luce era più quella di un tempo...
Ora tutto era solo l'ombra di se stesso.
Una ragazza camminava sotto gli sguardi dei passanti. Era molto bella, carnagione chiara come porcellana e capelli mossi lunghi fino ai fianchi color dell'oro più pregiato e occhi quasi grigi.
I lineamenti erano perfetti. Indossava un abito bianco intagliato all'imperiale che le faceva risaltare il seno.
Il suo sguardo per la prima volta era rivolto al caos più totale.
Alla degradazione più completa. Alla tristezza più assoluta.
Alla paura più profonda.
Per la prima volta la ragazza osservava un paesaggio infernale.
Un paesaggio degno di essere chiamato "Inferno in terra".
Nonostante ciò, però, era cosciente che una volta arrivata avrebbe
provato pietà per la razza umana. Tanto potente quanto rovinata. Gli umani le erano stati descritti come esseri infidi, impuri, esseri nati dalle menzogne. Ma ora che li vedeva di persona, in loro leggeva solo la mediocricità della vita a cui non sembravano neanche più credere.
Forse era questo lo sbaglio più grande che avevano commesso: smettere di credere. In loro. In Dio. Nel mondo. Nella vita. In tutto. Avevano perso la loro battaglia solo per mancanza di fiducia, solo per cinismo e insofferenza davanti all'evidente disagio...Come poteva Dio aver commesso uno sbaglio tale da crearli? Come poteva aver voluto creare una razza che presto lo avrebbe solamente rinnegato?
Gli angeli a confronto erano esseri perfetti che si limitavano a difendere gli umani degni di ciò. Ma ce n'erano?
In quel mondo ormai morto c'èra almeno un umano degno di essere
difeso?
Si guardò nervosamente intorno, voleva scorgere un sorriso. Uno solo.
Non ne trovò... Tutti, nessuno escluso, si cullavano nel loro dolore.
Fin quando scorse una bambina. Probabilmente in mezzo alle macerie delle case in rovina si era persa, ed ora piangeva sotto la pioggia che da poco aveva cominciato a cadere. Era seduta in un'angolo della strada, i vestiti erano ormai zuppi di acqua e fango.
La ragazza le andò vicina inginocchiandosi accanto.
Le posò una mano sul capo e le scompigliò con un gesto della mano il ciuffo di capelli castani.
La bambina inevitabilmente alzò il capo dalle ginocchia su cui era
poggiato e guardò la ragazza nella speranza che fosse la madre.
Rimase delusa, e altre lacrime le solcarono le guance arrossate e
segnate da vari ematomi come il resto del corpo.
I suoi occhi erano verdi con sfumature di un marrone cioccolata a delinearne la bellezza, per quanto arrossati e inumidi.

-Come ti chiami piccola? Dove sono i tuoi genitori?-
-Lì...Lì sotto...- e segnò con il dito un punto delle macerie. La ragazza si voltò e capì che era difficile fossero ancora vivi: in quel punto le macerie erano maggiormente concentrate... Lasciò cadere lì il discorso.

-Come ti chiami? Io sono Kii.-
-...Syene...-

Kii le sorrise e le prese le mani fra le sue per scaldargliele fin quando, dopo un pò, lasciò che la piccola si accoccolasse fra le sue braccia.

-Ascoltami Syene...Cosa ne dici di venire con me? E' inutile restare qui...Prenderai freddo.-
-Ma...Ma mamma? E...E papà?-
-Loro staranno bene tesoro...Ora devi pensare solo a te, loro lo avrebbero voluto... Okay?-
-...- Un lieve cenno d'assenso con il capo. Kii la prese per mano e si rimise a camminare nuovamente per la strada. Pioveva sempre più forte, ma nessuno ci faceva caso. Nessuno notava la pioggia che gli bagnava il volto. Da tempo erano abituati a non vedere altro che
lacrime davanti a loro. Che fosserò loro, dei passanti o del cielo non aveva importanza. Loro c'èrano comunque abituati.
La strada era intrinseca di un odore che ricordava i morti.
Un'odore acre che non risparmiava l'aria ed impediva di respirare. Man mano che si andava avanti, ad ogni passo, non si poteva non riconoscere il corpo morto e putrefatto di qualche essere umano. Kii rivolgeva insistentemente lo sguardo alla piccola creatura che le teneva stretta la mano come per timore che anche lei se ne andasse lasciandola completamente sola.
Doveva avere all'incirca sei o sette anni in età umana, eppure dimostrava già un forte carattere. Forse la vita in soli pochi anni le aveva insegnato quando e per cosa bisogna piangere.
Forse aveva capito più quella piccola bambina di molti uomini adulti cresciuti nell'ozio, nell'avarizia e nella lussuria.
Teneva il capo basso come in segno di rassegnazione, come a voler dire che in quel momento aveva perso. Era un gesto che sicuramente le veniva spontaneo, senza neanche rifletterci. Una bambina di quell'età non poteva capire concetti come l'arrendersi... O forse si... Si dimenticava sempre il periodo di vita che aveva trascorso quanto poteva essere stato complicato e doloroso per lei.
Le strinse più forte la mano, ma Syene non si scompose, non mosse neanche un muscolo, non alzò lo sguardo, continuava a camminare guardando l'andare e venire dei suoi piedi che si susseguivano spediti uno davanti all'altro.

-Syene, tesoro, posso fare qualcosa per te? Vuoi che adiamo da qualche parte...?-
-... Perchè Dio è cattivo?-

La domanda mandò in frantumi ogni possibile risposta alle altre
domande che Kii s'aspettava e che quindi si era preparata.
Non c'èra risposta a questo... Non poteva esserci...

-Non lo è... Non è cattivo...-
-Sai... Un bambino grande mi ha detto una cosa l'altro giorno...-
-Cosa tesoro?-

-"Chiedi al cielo di mostrarti il sangue,
ti mostrerà solo lacrime.
Chiedigli allora di farti smettere di piangere,
ti farà solo sanguinare..."-



Kii spalancò gli occhi a quell'affermazione.
Non poteva sentire quelle parole, in questo modo ogni cosa in cui credeva sembrava risultare inesistente e senza sostanza, ma non si scompose. Abbassò solamente il capo senza ribattere.

-E poi ha detto una cosa...

"Chi tra i due titani è più giusto?
Da quello che vedo Dio fa solo soffrire..."-


-Ah...-
-Ma cosa voleva dire? Cosa centra il cielo con il sangue? E che cosa sono i titani?-
-...Non è importante picola...Lascia perdere...-

Ripensò a tutto ciò che le era stato detto sulla razza umana.
E' vero...Hanno sbagliato...Ma non sono stati di certo gli unici. Dio non è perfetto come si crede se fa soffrire in questo modo tutti loro...
Se fa soffrire in questo modo una bambina di massimo sette anni.

-Hai fame?-
-No...Anche perchè qui non c'è cibo...-
-Cosa? E di cosa vi sfamate scusa?-
-"Sfamate"? Che vuol dire?- chiese con aria innocente.
-Che cosa mangiate...-
-Ah! I topi morti che troviamo per strada...Ma ormai anche quelli stanno andando via...-
-Topi morti?! Ma avete idea delle malattie che portano con loro?!-
Syene la guardò stranita e poi scoppiò a ridere.
-Beh?! E ora perchè ridi?!-
-Quello è il nostro unico cibo... O quello o niente... E comunque moriremmo, no?- Le sorrise. Come poteva una bambina fare un discorso simile... Per quanto le sue esperienze di vita fossero state dure, una bambina non poteva essere in grado di pensare come un'adulto! Comunque non volle indagare oltre... Guardò il cielo.
Era sempre più scuro, sempre più vuoto, e questo la sorprese.

-Scusa ma...Non ci sono volatili qui?-
-Non ci sono che?-
-Uccelli.-

La bambina la guardò come se avesse due punti interrogativi al posto degli occhi.

-Che?-
-Topi con le ali.-
-Perchè, i topi volano?-
-No, ma gli uccelli si, non ce ne sono qui?-
-Ma sei matta? Che cosa sono gli u.. Ucce... Scusa, come si chiamano?-

Kii la guardò sorpresa. Non c'èrano uccelli. Ma dov'era finita?!

-Lasciamo perdere...-
-Posso una domanda...?-
-Certo piccola... Quale?-
-Tu perchè non sei come noi...?-
-Che cosa intendi?-
-Beh... Tu sembri venire da un bel posto...-

Kii guardò nuovamente Syene, la quale velocemente abbassò il capo arrossendo, si abbassò davanti a lei e le sorrise.

-Vuoi vedere una bella cosa Syene?-
-Cosa?-

La ragazza si rialzò e fece allontanare la bambina di circa un metro di distanza da se, subito dopo porto le mani congiunte al petto e fece un respiro profondo. Due maestose e candide ali bianche comparvero dalla sua schiena, lasciando sparpagliata quà e là qualche piuma. Syene spalancò improvvisamente gli occhi.
Da lei non nacque nessuna affermazione: era rimasta pietrificata difronte a tutto questo.
Kii si avvicinò un pò e tornò in ginocchio difronte alla bambina sorridendole e posandole delicatamente una pallida mano sulla guancia che immediatamente avampò diventando rosso fuoco.

-Allora tesoro... Ti piacciono...?-
-S-si...- rispose lei timidamente.



Fine capitolo >___< commentate!!!!
 
Continua nel capitolo:


 
  » Segnala questa fanfic se non rispetta il regolamento del sito
 


VOTO: (0 voti, 0 commenti)
 
COMMENTI:
NON CI SONO ANCORA COMMENTI, SCRIVI IL PRIMO! ^__-
 
SCRIVI IL TUO COMMENTO:

Utente:
Password:
Registrati -Password dimenticata?
Solo su questo capitolo Generale sulla Fanfic
Commento:
Il tuo voto: