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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: One Piece
Titolo Fanfic: STARLIGHT
Genere: Sentimentale, Romantico, Song-fic
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot
Autore: iceygaze galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 10/04/2007 01:19:47

SpinOff della triologia di Axia85: in parole povere è il POV di Greg della fic "E..." di Axia85
 
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CAPITOLO UNICO
- Capitolo 1° -

Questa fic ha avuto un parto lunghissimo, più del settanta percento di essa era pronto la sera dopo che Axia85 aveva pubblicato “E…”, ma il restante trenta l’ho tirato avanti per oltre tre mesi per un’infinità di motivi, mancanza d’ispirazione, di voglia, poco tempo da dedicarci a causa dell’uni, ma soprattutto il sentore di aver scritto una fic non degna di Axia. (tra l’altro credo che si noterà anche la differenza di stile ed atmosfera tra i due pezzi)
Questo sentore comunque mi è ancora rimasto e direi che oramai è una certezza, ma chissà perché ho deciso di concludere la storia comunque e di pubblicarla… sarò pazzo, ma penso che alla fine non faccia poi così schifo.

Notare che bene o male mi sono attenuto rigorosamente alla main-story; quei due e tre punti che vedrete non combaciano con quanto scritto da Axia NON sono spoiler: sono mie idee di cui la nostra scrittrice preferita non è ancora al corrente, visto che Lei aveva letto solo la prima parte.
Quindi, sappiate che le mie idee restano mie (anche se tesoro, se le prendi come spunto sappi che non mi offendo ) e che Lei mi punirà già abbastanza per averle scritte e pubblicate, quindi per favore non infierite troppo.

Buona Lettura


STARLIGHT


Far away
This ship is taking me far away
Far away from the memories
Of the people who care if I live or die


L’Esylium,
era alla fonda da oltre ventitre anni, dal giorno in cui ho abbandonato gli Angels,
ventitre anni che non solcava i mari, ventitre anni che il vento non gonfiava le sue vele, ma ora è riapparsa nella mia vita; spuntando dalla nebbia come tanti anni fa.

La prima volta era arrivata per portarmi verso la vita, la libertà e, con un giro un po’ lungo, verso l’amicizia.
Ora è tornata, nonostante l’avessi dimenticata, apposta, in un dock di Wind Heaven, per portarmi verso un qualcosa di più importante della vita, della libertà, dell’amicizia, di più prezioso di tutti i tesori che abbiamo trovato in questi lunghi anni, mi sta portando verso Lei, il mio unico Amore.

Mi fa ancora senso chiamarla così, e decisamente mi imbarazza anche solo pensarlo, ho impiegato, no, sbagliato, ho sprecato dieci anni per realizzarlo, per capire che la mia piccola Mary è l’unica donna della mia vita.
In questi anni le ho fatto di tutto, l’ho trattata con indifferenza, l’ho volutamente ferita, ho fatto di tutto pur di far si che mi dimenticasse, affinchè mi odiasse e abbandonasse quella stupida infatuazione per quell’angelo che ha osato mischiarsi coi pirati… ma ho sbagliato, come sempre, quando mi trovo ad affrontare questo genere di situazioni.

Genio, che parola ingombrante, un macigno per chiunque lo sia considerato; un paracadute per tutti gli altri. E’ da quando ho dieci anni che vengo chiamato genio: il genio che a dieci anni sa leggere senza che nessuno gli abbia insegnato, il genio che inventa frodi, il genio che capisce i codici che nessun essere umano potrebbe anche solo sognarsi di capire, il genio che è scappato da Kranageddon durante una tempesta, passando dai condotti dell’acqua, naturalmente avendo mangiato un frutto del diavolo…
Genio un paio di palle, Rubber è un’idiota col cervello di gomma, Zoro uno zotico che si esprime a grugniti, Brad è un Fastor, e questo dice tutto, ma hanno tutti lottato per il loro amore, senza arrendersi mai, senza mai farsi condizionare dagli altri; seguendo il loro cuore e lasciando perdere il loro cervello… ma io no, non posso non ascoltare il mio cervello, io sono il Genio… io devo spiegare tutto a rigor di logica, e sentimenti come l’amore, sono illogici, irrazionali, quindi stupidi… però alla fine gli altri sono felici, io sono anni che mi rodo l’anima…
Io invece, il supremo Intelletto della ciurma del Re dei Pirati, non solo non ho mai capito cosa fosse l’Amore, ma l’ho anche bistrattato: prima quando ha messo sulla mia strada Victoria, poi con Mary.

Certo, lei aveva solo sedici anni e io più del doppio, lei non aveva mai avuto esperienze con nessuno io ne avevo avute in quantità; lei era un’adolescente innamorata dell’amore, o almeno così mi ero sforzato di credere, io invece ero semplicemente un’idiota. Il principe degli idioti (perché in fin dei conti il re rimarrà per sempre Rubber).

Ma finalmente l’ho capito, ho capito che con il mio solo cervello non comprenderò mai cos’è l’amore, ma fortunatamente mi è data la possibilità di viverlo.
Certo, non posso limitarmi a ringraziare l’Esylium se ho avuto il coraggio di partire, ed andare a prendere il mio amore, no, devo ringraziare tutta la mia famiglia, nel senso più allargato del termine, devo ringraziare papà che mi ha parlato a lungo di come ha incontrato una Lyonesse appena sedicenne (anche se lui, di par suo, aveva appena venti anni, io invece trentacinque), devo ringraziare le ragazze che non mi hanno mai fatto mancare il loro appoggio, Robin e Daphne che sono venute a parlarmi delle Trascrizioni di Green (anche se conoscevo le particolarità del frutto love love da anni, cioè da quando Mary se n’era andata e Slade si era premurato di spedirmi un pacco con dentro il famigerato libro); ma penso che la maggior parte dei ringraziamenti dovrei farli ancora oggi alla sana manica di mazzate che Brad mi ha rifilato una volta elaborate le parole ‘AMO GREG DA QUANDO AVEVO DODICI ANNI E STANOTTE HO FATTO SESSO CON LUI’
Ecco, se c’è stato un momento in cui davvero mi sono sentito meschino è stato quello, lo sguardo di Brad che mi metteva a nudo l’anima, il silenzio di tutti gli altri attorno a noi, e quel primo colpo alla mascella, primo di una lunga serie e tutti al grido di “Ti sei scopato la mia bambina brutto bastardo”…

Ora però sono su questa nave che mi sta portando lontano da tutti i miei amici, da tutte le persone a cui voglio bene, tutto questo perchè ho capito che per l’Amore bisogna avere il coraggio di rischiare tutto e tutti, lasciare i ricordi del passato e concentrarsi sul presente.


Starlight
I will be chasing the starlight
Until the end of my life
I don't know if it's worth it anymore


Quando sono salpato c’erano solo Rubber e Brad al molo: “Sicuro di farcela da solo?” il primo, “Torna presto” il secondo, e un abbraccio che sapeva tanto di perdono e una semplice risposta “Tornerò quando la mia stella lo vorrà”

Ho impiegato mesi a raggiungere quello sputo d’isola, ad inseguire quella stella; in alcuni momenti ho pensato di non farcela ad affrontarla, in altri momenti ho pensato che un po’ di compagnia non sarebbe stata male, ma perlomeno sono riuscito nuovamente a parlare con Dio come non facevo da anni: da quando il mio angelo se n’era andato, e io non avevo fatto nulla per trattenerlo.

Spesso la solitudine mi ha colpito in quei giorni di navigazione solitaria, dopo tanti anni passati sulla DF e il suo equipaggio uno non si ricorda neanche più lontanamente cosa sia il silenzio, anche io non ho fatto differenza, io che amavo isolarmi dal mondo più di qualsiasi altra cosa al mondo.
Ed ora questo silenzio mi ha fatto pensare a quanto stronzo sono stato, a quanto l’ho fatta star male, a quanto mi dovrò far perdonare: quella stupida scintilla, le poche parole negli anni, il matrimonio con Morgan, le male parole quando l’ho rivista e, sopra di tutto, il non aver lottato per lei.


Hold you in my arms
I just wanted to hold
You in my arms


Onestamente ho perso il conto di quante donne abbia tenuto tra le mie braccia nella mia vita mentre, nell’estasi del piacere, gemevano il mio nome: dovrei andarne orgoglioso e sbandierarlo ai quattro venti come ogni comune uomo rispettabile sulla Rotta Maggiore, ma è anche vero che io sono tutto tranne che rispettabile e men che meno comune; ho sempre rispettato le donne in generale, ma a nessuna ho aperto il cuore, solo Victoria ne ha aperto uno spiraglio che ho prontamente chiuso, esattamente come ho fatto con te… solo che tu mi sei rimasta dentro…
E sei tu che mi hai fatto capire l’importanza di un abbraccio, che mi ha svegliato cuore e cervello dal torpore della morfina semplicemente stringendomi, con le sue braccine da bambina, in un abbraccio disperato e pieno di pianto…

Da che ho ricordo ho sempre rifuggito gli abbracci, sono un gesto troppo intimo, quasi quanto un bacio ma allo stesso livello del sesso; stringersi in un abbraccio con una persona per me ha sempre significato donarsi ed aprirsi a questa… mi ricordo di mia madre, volevo stare sempre tra le sue braccia e ballare con lei era uno dei tanti modi, poi c’è stata Victoria, la prima Victoria, quella che navigava con me su questa nave e alla quale ho quasi confessato il mio amore… poi Nami e Silia, entrate nella mia vita in rapida successione ma che hanno colmato un vuoto che per tanti anni mi sono portato dentro, alla fin fine potrei anche contar dentro Brad, Rubber e Daniel, ma una roba del genere è meglio tenerla trai propri pensieri, dirla ad alta voce sarebbe quanto meno pericolosa, e alla fine non sono certo abbracci intimi quelli, pieni di affetto si, di stima e fraternità, ma tutto fuorché intimi… anche se forse Daniel… ma ciò non toglie il fatto che l’unica persona che voglio davvero avere tra le mie braccia sia tu… la mia piccola bellissima stella


My life
You electrify my life
Let's conspire to re-ignite
All the souls that would die just to feel alive


But I'll never let you go
If you promised not to fade away
Never fade away


Se ci penso ancora oggi, mi chiedo come ho fatto a non fulminarlo così su due piedi appena l’ho visto, una faccia da prendere a schiaffi da mattina a sera, e un nome, Jack Typhoon, che mi ispira violenza.
Se non l’ho fatto è per il semplice motivo che lui porta sulle sue spalle il mio stesso destino, è un tuo NO, se poi aggiungiamo che che ha avuto cura di te in quei cinque anni, che ti ha amata e che tu lo hai amato, beh, si fa presto a capirlo perché non l’ho incenerito; certo, c’è da considerare anche il profondo stupore del rivederti dopo nove anni.

Dio, nove anni senza vedere il tuo sorriso, nove anni senza vederti, parlarti ed avere la possibilità di stare con te.

In quel momento ho compreso davvero perchè il mio matrimonio con Morgan è finito com’è finito: perchè non era la sua presenza che mi elettrizzava la vita; non era il suo sorriso che scaldava il cuore; non erano le sue labbra che cercavo in tutti i miei sogni.

Dio, le tue labbra, così insecure ed inesperte, ma infinitamente dolci, timorose ma allo stesso tempo piene di amore, non le ho mai scordate, come pure non ho mai scordato quel bacio, come pure non mi sono mai scordato quella notte.
Sapevo qual’era il motivo per cui, piano piano, hai iniziato a dormire sempre meno con me: dopo Raftel Island dormivi con me tra le tre e le cinque volte a settimana, erano bei tempi, tu la figlia del mio migliore amico, io un pirata in cerca di quella pace che solo i tuoi sorrisi mi potevano dare.
Con la pubertà hai iniziato a dormire sempre meno con me; credevo fosse la normale reazione di una ragazzina alla presa con la prima cotta, non sono mai riuscito a leggere nei tuoi occhi quello che provavi davvero. Soprattutto perché essendo troppo più grande di te credevo che tu non ti saresti mai innamorata di me; un’infatuazione passeggera, una cotta adolescenziale in attesa dell’altro NO…

Dio che errore


Our hopes and expectations
Black holes and revelations
Our hopes and expectations
Black holes and revelations

Hold you in my arms
I just wanted to hold
You in my arms


Quella notte è stata tremenda, un conto è dividere il letto con una sedicenne in crisi ormonale che vuole stare vicino al suo principe azzurro, un conto è dividere il letto con una sedicenne innamorata il cui bacio è capace di sconvolgere cuore e cervello.
Dio solo sa quanto avrei voluto abbracciarti mentre eri lì, sdraiata addosso a me, con i tuoi capelli sparsi sul mio torace… Dio solo sa quanto avrei voluto assaggiare ancora una volta le tue labbra…
Mi sono fatto violenza per non fare tutto ciò, ma ancora di più, la mattina dopo, per ferirti con quella scintilla.
Ti avevo ferito con l’elettricità, te, l’unica persona che poteva permettersi di fare il bagno con me, l’unica con la quale il mio potere si placava, anche se completamente zuppo d’acqua.

Dopo quella scintilla tutto è cambiato, le nostre rispettive speranze, le nostre rispettive aspettattive, tutto sconvolto, tutto diverso.
Non ho passato un solo istante a non pentirmi di quel gesto, a non odiarmi; tutto quello che avevo sempre pensato, sperato, creduto si era trasformato in un buco nero che mi ha trascinato nell’apatia.
Questo per quasi nove anni; nove anni in cui non ho potuto far altro che sognarti, che cercarti nel corpo di altre donne.
Ma non ci sono riuscito; anche i poteri ammaliatrici di sirena di Morgan hanno fallito, solo te eri tutto ciò che aspettavo, solo te quello che ho sempre desiderato.

Eri tu il viso che ho visto nell’illusione di Kendra tanti e tanti anni fa; l’ho capito solo vedendoti li al fianco di Typhoon, nello stesso istante in cui ti ho rivisto.
È stata la mia epifania, è stata la mia rivelazione, vederti lì mi ha ucciso il cuore, tra tutte le donne che potevo avere al mondo te, l’unica che mi era preclusa: la figlia di Brad, la bambina che mi aveva salvato dalla seconda dipendenza alla morfina, la mia piccola Mary.


Far away
This ship is taking me far away
Far away from the memories
Of the people who care if I live or die


Quando tornerò dagli altri dovrò chiedere a Cecyl e a Ty di fare un giretto per la nave a caccia di spiriti… perché non è possibile che con dieci nodi di venti e vele completamente spiegate l’Esylium non si muova neanche di un centimetro… capisco che ormai il sole è sulla linea dell’orizzonte e che non arriverei mai in un porto prima di mezzanotte, ma rimane il fatto che stare qui con il mio obiettivo a poche miglia è snervante, il sapere che lei è vicina ma il dover aspettare… assolutamente odioso, oltretutto che sono ormai a corto di limoni.
Però forse aspettare domani è decisamente meglio, almeno così posso prepararmi spiritualmente a domani, un giorno che vedrà il grande Lucifero fare una rarità, chiedere scusa, ed un inedito, aprire il cuore.


And I'll never let you go
If you promise not to fade away
Never fade away


In fin dei conti durante questo viaggio sono state innumerevoli le parole che ho pensato, i discorsi che ho sperimentato e gli imbarazzi che ho provato sulla mia pelle, soprattutto per una frase che più delle altre mi passava per la testa: non ti lascerò mai più andare.
E’ una frase importante, sia per un uomo che per un pirata, significa mettere da parte tutto il resto, qualsiasi cosa solo per una persona; significa essere pronti a sfidare il mondo, a combattere tutto e tutti… ma sono sicuro che quando te lo dirò capirai che lo sento veramente, che le mie sono parole ispirate dal mio amore per te, e non frasi fatte così, tanto per dire.


Our hopes and expectations
Black holes and revelations
Our hopes and expectations
Black holes and revelations


Ora sono qui, il cuore batte a mille perchè ti ho scorto dalla scialuppa, e tu a qualche centinaio di metri da me.
Una scolaretta alla prima cotta probabilmente sarebbe più tranquilla di me, e questo è per me un notevole motivo di vergogna; ma non posso farci niente, il mio cuore non ne vuole sentire di rallentare, le mie gambe di tremare e le mani di sprizzare scintille a causa della pioggia, ma tu sei li, assorta in chissà quali pensieri, guardi fisso davanti a me, ma non mi vedi…

Come ti arrivo ad un passo tutti i miei buoni propositi (lunghe dichiarazioni e motivate scuse) vanno a farsi benedire dalla vodka di Timothy, anche se la mia testa mi dice di comportarmi con dignità non ci riesco, mi butto ai tuoi piedi e ti abbraccio le ginocchia e le gocce di pioggia che fanno capolino sul tuo ventre piatto.
Da li in avanti è una lunga cantilena di “TI AMO”, la frase maledetta, le parole che mai prima d’ora avevo detto ad una donna, e poi,finalmente, la tua mano sulla mia testa…

Da quel momento uno, dieci, cento baci e poi sesso, amore e ancora sesso e ancora più amore, e non perché tu hai il potere del frutto Love-Love ed io sono uno dei No, no, semplicemente perché io sono il tuo Greg, e tu la mia Mary.


Hold you in my arms
I just wanted to hold
You in my arms
I just wanted to hold


A minuti l’Esylium ormeggerà a Rogue Town, un fax di Nami mi ha avvisato di raggiungerli lì per un piccolo regalo di matrimonio e chissà perché sono timoroso, spero non lo abbia detto a tutti, o almeno abbia tenuto la notizia lontano da orecchie che non l’avrebbero apprezzata.

Si, perché non abbiamo potuto aspettare, come siamo usciti per la prima volta dalla casa che Mary aveva affittato siamo corsi in chiesa e, raccattati due testimoni al volo, degli abiti decenti ed una licenza matrimoniale, siamo diventati il signor e la signora Hailstock.
Quando abbiamo visto la chiesa e le ho chiesto di sposarmi la mia piccola Mary mi ha guardato veramente storto… ‘sei DIVORZIATO Greg, non puoi RI-sposarti in chiesa’.
Aveva la faccia imbronciata mentre me lo diceva, in fin dei conti qualsiasi ragazza sogna di sposarsi con l’uomo che ama in chiesa, con l’abito bianco e fiori sparsi da tutte le parti, e in quel momento lei ancora credeva che il suo sogno non si sarebbe mai realizzato.
Quando ho visto il più bello dei sorrisi formarsi lentamente sulle sue labbra mentre le spiegavo che io e Morgan ci eravamo sposati solo in comune, beh, mi sono sentito l’uomo più felice della terra… e mentalmente mi sono anche impegnato a mandare un mazzo di rose alla cara Firefly per quella che al momento credevo cocciutaggine e che poi si è semplicemente rivelata per quello che era, una gentilezza nei miei confronti.

Ora siamo qui, mano nella mano a camminare per Rogue Town, seguendo delle frecce con su scritto vari messaggi: Luci da questa parte sicuramente di Rubber visto le faccine ridicole che contornano la sua scrittura a zampa di gallina, Greg gira a destra questo di Zoro invece visto che la freccia indica di andare a sinistra e Hailstock muovi il culo da parte del micio erano solo alcuni tra i tanti che ci mostravano il percorso verso il regalo.
A metà strada ho intuito la direzione, la collina che domina l’isola e quindi la residenza del Governatore di Rogue Town, l’idiota di turno che di recente ci dava la caccia, e la sorpresa, cioè quella stupida idea che frullava in testa a Rubber da qualche tempo.

“Greg, perché stiamo salendo alla villa di Sugden?” mi chiede Mary una volta che intuisce la direzione
“Perché quell’idiota di gomma ne ha combinata una delle sue” le rispondo avvicinandomi al suo orecchio per mordicchiarglielo.
“Sarebbe a dire?” mi chiede con sguardo curioso, non facendo nulla per nascondere lo sfrenato interesse.
“Aspetta e vedrai” e dicendo così riprendo a camminare tirandola per la mano, andando incontro alla sorpresa e agli ultimi raggi di sole della giornata che fanno brillare le nostre fedi.


Superato il pesante cancello corazzato, o meglio, i suoi resti scardinati, li vediamo tutti li, ad accoglierci coi loro migliori sorrisi, alcuni decisamente scazzati, altri pieni d’affetto, uno falso da far paura…
“Eccolo” sussurro a Mary poco prima che Brad parta in quarta per venirmi a squartare vaneggiando qualcosa sul fatto che Mary è troppo piccola per sposarsi, che dovevo chiedergli il permesso e altre cazzate sparse, ma non sarebbe Brad se non lo facesse… anche se Nami poteva starsene zitta una volta tanto…
Ma tanto non m’interessa assolutamente, per la mia Luce posso anche farmi picchiare un po’ da Brad, tanto prima o poi qualcuno lo fermerà, no???


FINE


DISCAIMERS
La storia che avete letto è un lavoro di pura fantasia scritto senza fini di lucro.
© è degli aventi diritto.
La canzone è “Starlight” dei “Muse”


 
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