L’ATTESA DEI GRANDI
- Capitolo 1° -
L’ATTESA DEI GRANDI
L’ambiente circostante era calmo, rilassante, si vedevano delle luci colorate in lontananza, rosa, arancio, azzurro, blu… si muovevano con movimenti eleganti, sinuosi e armonizzati…sembravano seguire uno schema preciso, forse cercavano di dire qualcosa nella loro bellezza.
Oltre a questo spettacolo che catturava l’immaginazione si vedevano, stelle, pianeti, asteroidi…. che, nonostante la bellezza di quello che agli occhi di un semplice essere umano avrebbero ricordato l’aurora boreale, (uno spettacolo stupefacente caratterizzato dalla manifestazione di luci colorate in cielo in prossimità dell’alba che come evento si manifesta nelle zone in prossimità dei poli). Ma quelle stelle, quei pianeti tutto sommato non facevano da semplice sfondo a questo spettacolo, no, non potevano, la loro luce non era potente, come si potrebbe invece immaginare leggendo i libri di testo dove dicono che se guardi una stella da vicino, essendo come il nostro sole, se la guardi a lungo ti potrebbe bruciare la retina degli occhi e impedirti di vedere di nuovo o potrebbe rovinarti la vista e comunque ti impedirebbe delle piccole gioie della vita che ti vengono date vedendo, tipo una cagnolina che da una leccatina al suo cucciolo, una madre che vede giocare il suo bambino spienseratamente nel parco o poter vedere la persona che più ci è cara venirci incontro. Insomma, questi corpi celesti brillavano di luce propria è vero, ma con un’intensità che non feriva gli occhi, ma guardandole ricordavano delle perle rosa e bianche, tenui, e che non cercano di obbligarti a guardarle ma che con la loro perfezione ti impediscono comunque di ignorarle. Sembravano voler indirizzare lo sguardo verso qualcosa di preciso, qualcosa che andava al di là della semplice visualizzazione di oggetto …. Con le loro disposizioni, allineamenti sembrava che cercassero di mostrare scene, di rappresentare figure di qualcosa d’importante….
Sembrava che in quell’universo, in quello spazio infinito ogni cosa, ogni corpo celeste non cercasse solo di mostrare, ma anche spiegare, far sentire attraverso i colori dei fasci di luce e le figure stellari qualcosa di più, come se volessero metterci a conoscenza di qualcosa di importante, ma anche che era appartenuto intimamente solo a loro per molto tempo e che finalmente ora e solo ora potessero rivelare.
Perché quello era una cosa che non veniva rivelata da ere ormai lontane, vecchie di tempi che furono…e che riguarderanno probabilmente tempi che saranno. Lontane nel tempo, in cui quelle stelle e quei pianeti erano ancora giovani e avevano appena iniziato il loro percorso, la loro esistenza in quel vasto territorio che era lo spazio.
Ma qualcosa rendeva urgente quella loro silenziosa spiegazione, era importante che tutti sapessero che il momento era arrivato e che presto molte cose sarebbero cambiate….
Quel momento era stato atteso fin da quando questi corpi celesti vennero creati, erano stati creati nell’attesa che accadesse e ora che tutto stava per avere inizio, nessuno sapeva esattamente come esternare quel sentimento, quel sentimento che ti porta a gioire di una novità attesa da molto tempo. Una novità che non si sapeva se avesse cambiato in meglio o peggio la loro esistenza, per loro corpi celesti grandi e poderosi probabilmente non molto sarebbe cambiato sulla loro superficie tranne che per uno di loro.
Solo uno di quei corpi celesti avrebbe vissuto “in prima persona” quegli eventi, perché sopra la sua superficie si sarebbe scatenata quella forza che da tanti ani era stata attesa e che non si sapeva se sarebbe stata buona o cattiva ma solo che avrebbe fatto e portato a grandi cose e probabilmente su quel pianeta in particolare, e, alla popolazione residente su di esso dei grandi cambiamenti.
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