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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: D.Gray-man
Titolo Fanfic: UNA NUOVA VITA
Genere: Sentimentale, Avventura
Rating: Per Tutte le età
Avviso: What if? (E se...)
Autore: liziecross galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 30/03/2007 10:02:56 (ultimo inserimento: 18/04/07)

una nuova esorcista all'Ordine...figlia adottiva del generale Cross, con un potere identico ad Allen. cosa succedera?
 
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IL MIO PRIMO GIORNO ALL'ORDINE
- Capitolo 1° -

Mi trovavo davanti all’entrata del famoso Ordine Oscuro o Ordine degli Esorcisti. Nella mano destra avevo una lettera del Generale Cross da consegnare a Komui Lee, il fratello di una certa Linalee Lee e nella sinistra una valigia non troppo grossa con le poche cose di valore che possedevo.
Non sapevo come fare per far sentire la mia presenza…l’unica cosa che mi venne in mente fu di gridare il nome del supervisore.
“ Signor Komui!!!! Signor Komui!!!!!”
Nessuna risposta. Il portone di pietra con inciso un bruttissimo viso, stile Africano, rimaneva immobile.
Riprovai. Niente. Stavo per rimettermi a urlare quando una voce potente rimbombò tutt’attorno a me.
“ Chi sei?”
“ Mi chiamo Lizie…Lizie Cross”
“ Che cosa sei venuta a fare?”
Una visione più attenta mi rivelò che la voce proveniva…proprio dalla porta! La faccia aveva preso vita!!!
“ Mi manda il generale Cross…sono un esorcista!”
Una specie di raggio rosso mi trapassò da parte a parte e i miei sensi, sempre allerta, mi suggerirono di spostarmi immediatamente. Il generale mi aveva parlato, durante una lezione, delle armi delle persone comuni e tra queste c’era un fucile a raggi rossi.
“E’ OKAYYYYYYYYY!!!!!!!!!!!!!!!” urlò la porta e due secondi dopo si spalancò.
Un uomo mi venne incontro con in mano una tazza di caffé. Portava gli occhiali e una coppola bianca sopra a degli ordinatissimi capelli neri. Dietro di lui c’era una bellissima ragazza, con i capelli lunghi e neri, e un completo in tinta molto corto. Sorrideva e mi guardava. Mi sentivo in un tremendo imbarazzo.
Non ero abituata a essere gentile con le persone o, perlomeno, non avevo mai avuto modo di trattare con gentilezza qualcuno, tranne il generale Cross, ma quella è un’altra storia.
Komui mi strinse la mano e disse: “ Allora, finalmente una nuova esorcista!Vedo che hai una lettera in mano! È forse per me?”
“ Sì, è da parte del Generale…”
” Cross Marian, sì, sì, non è la prima volta che mi spedisce qualcuno con solo quattro righe da parte sua.”
Aprì la busta leggermente giallognola e lesse velocemente le ( effettivamente poche ) righe del mio maestro.
Quando finì mi guardò con un’aria sbalordita: “ Questa poi…tu saresti…la…no, non posso crederci!”
“ Sono cosa, mi scusi?”Domandai con una certa curiosità, in quanto non mi era stato concesso leggere la lettera.
“ Sei la figlia del generale Cross! Quanti anni hai?”
“ Quindici…”
“ Sei così giovane! Immagino che tu non sapevi che lui fosse tuo padre fino a quando non ha deciso di prenderti con te per addestrarti!”
Effettivamente era vero. Ho vissuto per circa quattordici anni in un piccolo paesino di montagna. I miei genitori non mi hanno mai voluta tra i piedi e tutti quanti mi schivavano e lasciavano sola per via della mia mano destra. Quando mi arrabbiavo o provavo una qualsiasi forte emozione, si allungava a dismisura, insieme alle unghie che diventavano delle vere e proprie lame.
Mi trattavano come una specie di mostro. La mattina non andavo mai a scuola, per evitare quelle persone stupide che mi circondavano e mi rifugiavo nella foresta, a piangere e a parlare da sola.
Mi sdraiavo su un masso e osservavo il cielo, sperando che qualcuno venisse a prendermi per portarmi via da tutto quell’odio.
Non ne potevo davvero più. Una mattina, un uomo molto particolare, con indosso un lungo pastrano nero, si inginocchiò al mio fianco e mi domandò: “ Sto cercando una certa Lizie. Dovrebbe avere all’incirca quattordici anni”
“ Sono io!”
“ Ho fatto centro al primo colpo! Dio, quanto sono fortunato!”
“ Che cosa volete da me? Ho fatto qualcosa di male? Lo so che non vengo mai a scuola, ma io non voglio stare con i miei compagni!”
“ Non vai mai a scuola? È un po’ grave…mi toccherà insegnarti anche a scrivere e a leggere…”
“ Ma quello lo so fare!”
“ Ah sì? Bene…dove sono i tuoi genitori?”
“ Mamma è a casa mentre papà al lavoro…perché?”
“ Devo parlare con loro di una faccenda molto importante per il tuo futuro”
Mi allungò una mano invitandomi ad afferrarla. All’inizio ero molto diffidente, infine, però,tesi la mano destra per poi ritrarla subito dopo.
“ Tranquilla! Se sei più comoda con la destra!”
Sorrisi. Era la prima persona che non provava né odio né disgusto per quella mano che io non avevo mai chiesto.
Andammo a casa mia dove trovai la mamma che stendeva i panni in giardino. Per quanto la odiassi non potevo fare a meno di ammettere che era davvero bellissima. I capelli erano dorati, gli occhi azzurri e la pelle chiara. Un piccolo angelo.
Io non avevo preso né da mia madre né da mio padre: avevo i capelli rossi e gli occhi marroni. Mio padre, invece aveva i capelli neri e gli occhi verdi.
Marian, sempre tenendomi la mano, salutò mia madre e le disse: “ Salve, questa è sua figlia, giusto?”
Lei mi guardò con rabbia e annuì.
“ Vorrei chiederle il permesso di prenderla con me per addestrarla. Possiede un frammento di innocence e sarebbe una preziosa esorcista”
“ Non so nemmeno di cosa sta parlando, ma può fare quello che vuole con quella lì!”
“ Mi sembra un po’ esagerato che una madre tratti in modo così crudele la propria figlia!”
“ Quella non è mia figlia! Quell’abominio non può essere uscito da me!”in quel momento cominciai a tremare e Cross strinse ancora di più la presa sulla mia mano.
“ Se non ha nulla in contrario allora….Lizie, vai a prendere le tue cose!”
Entrai in casa senza degnare di uno sguardo mia madre, che nel frattempo, era ritornata al suo bucato.
Tutto quello che presi con me furono degli abiti smessi di mia madre e un braccialetto che, un giorno, avevo trovato per terra con incise le seguenti parole: “ Al mio più grande tesoro, sperando che un giorno le nostre strade si rincrocino”.
Guardai la mia stanza per l’ultima volta e senza un briciolo di rimpianto, mi buttai alle spalle quattordici anni delle mia vita, prontissima per iniziarne un’altra.
Da quel momento divenni l’allieva del Generale e, dopo circa quattro mesi, decise di adottarmi, in quanto i miei genitori non volevano prendersi nessuna responsabilità riguardo al mio futuro.
Diventai così Lizie Cross, la figlia del Generale Marian Cross.
Ero felice come una Pasqua, nonostante l’allenamento a cui mi stava sottoponendo era faticosissimo.
Dopo un anno mi disse che ero pronta per entrare a far parte dell’Ordine Oscuro e che lui doveva partire per andare in Oriente.
Mi accompagnò nella città più vicina all’Ordine e mi disse: “ Non so quando ci rivedremo. Io devo continuare a viaggiare per cercare nuovi esorcisti. Voglio che durante la mia assenza ti ricorda di tutto quello che ti ho insegnato e soprattutto, anche quando ti sembra di aver toccato il fondo, anche quando la situazione è fra le più disperate, non mollare e trova una scorciatoia per trionfare. Questo me lo devi promettere”
“ D’accordo! Sono così ansiosa di cominciare a lavorare all’Ordine!”
“ E’ probabile che tu possa incontrare un mio ex allievo, Allen Walker. Ti sarà molto utile”
” Per quale motivo?”
” Lo vedrai tu stessa! Oh, è arrivato il treno! È ora che io vada!”
Gli occhi mi si fecero lucidi e stavo per scoppiare a piangere. Non potevo sopportare che l’unica persona che aveva sorriso insieme a me, che mi aveva ascoltata quando avevo bisogno di parlare e che non mi aborriva per la mia mano, stesse per andarsene lasciandomi sola.
“ Non piangere! Non è un addio!”
“ Lo so, ma non ce la faccio”
Mi posò una mano sulla spalla e mi disse: “ Col tempo, stando all’Ordine, dovrai imparare a trattenerle quelle lacrime!”
Si girò e sparì sul treno.
Guardai Komui e dissi: “ Ma lui non è mio padre naturale, per quanto io lo consideri tale! Mi ha adottata!”
Komui sbarrò gli occhi e urlò: “ COOOSA??!!?? Questa poi….non lo credevo capace di un simile gesto!”
“ Evidentemente non lo conoscevate abbastanza!” fu la mia tagliente risposta.
“ Probabilmente è così. Dai, vieni dentro, Linalee ti mostrerà la tua stanza e tutto l’Ordine. Io purtroppo, non posso proprio. Piacere di averti conosciuta e di nuovo benvenuta!”
Linalee mi venne incontro, mi prese a braccetto e disse: “ Tranquilla, però, mio fratello non ha ancora finito con te!”
“ Cosa intendi dire?”
“ Vedrai, vedrai! Andiamo, ti faccio vedere un po’ la tua nuova casa!”
Casa…non avevo mai avuto un posto che potevo considerare come una casa, nemmeno con Cross. Noi non stavamo mai nello stesso posto per troppo tempo, così eravamo costretti a vivere in alberghi e, spesso, hotel a ore…
“ Questa è la mensa, il luogo per eccellenza del nostro cuoco Jerry. Con lui vai sul sicuro in fatto di cibo, è un maestro!”
Da lontano vidi un uomo, con due lunghe trecce e un fisico mozzafiato che urlava contro Linalee: “ CAAAARAAAAA, da quanto non vieni a trovarmi per spettegolare sui boyzzzz!”
“ Ciao Jerry! È un periodo un po’ così, ma prima o poi ci rifaremo!”
“ Ci conto!!!”
La mia domanda sorse spontanea: “ Ma è un maschio o una donna?”
“ In teoria un maschio, ma lui non si considera tale”
Camminammo ancora un po’ per una vasta biblioteca, finché non arrivammo in un’ala dell’Ordine particolarmente…incasinata, nessun termine potrebbe descriverla meglio.
Persone che andavano avanti e indietro urlando chissà cosa con in mano dei grossi libri, mentre altri stavano davanti ai computer con un bricco enorme di caffé al fianco.
“ Questo è il reparto della sezione scientifica. Si potrebbe dire che tutto ciò che di teorico c’è riguardo alle missioni che vengono affidate agli esorcisti ci viene fornita da loro”
Subito dopo Linalee mi accompagnò nella mia stanza.
“ Qui è tutto tuo. Puoi fare quello che vuoi. È il tuo piccolo angolo privato!”
“ Grazie!”
Posai a terra la mia valigia e mi guardai attorno. Improvvisamente una domanda cominciò a formularmisi in testa.
“ Sai niente di un certo Allen Walker?”
“ Pensavo che Cross te ne avesse parlato!”
“ No, non l’ha fatto”
“ E’ stato un suo allievo. È un esorcista di tipo parassita. Nella sua mano sinistra è incastonato un frammento di innocence e quando deve combattere si trasforma in un arma potentissima!!!!”
“ La sua mano?”
“ Sì, a proposito…tu che tipo di esorcista sei?”
“…parassita…come Allen”
“ Wow! Gli esorcisti di tipo parassita sono rarissima e l’ordine ne vanta addirittura due!”
“ Vanta? Non so se sia proprio il termine giusto!”
“ Certo! Gli esorcisti sono talmente importanti per questo mondo che non è di certo un problema vantarsene! Ma ora devo proprio andare! Ci vediamo a cena!”
E sparì.

 
Continua nel capitolo:


 
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