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Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: IT'S TIME TO LIVE
Genere: Drammatico, Introspettivo
Rating: Per Tutte le età
Avviso: One Shot
Autore: eyesice galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 28/03/2007 23:24:20

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IT'S TIME TO LIVE
- Capitolo 1° -



Uno.
Due.
Tre.



I secondi passano inesorabili, e io non mi rendo conto che da un momento all’altro qualcuno potrebbe scoprirmi.
Sì, perché questa cosa l’ho presa troppo alla leggera, e adesso ne sono troppo ammaliata.

Sapete quando sentite il desiderio del potere?
Quando vi sentite di poter fare tutto?
Quando sentite di voler fare qualcosa di pazzo?
Ecco, poco fa l’ho sentito anche io questo desiderio.

Peccato che mi abbiano spinto dei motivi squallidi a sentirmi così.


Otto.
Nove.
Dieci.



Avrei voluto sentirmi così in altre circostanze. Più normali e magari più folli.
E invece sono ridotta a uno straccio. Ho passato il limite.

Alle tre e mezza di questo pomeriggio ho pensato di uccidermi.

Come un automa, che segue gli ordini senza sentimenti, sono andata in cucina, ho aperto il primo cassetto e ho preso un coltello.
Ho chiuso il cassetto, sono tornata in camera e mi sono messa ad osservare il coltello alla luce del sole.

La lama affilata, il manico perfetto.


Quindici.
Sedici.
Diciassette.



Il riflesso sulla lama richiama il contatto con la mia pelle.
In questo momento avrei potuto fare di tutto. Mettermi a urlare, spaccare la casa, dare fuoco a qualcosa. E invece no.

Pateticamente sento la voglia irrefrenabile di togliermi la vita.

Anche perché forse ci guadagnerei.
Mi sono trascinata fino a oggi senza riuscire a credere in qualcosa e non essere illusa.

Ho fallito.


Ventidue.
Ventitré.
Ventiquattro.



Ho fallito come ragazza, come figlia, come persona.
Ho perso contro il mondo. Ho perso pateticamente contro questo mondo di merda.
Non ho mai avuto una vera soddisfazione, mai un’ancora di salvezza.

Niente di niente.


Ventinove.
Trenta.
Trentuno.



Cosa mi sono guadagnata con le mie forze? Aria.
Cosa mi sono guadagnata con la mia esistenza? Aria.
Aria tossica, contaminata.

Aria.


Trentasei.
Trentasette.
Trentotto.



Con questo coltello in mano mi sento vuota. La mente sconnessa, il cuore arrestato, l’anima svanita.

Completamente vuota.

Evanescente, impalpabile, invisibile.
Intoccabile.
Con fra le mani una vita.

La mia.


Quarantatré.
Quarantaquattro.
Quarantacinque.



Ossessionata dalle mie stesse vene. La voglia irrefrenabile di vederle del tutto aperte.
Ossessionata da quedta lama. La voglia irrefrenabile di usarla come si deve.
Usarla per il motivo per cui è stata creata.

Recidere. Tagliare. Lacerare.


Cinquanta.
Cinquantuno.
Cinquantadue.



Sento come se stessi a un metro da terra.
Non sento gli abiti che indosso, non sento il peso dei miei capelli.

Non sento nulla.

Questo silenzio irreale fa di questa situazione il momento più bello che abbia mai avuto in vita mia.


Cinquantasei.
Cinquantasette.
Cinquantotto.



Sto volando.
Finalmente so cosa vuol dire vivere.


Cinquantanove.
Sessanta.




 
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