MISCHA
- Capitolo 1° -
Hannibal si svegliò. Quella mattina era tranquilla e soleggiata, ottima per un giro in città.
Si guardò allo specchio. Gli occhi,azzurri,pallido come sempre.
Erano passati pochi giorni da quando aveva ucciso tutte le persone che avevano mangiato sua sorella Mischa,a soli tre anni.
Sbadigliò rumorosamente,ed uscì dalla sua camera.
- Milady?- disse,sperando che la zia gli desse una risposta.
-Milady?- ripeté,ma ancora niente.
Scese al piano inferiore della sua villa,credendo fosse nel salone a fare chissà quali cose.
In casa non c’era nessuno,invece. Era solo come un cane.
-Ma dove si sarà cacciata?- si chiese Hannibal,con un velo di rabbia.
Sbuffò,scocciato.
Cercò qualcosa per fare colazione,anche il cuoco mancava,come se non gli fosse bastato.
Ad un tratto,gli venne un brutto presentimento. E se fossero tutti scappati per paura di restargli vicino.
“No,non può essere…” pensò.
Dopo aver fatto un’accurata colazione,ricca e sostanziosa, fece una doccia e si vestì rapidamente.
Uscì,nel vano tentativo di riuscire a trovare tutti.
Magari gli avevano solo giocato un brutto scherzo.
Uno scherzo di pessimo gusto.
Hannibal non aveva amici,non ne aveva mai avuti. E la sua vita non era stata delle migliori,perseguitato dai nazisti e costretto a stare per otto anni chiuso in un orfanotrofio,che era inizialmente la sua casa.
Camminò a lungo per il paese,fino ad arrivare ad una scuola.
Una scuola privata,molto grande e bella,con un ampio giardino e tante querce.
Ne restò affascinato,perché non l’aveva mai notata prima di allora.
Il cancello era alto e laccato d’oro,il giardino ben curato,ed Hannibal riuscì a scorgere anche una fontana, con dei leoni che spruzzavano acqua. Era magnifica.
Se non fosse stato alla facoltà di medicina,forse sarebbe andato lì.
Ma oramai aveva 18 anni,sarebbe già stato all’ultimo anno di quel liceo.
Rimase a fissarlo ancora per qualche istante,prima di decidere di andare in giro per negozi,magari per rimediare qualcosa da mangiare,dopo la scomparsa di Lady Murasaki & co.
Girando per il mercato,Hannibal si rese effettivamente conto che erano le 13:00 e che era ora di rientrare a casa, se non voleva finire nei guai. Magari Lady Murasaki era anche tornata,magari erano usciti tutti per fargi una sorpresa, o magari…
Ecco di nuovo quella scuola.
I cancelli stavolta erano aperti,e nel giardino si riversavano ragazzi e ragazze,che correvano felici per la pausa pranzo.
Hannibal ne approfittò per entrare e dare un’occhiata.
Qualche ragazzo lo urtò nel correre,ma non se ne importò più di tanto. Gli piaceva molto quel luogo. Tutti,ragazzi e ragazze,indossavano una divisa composta da una camicia bianca con una cravatta nera e la gonna nera a pieghe per le ragazze,e dei pantaloni scuri per i ragazzi.
Alcuni restavano nel giardino a fare i compiti,altri facevano merenda,altri uscivano a comprare panini con la promessa di rientrare prima della conclusione dello spacco.
“Un paradiso…” pensò Hannibal.
Sorrise.
-Mischa!!- disse ad un tratto una ragazza.
Hannibal si voltò.
-Si?- rispose una ragazza dai capelli corvini e dallo sguardo malinconico.
“Mischa…” pensò il ragazzo,facendo ritornare alla mente tutti quei brutti pensieri legati alla sorellina.
-Su,Dortlich,muoviti!!!- le intimò un’amica, facendole cenno di seguirla.
Mischa si avvicinò alle ragazze.
-Non chiamatemi con il cognome- disse –Mi da fastidio!-
Hannibal sentì improvvisamente dei rimorsi,voglia di uccidere.
Mischa Dortlich doveva avere assolutamente qualche legame con uno dei nazisti che aveva ucciso Mischa Lecter.
“Attenta,Dortlich,presto verrò a farti visita…”
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