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MANGA.IT FANFIC
Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Tokyo Mew Mew
Titolo Fanfic: PINK DEATH
Genere: Sentimentale, Romantico, Azione, Drammatico, Fantasy, Soprannaturale, Dark
Rating: Per Tutte le età
Autore: izayoi007 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 23/03/2007 19:04:48 (ultimo inserimento: 23/06/07)

FF un pò dark...diversa dal mio solito stile. Per la prima volta..un AU!
 
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CAP.1 "ONE NIGHT"
- Capitolo 1° -

PINK DEATH





Cap.1 “One night”





Si destò bruscamente, le urla disperate di sua madre erano giunte fino a lì, svegliandolo con un sussulto.

Ancora intontito dal sonno, scese giù dal suo enorme letto a baldacchino che lo ospitava e sbirciò l’ambiente al di là delle tende di lino di un tenue giallo canarino, apprendendo che era ancora buio.

La sveglia indicava circa le due e tre quarti di notte, decisamente troppo presto per alzarsi.

Un altro urlo e il rumore di qualcosa che si infrange pesantemente a terra.

Allarmato corse verso la grande porta d‘ebano, ma quando l’aprì, una grossa fiammata lo investì in pieno, spingendolo bruscamente all’indietro e facendolo capitolare a qualche metro da essa. Si rialzò, constatando di non avere altro che qualche insignificante ustione in diverse parti del corpo.

Con foga ma prudenza, si gettò tra le fiamme, riuscendo a superarle senza troppi problemi. Si guardò attorno, accorgendosi con sommo orrore che tutto il resto della grande villa era completamente avvolta delle fiamme.

- MAMMA!!! - il suo grido spaventato, nonostante quella sua graziosa vocetta infantile, risuonò come un eco all’interno della grande abitazione Shirogane.

Ma nessun grido gli giunse di rimando e così, ancora più allarmato, prese a correre disperatamente per tutte le stanze che gli era possibile raggiungere.

Nemmeno suo padre rispondeva al suo appello.

Le fiamme, nel frattempo, si erano fatte sempre più avide e si accanivano con sempre più crescente brama su tutto ciò che lo circondava, come un branco di lupi affamati che sbrana e divora una preda dopo averla catturata, così il fuoco rendeva l’aria intorno a lui sempre più irrespirabile, il caldo soffocante gli entrava fin dentro le ossa e la mancanza di ossigeno lo stordivano fino alla nausea. Ma non si arrese.

Con tenacia riprese la sua ricerca finché non giunse fin nel laboratorio di suo padre e lì, una shockante visione lo accolse: suo padre e sua madre erano stesi a terra, apparentemente privi di vita, e i loro corpi, aggrediti dalle fiamme, bruciavano senza freni, rilasciando nell’aria uno sgradevole odore di carne carbonizzata.

Con le lacrime agli occhi di zaffiro per le esalazioni di fumo e per la paura, corse loro in contro cercando di raggiungerli il prima possibile, ma qualcosa lo bloccò, impedendogli di procedere.

Si volse verso colui che lo aveva afferrato con forza: un pompiere.

- Forza ragazzo! Andiamo via di qui! - ancora sotto shock, il bambino non proferì parola, e mentre veniva trascinato via da quel posto, gettò un ultimo sguardo ai suoi genitori che venivano inesorabilmente inghiottiti dalle fiamme.

Qualcosa di insolito attirò però la sua attenzione: improvvisamente, una strana figura, non troppo robusta, coperta da un ampio e all’apparenza pesante mantello nero, apparve al fianco dei suoi genitori.

Notò che in una mano reggeva una lunga e sottile falce dal manico nero e la lama d’un acciaio lucente come il cristallo più pregiato.

Con movimenti calmi e misurati, quasi quello che la circondasse non la toccasse affatto, la misteriosa figura si chinò sui suoi genitori e con un gesto rapido, secco e sicuro li colpì entrambi con la sua arma, ma la cosa strana fu che suoi loro corpi non si creò alcun segno di quel colpo, anzi, ne uscì solamente un’evanescente sostanza buastra che si condensò e prese la forma delle due persone a terra.

Un gemito di sorpresa gli uscì dalle labbra e attirò l’attenzione della figura in nero che si volse verso di lui e finalmente riuscì a scorgerne, almeno in parte, il viso, precedentemente coperto dal cappuccio scuro.

Capì che si trattava di una ragazza, ma di lei riuscì a scorgere solamente i lineamenti femminili e un particolare che non avrebbe più dimenticato: un paio di occhi di un rosa lucente e intenso come non ne aveva mai visti, lo scrutavano quasi con aria divertita e incuriosita allo stesso tempo.

In oltre, una ciocca di capelli dello stesso meraviglioso colore, fuoriuscì dal cappuccio, rivelandogli anche quella particolare caratteristica.

Vide nella penombra del cappuccio, le sue piccole e carnose labbra distendersi un dolce sorriso e lasciarlo completamente spiazzato.

Rimase a fissarla fino a quando e quella non si volse nuovamente e aprì la bocca, cominciando a cantare una malinconica ma bellissima nenia in una lingua arcana e sconosciuta.

Un varco di luce intensissima si aprì alle sue spalle e le due anime, perché di quello si doveva trattare, vi entrarono senza fare un piega, guidate da quella splendida melodia che continuava a risuonare nell’aria, stordendolo ancora di più, e mentre veniva ancora trasportato via dal suo salvatore che non pareva essersi accorto di nulla, si lasciò andare, e tutto attorno si oscurò lentamente e completamente, fino a diventare totalmente buio.
continua....


 
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