- Capitolo 1° -
ciao ragazzi!!!
sono appena scoccate le tre di notte, e non posso farcela ad aggiornare, però il tempo per una ficcy veloce veloce ce l'ho...
vediamo di iniziare, e speriamo ne esca qualcosa...
Buona lettura!
lui è completamente solo.
se ne sta seduto su una panchina, sono ore che sta lì, immobile, e osserva la gente passare.
continua ad aspettare, continua a ripetersi che verrà.
in fondo l'aveva promesso, e non sarà certo il freddo invernale ad obbligare il ragazzo ad alzarsi dalla panchina, ad andarsene.
non solo, non se ne sarebbe andato solo.
sono passate ormai cinque ore, e ancora nessuna traccia.
ormai non ci sono più speranze, ma non si vuole arrendere così.
inizia a nevicare, appena appena, ma non se ne accorge.
sente a malapena la neve sciogliersi e scivolare sotto la felpa.
continua a stare seduto, ad aspettare, a scrutare ogni persona che passa.
ma ormai le persone sono sempre di meno.
la notte è sempre più buia, e gli occhi gli fanno male, li tiene socchiusi ora, ha osservato troppo a lungo la distesta bianca.
poi, improvvisamente, li chiude.
basta un attimo, un solo istante, la stanchezza, il freddo, la speranza che svanisce, e gli occhi si chiudono da soli.
un solo, vago, pensiero: avrei fatto meglio a mettermi il giubotto.
quando li riapre, non sente più freddo, non gli fa più male niente.
di fronte a lui, sorridente, il suo amore.
si avvicina, gli tende la mano, sussurra qualcosa che non riesce a sentire per colpa del vento.
le mani si stringono, le dita si intrecciano, e piano si alza dalla panchina.
sente tutto il calore di quella stretta, e senza voltarsi, si incammina con lui.
ore 18.30
un terribile incidente coinvolge cinque veicoli.
si pensa che il problema sia stato causato dal ghiaccio e dal mancato funzionamento dei freni.
sei feriti, di cui due gravi.
un morto.
ore 23.45
un ubriaco passeggia nel parco, la bottiglia in mano ormai vuota.
si siede su una panchina, vicino ad un ragazzo addormentato.
gli offre da bere, lo scuote, ma non si sveglia.
si sistema meglio e finisce la bottiglia, ma il ragazzo ancora non si muove.
allora, il vagabondo si alza e se ne va.
la mattina dopo, una donna a spasso con il figlio di due anni troverà lo stesso ragazzo nella stessa posizione.
morto.
ma la loro vita è davvero finita?
loro si tengono la mano, e camminano.
non lo sanno, e non ci pensano.
in fondo, dovrebbe importargli?
lo so, è deprimente al massimo, ma è uscita così, e la mia politica è "mai cancellare quando si inizia a scrivere", quindi rimane così.
spero non vi rattristi, a me anche se malinconica sembra piuttosto romantica, in un suo modo un pò macabro...
ora vi saluto, è proprio ora di andarsene a letto...
a presto!!!
^.^
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