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Categoria: Manga e Anime
Dalla Serie: Digimon (Dejimon adobenchâ)
Titolo Fanfic: DIGILOVE
Genere: Sentimentale, Song-fic
Rating: Per Tutte le età
Autore: artemisia89 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 02/02/2003 15:15:01

sorbitevi questa fanfic nata da una mente malata mentre ascoltava una famosissima canzone!
 
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L`AMORE È MUSICA
- Capitolo 1° -

Sono seduta per terra, sento l’odore del pavimento di legno.

E’ sera, anzi sta calando la sera, la testa mi si sta proprio andando in tilt.

Guardo le lucciole che svolazzano qua e là, è una sera di settembre, oramai il caldo e l’afa sono stati portati via.
Dio, ti ringrazio per questo, la città mi sembra una gabbia, anzi un forno d’estate, anzi tutti e due. Sono sola in casa, se questa si può chiamare casa, sembra molto di più un tempio shinto, ma a me piace così con la mia stanza che da sul giardino, con il mio regno che si affaccia sulla foresta.

No, non sono sola in casa, aguzzo gli occhi e tendo l’orecchio.

Non sento niente.

Non vedo niente.

Riprovo.

E ora la sento.

E la vedo.

E’ lì appollaiata su un albero, con i suoi guanti viola, con la sua pelliccia gialla, con i suoi occhi sempre attenti per seguirmi e proteggermi ovunque vada. Ha consacrato la sua vita a me, e io solo oggi sono riuscita ad accettarla. Mi vergogno di me stessa.
Chi sono io in realtà, perché sono diventata una digimon tamers?
Mi chiamano regina dei digimon.
Perché so farmi valere in uno stupido gioco di carte.
Mi allontanano.
Perché so farmi valere in uno stupido gioco di carte.
Mi stimano.
Mi temono.
Mi invidiano.
Mi fanno soffrire, voi vi chiederete perché, perché anche se mi è sempre piaciuto essere diversa dagli altri, vorrei essere normalmente considerata come amica o come qualcuno a cui esserlo.
Tanti mi hanno detto che sono una persona così chiusa da diventare quasi odiosa, ma, vorrei poter gridarlo a tutto il mondo, io non sono così!
Lo sanno le poche persone che mi sono vicino.
Voglio bene alla mia mamma anche se non c’è mai.
Voglio bene a mia nonna che qualche volta è un po’ troppo assillante.
Gli voglio bene perché loro sono tutta la mia famiglia, e io li proteggerò, qualunque cosa succeda, lo farò grazie a Renamon, la mia Renamon.
E proteggerò anche te, alzo gli occhi al cielo, ma lei non c’è,
“ Non lasciarmi mai” sussurro quasi a me stessa perché incerta che il suo potente udito possa sentirmi, non capisco perché, ma ho una gran voglia di piangere.
E allora piango.
Piango
Piango
Piango, e non mi accorgo dei passi leggeri che risuonano sordi sul legno.
Piango, e non mi accorgo della figura che si è seduta ai piedi dell’albero davanti a me.
Piango, finché non mi strofino gli occhi rossi e piano piano metto a fuoco.
Ed ecco lo vedo.
Mi porge un fazzoletto blu, è gentile da parte sua. Ma come mai è qui, non che mi dispiaccia, ho bisogno di parlare con qualcuno anche se non ho niente da dire.
Prendo il fazzoletto mormorando un grazie.
Mi accorgo che mi guada e allora mi decido a farlo anch’io.
- C’è qualcosa che non va Rika?
“ Mi sento sola”
- No, tutto bene, chi ti ha aperto la porta?
- Renamon.
- Proprio non ho sentito suonare ma perché sei qui?
- Volevo solo vedere se stavi bene, in questi ultimi giorni non mi sembravi molto in forma, ne vuoi parlare?
Ecco, questo era un amico, come è bello avere qualcuno a cui raccontarti.
- Henry, non mi sento molto bene da un po’ di tempo. Dico mentre mi si siede accanto, nascondo il volto arrossito, ma mentre lo faccio sento una mano sulla spalla.
- Di solito quando parlo con una persona vorrei vederla in faccia, ti va di fare una partita a carte?
Carte, di nuovo quello stupido gioco, non so perché ma accetto.
La parola d’ordine è distrazione ora.
Mi alzo e vado a prendere le mie carte.

- Renamon, Henry era molto preoccupato per Rika sai? Dice che vede la pioggia nei suoi occhi…cosa significa? Chiese Tierremon all’amica digimon.
- E’ qualcosa che io non posso darle.
- Non capisco…
- Non puoi capire, molto probabilmente non lo capisce neanche lei.
- …
- Bah, io continuo a non capire…


- Scusa se ci ho messo tanto ma non riuscivo a trovarle (^\\\^’)
- Fa niente.
- Ok.

E’, a dir poco incredibile quanto sia facile dimenticare i propri problemi in presenza di un amico, poi se il tuo amico si fa in quattro per farti felice è anche meglio.

- Ho vinto Henry…
- Cosa???
- Si, non vedi?
- Ma io non sapevo che questa carta si potesse giocare anche così…
- Ti manca un po’ di esperienza a quanto vedo, tutto qui.
- Comunque ti ringrazio.
- Perché?
- Non metterti a fare il finto tonto, non eri per niente concentrato, credo che ciò stia a significare che volevi solo distrarmi, quindi ti ringrazio, ecco tutto.
- Non ti si può nascondere nulla.
Mi guarda, come faccio a guardarlo, non riesco, non ci riesco proprio, ma fortunatamente lui capisce il mio imbarazzo, Dio, ti ringrazio per avere un amico così.
- Perché non usciamo, magari facciamo una passeggiata, ti va?
Ci penso un po’ su, si io voglio stare con lui.
- Va bene, Renamon io esco, se vuoi puoi stare con Tierremon ti va?
- Non preoccuparti Rika.
Le faccio l’occhiolino e lei mi sorride, è bello avere una digimon come lei, è forte, buona e bella.
Usciamo da casa mia e ci avviamo verso la via principale, come al solito è piena, siamo a Shunjuku, è logico.

Lo guardo con la coda dell’occhio, è carino.

Sono proprio cambiata, riderei di me se fossi stata quella di qualche tempo fa.

Lui si accorge dei miei occhi su di lui, ma entrambi spostiamo gli sguardi altrove.

Sento una canzone, mi fermo, lui se ne accorge e si ferma anche lui, questa canzone è splendida…chiudo gli occhi e apro bene le orecchie…
“ Per questo viaggio ci vuole coraggio…ma insieme pieghiamo il destino, ti resto
accanto su questo cammino…”
- Questa canzone ti piace?
- E’ molto, molto bella, si mi piace.
- Bene.
- Perché?
- Smile.
Arrossisco, e mi dirigo sulla strada che porta al parco, con la coda dell’occhio lo vedo sorridere, e quasi senza rendermene conto sorrido anch’io.
A cosa è dovuto questo sorriso, questa strana piegatura della mia bocca?
- Felicity…

Mi giro, e guardo una anziana signora.
- Signora, stava parlando con me?
- No piccola, ho solo chiamato la mia nipotina, eccola…vieni qui Felicity.
- Rika, corri come un razzo, a un certo punto non ti ho visto più!
- Andiamo Henry, Sayonara signora, mi scuso per prima.
- Non preoccuparti piccola.

Ci addentriamo verso un viottolo, le piante sono verdi, soffrono di meno ora che il grande caldo le ha lasciate.
Loro non soffrono più
Ma io si, e non capisco il perché, non è certo un capriccio, non mi ha fatto niente nessuno, non sono sicura che sia dovuta, tutta questa sofferenza alla mancanza di qualcosa, è più dovuta all’impossibilità di fare una certa cosa.

- Conoscevi quella signora?
- No, credevo mi chiamasse, ma aveva chiamato la sua nipotina.
- Vuoi una bibita o una granita?
- Ma…io non ho il portafoglio.
- Offro io, oggi è giorno di paga! ($^_^$)
- Ha, ha!
- Finalmente ti vedo ridere, credevo di dovermi travestire per riuscirci!
Ridivenni immediatamente seria
- Ecco, lo sapevo ho rovinato tutto, andiamo.
Disse prendendomi la mano e letteralmente trascinandomi al piccolo bar, prendemmo due granite e ci sedemmo a uno dei pochi tavolini, eravamo praticamente soli, non c’era nessuno in quest’ora del pomeriggio.

Mentre giro con il cucchiaino la quasi finita granita volgo da un lato la testa e guardo distrattamente un albero con il tronco coperto dall’edera, un fruscio, un battito d’ali e una farfalla si posa sul tavolino, la guardo, ha dei colori bellissimi. Ma poi va via, ci alziamo e anche noi ce ne andiamo.

Ripercorriamo il sentiero del parco fin quando non arriviamo ad un bivio che non avevo mai visto e prendiamo una via che non avevo maiintrapreso.
Prendo Henry per il cappuccio e gli chiedo spiegazioni, ma lui sorride e prendendomi per la mano mi fa attraversare un groviglio d’erba, cespugli e rovi.
Sono pronta a ricevere il dolore dei graffi e delle spine, ma non sento niente.
Mi fa scudo con il suo corpo.
Dopo un po’ arriviamo ad un piccolo laghetto, piccolissimo con un ponte di legno che lo attraversa coperto qua e là da edera.
Sembra quasi musica tutto ciò.

Ma un momento, è musica!

Non faccio in tempo a parlare che vengo tirata da Henry dietro un cespuglio, finisco sopra di lui, i nostri visi vicini, il suo braccio sulla mia schiena, il suo sguardo su i miei occhio viola, io sopra di lui.
Non faccio neanche in tempo ad arrossire che involontariamente il mio corpo si stacca dal suo.
Tremo.
Henry non mi vuole mettere in imbarazzo, si mette in ginocchio e mi indica un punto sul paesaggio.
Mi sforzo un po’ la vista, aguzzo gli occhi e vedo la fonte di quella musica, una ragazza con i capelli neri raccolti con una matita, un ciuffo le cade sui capelli, è seduta su un tronco e suona una chitarra, e canta.

Cosa canta?

Ha una voce bellissima.

Mi sforzo di capire il testo della canzone.

“…vorrei parlare al tuo cuore…leggera come la neve…anche i silenzi lo sai…hanno parole…”

Rimango di sasso.

Mi giro lentamente verso Henry, mi guarda con uno sguardo soddisfatto e allora faccio una cosa che non mi sarei mai aspettata da me stessa, lo abbraccio e mi spuntano due lacrime, inginocchiata, ho quasi paura di toccarlo, gli cingo il collo lievemente, poi riprendendo il controllo delle mie facoltà mi stacco da lui, ma lui evidentemente non vuole dato che mi tiene saldamente i polsi.
- Henry io…
- Shhhh, anche i silenzi hanno parole no?

Mi bacia.
Ha gli occhi chiusi
Mentre i miei sono spalancati
Sono morbide le sue labbra
E il suo tocco e dolce e gentile

Protezione.

Voglio essere protetta.

Si

Henry ha sfondato la mia corazza, e ha scoperto come sono davvero, sono senza protezione, e ora bisogno di lui perché non voglio sentirmi mai più sola.

Stacca il suo viso dal mio e mi guarda, mi lascia le mani e mi scioglie i capelli, mi fa girare e appoggia la mia schiena al suo petto, mi abbraccia dolcemente, e io mi stringo ancora di più a lui.

Dio, ti ringrazio.

Continua ad accarezzarmi e a toccarmi i capelli.

Questa sensazione è bellissima.

- Vorrei stare con te per sempre, Henry.
- Anch’io Rika, sei bellissima.





“….vivi…vivi…vivi davvero…scendi in strada e gioisci con me di ogni momento…vivi…vivi…davvero….”



Spero con tutto il mio cuore che vi sia piaciuta, e non è tutto ne sta arrivando un altra, sempre su Rika ma con Ryu Akyiama, il leggendario digimon tamers...
Ni-hao a tutti e ese vi è piaciuta, vi prego mandatemi qualche piccolo commento!




















 
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