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Categoria: Originali (inventate)
Titolo Fanfic: LA STIRPE DELLA MAGIA
Genere: Fantasy
Rating: Vietato Minori 18 anni
Avviso: AU, Shounen Ai
Autore: rosiel88 galleria  scrivi - profilo
Pubblicata: 13/03/2007 17:14:09 (ultimo inserimento: 14/03/07)

Un ragazzo, scopre di non essere umano e si innamora follemente, scoprendo un nuovo mondo a lui fino ad allora sconosciuto.
 
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PROFUMO ACCATTIVANTE
- Capitolo 1° -

LA STIRPE DELLA MAGIA


Un ragazzo si sdraiò su una panchina del parco di Floridiana, erano gli ultimi giorni d’estate, poco prima l’equinozio di primavera.
I suoi occhi grigi come le nuvole cariche di pioggia, sembravano essere presi in giro dall’azzurro del cielo primaverile che li sovrastava.
“Alexander!”
La voce di una ragazza che gridava il suo nome lo risvegliò dal suo torpore, costringendolo a sedersi poi sulla panchina, inforcare gli occhiali sul naso e alzare una mano in segno di saluto, prima di fermarsi a guardare la furia umana che gli stava correndo incontro, il nome della furia era Laura, la sua migliore amica dall’età di otto anni, si erano conosciuti quando lei si era trasferita a Napoli da Milano.
“Alexander che ci fai qui?” era una ragazza sempre solare e piena di vita, amava tantissimo il mare e il sole, Alexander era convinto che fosse stato grazie a lei che i genitori si erano trasferiti.
“Dai piccolo andiamo insieme al mare”
Alexander gradiva la sua compagnia era una ragazza estremamente estroversa ed egocentrica, bastava vederla con i suoi capelli azzurri, tenuti tali da una visita settimanale dal parrucchiere e dai suoi vestiti sgargianti, amava scherzare con lei, si sentiva proprio come se stesse insieme a una sorella “Ciao Laura, non è che potresti evitare di chiamarmi piccolo? Dopotutto abbiamo solo un mese di differenza”.
Alle sue parole Laura rispose con un leggero ghigno “Certo potrei, visto che stai per diventare maggiorenne…ma non ne ho la minima intenzione” Alexander la guardò stralunato, non l’avrebbe mai capita.
Mentre chiacchieravano Alexander notò che negli occhi di lei si stava accendendo una luce a dir poco preoccupante, quella luce negli occhi, Laura c’è l’aveva solo quando formulava qualche idea assurda in cui lui era sempre coinvolto.
Quindi Alexander si preparò a sentirla, senza lasciar trasparire la sua preoccupazione “Sai, stavo pensando di andare a campeggiare sulla spiaggia per un paio di giorni, proprio prima dell’equinozio di primavera, e poi Claire e Giovanni mi hanno già detto che sono d’accordo, sai tua mamma mi ha risposto in inglese amo quando lo fa, tu non mi parli mai in un'altra lingua”.
Alexander a quelle parole sgranò gli occhi, si era aspettato tutto ma non che avrebbe chiesto ai suoi genitori il permesso di portarlo, ma decise di tentare il tutto per tutto per evitare quell’incubo, odiava dormire nella sabbia, era scomoda e si inficiava in ogni anfratto del corpo per irritarlo.
“E di grazia” disse con tono languido “perché mai dovrei venire con te?”, ma non si poteva in alcun modo far desistere Laura, se prendeva una decisione quella doveva essere “Ma è ovvio sciocchino,perché una ragazza da sola su una spiaggia di notte non è al sicuro”, rispose con voce mielosa “E non credi che sia più pericoloso stare su una spiaggia di notte con un ragazzo?”.
Il discorso però ormai non era più a favore di Alexander visto che questi aveva dato a Laura un arma potente che non avrebbe sprecato, infatti la giovane stava trattenendo le risate davanti a lui, per poi parlare tranquilla ed estremamente divertita con gli occhi che le brillavano furbi “Tralasciando il fatto che con tutte le ragazze con cui sei stato non hai mai fatto nulla e che l’unica persona di cui ti sei innamorato era un ragazzo dolcissimo che hai mollato perché non credevi fosse il vero amore…no…forse hai ragione dovrei preoccuparmi”.
Alexander continuava a darsi dell’imbecille mentre guardava a bocca aperta Laura, una sola volta gli aveva raccontato delle sue storie amorose, ma lei le aveva registrate neanche fosse un registratore, alzando lo sguardo vide che la ragazza era ancora pronta a continuare e decise di sviare da quell’umiliazione o almeno di contenerla “Ho capito non occorre che vai avanti,su andiamo, se dobbiamo campeggiare ci serve una tenda e a meno che non mi sbagli l’unica ad avere una tenda e tua madre”, Laura sorrise contenta ad Alexander, felice di aver raggiunto il suo scopo e di aver catturato la sua preda.
“Si andiamo! E sicuramente in negozio con papà e poi ho il motorino in doppia fila”.
Alexander odiava andare in motorino a Napoli, poiché nonostante amasse sentire il vento nei capelli rigorosamente scoperti dal casco, il cui utilizzo a Napoli era sconosciuto, oltre a questo guidare in quella città era un terno al lotto, visto che le precedenze non esistevano e tutti i colori del semaforo significavano “verde”, lui desiderava alla fine di ogni corsa andare ad accendere un cero alla madonna.
Arrivarono dopo un paio di insulti e un sacco di suonate di clacson in Via Scarlatti, una delle vie più rinomate di Napoli e luogo dove si trovava il negozio di Thor il padre di Laura.
Decisero di prendere una stradina secondaria per raggiungere il negozio in modo da evitare la via principale piena di gente, camminarono a passo spedito visto che tutti i vicoli non erano sicuri, ma mentre stavano andando Alexander percepì uno strano odore nell’aria che inevitabilmente attirò la sua attenzione, bloccando il suo incedere.
L’odore misterioso aveva praticamente incantato Alexander, che non riusciva a identificarlo, sapeva solo che era stupendo, la voce preoccupata di Laura lo raggiunse mentre cercava di inspirare più profumo possibile “Cosa stai facendo?”, Alexander la guardò dolcemente “Non è nulla, solo che…” di colpo mentre parlava percepì degli altri odori diversi e spiacevoli, che lo fecero agitare, Alexander non si era mai sentito così strano, neanche per una persona, e adesso stava inseguendo un odore, i suoi piedi si erano mossi da soli e si era messo alla ricerca di quella fonte di piacere così intenso, nonostante non avesse la minima idea di dove lo avrebbe trovato.
Alexander passo attraverso tantissime stradine finché non giunse a una piazzetta molto piccola nella quale vi era una fontana, , il profumo in quel luogo era intensissimo così Alexander si guardò intorno e subito vide quattro figure, tre delle quali emanavano il cattivo odore, e quella accerchiata che non facendo nulla lo mandava in crisi col suo profumo.
Vi erano tre ragazzi e una ragazza, mentre Alexander ancora li scrutava un ragazzo di quelli che emanavano cattivo odore si avvicinò alla sua fonte di tranquillità profumata, non era tanto alto ma era massiccio, come uno di quei palestrati che si esercitavano solo nel sollevamento pesi, i suoi capelli erano castani come i suoi occhi all’insù “Non dovresti essere qui Foline o sbaglio? Anche se sei estremamente carino, forse potrei fare un eccezione…”, quel bestione si era avvicinato al ragazzo che per Alexander doveva essere la fonte del buon odore, questi era di una bellezza abbacinante, la sua pelle era candida come la luna e i suoi capelli neri come l’ossidiana, ma la cosa che più lo colpì furono i suoi occhi azzurri come lo splendido cielo di quella giornata, il ragazzo si chiamava Foline aveva detto il gorilla e non era minimamente intimorito dal gruppo di ragazzi che gli stavano andando contro anzi sembrava estremamente divertito dalla cosa, infatti fece un sorrisetto che non sfuggì al marcantonio di fronte a lui “Ah è così credi di essere più forte di me vero! Ora ti dimostrerò il tuo errore!”.
Alexander rimasi abbastanza interdetto, certamente era il ragazzo di nome Foline a essere stato minacciato, ma era l’altro il più spaventato, la sua voce tremava e il respiro era abbastanza affannato, mentre esaminava la situazione però Alexander percepì un nuovo e potente odore questo era acre e fastidiosamente pungente, il ragazzo moro voleva fare a botte con Foline non c’era dubbio al riguardo, il suo corpo si mosse da solo, la sua mente sperava che Laura non arrivasse non voleva metterla in mezzo, ma lui voleva fare qualcosa anche se non capiva il perché, forse il profumo gli aveva fuso del tutto il cervello, fatto sta che giunse vicino al gruppo e mentre tutti lo fissavano parlò “Non vi sembra un combattimento sleale?”.
Parlò con una voce calda e profonda che non credeva di avere, notando solo in quell’istante che gli occhiali gli davano fastidio, ma non li tolse, il ragazzo nerboruto adesso lo guardava con odio, anche se sinceramente Alexander non capiva se avesse difeso l’uno o l’altro visto che Foline sembrava molto più potente.
“Ah davvero e tu che vorresti fare al riguardo piccino?”, Alexander stava per ridere in faccia al ragazzo di fronte a lui, che nonostante gli avesse dato del piccolo era costretto a guardarlo dall’basso verso l’alto, era sicuro di non doversi preoccupare di lui ma nei suoi occhi c’erano fiamme, voleva lottare con lui…il corpo di Alexander era strano lui non capiva che stesse succedendo, poi la voce di Foline risuonò nelle sue orecchie come un ruggito, anche se era una cosa impossibile “Lascialo stare Gunter è solo umano”, la sua voce era profonda e accattivante,Alexander si ritrovò a desiderare che parlasse ancora ma fu interrotto dalla sua adorazione da un pensiero…che vuol dire che sono solo umano.
Però non fece in tempo a capirlo che il ragazzo il cui nome era Gunter parlò “Ti pare il caso di sparare queste frasi Foline? E tu moccioso come hai osato disturbare il mio combattimento!?!”.
Alexander percependo del pericolo si tese, tutti i muscoli del suo corpo erano contratti come se dovesse balzare da un momento all’altro, percepì uno stato di esaltazione immenso, ma c’era qualcosa di più, gli accadeva spesso durante le risse di sentire molta adrenalina nel suo corpo, ma quella volta era diverso, Alexander si sentiva andare a fuoco soprattutto la gola, quella gli bruciava enormemente, ma i suoi occhi non lacrimavano e il dolore era minimo, la situazione era davvero assurda.
Alexander era pronto stava per attaccare Gunter ma una voce lo fermò “Alexander dove sei?”, Laura era finalmente arrivata alla radura e i suoi occhi erano passati dallo stupito al furioso, Alexander sapeva che aveva un carattere forte ma pensava che sarebbe fuggita, invece questa alzo il viso verso il gruppo e parlò “Siete nel territorio di Thorans, andatevene subito o ne pagherete le conseguenze”

 
Continua nel capitolo:


 
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